I punti chiave
I punti chiave
I dati più recenti diffusi da Banca d’Italia sui costi dei conti correnti mostrano una riduzione sia per i conti online (-14%) che per quelli tradizionali (-3%). Nonostante ciò, quasi metà dei correntisti italiani mantiene un conto aperto da oltre 10 anni, i cui costi risultano quasi raddoppiati rispetto a quelli di un conto di nuova apertura. Risparmiare si può, vediamo insieme qualche accorgimento utile.
La fedeltà bancaria non paga
Nel settore bancario, essere fedeli non porta vantaggi economici. Al contrario, i conti correnti più longevi risultano spesso più costosi rispetto a quelli aperti di recente. Questa dinamica emerge chiaramente dai dati 2023 sui costi dei conti correnti pubblicati dalla Banca d’Italia.
Conti correnti più economici
Nel corso del 2023, i costi medi di gestione dei conti correnti sono diminuiti. I conti tradizionali hanno visto un calo del 3%, mentre per quelli online la riduzione è stata più significativa, pari al 14%. Si tratta della prima diminuzione per i conti tradizionali dopo sette anni di aumenti consecutivi. Ma quanto si spende in media? I conti tradizionali costano circa 100,70 euro all’anno, mentre quelli online richiedono meno di 30 euro (28,90 euro), offrendo un risparmio medio di 70 euro annui. I conti postali fanno eccezione: i loro costi sono aumentati del 13%, pur rimanendo più convenienti rispetto ai conti bancari tradizionali, con una spesa media inferiore di 33 euro.
Conti “storici”: costi più alti
Chi mantiene un conto corrente da oltre dieci anni non beneficia dei cali nei costi. La Banca d’Italia stima che quasi il 50% dei correntisti italiani abbia un conto così datato, con una spesa media annuale di 123 euro, ovvero quasi il doppio rispetto ai conti di nuova apertura.
Perché non si cambia
Nonostante i vantaggi economici di un cambio conto, molti correntisti restano fedeli al proprio istituto bancario. Tra i motivi principali troviamo l’abitudine, la scarsa informazione sulle alternative disponibili e il timore di dover affrontare complicazioni burocratiche. Le domiciliazioni e i titoli già collegati al conto sono spesso percepiti come un ostacolo. Tuttavia, la normativa vigente semplifica il trasferimento dei conti, incluse le utenze e i RID, prevedendo rimborsi in caso di ritardi da parte della banca.
Come risparmiare
Per risparmiare cambiando conto corrente, è fondamentale scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. Cambiare conto non è solo un’opportunità di risparmio, ma anche un modo per adeguarsi a soluzioni bancarie più moderne e flessibili, senza rinunciare alla comodità di un trasferimento semplice e sicuro delle utenze.
Ecco qualche altro punto cui prestare attenzione. L’imposta di bollo, ad esempio, è un costo che si può facilmente evitare: basta mantenere una giacenza media annua inferiore a 5.000 euro e non si pagano i 34,20 euro previsti. Inoltre, i conti correnti ordinari non offrono interessi sulla liquidità depositata, perciò è inutile lasciare somme consistenti ferme sul conto. Meglio tenere solo il necessario per le spese quotidiane, con un piccolo margine per gli imprevisti, e investire il resto in strumenti che proteggano il valore dei risparmi dall’inflazione.
Un altro punto critico è il cosiddetto “andare in rosso”: spendere più di quanto si ha disponibile sul conto comporta interessi e commissioni che possono diventare molto onerosi. Monitorare il saldo è quindi essenziale.
Per quanto riguarda le operazioni, poi, quelle fatte allo sportello tendono a costare di più rispetto a quelle online o tramite gli sportelli Bancomat (ATM). Per risparmiare, conviene usare l’home banking per pagare bollette, effettuare bonifici o consultare l’estratto conto. Per versare contanti e assegni, invece, si possono usare gli ATM evoluti, che sono pratici e convenienti. Anche i prelievi di contante possono riservare sorprese: se si usano gli sportelli Bancomat di altre banche, spesso si paga una commissione. La soluzione migliore? Usare gli ATM della propria banca. Altra accortezza utile, quella di attivare l’addebito diretto per le spese ricorrenti, come utenze o mutui. In questo modo si evitano le commissioni per i pagamenti singoli e si riduce il rischio di dimenticanze.
Infine, un dettaglio che
molti trascurano: le banche spesso fanno pagare per l’invio di documenti cartacei, come l’estratto conto. Passare alle comunicazioni via e-mail non solo è più ecologico, ma permette anche di ridurre i costi.