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D’Amico, l’ex rettore che ha messo d’accordo il campo largo da M5S a Calenda

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Abruzzese “per origine e scelta”, recita la biografia sul suo sito web. Luciano D’Amico, guida il cosiddetto “Patto per l’Abruzzo”, il campo largo che va dal Pd ad Azione e fino ai 5 Stelle che vuole sottrarre al centrodestra la Regione che guida dal 2019.

Nato nel 1960 a Torricella Peligna (provincia di Chieti) è professore ordinario di economia aziendale all’Università degli Studi di Teramo (sua città di residenza), di cui è stato anche rettore dal 2013 al 2018. È stato presidente della Tua, la società di trasporto pubblico regionale.

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Candidato non eletto nel 2019

Alle elezioni regionali in Abruzzo del 2019, si era candidato alla carica di consigliere regionale per la Provincia di Teramo nella lista civica “Legnini Presidente” a sostegno del candidato Giovanni Legnini, ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, ma non viene eletto.

Il «miracolo» del Campo largo abruzzese

Il centrosinistra ha trovato l’accordo sul nome di D’Amico come l’anti-Marsilio e la coalizione ha finito per tenere insieme forze politiche che a livello nazionale restano distanti: Pd, M5S, Azione, Sinistra Italiana, Verdi, +Europa e Italia Viva. Una pace armata tra Giuseppe Conte e Carlo Calenda, separati in casa ma d’accordo nel sostenere il candidato unitario. «Io auspico che la costruzione di una coalizione di riformisti e progressisti possa essere esportata anche in altri luoghi» ha detto D’Amico. «La coalizione in Abruzzo si è formata grazie ai referenti regionali delle forze politiche e all’accordo sul programma e sulla candidatura. L’appoggio dei leader nazionali, graditissimo, è venuto dopo» ha speigato D’Amico.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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