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Calderoli: «Vi spiego dove prenderemo i fondi necessari per l’autonomia»

Ma qualche mal di pancia percorre anche la maggioranza.

Guardi, fin qui ho visto qualche distinguo solo da parte di Forza Italia, ma delle dichiarazioni non mi interesso e preferisco guardare ai fatti. Ho chiesto l’autorizzazione alla premier Meloni, che me l’ha concessa, di avviare i colloqui con le Regioni che hanno avanzato le prime richieste, e ho tutto l’interesse ad accelerare anche per smontare il polverone politico. Proprio per questo ho chiesto ai proponenti di non indicarmi genericamente le materie su cui chiedono competenze aggiuntive, ma anche il dettaglio delle singole funzioni, così da far cadere subito polemiche pretestuose. Per esempio ho visto una certa agitazione intorno all’ordinamento delle professioni, ma tutte le richieste sono ovviamente concentrate sulle professioni non ordinistiche, non certo su commercialisti o avvocati. Una volta letti i testi delle richieste regionali, non ci sarà nessuna paura né nella popolazione né tanto meno fra gli alleati di Governo.

Fin qui le proposte sono arrivate da Piemonte, Lombardia, Veneto e Liguria. Che cosa chiedono?

In prima battuta si lavora sulle materie non subordinate all’individuazione dei Lep, cioè Rapporti internazionali e con l’Ue delle Regioni, commercio con l’estero, professioni, protezione civile, previdenza complementare e integrativa, coordinamento della finanza pubblica, casse di risparmio a carattere regionale, enti di credito fondiario e organizzazione della giustizia di pace. Ma, ripeto, queste definizioni possono essere fuorvianti perché il punto sono le funzioni specifiche. Prima dell’avvio ufficiale del confronto, che dovrà avvenire una volta decorsi 60 giorni previsti dalla legge per le valutazioni dei Ministeri, non posso entrare nel dettaglio. Ma il Veneto ha chiesto funzioni che riguardano tutte le 9 materie, la Lombardia ne ha chieste 8 (non l’organizzazione della giustizia di pace), Piemonte e Lombardia 6. Il 27 luglio ho inviato a tutti i ministeri competenti e al Mef i documenti. Una volta trascorsi 60 giorni da quella data dobbiamo cominciare il confronto con le Regioni.

Ma non c’è un problema di fondo nell’elenco di competenze trasferibili? Che cosa possono fare concretamente le Regioni su temi come il commercio con l’estero o le grandi reti di energia e trasporti?


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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