Nel 2025, tra le varie istituzioni interessate dal rinnovo degli organi decisionali, ci sarà il collegio dell’Arera, l’authority del settore energetico e delle reti, attualmente presieduta da Stefano Besseghini. Il suo mandato settennale volge al termine e si dovrà procedere anche alla nomina degli altri quattro componenti di quello che si può definire un vero e proprio board. Si tratta di un’Authority di primo piano, che il grande pubblico conosce perché si occupa del criterio di determinazione dei prezzi per le tariffe Stg dell’elettricità e di quelle di maggior tutela (per i pochi rimasti). Inoltre, da essa dipendono le remunerazioni per gli operatori delle reti elettriche, del gas e dell’acqua. Non stupisce perciò che la nomina sia effettuata dai ministeri competenti (Mimit e Mase) su una rosa di esperti del settore, sia deliberata dal Consiglio dei ministri e riceva l’approvazione dei due terzi delle commissioni parlamentari del settore. Il prestigio della carica e il compenso (parametrato al limite di legge di 240mila euro) fanno sì che siano già iniziati i movimenti e i tentativi di accredito per quei 5 scranni. A quanto si apprende, proprio dall’interno di Arera si segnala un primo approccio.
Il direttore divisione Ambiente, Lorenzo Bardelli, starebbe cercando di trovare uno sponsor per la nomina attraverso la sponda di Utilitalia, l’associazione delle utility dove le municipalizzate hanno un’influenza notevole (e di matrice Pd vista la predominanza della sinistra nell’Anci). Iniziativa più che lecita ma, proprio per il carattere bipartisan della procedura, sarebbe più opportuno cercare la strada del dialogo anziché quella dello schieramento.