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    ”Siamo corsi fuori, in strada il panico”: Mahmood racconta per la prima volta cos’è successo la notte che la sua casa di Milano è bruciata

    Ha messo tutto in due canzoni del suo nuovo album: il 31enne è ancora traumatizzato
    Era uno degli inquilini di Torre del Moro, palazzo di via Antonini, distrutto dalle fiamme ad agosto 2021

    Si prende con forza la cover di Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera. Mahmood è felice del successo di Tuta Gold, brano presentato a Sanremo 2024. La canzone ha conquistato la prima posizione nella classifica singoli di Fimi ed è l’unico brano italiano nella Top 100 global di Billboard. Il suo nuovo disco racconta di lui. Il cantautore in due pezzi parla anche dell’incendio della sua abitazione. Al giornale il 31enne racconta così per la prima volta cos’è successo la notte che la sua casa di Milano è bruciata. “Siamo corsi fuori, in strada il panico”, svela.
    ”Siamo corsi fuori, in strada il panico”: Mahmood racconta per la prima volta cos’è successo la notte che la sua casa di Milano è bruciata
    Alessandro era uno degli inquilini di Torre del Moro, palazzo di via Antonini, distrutto dalle fiamme ad agosto 2021. La costruzione, dove l’artista aveva preso in locazione un appartamento, era considerata avvenieristica e con alloggi di gran lusso, ma qualcosa non ha funzionato. 
    Il giornalista gli domanda: “In due canzoni del disco torna l’immagine della sua casa che brucia, ricordo vero dell’incendio del 2021 al palazzo di via Antonini a Milano in cui viveva. E’ ancora un incubo?”. “Mi ricordo che quella notte. Eravamo al nono piano. Una mia amica è uscita sul balcone e ha visto l’ombra del palazzo con il fumo sul tetto. Siamo corsi fuori e, anche se poi ho scoperto che non si dovrebbe fare, siamo scappati con l’ascensore. Una volta arrivati in strada c’era il panico”, svela Mahmood. A causa dell’incendio ha perso qualcosa di molto caro: “Sì, ma preferisco non dire cosa”. 
    Il 31enne era uno degli inquilini di Torre del Moro, palazzo di via Antonini, distrutto dalle fiamme ad agosto 2021
    Invece di andare a vivere da un’altra parte da solo, ha preferito tornare ad abitare dalla mamma Anna Frau. “E’ stato un po’ peso: per la prima volta avevo raggiunto la mia libertà, la prima casa in affitto. E all’improvviso torni indietro, per quanto il rapporto con mamma sia bellissimo. Adesso però mi sono sistemato di nuovo da solo, ho trovato la pace dei sensi”, precisa. LEGGI TUTTO

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    Le chiedono cosa pensa di Noemi Bocchi, Ilary Blasi prima sorride poi risponde così: le sue parole

    La conduttrice rilascia una lunga intervista a 7 in cui rivela la sua verità
    Stando al suo racconto il cognato sarebbe stato l’unico a sapere prima dell’ultima storia di Totti, ma…

