in

Intesa fa squadra sul venture capital


Una doppietta di nuovi fondi andrà ad allargare la gamma di prodotti di Neva Sgr, la società di investimenti in venture capital di Intesa Sanpaolo. Si tratta di Neva II, che punta a una raccolta finale di circa 400 milioni di euro da investire nelle migliori aziende emergenti altamente innovative a livello mondiale, mentre Neva II Italia prevede di raccogliere 100 milioni da riservare alle realtà italiane. In tutto si tratta di un obiettivo totale di 500 milioni che andranno a finanziare società ad alto potenziale di crescita in settori come biotecnologie, aerospazio e settore industriale, digitale e transizione energetica. La società, guidata dal presidente Luca Remmert e dall’amministratore delegato Mario Costantini, ha raggiunto quattro anni di attività e, con il lancio di questi due nuovi fondi, intende bussare alla porta di casse di previdenza, fondi pensione e fondazioni bancarie: realtà importanti del nostro Paese, con patrimoni ingenti, ma che generalmente non vengono coinvolti in questo genere di investimenti, considerati ad alto rischio.

Ieri, alla presentazione dei fondi alle Officine grandi riparazioni di Torino, è intervenuto anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro (in foto): «Oggi è un giorno importante per la vita di Neva Sgr; breve ma già piena di successi al fianco della capogruppo Intesa Sanpaolo», ha sottolineato, «Neva è partita quattro anni fa con 100 milioni di euro forniti dalla banca e l’abbiamo vista lavorare bene, si è fatta conoscere e apprezzare sui mercati. Oggi, visti i risultati ottenuti, siamo convinti che sia arrivato il momento di crescere ancora».

Neva, dal 2020 a oggi, ha investito con i fondi Neva First per gli investimenti globali, Neva First Italia e Fondo Sei per complessivi 170 milioni in 40 società.

La società ha annunciato di aver completato il portafoglio di investimenti del fondo Neva First con un anno di anticipo e la prima distribuzione di capitale agli investitori. Ora, punta a fare un grosso salto in avanti con i nuovi comparti che sono già ora in collocamento e contano di chiudere la raccolta entro metà 2026.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


Tagcloud:

Camisa (Confapi): “Basta con la proliferazione contrattuale”

La scure Fed, tassi giù dello 0,50%