“Abbiamo creato quasi un milione di posti di lavoro, Berlusconi sarebbbe fiero. Schlein? Sulla sanità serve a lei la calcolatrice. Da Landini toni senza precedenti nella storia dei sindacati”, ha accusato la premier. Sul palco anche Tajani, Lupi e Cesa, in videocollegamento Salvini. In mattinata, l’incontro con l’ex premier polacco Morawiecki. Ieri ospiti il presidente argentino Milei (“La destra sia una legione romana”) e il leader del M5s Conte (“Non siamo lo junior partner del Pd”)
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Si è conclusa Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia che si tiene ogni anno a Roma. In mattinata, sul palco nell’area del Circo Massimo, l’intervento dell’ex premier polacco Mateusz Morawiecki. Poi è toccato ai leader del Centrodestra Matteo Salvini (Lega), in videocollegamento, Antonio Tajani (Forza Italia) e Maurizio Lupi (Noi Moderati). Infine, il discorso della presidente del Consiglio e leader di Fdi Giorgia Meloni. “La maggioranza è compatta, il 2025 sarà l’anno delle riforme. Avanti anche sul premierato. Abbiamo creato quasi un milione di posti di lavoro, Berlusconi sarebbbe fiero. Schlein? Sulla sanità le serve la calcolatrice. Da Landini toni senza precedenti nella storia dei sindacati”. Poi l’annuncio: “Lascio la presidenza di Ecr, sosterrò l’ex premier polacco Morawiecki”.
Il discorso di Meloni
Un malore in platea ha fatto ritardare di qualche minuto l’inizio del discorso della premier. “C’è una persona che non si sente bene, serve un’ambulanza”, ha detto Meloni. Poi, risolta l’emergenza, è cominciato l’intervento. “Grazie di essere qui anche quest’anno come da 26 anni a questa parte: è un tempo che per noi è lungo, ma è praticamente un’era geologica per la politica italiana. Era il 1998, era il parco del Colle Oppio e Atreju era la sfida di una generazione che spendeva tutta se stessa nel tentativo di superare pregiudizi e steccati ideologici”, ha affermato la presidente del Consiglio. “È un altro mondo visto da qui, da oggi, però è il nostro mondo. Dobbiamo ricordarcelo perché nessuno che non sappia guardarsi alle spalle, guardare indietro, può avere la pretesa di andare avanti”. Poi un ringraziamento (con punte di ironia) al lavoro della sorella: “Grazie ad Arianna, che tra la nomina di un astronauta e di un amministratore delegato di una multinazionale, tra la foga di dover piazzare amicizie e parenti, pure gente che non conosce, in ogni anfratto dello Stato italiano, ha trovato pure il tempo di organizzare Atreju”.
“Arriveremo compatti alla fine del governo”
“Ciascuno di noi è consapevole della responsabilità che ha sulle spalle, noi onoreremo fino all’ultimo giorno il compito che ci è stato dato dagli italiani in questa nazione. Arriveremo compatti alla fine del governo e oltre”, ha affermato la premier. “È normale e giusto confrontarci sulle idee ma chi spera che qualcuno di noi penserà a mettere il proprio destino davanti a quello della nazione rimarrà deluso. E deludere la sinistra è il nostro sport preferito”. Poi: “La stabilità di questo governo data dalla compattezza della sua maggioranza è il più grande elemento di discontinuità e il più grande elemento di forza nel quadro attuale, la stabilità garantisce credibilità internazionale e autorevolezza senza cui non è possibile produrre benessere”. Il quadro geopolitico “era e resta terribilmente complicato, tanto che molti hanno scommesso sul nostro fallimento ma hanno puntato contro il cavallo sbagliato. Invece è un’Italia che torna a correre e stupire, da osservato speciale diventa modello da seguire su molti fronti. Non è merito solo del governo ma anche degli italiani, che scoprono oggi come la politica possa essere un’alleata”. E ancora: “Pessimismo, benaltrismo, tafazzismo, la tendenza a piangerci addosso sono i principali nemici dell’Italia che abbiamo il dovere di sconfiggere, se non ci crediamo non possiamo farlo”.
