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Al Sant’Andrea di Roma è stato asportato un tumore giudicato inoperabile



Al Sant’Andrea di Roma è stato asportato un tumore polmonare giudicato inoperabile in tutto il mondo.

L’operazione è stata definita pionieristica e la paziente, una donna di 58 anni, è in ripresa. Sono arrivati i complimenti all’equipe medica anche dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Si tratta di un evento importante che a buon ragione ha portato l’ospedale romano nelle prime pagine di cronaca di oggi, una cronaca bella, quella che salva la vita delle persone, fatta di professionisti che in questo caso hanno sfidato tutti i pronostici e hanno tentato un intervento molto complesso e giudicato ovunque impossibile.

Intervento straordinario al Sant’Andrea di Roma

Ha dell’incredibile quello che è avvenuto il mese scorso all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Una donna di 58 anni con un tumore al polmone sinistro, è stata sottoposta a una lunga e complessa operazione chirurgica per rimuovere la massa.

Il suo caso è stato giudicato inoperabile in tutto il mondo e a spiegarlo è stato lo stesso ospedale in una nota, chiarendo che le neoplasie polmonari infiltranti l’aorta vengono generalmente considerate non suscettibili di trattamenti chirurgici. Invece l’equipe medica ha lavorato al meglio permettendo alla paziente di cominciare una nuova vita contro ogni previsione. Era lei la prima a non avere speranze ma proprio per questo ha deciso di tentare l’ultima strada, ed è estata le decisione giusta.

Dopo alcune settimane di osservazione è stata dimessa in buone condizioni di salute ed è tornata a casa per proseguire la terapia oncologica. L’intervento è stato eseguito l’11 aprile scorso e a rendere nota la vicenda è stato il Policlinico in un comunicato, nel quale ha rivelato anche alcuni dettagli.

La donna appare felice nelle foto che la ritraggono con il personale medico dell’ospedale, è molto provata ma sorridente e tiene la mano ai suoi salvatori mentre si appresta a cominciare una nuova vita, in cui ovviamente la situazione verrà monitorata attentamente con controlli periodici, ma il peggio è passato.

Con le adeguate terapie si potrà evitare un ritorno della neoplasia polmonare. Insieme all’entusiasmo della 58enne è arrivato anche quello del direttore generale del Sant’Andrea e dei medici.

Le parole dei medici

L’operazione pionieristica effettuata al Sant’Andrea prevedeva l’asportazione di un tumore polmonare sinistro la cui massa, invadeva l’arco aortico. In seguito è stato parzialmente sostituito il vaso con una protesi sintetica, il tutto senza ricorrere all’arresto del cuore, ma in assistenza di circolo a cuore battente.

Il tumore del polmone è una patologia che prevede a formazione di cellule maligne nei tessuti polmonari, in questo caso la neoplasia della signora interessava anche l’aorta ed era già stata trattata in fase pre-operatoria con chemioterapia.

Questo tipo di tumore compromette la funzionalità dei polmoni, i quali non riescono a trasferire ossigeno in maniera corretta. In termini più ampi, parliamo di un tumore che si estende rapidamente e peggiora la vita di chi ne soffre, che deve seguire terapie apposite.

Purtroppo queste situazioni sono destinate a peggiorare con il tempo, nonostante tutto. È molto difficile eliminare per sempre una neoplasia e in particolare questa tipologia è considerata inasportabile dagli esperti di tutto il mondo.

Invece, come commentato dal direttore generale del Sant’Andrea, Daniela Donetti, l’operazione ha avuto successo e ha confermato la Chirurgia Toracica dell’ospedale non solo come la prima in Italia per numero di interventi per tumore al polmone, dato confermato dal Programma Nazionale Esiti dell’Agenas, ma anche una delle strutture migliori per tipologia di casistica operatoria.

Sono arrivati anche i complimenti di Francesco Rossa, verso l’equipe medica del dottor Erino Angelo Rendina, direttore del reparto di Chirurgia Toracica e fra l’altro anche ordinario presso la Sapienza.

“questa è la sanità che vogliamo nel lazio. congratulazioni al team”.

Rocca ha poi aggiunto che tali neoplasie sono considerate inoperabili, questo è un valore aggiunto per il lavoro dei medici del Sant’Andrea che invece hanno superato frontiere inesplorate della scienza e della medicina, confermandola come una delle strutture più all’avanguardia in Italia.


Fonte: https://www.nanopress.it/s/cronaca/feed/


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