Dopo aver completato le dismissioni e messo sotto controllo il debito, Enel cambia casacca e indossa i panni del compratore, accelerando il passo sul fronte delle energie rinnovabili. Ieri la controllata spagnola Endesa ha firmato un accordo con Corporaciòn Acciona Energìas Renovables, appartenente al Gruppo Acciona e assistita da Lazard, per l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Corporaciòn Acciona Hidràulica. L’affare, del valore di 1 miliardo di euro che sarà corrisposto per cassa, è la prima grande acquisizione gestita dal ceo Flavio Cattaneo da quando è alla guida della multinazionale: si tratta, in sostanza, di un portafoglio di impianti composto da 34 centrali idroelettriche, localizzate nel nord-est della Spagna, per una capacità installata complessiva di 626 megawatt che nel 2023 ha generato circa 1,3 terawattora, la maggior parte modulabile. Quest’ultimo aspetto è rilevante perché è una caratteristica che permette di smussare in modo significativo la dipendenza dell’idroelettrico dalla quantità di acqua disponibile. Infatti, centrali di questo tipo sono formate da due bacini, collegati alle turbine da una condotta, che funzionano a doppio senso: l’acqua può scendere dal bacino superiore a quello inferiore, producendo energia, oppure può essere usata l’energia elettrica della rete per pompare l’acqua dal bacino inferiore a quello superiore. Questo permette, al bisogno, nei periodi di bassa domanda di usare l’energia in eccesso per riportare in alto l’acqua e poi, nei periodi di alta domanda, di aprire il rubinetto per aumentare la produzione.
L’accordo, sottolinea una nota, permetterà al gruppo Enel (assistito da Rothschild & Co) di consolidare il suo ruolo primario nelle rinnovabili a livello globale, accrescendo ulteriormente la quota del portafoglio di vendite coperta dalla propria produzione rinnovabile in Spagna. Enel, infatti, raggiungerà nella penisola iberica una capacità idroelettrica installata di oltre 5,3 Gigawatt, per una capacità rinnovabile complessiva pari a circa 10,7 Gigawatt. Il closing dell’operazione, previsto nella prima metà del 2025, è condizionato al rilascio dell’autorizzazione della competente autorità Antitrust e all’ottenimento dell’autorizzazione da parte del governo spagnolo per gli investimenti esteri.
Cattaneo, che ha portato l’indebitamento finanziario netto a calare fino a 58,2 miliardi e vede quota 56 miliardi a fine anno, ora ha liberato risorse finanziarie sufficienti per poter valutare le migliori opportunità sul mercato, come è accaduto con Acciona. Alla luce di questo, il gruppo Enel potrebbe valutare ulteriori operazioni in entrata in linea col suo piano.
MAst