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La Camera respinge la mozione di sfiducia contro Salvini

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L’Aula della Camera ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, con 211 no, 129 sì e 3 astenuti. Salvini era finito nel mirino delle opposizioni per l’accordo della Lega con il partito di Vladimir Putin, Russia Unita, che non è mai stato disdetto formalmente.

La mozione dell’opposizione

La mozione di sfiducia è stata presentata da Azione, che ha messo nel mirino i rapporti della Lega con Russia Unita, il partito di Valdimir Putin, dopo le dichiarazioni del segretario del Carroccio seguite alla morte in carcere del dissidente russo Aleksei Navalny («Bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi»), prive di una condanna esplicita al presidente russo. Non è bastata la nota della Lega nella quale martedì il Carroccio ha sostenuto che «dopo l’invasione dell’Ucraina i propositi di collaborazione puramente politica del 2017 tra la Lega e Russia Unita non hanno più valore» a convincere il partito di Carlo Calenda a ritirare la mozione. Per farlo, quest’ultimo chiedeva una prova scritta della disdetta dell’accordo.

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Salvini: ennesima figuraccia della sinistra, avanti a lavorare

«Grazie. Ennesima figuraccia della sinistra, andiamo avanti col nostro lavoro». Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un tweet commenta la notizia che la Camera ha respinto la mozione di sfiducia nei suoi confronti.

Richetti (Azione): Salvini neppure in aula e intanto si gioca credibilità Italia

«Dispiace che nemmeno oggi il ministro Salvini sia in Parlamento a portare le sue argomentazioni sull’accordo che impegna la Lega con il partito di Putin. E che il collega Lupi racconti questa mozione come una strumentalizzazione per un attacco parlamentare». Così nell’intervento alla Camera Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe, in occasione della dichiarazione di voto sulla mozione Salvini. «Questa mozione – ha proseguito Richetti – è tutto fuorché un attacco generico, ed è di una semplicità quasi imbarazzante. C’è un accordo che impegna il vicepremier con Russia Unita: se quell’accordo non c’è più, basta dimostrarlo. Oggi il senatore Romeo ci spiega che l’accordo non ha mai avuto valore: al solito dal partito di Salvini si parla a vanvera, e intanto ci si gioca la credibilità del Paese», ha concluso


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