    Ilary Blasi su 7, inserto settimanale del Corriere della Sera, rivela la sua verità. Parla del dolore per il crack con Francesco Totti. Quando le chiedono cosa pensa di Noemi Bocchi, la 42enne prima sorride e poi risponde senza problemi: “Spero siano felici. Veramente. Almeno ne sarà valsa la pena”.
    Le chiedono cosa pensa di Noemi Bocchi, Ilary Blasi prima sorride poi risponde così: le sue parole
    La conduttrice ha rilasciato l’intervista prima che il suo presunto amante, Cristiano Iovino, 42enne personal trainer e imprenditore, confermasse la loro “frequentazione intima” sulle pagine de Il Messaggero, sottolineando che tutto quel che ha detto è “riscontrabile”. Contattata dalla giornalista di 7, Ilary ha confermato la versione che ha riferito in Unica e nel libro in uscita, “Che stupida”. Domenica si siederà nel salotto di Verissimo e forse aggiungerà qualcosa di più in merito.
    Al giornale spiega che inizialmente aveva scelto il silenzio, poi, visto tutto quel che è stato scritto, ha deciso di parlare, nel docufilm e in un libro. C’è una cosa che l’ha ferita moltissimo: “Leggere che io sapessi tutto. Addirittura che fossimo una coppia aperta… forse era una coppia aperta, ma solo da una parte: non la mia”. La Blasi scansa tutti i gossip sugli amanti che le sono stati affibbiati.
    Le hanno detto che pensava solo ai soldi, La presentatrice rivela: “Invece voglio dire che ho sposato Francesco ma abbiamo la separazione dei beni. Non ho niente di intestato e non ho mai voluto niente perché credo che sia giusto così: il matrimonio non è patrimonio”. E’ sempre stata indipendente.
    Quando lei e Totti si sono separati, lui ha licenziato la tata di Isabel: “Non è stato bello”. Lei l’ha assunta di nuovo solo grazie al suo lavoro. Sulla mega villa dove è rimasta dice: “La casa è sua e sarà sempre sua. Non sono andata via io subito per i miei figli: per loro quel posto è un riferimento e di muovere anche quella parte non me la sono sentita”. E sui Rolex sottolinea: “Erano miei, sono regali che mi ha fatto. Io ho preso solo le mie cose, tanto che il giudice non li ha ridati a lui. Li ha presi e li ha messi in una cassetta, sono segregati, come del resto avevo chiesto, quindi va bene così”.
    Il suo è stato un matrimonio bellissimo: “Eravamo innamorati, lo eravamo. E tutte le persone più care vedevano questo: gli amici di infanzia che frequentavano casa, le mie sorelle, i miei genitori. Vedevano quello che vedevano i miei figli. Mai nessuno ha sospettato. Solo mio cognato ha saputo questa ultima storia, ma non mi aveva detto nulla sperando che Francesco rinsavisse”.
    La conduttrice rilascia una lunga intervista a 7 in cui rivela la sua verità
    Dopo la rottura ha cominciato a ‘sapere’, così chiarisce: “Ed ecco che mi ritrovavo a dirmi: che stupida. Non avevo capito niente”. Era come se non conoscesse più Francesco. Ilary nega che il docufilm e il libro siano operazioni commerciali: “No, la mia scelta, che doveva essere la nostra scelta, era di restare in silenzio. Poi c’è stata la famosa intervista sul Corriere della Sera (a firma di Aldo Cazzullo, ndr). E poi ancora sono partite tutte le varie ricostruzioni di cui dicevamo che mi facevano apparire da ladra a bugiarda ad approfittatrice. Non è una questione di pianificare ma di rispetto verso me stessa”. A Totti non ha detto nulla di entrambe le cose.
    La Blasi ha affetto per l’uomo che le è stato accanto per 20 anni e con cui ha avuto i 3 figli. La sua non è una vendetta: “No, non ho fatto questa serie o questo libro per fare male a lui ma per rispetto a me, per dire il mio punto di vista. La mia intenzione non era ferirlo: semplicemente, ho raccontato quello che è successo”. Pensa che se lui le avesse detto che si era innamorato di un’altra tutto questo non sarebbe successo.
    Quando le si domanda se con Totti oggi comunichi, Ilary svela: “Nulla. Ho letto che voleva trovare un equilibrio con me, ma alle parole dovrebbero seguire i fatti. Magari è una questione di tempo”. Per lei “la porta è sempre aperta”. Accetterebbe di vederlo a cena: “Io il primo passo credo di averlo fatto”.
    Ilary spera che i dispetti siano alle spalle. I figli hanno un buon rapporto con entrambi e vuole che sia così. Una reunion è impossibile: “Non credo, perché credo che quando si rompe una cosa non è più come prima. Siamo in un’altra fase, quella roba lì non torna più. Può tornare un rapporto, un altro tipo di relazione. Ma non quella che è stata. Io oggi sono serena, leggera. Non voglio dire che non ho sbagliato niente però sono tranquilla con me stessa: credo che il voltare pagina velocemente dipenda anche da quello. Ho provato a fare tutto quello che andava fatto”. Il matrimonio con un altro uomo, però, no: “Io continuo a crederci”. LEGGI TUTTO

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    ”Sono una prepotente e volevo comandare”: Annamaria Bernardini de Pace rivela finalmente perché si è tirata fuori dal divorzio Totti-Blasi

    L’avvocata divorzista più temuta d’Italia alla fine si sbottona
    A Sette, inserto del Corriere della Sera, la 75enne si racconta da madre di Francesca e Chiara

