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Conte: con Schlein se lei contro cacicchi e capibastone

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I rapporti tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein sono sempre più tesi. Con tanto di attacco del leader pentastellato che chiede alla segretaria dem di restare fedele al suo impegno di far fuori dal partito democratico «cacicchi e capibastone» per poter restare alleati. Il M5S, intanto, dopo lo “strappo” di Bari, con la decisione di Conte, in seguito alla nuova inchiesta sulla compravendita di voti, di far saltare le primarie con il Pd per il candidato sindaco, anche in Piemonte sceglie la corsa in solitaria candidando Sarah Disabato.

E lasciando la “prescelta” dei Dem Gianna Pentenero alla corsa solitaria, dopo mesi di inutili incontri tra gli “sherpa” di quello che, fino a qualche giorno fa, ancora qualcuno chiamava “campo largo”. Così, a meno di qualche altra sorpresa dell’ultim’ora, il presidente uscente del Piemonte Alberto Cirio dovrà vedersela con entrambe le candidate. Un fattore che aiuta la sua riconferma, non essendo previsto alle regionali il secondo turno.

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Conte: le primarie a Bari le avrebbe vinte il Pd

Conte, intervenendo alla trasmissione “Accordi e disaccordi” su Nove assicura che sarebbe stato «il più grande partner» di Elly Schlein, se solo lei fosse rimasta fedele all’impegno che prese quando divenne segretaria di «combattere “cacicchi” e “capibastone” nel Pd». Quindi, ribadisce il sostegno del M5S a Bari a Michele Laforgia, non capendo «perché non lo indichi come candidato a Bari anche il Pd». Ammette che le primarie nel capoluogo pugliese le avrebbero comunque vinte i Dem «perché su questo sono molto più attrezzati di noi» e, dopo aver attaccato il governo che ha tentato di «politicizzare» la vicenda di Bari, ribadisce che per il suo movimento «quella della legalità è un qualcosa dalla quale non si può prescindere». Poi sferra l’affondo più duro: «Non è il M5S che aiuta la destra», come sostenuto anche da Schlein nel suo comizio a Bari, «questo è un ragionamento malato e viziato. Forse sono gli scandali della politica, quando ci sono – incalza – che favoriscono la destra».

Nessun accordo su un terzo candidato

In questo clima sempre più teso tra i due partiti di opposizione, il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il Dem Andrea Orlando ci avevano provato a proporre ai due candidati baresi, Michele Laforgia e Vito Leccese, di trovare “una terza soluzione” per uscire dall’impasse. Ma Laforgia, sostenuto da SI, M5s e Italia Viva, è stato piuttosto tranchant: «Un terzo nome temo che non esista». Pur aggiungendo che si continuerà comunque «a lavorare per l’unità del centrosinistra sino all’ultimo anche se toni, modi e atteggiamenti esibiti dall’altra parte nelle ultime ore non sono esattamente quel che testimonia uno spirito unitario».

Le accuse dei dem

«Cosa sta succedendo? – taglia corto invece il candidato del Pd a Bari Vito Leccese – Che qualcuno sta usando la città di Bari per il proprio tornaconto elettorale». A far venire poi una ’crisi’ di nervi al Pd sono anche i Tg della Rai. «Non è informazione – osserva la capogruppo alla Camera Chiara Braga – quando si da voce solo a chi attacca il maggior partito di opposizione senza dare la parola a un suo esponente e non è tollerabile che ciò avvenga sul servizio pubblico».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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