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La Camera respinge la mozione di sfiducia contro Santanchè

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Nell’Aula della Camera è stata respinta con 213 no, 121 sì e 3 astenuti la mozione di sfiducia presentata dal M5S e sottoscritta da tutte le opposizioni ad eccezione di Italia Viva, contro Daniela Santanché. La ministra del Turismo non era presente nell’Aula di Montecitorio per impegni legati al suo ruolo di ministro. Nei prossimi giorni è attesa la chiusura dell’inchiesta su Visibilia per false comunicazioni sociali, se dovrà affrontare un processo, «la ministra farà le sue riflessioni» è stata la linea nel centrodestra. La prima mozione ad arrivare alla votazione per appello nominale, bocciata dalla maggioranza dei deputati nella serata di mercoledì con 211 no, è stata quella nei confronti del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Santanchè: voto molto chiaro, continuo il mio lavoro

«Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana fa e a quello di un mese fa: assolutamente tranquilla a fare il mio lavoro. Come vedete anche qua oggi, come ieri e come farò domani». Lo ha detto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, appena arrivata alla nona edizione del meet forum a Pietrarsa, rispondendo a chi le chiede un commento sulla mozione di sfiducia respinta. « Il Parlamento, credo, che in una democrazia è sovrano. Il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente non direi serena ma molto tranquilla», ha aggiuntp.

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Braga (Pd): Santanchè ha mentito al Parlamento, lasci

«Qui in Italia nel luglio scorso la ministra davanti al Senato tentò di dimostrare di essere vittima di una persecuzione politica, di una campagna stampa e di un uso distorto e manipolato della magistratura», «negando un coinvolgimento personale, attribuendo errori a soci e terze persone, banalizzando l’accaduto e soprattutto descrivendosi come vittima di un’assurda macchinazione». Così, nell’Aula della Camera, la presidente del gruppo Pd Chiara Braga annunciando il voto dei dem a favore della mozione di sfiducia contro la ministra Daniela Santanchè. « Dopo otto mesi quelle accuse sono ancora tutte lì e dove la magistratura ha già indagato, le accuse si sono fatte più circostanziali e precise come sull’utilizzo della cassa Covid, il mancato pagamento del Tfr ai lavoratori e alle lavoratrici, i contenziosi con il fisco».

Silvestri (M5S): la ministra ha firmato ben 18 mozioni di sfiducia

«Non vedo Santanché in Aula spero sia un presagio…». Comincia così nell’Aula della Camera l’intervento del capogruppo del M5S Francesco Silvestri sulla mozione di sfiducia presentata dal suo gruppo e dalle altre opposizioni contro la ministra del Turismo. «Vedere un governo che tace davanti al fatto che il compagno della ministra e la moglie della seconda carica dello Stato facciano un guadagno di un milione dalla vendita di una casa nel giro di un’ora è una cosa che fa accapponare la pelle. State difendendo Santanché da un’accusa intollerabile: avere usato i ristori per il Covid in maniera impropria sottraendoli a chi ne aveva davvero bisogno. Questa maggioranza – aggiunge il deputato del M5S – che salverà a breve la poltrona della ministra è la stessa che ha fatto una commissione d’inchiesta proprio sul Covid, istituita solo per fare un processo politico contro l’ex premier Conte che ha dato tutto se stesso in uno dei momenti più critici per il Paese». Silvestri ricorda quindi che Daniela Santanché «ha chiesto e votato ben 18 mozioni di sfiducia». E dunque «siamo nell’ipocrisia più totale. Dite no al reddito di cittadinanza e poi difendete il ministro che è accusato di aver truffato l’Inps che è proprio l’ente erogatore del reddito. Penalizzate migliaia di persone per salvarne una. Complimenti!». Il parlamentare, infine, dopo aver criticato l’atteggiamento del Governo e del centrodestra in questa e in altre situazioni, a cominciare «dalle faccette e dalle smorfiette fatte mentre si parla della tragedia di Gaza», punta il dito contro «l’arroganza del potere, la spocchia di chi difende una che non ha mai fatto nulla per le persone e le famiglie», ma solo per il «proprio interesse personale»

Toti (FdI): faziosa la mozione contro Santanchè

«Io non chiedo l’informativa di qualche ministro per quanto sta accadendo nella Regione Puglia, né chiedo le dimissioni del presidente della Regione». Io «mi limito a una riflessione» sul tema della sfiducia alla ministra Daniela Santanchè, «non è vero che la mozione pone problemi di ordine politico, è scritta interamente sotto il profilo giuridico, anzi sotto il profilo di una mancata conoscenza giuridica» Lo ha detto il capogruppo di FdI Tommaso Foti in dichiarazione di voto. «Bisogna stare attenti a non confondere la politica con la giustizia penale», per questo «chiedo ai colleghi delle opposizioni, invece di dare testate contro il muro che la maggioranza è costretta ad alzare, di usare la testa» altrimenti continuerete a restare «opposizione», ha aggiunto. Anche Foti, come altri parlamentari in mattinata, ha puntato il dito contro la pentastellata Chiara Appendino, che ieri è intervenuta in Aula contro Santanchè. Foti, infatti, ha letto alcune frasi di Appendino «dopo la condanna della corte di assise di appello relativamente al fatti di Torino». Il capogruppo di FdI ha, poi, parlato della «faziosità» della mozione del M5S. «I fatti di cui oggi si parla e di cui parla la mozione non hanno nulla a che fare con la posizione di ministro lo dimostra un fatto inequivocabile: la Procura competente è e rimarrà quella di Milano».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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