    Annamaria Bernardini de Pace si racconta da madre di Francesca e Chiara, le due figlie avute dall’ex marito Francesco Giordano. A Sette, inserto del Corriere della Sera, confida: “Volevo fare la mamma e basta tutta la vita”. Nel corso dell’intervista rivela anche, finalmente, perché si è tirata fuori dal divorzio Totti-Blasi. “Sono una prepotente e volevo comandare”, ammette l’avvocato divorzista più temuto d’Italia.
    ”Sono una prepotente e volevo comandare”: Annamaria Bernardini de Pace rivela finalmente perché si è tirata fuori dal divorzio Totti-Blasi
    La legale di sé racconta: “Io per essere esageratamente madre sono stata 5 anni da una psicanalista junghiana, che mi ha detto che sbagliavo a farmi coinvolgere troppo. Ero andata perché per il mio lavoro mi occupo di dolori familiari e non riuscivo più a distinguere il dolore dei clienti dal mio. Ho scelto una junghiana perché avevo sempre letto Jung come produttivo di aspetti benefici per il futuro, anziché come Freud indagatore degli aspetti malefici del passato. E lei ha subito notato in me questo esagerato esprimersi nella maternità, anche se poi mi sono fermata quando è finito l’amore”. 
    “Per me è dall’amore che devono nascere i figli ed è con amore che devono crescere – prosegue la Bernardini de Pace –  Tanto che dico ai miei clienti: voi grandi mi pagate, ma io difendo i vostri figli, non voi. Ho mollato un sacco di clienti rinunciando al mandato perché non rispettavano i loro figli”. 
    L’avvocata divorzista più temuta d’Italia alla fine si sbottona sul motivo della sua decisione in quello che è stato il crack più fragoroso degli ultimi tempi tra il 46enne e la 42enne
    Immediatamente il riferimento va alla vicenda che ha catalizzato i media, quella tra l’ex capitano della Roma 46enne e la conduttrice 42enne. Annamaria era stata scelta da Totti come suo avvocato. Poi, però, dopo poco lei ha deciso di mollare tutto. “E’ andata così nel caso Totti?”, le viene chiesto. La Bernardini de Pace ribatte perentoria e lapidaria: “E’ andata così perché c’era troppa gente intorno, e io sono una prepotente e volevo comandare”. Di più non aggiunge.
    Poi la legale spiega perché ora preferisce tutelare gli uomini nei divorzi: “Oggi sono loro le vittime. Quando ho cominciato a occuparmi del diritto di fa- miglia, nel 1987, le donne erano la parte debole: venivano trattate a qualsiasi livello sociale come baby sitter di lusso. Anche l’assegno che veniva dato loro era ridicolo così a fine anni Ottanta ho sviluppato il concetto di tenore di vita che purtroppo l’anno scorso la Cassazione ha eliminato. Ma le donne nel frattempo hanno raggiunto gli uomini come capacità economiche. Quindi non ha senso che vengano gratificate di qualcosa che possono fare da sole. Ora devo proteggere la parte debole. In questo momento ho il 70 per cento di uomini come miei clienti perché voi non avete idea di cosa sono diventate le donne. Prepotenti, arroganti, furbe”. LEGGI TUTTO

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    ”Mia madre mi disse: ‘Mi sono stufata, me ne vado’. Avevo sei anni”: Luca Barbareschi racconta come il genitore l’ha abbandonato

    L’attore, regista e produttore 67enne ha vissuto con tanta rabbia, figlia della solitudine
    Confessa: “Non ho mai la sensazione di meritarmi il successo”

