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Bracco triplica la produzione e apre un nuovo stabilimento


È stato inaugurato in questi giorni Hexagon, il nuovo stabilimento produttivo della farmaceutica Bracco che sorge a fianco della storica fabbrica del 1997 Plan-les-Ouates nei pressi di Ginevra e che a regime triplicherà la produzione e la distribuzione di uno dei prodotti di punta della ricerca Bracco.

Il nuovo building multifunzionale, per un investimento complessivo che supera gli 80 milioni di euro, rifornirà tutto il mondo dell’innovativo agente di contrasto a ultrasuoni basato su microbolle. Una tecnologia che permette diagnosi in tempo reale e offre maggiore versatilità e sostenibilità. Dagli anni Novanta le microbolle hanno trasformato l’imaging a ultrasuoni: composte da un nucleo di gas e da un guscio stabilizzante di lipidi o proteine, le microbolle diffondono le onde ultrasonore, fungendo da efficaci agenti di contrasto. Vengono utilizzate in cardiologia e radiologia per visualizzare il flusso sanguigno, valutare la perfusione dei tessuti e caratterizzare le lesioni. Su questa base, le microbolle sono oggi considerate una modalità ad alto potenziale: non solo per la prevenzione, ma anche per la terapia, dal momento che permettono di veicolare i farmaci nelle cellule malate. La piattaforma Ceus è una modalità di imaging diagnostico ad alta sensitività, non invasiva e senza radiazioni. Non solo, le microbolle hanno anche un enorme potenziale nel campo della medicina di precisione, perché possono fungere da vettori dei farmaci, innescando l’apertura transitoria della barriera vascolare dei tessuti e migliorando così l’effetto terapeutico.

Il legame di Bracco con la Svizzera affonda le due radici negli anni Ottanta, prima con il Centro ricerche di Ginevra, poi con il sito produttivo di Plan-les-Ouates. «Tutto è partito con l’interazione tra la nostra ricerca e l’Istituto Battelle che ci ha permesso di esplorare modalità all’avanguardia nell’imaging diagnostico – ricorda Diana Bracco, presidente e Ceo del Gruppo – Ed è proprio grazie a questo nuovo impianto che saremo in grado di soddisfare l’altissima richiesta internazionale dei nostri farmaci».

«Noi vediamo il potenziale di questa modalità in quanto complementare ai Raggi X, alla Risonanza Magnetica e alle procedure Pet/Spect – assicura Fulvio Renoldi Bracco, vicepresidente e ceo di Bracco Imaging – proprio per aiutare i sistemi sanitari a essere più efficienti nella cura dei pazienti. La nostra piattaforma di microbolle, rappresenta una tecnologia medica all’avanguardia e di facile impiego».

Bracco, azienda famigliare ora presente in cento Paesi

per un fatturato globale di 1,8 miliardi di euro e 3.800 dipendenti, è stata una delle prime a credere nel potenziamento dell’efficacia diagnostica della modalità di imaging più ampiamente utilizzata al mondo, l’ecografia.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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