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“Sulla sanità la calcolatrice serve alla Schlein”
“Quando poco più di due anni fa noi abbiamo vinto le elezioni che ci hanno portato al governo molti si sono sorpresi perché non siamo scesi in piazza a festeggiare perché gli altri fanno così, festeggiano felici come se prendere il potere poi sia tutto in discesa, tutto una festa. Noi sapevamo che era una salita, che era un tempo grave e non c’era niente da festeggiare ma bisognava lavorare, e da subito”, ha sottolineato la presidente del Consiglio. “La stabilità di questo governo e il nostro protagonismo sulla scena internazionale hanno fatto da scudo e apripista al sistema produttivo italiano. Ho fatto personalmente due volte il giro del mondo e lo farò molte altre volte, perché non sono mai tornata a casa senza aver portato un risultato utile al sistema italiano: non è politica estera, ma politica interna”. Poi un passaggio anche sulla sanità, dopo le polemiche della segretaria del Pd Elly Schlein: “Con questo governo c’è lo stanziamento per la sanità più alto di sempre. Il calcolo non è difficile, si fa perfino senza calcolatrice, che l’ultima volta non è andata bene… L’aumento è di 10 miliardi negli ultimi due anni. Prima dell’arrivo di questo governo, quando c’erano quelli che ora dicono che non spendiamo abbastanza, negli ultimi quattro anni il fondo sanitario era aumentato di 8 miliardi. Con che faccia dicono che non abbiamo fatto bene? La calcolatrice serve a voi. Non sono neanche 10 miliardi ma 12, perché vanno aggiunti quelli degli accordi di coesione e 750 milioni di euro dalla revisione del Pnrr”.
“Da Landini toni senza precedenti”
“Ipse dixit: ‘Lo spread col governo Meloni andrà alle stelle’. Quando ci siamo insediati era a 233 punti base, oggi è a 112 e se non se ne sono accorti i nostri disinteressati osservatori se ne sono accorte le agenzie di rating, che non sono enti magnanimi e caritatevoli”, ha evidenziato la leader di Fdi. Le agenzie di rating “stanno rivalutando in positivo l’affidabilità dei nostri titoli, fatto che in quasi 40 anni è avvenuto tre volte. Non è sterile vanagloria ma la possibilità di utilizzare una enorme quantità di denaro nel medio termine che noi oggi versiamo come interessi al debito, una cosa meravigliosamente concreta che ci consentirebbe di fare investimenti sulle nostre priorità, a partire dalla salute che sta più a cuore agli italiani”. In seguito, l’attacco al segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “Capiamo la sua difficoltà, che è costretto ad alzare i toni perché i suoi argomenti sono deboli e anche perché non può dire la verità che gli scioperi non li fa per aiutare i lavoratori ma la sinistra solo che da parecchio tempo chi aiuta la sinistra non aiuta i lavoratori”. Landini, incitando “alla rivolta sociale”, ha usato “toni che non hanno precedenti nella storia sindacale italiano, se li avessimo utilizzati noi sarebbero arrivati i caschi blu dell’Onu”.
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La scommessa sul governo
“Un milione di posti di lavoro in più”
“In quasi due anni abbiamo creato quasi un milione di posti di lavoro in più. Silvio Berlusconi, che del milione di posti di lavoro ha fatto una bandiera, sarebbe fiero di sapere che il governo che ha contribuito a creare lo ha fatto in due anni”, ha detto la premier. “Ci deridono perché in manovra le pensioni minime aumentano solo di pochi euro. È vero. Ma ci sono difficoltà perché per anni le risorse sono state buttate dalla finestra. Non dicono che quando erano al governo loro le pensioni minime sono aumentate di 23 euro in 8 anni. Con questo governo sono aumentate di 91 euro in due anni e questo importo arriverà a 100 euro e lo supererà per i pensionati in maggiore difficoltà. Forse non abbiamo fatto abbastanza ma certo fatto abbiamo meglio di loro”, ha detto. E su Stellantis: “Il nostro approccio è molto diverso dalla sinistra, non abbiamo pregiudizi ne facciamo favoritismi, vale per Stellantis come per le altre aziende, se l’approccio è costruttivo faremo la nostra parte come fatto finora perché quando si tratta di difendere occupazione e crescita ci trovate in prima fila a noi, perché il Pd non l’abbiamo visto arrivare. A Elly Schlein si inceppa la lingua quando deve dire Stellantis”.