    Luca Barbareschi ha vissuto la sua vita con tanta rabbia dentro, figlia soprattutto della solitudine. A Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera, che gli regala la cover, l’attore, regista e produttore racconta con crudezza come si sia sentito quando il genitore di riferimento, la mamma, l’ha abbandonato. “Mia madre mi disse: ‘Mi sono stufata, me ne vado’. Avevo sei anni”, confessa.
    ”Mia madre mi disse: ‘Mi sono stufata, me ne vado’. Avevo sei anni”: Luca Barbareschi racconta a Sette come il genitore l’ha abbandonato
    Figlio di Francesco Saverio Barbareschi, ingegnere e imprenditore con un passato da partigiano, e Maria Antonietta Hirsch, un’economista di origine ebraica, il 67enne sulla madre svela: “Un giorno mi ha detto: ‘Scusa ma io mi sono stufata, me ne vado’. Avevo sei anni, si era innamorata di un altro uomo e si è portata via mia sorella di un anno dividendoci per sempre”. Lui le ha detto: “‘E io?’,  ma mi ha risposto: ‘Mica possiamo andare tutti in vacanza insieme…’. Era molto simpatica, spiritosa. Mi ha dato un libro, Cent’anni di solitudine, dicendomi di leggerlo. Per tutta la vita mi ha mandato un libro ogni due giorni. Al telefono diceva: ‘Sì sono via, sono a Copenaghen…’, ‘Sto andando in Egitto…’, e poi aggiungeva: ‘Ora cosa fai, piangi?’”. Barbareschi rispondeva: “No, no, ciao mamma”. 
    Non si è mai più ritrovato con lei, morta nel 2015. “Non volevo più vederla. Difendevo anche mio padre, lo vedevo piangere: gli mancava sua figlia. Bel casino, insomma”. Lui è rimasto col papà: “Quando mia madre è scappata siamo rimasti due uomini in competizione. Quando abbiamo litigato e me ne sono andato gli ho detto cose terribili. Gli è venuto un infarto”. E’ volato negli Usa, faceva il cameriere e guadagnava bene. Ha cominciato a scrivere film. 
    L’attore, regista e produttore 67enne ha vissuto con tanta rabbia, figlia della solitudine
    Luca ha rivisto il padre dopo 5 anni: “Ma la competizione fra noi non è finita neppure alla sua morte”.  Nemmeno con la mamma ha risolto: “No, ed è il problema più grosso della mia vita. Quando ho capito un po’ meglio le cose sono diventato suo padre, a 80 anni era ancora un’adolescente”. La sua rabbia ora si è un po’ placata: “Meno di un tempo. La mia è stata una rabbia terribile, figlia della solitudine. Una volta al mese devo riguardare il mio curriculum perché non penso di aver fatto davvero le cose scritte lì. Non ho mai la sensazione di meritarmi il successo. Ho fatto ipnoterapia, sono stato anche in cura per 8 anni da Matte Blanco, un analista cileno. Il problema non è guarire ma accettare i propri dolori. La ferita rimane dentro e ti rende consapevole delle difficoltà, ti tiene sveglio, ti fa ricominciare”. 
    Il trauma dell’abbandono non lo ha mai lasciato. Anche nel creare i suoi rapporti sentimentali. “Io lo creo, l’abbandono, faccio di tutto perché a un certo punto qualcuno mi lasci. I modelli di comportamento si ripetono”, spiega Barbareschi. E confida: “Per i medici nel primo mese di vita ci succedono le cose più importanti. Con l’ipnoterapia parlavano col mio inconscio per eliminare i traumi, ma tutto si ferma a 10 giorni dopo il mio concepimento. So che mia madre voleva abortire, ha scritto una lettera a mio padre proprio 10 giorni dopo aver scoperto di essere incinta. Il feto ha ventimila neuroni che registrano tutto, e io ho registrato che non ero benvoluto”. 
    Luca ammette: “Cercavo gli applausi ed è un bel passo avanti che oggi non mi interessino più. Da ragazzo ho usato tante droghe, oggi faccio volontariato al Centro Maraini per tossicodipendenti, andare tra persone che stanno peggio di me è un gesto di umiltà. Ho anche lavorato con una trainer per un deficit da mancanza di concentrazione che compenso facendo mille cose”. LEGGI TUTTO

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    ”Il cambiamento fisico mi è pesato”: l’ammissione di Diletta Leotta sulla gravidanza

    La 32enne si racconta dopo la nascita della figlia Aria, venuta al mondo il 16 agosto scorso
    Sa a cosa non rinuncerà mai: “Il lavoro di sicuro, per me è fondamentale”

