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Alluvione in Emilia Romagna, si teme emergenza sanitaria per i rifiuti



Sono iniziate le vaccinazioni straordinarie nelle zone alluvionate in Emilia Romagna, dove si teme l’emergenza sanitaria.

Dopo il disastro che ancora dall’alto fa apparire la regione come un’immensa laguna, ora si parla di emergenza sanitaria legata all’acqua stagnante e ai rifiuti che si sono riversati ovunque. A tal proposito la sindaca di Conselice ha firmato un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone che ancora sono allagate, di lasciare le abitazioni per motivi igienico sanitari. Gli acquitrini infatti si stanno moltiplicando e con essi anche e zanzare e altri animali che trasmettono virus. Intanto la situazione politica è abbastanza movimentata, infatti Meloni insiste sulla flessibilità dei fondi, la von der Leyen ricorda che ci sono 6 miliardi del Recovery per il dissesto e Bonaccini preme per la nomina del commissario il più presto possibile.

Emergenza sanitaria in Emilia Romagna

Sono giorni difficili per l’Emilia Romagna, messa in ginocchio dalla peggiore alluvione degli ultimi anni, che ha colpito specialmente l’entroterra di Ravenna ma anche tante altre città, una fra tutte Faenza. Però l’estate sta iniziando timidamente e anche qui il maltempo sembra ormai un lontano ricordo, tuttavia non possono esserlo le conseguenze.

I fiumi sono esondati allagando tutto, molte strade sono distrutte, così come le linee ferroviarie. Si lavora per ripristinare la corrente elettrica e per fornire assistenza ai tanti sfollati che hanno dovuto lasciare la loro casa. Probabilmente molte imprese non riusciranno più a riaprire, questo il quadro drammatico di un evento che ha causato 15 morti e che è ha portato all’istituzione di una giornata di lutto nazionale.

La buona notizia è che l’acqua si sta lentamente ritirando dalle zone alluvionate ma ora c’è un’altra faccia della medaglia da tenere in considerazione. Infatti si parla di possibile emergenza sanitaria a causa dell’acqua stagnante e dei rifiuti che sono sparsi ovunque. Il contatto con questa, contaminata dalla presenza di scarichi di fognature e carcasse di animali, può causare infezioni serie e bisogna fare attenzione a proteggere gli occhi e la bocca ma anche alle piccole ferite.

In queste ore la sindaca di Conselice Paola Pula, comune del Ravennate, ha firmato un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate, di lasciare le abitazioni perché il rischio sanitario è molto alto. Intanto il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica id Forlì-Cesena ha organizzato delle giornate straordinarie di vaccinazione antitetanica e altre malattie infettive.

Al momento non c’è un’emergenza sanitaria vera e propria però il mancato funzionamento delle fogne, la presenza di rifiuti che non vengono smaltiti e il ristagno dell’acqua, rendono rischioso rimanere ancora nelle case. Per questo motivo è giunto il comunicato della sindaca che nei giorni scorsi ha avuto momenti di tensione con i residenti esasperati che vorrebbero solo tornare alla normalità al più presto.

L’area evacuata si è ridotta ma a causa della morfologia del territorio, la situazione potrebbe risolversi non prima di una settimana.

La campagna vaccinale

In tempi rapidissimi è stata organizzata una campagna vaccinale e ieri sono iniziate le prime somministrazioni contro il tetano e altre malattie infettive. In alcune zone come Faenza, soggette all’esondazione dei fiumi, il rischio è rappresentato dalla questione dei rifiuti. In questa città ad esempio sono state dedicate due grandi aree allo stoccaggio dei materiali.

In alcuni luoghi si lavora già alla ricognizione dei danni, come a Cesena dove ormai è stato rimosso tutto il fango lasciato dal Savio. In 48 ore sono arrivate segnalazioni di 1.617 nuclei familiari, riguardanti problemi ad abitazioni, cantine, depositi, arredamenti e auto.

Oltre ai danneggiamenti materiali ci sono però anche quelli dal punto di vista della salute che non vanno sottovalutati. Uno degli animali più attirati da questi acquitrini è la zanzara, portatrice di infezioni diverse, ma anche altri animali che amano i luoghi paludosi.

Queste acque stagnanti sono contaminate da rifiuti e carcasse, è impensabile poter continuare a stare in una casa allagata. Urgono interventi di bonifica per scongiurare il rischio di infezioni. Oltre al rischio nell’immediato ci sono anche quelli legati all’arrivo del caldo, cosa evidenziata dal professore di Microbiologia clinica Francesco Broccolo.

Rispetto ad altre calamità naturali, l’alluvione ha un problema in più per quanto riguarda i rischi igienico-sanitari perché come dicevamo l’acqua che si accumula è contaminata da feci provenienti dalle fognature e animali morti portatori di microrganismi infettivi. Attraverso le ferite può penetrare il tetano ma un’altra infezione in agguato è anche l’epatite A, mentre per i bambini molto piccoli uno dei rischi è il rotavirus, di cui esiste il vaccino.

Attenzione particolare alla presenza di zanzara tigre, che in questo momento trova un ambiente perfetto. Non sarebbe una novità perché questo insetto già veicola infezioni presenti in Emilia Romagna.

Dunque, gli esperti consigliano controlli a campione per stabilire il rischio reale di queste infezioni. Intanto la risposta alla campagna vaccinale è stata molto ampia e in tanti si sono presentati nelle strutture per ricevere il vaccino contro il tetano. L’invito è rivolto a chi non è mai stati vaccinato ma anche per chi ha fatto l’ultima dose da più di 10 anni.

Si stanno effettuando somministrazioni anche contro l’epatite A. L’accesso agli ambulatori avviene in modo diretto senza prenotazione.

Meloni chiede flessibilità

La situazione ha portato anche a una sorta di dibattito politico e ci si interroga se sia giusto o meno usare i fondi del Pnrr per le zone alluvionate. Si inizia a pensare alla ricostruzione e i cittadini vogliono risposte.

Una importante è arrivata nel Cdm di martedì scorso, nel corso del quale si è deciso per lo stanziamento dei primi 2 miliardi di euro, una spesa piccola in riferimento ai danni reali ma grande rispetto a quella che ci si aspettava.

Sono diverse le fonti su cui l’Italia può iniziare a immaginare il percorso post-alluvione. Come ha ribadito Ursula von der Leyen, che ha visitato di persona l’Emilia Romagna in questi giorni, ci sono i 6 miliardi di euro previsti dal NextGenerationEu per l’Italia. Si tratta di uno strumento europeo destinato a ridurre i rischi di inondazioni e frane.

Poi ci sono altri 6 miliardi di euro per i progetti anti-dissesto del Recovery italiano al fondo di solidarietà europeo, che già aiutò la regione a rialzarsi dopo il terremoto.

Poi ci sono i fondi di coesione e la nuove Politica agricola comune per emergenze particolari come questa. Secondo Giorgia Meloni è importante la flessibilità dei fondi esistenti.

E proprio il tema della dinamica della richiesta dei sostegni a Bruxelles, sarà al centro dell’incontro di lunedì fra il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Entrambi sono fiduciosi e quest’ultimo sta spingendo anche per un altro punto importante: la nomina di un commissario. In merito a questo ha detto:

“non pretendo che in 48 ore sia scelto il commissario ma non deve passare troppo tempo perché bisogna intervenire prima della fine dell’estate e quindi della brutta stagione. non mi posso autonominare e non mi interessa quale sarà il mio ruolo, ci saro in ongi caso”.


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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