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Bonus colonnine, in arrivo i rimborsi


Il ministero delle Imprese ha pubblicato un decreto dirigenziale per la concessione degli incentivi all’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. In particolare, sono stati riconosciuti 11.485 contributi per i quali sono state relative al periodo 1 gennaio – 22 novembre di quest’anno. Le domande 2024 potevano essere presentate dall’8 luglio al 22 novembre.

Che cos’è il bonus colonnine

Il bonus colonnine domestiche è un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come ad esempio, colonnine o wall box).

Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali. Lo stanziamento previsto per l’anno in corso è di 20 milioni di euro, la metà di quanto previsto nel 2022 e nel 2023. A inizio 2024, occorre ricordarlo, è stata effettuata una riapertura dei termini per la richiesta di contributi relativi all’anno scorso.

I controlli a campione di Invitalia

Invitalia, si legge nel provvedimento, è il soggetto gestore della misura, procede allo svolgimento di controlli a campione sulle richieste di contributo, disposti dal Ministero delle Imprese, per verificare la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti richiedenti. A tal fine, Invitalia può effettuare accertamenti d’ufficio, verifiche e ispezioni in loco, delle qualità e dei fatti riguardanti le dichiarazioni e documentazione. I soggetti beneficiari del contributo, sono tenuti a consentire lo svolgimento di tutti i controlli, ispezioni e monitoraggi disposti dal ministero o da Invitalia, sulle richieste di contributo per verificare la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti coinvolti nel procedimento amministrativo.

I casi di revoca

I contributi concessi sono revocati “se, in seguito all’erogazione degli stessi, è riscontrata la falsità delle dichiarazioni rese o l’irregolarità della documentazione prodotta nel corso di tutto il procedimento amministrativo”.

In quel caso la revoca è disposta dal ministero con provvedimento motivato e comporta per il soggetto beneficiario l’obbligo di restituzione del contributo entro sessanta giorni dalla comunicazione del provvedimento di revoca.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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