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Mattarella dialoga con gli youtuber per portare la Costituzione tra i giovani

I punti chiave

2′ di lettura

Metti il capo dello Stato vicino a Fabio Rovazzi, quello della hit “Andiamo a comandare”. E metti i due in una sala del Quirinale, in una diretta Youtube a dialogare con 12 creator. La curiosità si accende. E si accende davvero perché la “missione” del pomeriggio insieme sta tutta nel titolo “Costituzione in Shorts”. E dunque, in breve, i ragazzi – ventenni e trentenni – artisti della comunicazione in rete, ciascuno con la propria attività – dalla make up artist, all’esperto nel campo della salute – si cimentano con gli articoli della Carta. Chi parla dell’art.34 e della scuola aperta a tutti, chi dell’art.37 sulla parità di diritti della donna lavoratrice e poi l’art.53 concorrere alle spese pubbliche, l’art.11 sul ripudio della guerra. E poi dialogano anche della loro vita con Mattarella, coordinati da Rovazzi nella insolita veste di moderatore e con un obiettivo esplicito che dice lui stesso, «rendere virale la Costituzione».

Mattarella: la Repubblica è una, tornare a votare per essere sovrani

Quello che colpisce, oltre il racconto dei ragazzi, è quello che il capo dello Stato ha voluto dire, anche lui in breve, della nostra Carta scegliendo tra tutti, il primo articolo. Dice di averlo scelto perché è riassuntivo, contiene – cioè – 5 elementi. «Una, Repubblica, democratica, lavoro e sovranità popolare». E così li spiega. «Una perché i costituenti vollero chiarire che l’Italia non è una somma di repubbliche o una federazione». Poi, dice che metterebbe insieme “Repubblica e democratica” perché la Costituzione ha creato «un luogo di libertà ed eguaglianza anche sotto il profilo sociale ed economico e non solo organizzativo». Il quarto elemento è «lavoro, dunque una Repubblica fondata su un impegno comune non sul privilegio o sul lavoro altrui». Infine, la sovranità popolare, e qui arriva un richiamo forte – e attuale – di Mattarella. «Il popolo a cui è attribuita deve esercitarla, per mantenere, consolidare e sviluppare la democrazia. Anche per questo spero che torni a crescere la partecipazione al voto nelle elezioni. Quello, più di ogni altro, è il momento in cui il cittadino diventa protagonista, ed esercita la sovranità». Si capisce la preoccupazione per l’alto astensionismo che si è visto anche in queste due ultime elezioni regionali.

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Costituzione giovane e duttile

Ma tornando alla Costituzione colpisce che la definisca “giovane” come giovani sono i suoi interlocutori del pomeriggio. Per l’esattezza dice che è «giovane e duttile», con norme in grado di adattarsi «anche in modo imprevedibile» ai cambiamenti di questi anni. Insomma, non è corretto pensare che sia legata a un tempo che non c’è più. Al contrario. «La Costituzione è estremamente giovane perché è stata fatta con tanta saggezza, le norme hanno un’elasticità per adattarsi. Quindi è materia per giovani più che per vecchi». Ed è questo il senso finale di un dialogo a tu per tu con ventenni e trentenni che con i loro canali web creano milioni di contatti: portare la “giovane” Costituzione tra i giovani.

Momenti difficili? Tanti

Non sono mancate pure le domande a Mattarella. La più curiosa: qual è stato il momento più difficile da presidente? E lui risponde: «Ne ho avuti tanti, non ricordo più». Credibile.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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