Redatto in collaborazione con Philip Morris Italia
In palio, un’occasione d’oro: la possibilità di sviluppare i propri progetti di innovazione sostenibile all’interno dello stabilimento di Philip Morris International a Crespellano, il principale impianto produttivo dell’azienda a livello globale, interamente focalizzato sui prodotti innovativi senza combustione. A conquistare questa opportunità sono state tre start up premiate e selezionate per la proof of concept – ossia la fase di sviluppo concreto del progetto – di “Design the Sustainable Future of Manufacturing”, la call for innovation lanciata a marzo da Philip Morris attraverso l’Institute for Manufacturing Competences in partnership con Almacube, incubatore e hub innovativo dell’Università di Bologna di Confindustria Emilia Area Centro.
In particolare, a essere premiate sono state l’italiana Deep Vision Consulting, che ha sviluppato uno strumento AI per rilevare difetti di prodotto e migliorare il controllo qualità; la svedese iioote AB, che ha implementato soluzioni IoT per i servizi interni; la francese Uptale che ha sviluppato un software per migliorare i processi di formazione interna. Lanciata a marzo, la call for innovation “Design the Sustainable Future of Manufacturing” aveva prefissato proprio l’obiettivo di trovare soluzioni innovative per la sostenibilità degli impianti produttivi e degli ambienti di lavoro nel settore industriale. I risultati sono stati più che soddisfacenti: l’edizione 2024 ha infatti superato nei numeri quella dello scorso anno, con 178 candidature da 34 Paesi, rispetto ai 22 della precedente edizione. Il 34,8% proviene dall’Italia, il 52,8% dall’Europa, il 9% dal Regno Unito e la restante parte, il 3,4% dal resto del mondo.
“Come azienda capofila di una filiera integrata di 8mila imprese italiane e oltre 40mila persone, siamo fortemente convinti del nostro ruolo a sostegno dell’innovazione e delle competenze del futuro a supporto del tessuto produttivo-occupazionale e della competitività del Sistema Paese. Il nostro impegno si sostanzia anche in progetti di open innovation, con il coinvolgimento di start-up che possano offrire soluzioni innovative di prodotto e di processo, a beneficio della filiera integrata e del Sistema-Paese“, ha dichiarato Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia. “Il numero e la qualità delle candidature ricevute quest’anno – ha proseguito Hannappel – dimostra quanto sia importante continuare a creare le condizioni per un ecosistema che coinvolga istituzioni, università e aziende per raggiungere obiettivi comuni di innovazione e sostenibilità. Con questa iniziativa vogliamo dare la possibilità a giovani realtà italiane e internazionali di misurarsi con le sfide industriali e proporre soluzioni creative in grado di fare la differenza nel percorso verso un futuro più sostenibile“.
All’evento di premiazione delle start up campionesse di innovazione sostenibile era presente anche il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, il quale ha sottolineato come le grandi aziende che guidano le filiere produttive abbiano un ruolo chiave nel promuovere crescita e sostenibilità di tutto il sistema industriale. “La collaborazione tra imprese, università e istituzioni – ha affermato Valentini – è fondamentale per mettere in comune risorse, sviluppare nuove tecnologie e condividere conoscenze“. In questo senso, il viceministro ha osservato che la dimensione europea “rappresenta un vantaggio competitivo cruciale: un mercato di oltre 742 milioni di consumatori, l’accesso a programmi di ricerca e sviluppo all’avanguardia, la possibilità di creare sinergie transnazionali e la condivisione di infrastrutture logistiche avanzate“. In un’epoca in cui la scala è sempre più determinante per la competitività globale, Valentini ha evidenziato che “solo lavorando insieme a livello continentale possiamo costruire un’industria più innovativa e sostenibile, capace di competere con i giganti tecnologici internazionali“.
La premiazione è avvenuta durante l’evento dedicato allo Studio “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in Italia e in Ue”, elaborato da Teha Group in collaborazione con Philip Morris Italia, che ha visto la supervisione di Giorgio Metta (Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia) in qualità di advisor scientifico. Lo Studio è stato sviluppato con l’obiettivo di definire gli elementi per un New Deal delle competenze in ambito agricolo e manifatturiero e trasformare il nostro Paese in un’Italia 5.0. Il tavolo di lavoro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, del mondo accademico, delle filiere italiane e delle parti sociali.
Questa iniziativa ha proseguito l’analisi condotta nel 2024 ed è stata propedeutica all’organizzazione di un tavolo di lavoro, che si terrà a Bruxelles nel corso del prossimo anno, con l’obiettivo di sviluppare il dibattito con una prospettiva europea.