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Terremoto a Campari. Via l’ad, crolla il titolo


Scossone improvviso al vertice di Campari. Dopo appena cinque mesi al timone della società, l’amministratore delegato Matteo Fantacchiotti si è dimesso con effetto immediato e il colosso dei liquori dovrà cercare un sostituto. Le dimissioni sono arrivate per motivi personali e non sotto richiesta del consiglio di amministrazione, a differenza di quanto successo recentemente per la svizzera Nestlé.

Fantacchiotti aveva preso le redini di Campari ad aprile, cogliendo la pesante eredità del ceo di lunga data Bob Kunze-Concewitz proprio nel bel mezzo di un periodo difficile per il segmento degli alcolici e il parallelo emergere del nodo fisco (la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su una presunta evasione da un miliardo di euro della holding lussemburghese Lagfin, ndr). Durante il suo breve mandato, le azioni sono scese di oltre il 15%, compreso il calo del 5,6% di venerdì scorso in seguito delle dichiarazioni dell’ad sulla debolezza del mercato degli spirit negli Usa, poi corrette dalla società specificando che il riferimento erano i trend generali del settore e non di Campari.

Per identificare il prossimo ceo la società ha richiamato proprio Kunze-Concewitz. L’ex ceo presiederà un comitato di transizione della leadership che valuterà sia profili interni sia esterni. Intanto, Paolo Marchesini (direttore finanziario e operativo) e Fabio Di Fede (general counsel and business development officer) sono stati nominati co-ceo ad interim. Il presidente di Campari, Luca Garavoglia, ha precisato che l’ambizione di crescita del gruppo «rimane fortissima» e il futuro sarà «solido».

La reazione degli investitori è stata molto negativa con titolo arrivato a cedere oltre il 7%, sprofondando ai minimi dal 2020. La crisi di Campari non è un caso isolato con il settore beverage in netta flessione in Borsa negli ultimi mesi in virtù dei deboli riscontri in Cina e negli States. «Il comparto si trova a fronteggiare una domanda in frenata, mentre cresce l’interesse per prodotti a basso contenuto alcolico, o nel caso specifico di Campari, le sfide legate a condizioni meteorologiche non sempre favorevoli», sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro. In generale, tra gli analisti prevale l’opinione che l’attuale livello di allerta sul titolo Campari è eccessivo.

«Non vediamo rischi strategici significativi», taglia corto Banca Akros che conferma la propria view positiva sul titolo, considerando l’attuale debolezza delle quotazioni come un’opportunità di acquisto. «La qualità dell’azienda resta intatta – rimarcano da Equita – e i due co-ceo di forte esperienza e lunga permanenza all’interno del gruppo possono assicurare una transizione in un’ottica di continuità».


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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