Decarbonizzazione, transizione energetica, circolarità, sviluppo nature positive, maggior coinvolgimento delle imprese e risorse finanziarie per la transizione. Le tematiche chiave delle strategie europee sulla transizione verde saranno al centro della 13esima edizione degli Stati Generali della Green Economy, che si svolgeranno a Rimini all’interno di Ecomondo, il 5 e 6 novembre prossimi. Esperti, imprenditori e professionisti del settore discuteranno le sfide e le opportunità legate alla politica ambientale e alla transizione verso un’economia circolare. L’iniziativa è promossa dal Consiglio Nazionale, composto da 66 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con i patrocini della Commissione europea e del Ministero delle imprese e del Made in Italy.
Il tema centrale degli Stati Generali della Green Economy 2024 sarà «L’economia di domani: il Green Deal all’avvio della nuova Legislatura europea», con un focus sulle iniziative strategiche europee per accelerare la transizione ecologica e su come questa offra opportunità di crescita economica, nuovi modelli imprenditoriali, posti di lavoro e sviluppo tecnologico.
«Partendo dallo stato delle performance sulle varie tematiche della green economy in Italia, vorremmo sollecitare una riflessione sul Green Deal, sia sulle misure già deliberate, sia su quelle da affrontare nella nuova legislatura europea», ha affermato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, supporto tecnico degli Stati Generali. In questo senso, l’evento rappresenta un’occasione unica di confronto sulle politiche e le strategie per un’economia davvero sostenibile. Tra i temi di discussione vi saranno dunque il pacchetto Fit for 55%, la transizione verso la neutralità climatica, l’economia circolare e la protezione del capitale naturale.
Gli Stati Generali sono articolati in sessioni plenarie la mattina e cinque sessioni di approfondimento il pomeriggio. Nella sessione di apertura verrà presentata la Relazione sullo Stato della Green economy 2024, che aggiorna le performance sui temi strategici green. Attualmente, in base agli indicatori fissati della Commissione europea, l’Italia conferma il proprio primato in termini di economia circolare con 45 punti, seguita da Germania (38), Francia (30) Polonia e Spagna (26). Inoltre, nel nostro Paese la percentuale di rifiuti riciclati è la più alta in Europa (72%), a fronte di una media continentale del 58%.
La leadership italiana nel riciclo è in continua crescita dal 2010 e le prestazioni del settore, in particolare sugli imballaggi, sono una significativa storia di successo della nostra economia verde. Sul fronte energetico, nel 2023 l’Italia ha consumato solo 90,3 tonnellate equivalenti di petrolio per produrre 1milione di euro di Pil, con risultati significativamente migliori rispetto alla media Ue. Ma possiamo fare di più con le rinnovabili.
Nel 2022 la quota dei consumi energetici totali soddisfatti da fonti rinnovabili dell’Italia (19%) è stata inferiore alla media Ue (23%). A oggi, idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomassa e geotermico ora producono il 44% dell’elettricità italiana.