“Il Piano Albania funzionerà”
“Il punto centrale dei centri in Albania è la deterrenza, se chi sbarca in Italia ha l’unico obiettivo di restare in Europa, sbarcare fuori dai confini cambia tutto. Per questo il protocollo in Albania è in assoluto” lo strumento “più temuto dai trafficanti: fermare l’iniziativa sarebbe il più grande favore ai trafficanti”, ha sottolineato Meloni. I centri per migranti in Albania “funzioneranno, dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano. Perché io voglio combattere la mafia e chiedo a tutto lo Stato italiano, alle persone perbene, di aiutarmi a combattere la mafia. Non sono io il nemico, io sono una persona perbene”. E ancora: “L’anno che verrà sarà quello delle riforme che spaventano molti. Andremo avanti sul premierato, così temuto dai campioni olimpici dei giochi di palazzo, sull’autonomia differenziata, sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia”. Poi: “Abbiamo buttato fuori la camorra dalla gestione delle domande per i nulla osta dei migranti regolari così come abbiamo buttato fuori i camorristi che occupavano le case popolari a Caivano, e anche qui i complimenti dei guru dell’antimafia alla Roberto Saviano li aspettiamo domani”.
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“Abbiamo ereditato uno Stato elefantiaco”
Chi critica la riforma della giustizia “finge di non vedere che togliamo alla politica il potere di scegliere una parte dei membri del Csm. Vogliamo liberare la magistratura dal controllo della politica, anche dal controllo delle correnti politicizzate: una battaglia di civiltà per difendere il diritto di ogni magistrato capace e perbene di poter avanzare in carriera anche se non piega la testa al sistema delle correnti. Una riforma fatta per i cittadini ma anche per la stragrande maggioranza giudici”, ha detto la presidente del Consiglio. “Sul tanto vituperato ddl Sicurezza ho visto che c’è una mobilitazione di attori, cantanti: avrà la stessa efficacia della mobilitazione di Hollywood contro Donald Trump”. Poi: “Continueremo a ridurre le tasse su chi lavora come abbiamo fatto con il taglio del cuneo, l’accorpamento delle aliquote Irpef e la flat tax per gli autonomi. Il cammino è lungo, del resto abbiamo ereditato uno Stato elefantiaco, fatto di sprechi vergognosi. Abbiamo pagato la ristrutturazione delle seconde case, il Reddito di cittadinanza a chi poteva lavorare. Cose molto costose che si potevano ottenere solo spremendo chi lavora e fa impresa. Uno Stato efficiente vuol dire anche meno clientelismo. Capisco che uno scenario del genere possa preoccupare la sinistra ma non noi e i cittadini”.
“Prodi si intende di obbedienza”
“Quando ho letto gli improperi isterici che Romano Prodi mi lancia da giorni ho aperto una bottiglia del mio vino migliore e ho brindato a me stessa, ogni patriota deve essere fiero perché siamo ancora dalla parte giusta della storia”, ha detto la premier. “Ipse dixit Romano Prodi: ‘L’estabilishment adora Meloni perché obbedisce’. Voglio dire a Prodi che diverse cose che ha fatto nella sua vita, dalla svendita del’Iri a come l’Italia entrò nell’euro, passando per il ruolo determinante nell’ingresso della Cina nel Wto, dimostrano che di obbedienza se ne intende parecchio. Da persone come lui abbiamo imparato che obbedire non porta bene né alla nazione né all’Europa, e abbiamo fatto una scelta diametralmente opposta”.
“Lascio la presidenza di Ecr, sosterremo Morawiecki”
“Ho accettato quando mi è stato chiesto di prolungare la scadenza del mio mandato fino alle elezioni. Ora che le elezioni si sono tenute, penso di avere assolto al mio compito e voglio annunciare che sto per dimettermi dalla carica di presidente dei Conservatori europei”, famiglia che “merita di avere un presidente che possa occuparsene a tempo pieno”, ha detto la presidente del Consiglio. “Apriremo le candidature, presumo che fra quelli che si candideranno ci sarà anche il mio amico Mateusz Morawiecki e questo applauso, conferma che ti sosterremo in questa battaglia che conduci anche per noi”. E con l’endorsement all’ex premier polacco si è concluso l’intervento: Meloni ha parlato dal palco per poco più di un’ora, alzando più volte la voce, che temeva non le bastasse “per arrivare alla fine”, come ha ripetuto. La premier è poi scesa dal palco non prima di indossare la felpa dei volontari e cantando con i ragazzi di Gioventù nazionale l’Inno d’Italia. In chiusura della kermesse, tra le bandiere tricolori sventolate in platea, è partita come da tradizione A mano a mano di Rino Gaetano.
