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“Alla logistica mancano 60mila addetti”


La logistica necessita di innovazione per essere supportata e per affrontare le nuove sfide. Damiano Frosi (in foto), direttore dell’Osservatorio Contract Logistics «Gino Marchet» del Politecnico di Milano, conosce bene il comparto e lo studia nelle sue evoluzioni, tra opportunità di sviluppo e criticità, come la carenza di personale.

Quanto incide questo problema sul settore?

«Il tema è emerso soprattutto negli ultimi anni. In Italia mancano 60mila lavoratori alla logistica, di cui circa 22mila sono autisti e gli altri 40mila magazzinieri, personale d’ufficio o manager. Ma il fenomeno non riguarda solo il nostro Paese: in Europa si stima manchino più di 1 milione di addetti. I motivi risiedono in parte nel fatto che il settore sia penalizzato da un’immagine mediatica non sempre positiva e dunque fuorviante».

L’Osservatorio si avvale della collaborazione con Dachser & Fercam. In quali ambiti della ricerca ritiene che i progetti di Dachser & Fercam abbiano portato un valore aggiunto?

«Fercam da subito ha creduto nel progetto per il bene della logistica, fornendo dati e informazioni per raccontare le vere esigenze del settore. L’azienda si è poi messa in gioco per promuovere iniziative fuori dai soliti schemi e riguardanti l’inclusione sociale, nonché il coinvolgimento di autisti e magazzinieri come parte fondante del settore. Sono stati anche avviati progetti di riqualificazione delle realtà locali in cui Dachser & Fercam è presente con i propri magazzini. La logistica italiana non era abituata a questo approccio, che invece ha messo in luce i tanti aspetti positivi del comparto, contribuendo a migliorarne anche l’immagine. È stato un passo in avanti importante per un settore che vale 115 miliardi di euro, pari al 9% del Pil».

In un recente convegno di Cdo Logistica ha portato il caso di Echo Labs come esempio di best pratice. Perché?

«Ho invitato Fercam per far conoscere come Echo Labs abbia cambiato alcune prospettive in riferimento alla centralità delle persone. Il loro progetto è entrato nel mondo delle scuole, ha fatto cultura sulla logistica e ha agevolato l’inclusione delle fasce più deboli. L’iniziativa promossa da Dachser & Fercam ha anche creato ambienti di contatto tra persone abituate a lavorare in solitario, come gli autisti o i magazzinieri. L’idea di fondo è quella di alzare il livello di approfondimento sul settore. Questo modo di ragionare ha stupito tutti e un riscontro positivo è arrivato anche rispetto alla volontà di Fercam di ascoltare i lavoratori per migliorare il settore».

Quali altre iniziative di Dachser & Fercam ritiene siano un esempio da seguire per migliorare l’attrattività del settore?

«Le iniziative apprezzabili sono tante e riguardano il welfare aziendale e la formazione, i corsi di lingua o le giornate dello sport che avvicinano culture diverse e creano coesione. Finalmente, anche sui social, si sta dando voce ai lavoratori della logistica.

Dunque, a raccontare se stessi e l’azienda non sono più solo i top manager. E sono stati avviati anche servizi più attenti alle esigenze delle donne, che numericamente sono poco presenti in questo settore ma che rappresentano una grande risorsa».


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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