    Diletta Leotta si racconta dopo la nascita della figlia Aria, venuta al mondo il 16 agosto scorso, giorno in cui la conduttrice ha compiuto 32 anni. A Sette, inserto del Corriere della Sera, fa un’ammissione inaspettata sulla gravidanza: “Il cambiamento fisico mi è pesato. Nel finale mi sono sentita ingombrante”.
    ”Il cambiamento fisico mi è pesato”: l’ammissione di Diletta Leotta sulla gravidanza
    La cicogna è arrivata alle 8,47 del mattino all’ospedale San Raffaele di Milano. Diletta è raggiante per la sua bimba. Sui figli svela: “Io ho sempre desiderato averne, arrivo da una famiglia molto numerosa e molto presente e ho sempre pensato che questo fosse uno step che volevo fare nella vita. Ma non avevo stabilito quando, anche perché a 32 anni oggi in Italia ti senti giovanissimo”. Era con Loris Karius da pochissimo: a dicembre ha scoperto di essere incinta. “E’ stato totalmente uno choc”, confida. A tranquillizzarla ci ha pensato il calciatore tedesco 30enne, sereno e al settimo cielo.
    La 32enne si racconta dopo la nascita della figlia Aria, venuta al mondo il 16 agosto scorso
    Sullo sportivo padre la Leotta spiega: “Credo che Loris sicuramente sarà un padre presente ma giovanile. Anche mia mamma mi racconta che con me è stato diverso: la prima figlia l’ha avuta a 18 anni, me a 37 quando aveva vissuto di più e aveva un’altra consapevolezza”.
    Per la siciliana è tutto nuovo con una figlia: “I primi giorni ho comprato un sacco di cose che ci mancavano e delle quali non sapevamo di avere bisogno: ci stiamo adattando alle sue esigenze, pian piano sto imparando. E’ una scuola super intensa, in pochi giorni mi sono già trasformata. Sto ancora prendendo le misure, ma spero di essere una buona mamma. Senza rinunciare a me. E senza restare da sola: è importante avere il papà vicino, l’aiuto di mia mamma, la puericultrice… Sono tutti importanti in questa fase”.
    La presentatrice e il compagno 30enne Loris Karius stanno imparando pian, piano a fare i genitori
    Arriva la domanda sulla gravidanza e il cambiamento del corpo: “Io l’ho gestita in maniera abbastanza serena. Ci sono stati momenti in cui ho sentito di avere un’energia in più, di essere invincibile e indistruttibile, e altri in cui non stavo in piedi e mi dava fastidio non essere performante al 100% come sempre. Nell’ultima fase invece mi sono sentita ingombrante, lenta, per fare un metro ci mettevo 10 minuti, e questo tipo di cambiamento fisico mi è pesato”. Diletta aggiunge: “Accettare la gravidanza è un processo bello ma lento”.
    Nell’ultimo periodo di gestazione Diletta si è sentita “ingombrante”
    La presentatrice sa a cosa non vorrebbe mai rinunciare: “Il lavoro di sicuro, per me è fondamentale. So che la mia vita cambierà in molte cose e mia figlia sarà il primo pensiero in tutto, però cercherò di organizzarmi in modo che possa condividere con me le cose che mi piace fare. A Loris per esempio avevo detto che mi sarebbe piaciuto viverci di più ‘noi’, lui però mi ha risposto che sarà bello fare le cose in tre, come i viaggi e le vacanze. Quindi non la vedo come una rinuncia ma come un’opportunità di avere un pensiero bello in più nella vita”. Ad Aria vuole trasmettere “il valore della famiglia”. LEGGI TUTTO

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    ”Abbiamo dormito nella stessa stanza fino a 20 anni, nel letto a cassetto”: Paola e Chiara raccontano la loro vita tra alti e bassi

    La 49enne e la 50enne sulla separazione artistica ricordano: “Dolorosa”
    Ora sono tornate insieme e hanno ritrovato il successo in coppia

