Le tensioni sui mercati energetici sono destinate a persistere anche nel 2025. Ieri il colosso russo Gazprom ha annunciato la sospensione delle esportazioni di gas verso la Moldavia a partire dal 2025, evidenziano la fragilità del sistema energetico europeo. Questa mossa, infatti, rischia di interrompere i flussi di gas dalla Russia verso l’Europa occidentale, complicando ulteriormente gli approvvigionamenti. In questo contesto, le principali aziende italiane del settore come Eni, Enel, Terna e Saipem guidate rispettivamente dagli amministratori delegati Claudio Descalzi, Flavio Cattaneo, Giuseppina Di Foggia e Alessandro Puliti, stanno giocando un ruolo fondamentale nel rafforzare la sicurezza energetica.
Sotto la guida di Descalzi, Eni ha accelerato i progetti di diversificazione degli approvvigionamenti, puntando su gas naturale liquefatto (Gnl) e nuove rotte di fornitura. Tra i progetti strategici l’avvio della fase 2 del giacimento Baleine in Costa d’Avorio, annunciato ieri. Si tratta del primo progetto upstream a zero emissioni nette in Africa. Questo intervento triplicherà la produzione nel Paese a 60mila barili di olio e 70 milioni di piedi cubi di gas al giorno, destinati al mercato locale e internazionale. Eni è anche leader nell’implementazione di infrastrutture per il Gnl, essenziale per ridurre la dipendenza dall’import russo. Con una capacità sempre maggiore di importazione da Paesi produttori come Stati Uniti, Qatar e Mozambico, l’azienda ha contribuito a diversificare l’accesso al gas, mitigando i rischi legati ai conflitti geopolitici.
Enel, con l’ad Cattaneo, si posiziona in prima fila per il rilancio del nucleare in Italia, attraverso la prospettata (dal governo) joint venture con Leonardo e Ansaldo Nucleare. Questa collaborazione mira alla realizzazione di Small Modular Reactors (Smr), reattori nucleari di nuova generazione più compatti, sicuri e sostenibili. Con un costo stimato di circa 2,5 miliardi di euro per ciascun impianto e un tempo di realizzazione di 6-7 anni, questi reattori potrebbero giocare un ruolo cruciale per la sicurezza energetica del Paese, obiettivo che Enel aiuta a conseguire anche con la sua tradizionale attività nel campo delle rinnovabili.
Il contributo di Terna, guidata dall’ad Di Foggia, è altrettanto strategico. Con investimenti per oltre 2,3 miliardi di euro nel 2024, Terna sta rivoluzionando la rete elettrica italiana attraverso la costruzione di oltre 560 chilometri di linee interrate e sottomarine. Tra i progetti più rilevanti, l’elettrodotto Elmed tra Italia e Tunisia e l’Adriatic Link tra Marche e Abruzzo, che garantiranno maggiore integrazione energetica e sostenibilità.
Saipem, sotto la guida di Puliti, è protagonista nello sviluppo di infrastrutture come i rigassificatori di Piombino e Ravenna. Questi impianti, fondamentali per l’Italia, rappresentano investimenti rispettivamente per oltre 1,5 miliardi di euro.
Parallelamente, Saipem continua a rafforzare la propria leadership attraverso progetti come il gasdotto Sakarya in Turchia (è in arrivo la nave Castorone per l’avvio della seconda fase). Sebbene non direttamente collegato al sistema energetico italiano, il progetto consolida la posizione di Saipem e rafforza la presenza internazionale del nostro Paese.