«Piacciamo molto all’estero». Siamo sempre più attrattivi. Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), sottolinea con i dati alla mano una buona notizia: dopo la pandemia, il settore del turismo è tornato a correre. Con l’Italia in testa.
Quali sono i numeri più significativi per il nostro Paese?
«L’Italia anche il 2024 sta esprimendo un’ottima performance turistica, in linea con lo scorso anno. Le prime evidenze sui dati provvisori Istat suggeriscono anche una lieve crescita, tra l’1% e il 2%, sui 447 milioni di presenze del 2023, con risultati molto interessanti in termini di destagionalizzazione. I numeri più significativi riguardano le vacanze culturali, cresciute del 50,6% sul 2013, seguite poi dalle vacanze al mare, al lago o in montagna. Siamo quarti al mondo negli arrivi e quinti sui ricavi provenienti dal turismo internazionale. Piacciamo molto all’estero: con 51,7 miliardi di euro di spesa internazionale in Italia, nel 2023 il turismo straniero ha superato anche i livelli dell’anno d’oro 2019».
Cosa ci rende attrattivi?
«La bellezza: quella del nostro patrimonio artistico, naturalistico e demo-etno-antropologico, ma anche quella delle esperienze autentiche che possono essere vissute in Italia. Di recente, il boom di film, di serie tv ma anche di romanzi ambientati nel nostro Paese ispira molto l’immaginario collettivo, rispecchiando quello che i nostri studi sul brand Italia confermano: siamo la prima scelta per chi desidera trascorrere una vacanza all’estero. E siamo il Paese più conosciuto in Europa per cultura, peculiarità, attrazioni turistiche e per patrimonio e influenza culturale. Ma a rendere competitiva la nostra offerta sono anche i 5.568 Comuni italiani con meno di 5mila abitanti: i cosiddetti borghi. Si tratta di destinazioni in grado di incrementare il turismo slow che, a sua volta, valorizza il territorio e la scoperta delle eccellenze artistiche, architettoniche, paesaggistiche ed enogastronomiche».
Quali sono le leve turistiche più in crescita?
«Ce ne sono molte. Tra le principali figurano l’enogastronomia, il mondo degli eventi e il lusso. L’enogastronomia ha registrato un +176% sul 2023. L’imminenza di eventi come il Giubileo e le Olimpiadi invernali, poi, ha portato alla ribalta anche il mondo del Mice (legato a convegni, fiere e congressi, ndr). L’Italia è prima in Europa e seconda nel mondo come meta per i meeting internazionali. E siamo sempre più interessati dal turismo bleisure, che unisce affari e svago e che rappresenta un trend peculiare per l’Italia».
Come possiamo crescere ancora?
«Approfondendo sempre di più il networking con il tessuto imprenditoriale. Le nostre politiche di marketing, comunicazione e promozione, sono sempre più interconnesse: serve una prospettiva olistica che tenga conto di tutti i portatori di interesse nella filiera turistica. Per Enit questo significa l’implementazione di servizi e azioni sempre più completi a favore degli stakeholder attivi nell’industria del turismo. Formazione, informazione e supporto alle aziende turistiche sono i pilastri sui quali costruire le nostre strategie come Azienda. Già lo stiamo facendo: rispetto al 2023, le richieste da parte di aziende private a partecipare ai nostri eventi e alle nostre fiere sono cresciute del 13%. Inoltre Enit sta sempre più puntando sulle PR internazionali per un corretto storytelling del brand Italia, anche attraverso le nostre sedi estere con le quali collaboriamo per aiutare le regioni e le città d’arte a comunicare al meglio oltre confine».
Quali sono i futuri trend?
«Una sintesi delle future tendenze la offre il Patto per il Turismo, recentemente siglato e promosso dal Ministero del Turismo, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e da Enit S.p.A., assieme alle principali associazioni e federazioni di categoria. Il Patto evidenzia e rilancia dieci punti: Centralità, Accessibilità, Formazione, Sostenibilità, Intelligenza Artificiale, Pianificazione e Sviluppo, Qualità, Governance, Certezza delle regole, Unicità dell’Italia. Tra queste parole chiave è possibile rintracciare i trend del futuro.
Pensiamo all’intelligenza artificiale, sempre più imprescindibile nelle nostre strategie, alla formazione continua degli operatori e alla sostenibilità, che in Italia è anche sinonimo di un turismo nel segno dell’autenticità, della qualità, della riscoperta delle radici e di un valore aggiunto per il territorio ospitante».