in

Mattarella: la libertà religiosa alla base della Costituzione

2′ di lettura

Accade ogni anno che, alla fine del Ramadan, dal capo dello Stato arrivino gli auguri per chi professa la fede islamica. Quindi non è la prima volta ma questa scadenza è stata preceduta da polemiche politiche piuttosto veementi innescate da alcuni casi di cronaca come, per esempio, la scuola di Pioltello che è rimasta chiusa visto l’alto numero di studenti di religione islamica. Già Mattarella aveva risposto a una lettera della vice-preside dell’Istituto apprezzando il lavoro degli insegnanti e ieri, nel suo messaggio, si è attenuto a quello che è il suo ruolo, far rispettare la Carta. «La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza». Ricorda, insomma, che il rispetto non è fine a se stesso ma è necessario per stabilire una «coesione sociale», quanto mai necessaria di questi tempi.

Qui sta il punto. Che l’integrazione è un passo per allontanare radicalismi, derive terroristiche e dunque chiedere a cittadini stranieri di attenersi ai nostri valori costituzionali va accompagnato al rispetto per il loro credo. E il capo dello Stato sa bene che, in prima linea in questa sfida, ci sono i giovani – e le scuole – per educarli «alla reciproca comprensione».

Loading…

L’attualità è fatta anche di un quadro internazionale cupo, guardando a quanto succede a Gaza. «Quest’anno -scrive Mattarella – il Ramadan è tristemente coinciso con sofferenze e lutti che affliggono civili innocenti in diverse parti del mondo, compreso il Medio Oriente». In conclusione, va detto che questi auguri per la fine del Ramadan, non sono un’eccezione perchè, infinite volte, il capo dello Stato – da una posizione laica – ha trovato occasioni per rispettare le festività di varie religioni (come si sa lui è cattolico praticante).

Resta il fatto che il messaggio di ieri incrocia una dialettica iniziata con le parole di Salvini che aveva bollato il caso Pioltello come «un arretramento e una resa all’Islam» e aveva chiesto una percentuale (20%) di presenza di alunni stranieri nelle classi. Bene, su questa proposta il capogruppo FdI alla Camera, Foti, in un’intervista aveva ricordato come al Nord sia spesso complicato rispettare questi numeri e dunque la proposta si sarebbe scontrata con la realtà. Proprio ieri, poi, c’è stato il primo via libera a un suo progetto di legge su una stretta ai luoghi di culto sulla base delle compatibilità urbanistiche. E qualche giorno fa il ministro Valditara, in consiglio dei ministri, aveva parlato di una norma allo studio che – guardando a Pioltello –punta a evitare che le scuole autorizzino assenze legate a ricorrenze religiose se non in presenza di accordi tra Stato e confessioni. Ecco, Mattarella ha ricordato a tutti che l’orizzonte resta quello costituzionale.

E c’è pure l’orizzonte dei fatti: ieri è stato presentato al Cnel il primo rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare (Made in Immigritaly. commissionato dalla Fai-Cisl) in cui si spiega che il 50% dei lavoratori è immigrato. Uno su due che garantisce la produzione del made in Italy.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


Tagcloud:

”Per fortuna non ho figlie femmine, si sarebbero rovinate con me”: Arianna David parla dei disturbi alimentari anche dalla Balivo

”Fedez sembra in un momento di libertà psicologica molto forte”: Francesca Fagnani parla del rapper dopo averlo intervistato