Il conto alla rovescia è iniziato. Il prossimo 16 dicembre i proprietari di una seconda casa dovranno provvedere al saldo dell’Imu, come anticipato in articolo de .
L’Imposta Municipale Unica è un’imposta di natura patrimoniale che è dovuta da tutti colori i quali sono possessori di proprietà immobiliari ad uso abitativo diversi dalla prima casa (salvo che si tratti di abitazioni di lusso), per gli immobili commerciali e sui terreni agricoli e aree fabbricabili.
Sono previsti, però, una serie di sconti e bonus per specifici contribuenti e categorie di immobili.
Vediamo di cosa si tratta.
Cos’è l’Imposta Municipale Unica
L’Imu è un’imposta introdotta nel 2012 in sostituzione della vecchia Ici (Imposta comunale sugli immobili).
Dal 2013 questa tassa non si paga più sulla prima casa. Il pagamento è su base comunale e le amministrazioni devono aggiornare periodicamente i coefficienti (tra lo 0,76% e l’1,06%) ma il pagamento è uguale per tutti i comuni: i versamenti possono essere effettuati in due rate, il 16 giugno e il 16 dicembre (saldo) o in un’unica il 16 dicembre.
Chi non deve pagare
Come noto, l’Imu non si paga sulle abitazioni classificate come
- A/2 (abitazioni di tipo civile),
- A/3 (di tipo economico),
- A/4 (di tipo popolare),
- A/5 (di tipo ultrapopolare),
- A/6 (di tipo rurale),
- A/7 (abitazioni in villini).
Inoltre, come ricorda il Ministero dell’economia sul proprio sito, “l’imposta non va versata per gli immobili abusivamente occupati, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per i reati previsti dagli artt. 614, secondo comma, e 633 c.p., o per i quali sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale. L’esenzione spetta anche se non è stato ancora adottato il decreto di attuazione, che riguarda solo il modello dichiarativo. I contribuenti che fruiscono dell’esenzione dovranno poi presentare la dichiarazione IMU, esclusivamente in via telematica, entro il 30 giugno 2024”.
Per quanto riguarda le riduzioni o agevolazioni, invece, per gli immobili concessi in uso gratuito ai parenti non è prevista l’esenzione, ma per comodato d’uso a genitori, figli o parenti diretti è possibile avere una riduzione del 50%. È necessario, però, che il rapporto di parentela sia entro il primo grado e che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale.
La riduzione al 50% vale anche per i fabbricati dichiarati di interesse storico o artistico o per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati.
Infine, le persone pensionate che abbiano trasferito la propria residenza all’estero ma comunque in uno stato che abbia sottoscritto con l’Italia una convenzione, hanno diritto ad
un’agevolazione al 50%.
Imu in caso di separazione
In caso di separazione con assegnazione della ex casa coniugale ad uno dei due componenti, il pagamento dell’Imposta spetta al coniuge assegnatario dell’immobile a prescindere dalla eventuale quota di proprietà.