- La 22enne parlando dei genitori aveva detto: “Li odiavo, volevo sparire”
- “Col senno di poi saremmo sicuramente tutti più bravi, accorti, attenti”, sottolinea la 51enne
Loredana Lecciso fa il ‘mea culpa’ con la figlia. Ammette gli errori genitoriali passati. Jasmine Carrisi in un’intervista a Chi lo scorso dicembre ha detto dei genitori: “Li odiavo, volevo sparire”. Ora la 51enne, compagna di Al Bano, quando, intervistata dallo stesso giornale, le si sottolineano le affermazioni della 22enne, replica: “Ha usato parole forti, sono dispiaciuta”.
Jasmine al settimanale aveva rivelato: “Come tanti anch’io sono stata bullizzata, derisa, offesa. Insomma, non è stata una passeggiata fin qui. C’è stato un episodio, alle elementari, dove un compagno mi prese in giro davanti a tutta la scuola – alunni, insegnanti, collaboratori scolastici – per la situazione sentimentale dei miei genitori. Uno shock perché i miei, fino a quel momento, mi avevano sempre tutelata dal gossip che ruotava attorno alla nostra famiglia. Dal nulla iniziai a odiare tutto: la scuola, lo sport, me stessa. Sognavo, a fasi alterne, di sparire”.
Jasmine era giunta a detestare i genitori: “In qualche modo sì. Dopo quel poco simpatico battesimo di fuoco evitavo di accendere la tv e di passare davanti a qualsiasi edicola. Impazzivo all’idea che tutti avessero un’immagine, il più delle volte sbagliata e sgradevole, della mia famiglia”. A loro però non aveva mai rivelato quel che provava: “Perché temevo di ferirli e perché, in fondo, sapevo che non era colpa loro. O almeno non del tutto”.
La Lecciso, interrogata sulle dichiarazioni di Jasmine, ribatte: “Sono parole forti, toccanti, che non fanno di certo piacere. Col senno di poi saremmo sicuramente tutti più bravi, accorti, attenti, ma il passato, ahimè, non lo possiamo cambiare”.
“Potrei dirle che sono dispiaciuta – aggiunge Loredana – che forse avrei potuto evitare certe dichiarazioni, ma grazie anche a determinati passaggi sono diventata la donna che sono oggi. Poi c’è da dire che non ho di certo commesso errori disumani”. Jasmine è trovato stabilità con la psicanalisi. “Un breve e sano percorso per conoscersi meglio”, precisa la madre. Lei, invece, non è mai andata in terapia: “No. La verità è che ho sempre avuto il terrore di dipendere da un’altra persona. Conosco perfettamente i miei limiti e la mia coscienza, mi creda, è il tribunale peggiore”.
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