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Salvini: “Meloni un’amica, ci prenotiamo fino al 2032”
“È un onore lavorare con Giorgia Meloni. Quando al lavoro si aggiunge la vicinanza politica, l’affetto e l’amicizia non ce n’è per nessuno: andiamo avanti fino al 2027, prenotandoci – salute permettendo – fino al 2032”, ha detto Salvini in collegamento video con Atreju, perché impegnato nel congresso della Lega lombarda. “In questi due anni e due mesi abbiamo lavorato benissimo insieme, abbiamo maturato un rapporto di lavoro che è anche di amicizia, alla faccia dei gufi e dei menagrami giornalistici che cercano problemi anche quando non ci sono”, ha aggiunto il vicepremier. Meloni “non mi ha mai fatto mancare la solidarietà politica e umana per la vicenda incredibile che si va a concludere il 20 dicembre”, ha detto il vic in riferimento al processo Open Arms a Palermo. “Sarà il giorno della sentenza in cui scoprirò se avere bloccato dei clandestini è stato mio diritto e dovere oppure un reato. Vado in quel tribunale a testa alta, con orgoglio perché finché campo”, perché difendere i confini “non potrà mai essere un reato”. Infine, sul Codice della strada: “Ieri è stato il primo giorno dell’entrata in vigore, e sono arrivate le prime multe salate in diverse città italiane per chi ha occupato abusivamente posti riservati ai disabili. Sono orgoglioso di aver aumentato le multe per questo atteggiamento incivile”.
Tajani: “I giudici non scavalchino i loro confini”
“Oggi sono qui ad Atreju non solo perché è un dovere essere in mezzo agli amici, ma per riconfermare un patto politico firmato nel 1994 sotto la guida di Silvio Berlusconi, che non è un’alleanza elettorale ma molto di più”, ha detto l’altro vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, sul palco di Atreju. “Sono assolutamente convinto che una coalizione politica si basa su alcune fondamenta, la lealtà e l’amicizia, per difendere valori comuni. E noi nella nostra diversità stiamo difendendo valori comuni. Stiamo combattendo, non per una poltrona o un seggio in più. Ma perché bisogna sempre fare una scelta nella vita. La scelta è fra l’ordine e il disordine. Ordine non significa andare tutti in divisa, ma impedire che vinca il caos”, ha aggiunto. E sulla gisutizia: “Facciamo battaglie perché un sistema politico ordinato si fonda sulla tripartizione dei poteri, e quella difendiamo quando diciamo che i giudici non devono scavalcare i loro confini e noi il nostro”. Quando ci sono differenze di vedute, bisogna “dirselo sempre in faccia, senza pugnalare mai nessuno alle spalle e senza fare danni generali alla coalizione: lealtà significa battersi per battaglie comuni, fare un passo avanti quando serve e indietro quando serve perché c’è un interesse superiore a quello del partito, quello dell’italiano che deve essere tutelato alla stessa maniera dalla Valle d’Aosta a Pantelleria”, ha sottolineato Tajani.
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Le parole di Lupi e Cesa
“Quello che continuiamo a dire e non è compreso è che il valore fondante della proposta politica del centrodestra è che la diversità è una ricchezza: l’identità, la storia non sono un ostacolo, sono la modalità con cui ognuno può essere protagonista, è una ricchezza, senza non si va da nessuna parte”. Così il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, dal palco di Atreju. “Siamo orgogliosi della nostra storia, appassionati al servizio della propria gente, ciò che ci unisce è una unica visione, la persona la centro, lo stato al servizio e al fianco della persona. L’amicizia non è sentimentalismo ma la ragione per cui puoi affrontare insieme, cosciente del progetto e della responsabilità, le sfide che hai davanti, altrimenti ogni giorno è un Vietnam”. “Non ho mai visto impegnati in maniera seria ministri di questo governo nel risolvere i problemi della gente da 20 anni a questa parte, faccio i complimenti a tutti i ministri presenti. Da quando c’è questo governo l’Italia è tornata protagonista nel mondo”, ha aggiunto, sottolineando che sulla manovra “sento polemiche assurde, mi aspettavo un grande applauso dai segretari di Cgil e Uil, perché ci siamo occupati dei più deboli. Stiamo facendo cose straordinarie occupandoci delle fasce più deboli”, ha detto Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, dal palco di Atreju.
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Morawiecki: “Servono persone come Meloni”
“Servono leader forti e coraggiosi per guidarci, come Giorgia Meloni, per iniziare un nuovo viaggio e riscoprire la grandezza dell’Europa, che è il cuore del mondo. Qui le più brillanti idee sono nate, da Aristotele a San Tommaso, Colombo, Copernico, Galileo, Leonardo: abbiamo un grande passato e dobbiamo avere un grande futuro. Rendiamo l’Europa grande di nuovo”. Lo ha affermato Mateusz Morawiecki, ex primo ministro polacco, citando lo slogan di Donald Trump ‘make America great again’, dal palco di Atreju, la festa di Fdi.
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