    Paola e Chiara Iezzi, 49 e 50 anni, raccontano la loro vita tra alti e bassi a Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera. “Abbiamo dormito nella stessa stanza per 20 anni”, rivelano. Occupavano due reti diverse nel letto a cassetto.
    ”Abbiamo dormito nella stessa stanza fino a 20 anni, nel letto a cassetto”: Paola e Chiara raccontano la loro vita tra alti e bassi
    Paola ricorda: “Abbiamo dormito nella stessa stanza fino a vent’anni”. “Letto a cassetto: io sotto – le fa eco Chiara – Sentire di notte il suo respiro mi faceva passare la paura. Del buio. Ancora oggi dormo con la luce accesa, del bagno, o di una lucina piccola direttamente in camera”.
    Le cantanti hanno condiviso molto: giocattoli, esperienze e la musica. Il successo le ha travolte negli anni 2000. Poi il buio. “Dal 2010. Le radio non passano più le nostre canzoni. Ogni pezzo proposto non va bene. ‘Troppo veloce’, ‘Troppo lento’, ‘non in linea editoriale’. Il pubblico si è stufato di noi”, spiega Paola. “Non funzionavamo più – ammette Chiara – C’è stato un momento preciso. Sono in un negozio a provare un vestito. Mi guardo allo specchio e scoppio a piangere. Lì capisco che sto piangendo per altro”. 
    La 49enne e la 50enne sulla separazione artistica ricordano: “Dolorosa”
    Paola rivela: “Ricordo che eravamo in treno. Chiara mi chiede: ‘ma a te piace ancora fare questo lavoro?. E io capisco”. Lei continua a cantare, la sorella no. “Sotto casa mia c’era una scuola di recitazione. Passandoci davanti mi dicevo: sarebbe bello. Alla fine prendo coraggio e mi iscrivo. Nessuno si accorge che sono io. Nessuno”.
    Per Paola la separazione è stata “dolorosa”. “Nella lontananza ci siamo riscoperte. Prima la simbiosi era uno schema”, sottolinea Chiara. “La distanza è servita per rendere più autentico il nostro rapporto”, precisa l’altra. 
    ra sono tornate insieme e hanno ritrovato il successo in coppia
    “Eravamo una formula. Ora siamo due donne adulte, sorelle, ciascuna coi propri gusti e desideri. Essere un duo oggi è una scelta, non uno schema”, spiega ancora Chiara. Hanno deciso di tornare a fare coppia. E’ andata bene. “I coming back possono essere tristi. Noi volevamo essere come la gente ci ricordava, balletti, glitter, ma con un messaggio nuovo. Una macchina del tempo che porta indietro per dire che si può andare avanti”. E ci sono riuscite. LEGGI TUTTO

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    ”Per 7 anni ho rimosso Venezia dalla mia vita, non riuscivo neanche a vedere foto della città”: la confessione della veneta Mara Venier

    La conduttrice 72enne non voleva più andarci dopo la morte della madre Elsa, deceduta nel 2015
    Il 25 aprile scorso, in Laguna per il Premio San Marco, ha rotto il tabù

    Mara Venier non voleva più andare nella città in cui è nata. Dopo la morte della madre, Elsa, deceduta nel 2015, non ne era capace. “Per 7 anni ho rimosso Venezia dalla mia vita, non riuscivo neanche a vedere foto della città”, dice, affidando a Sette, inserto del Corriere della Sera, la sua confessione.
    ”PHo rimosso Venezia dalla mia vita per 7 anni, non riuscivo neanche a vedere foto della città”: la confessione della veneta Mara Venier
    “Per sette anni ho rimosso Venezia dalla mia vita, sono stata lontana da lei. Probabilmente in modo vigliacco, non ho voluto dare spazio ai ricordi. Troppo dolore. Neanche le foto della città riuscivo a vedere”, spiega la conduttrice 72enne. “Poi, pian piano, grazie all’amicizia del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, mi sono riavvicinata alla città del mio cuore. Lui nel 2019 mi ha mandato il Leone di Venezia, un riconoscimento dato dall’intera città, a Domenica In, perché sapeva che ancora non avrei avuto la forza di ritirarlo di persona. Ma Brugnaro non ha desistito, fino a che nel febbraio 2022 sono tornata”, racconta. “Per me, Venezia è casa”, sottolinea la ‘zia’.
    Lo scorso 25 aprile la 72enne è tornata in Laguna per ricevere (insieme a Pino Donaggio e Federica Pellegrini) il Premio San Marco
    Lo scorso 25 aprile Mara è tornata in Laguna per ricevere (insieme a Pino Donaggio e Federica Pellegrini) il Premio San Marco. “Questa volta il premio sono andata a prendermelo, Brugnaro non me l’ha dovuto mandare. Una profonda emozione. E quest’anno, grazie a quella giornata, credo proprio di aver superato il mio blocco”, chiarisce.
    “Ora torno a Venezia con leggerezza, anche se sto poco, due o tre giorni, è una terapia per me. Vado sempre nello stesso albergo, sul Canal Grande, ho la mia stanza con terrazza. Mi sveglio come sempre alle 5 e guardo la Chiesa della Salute e riassaporo i rumori delle barche che scaricano, ritrovo un po’ la pace. A Venezia c’è un tran tran meno nevrotico delle città. Vivo a Roma da anni e la adoro, ma Roma è lavoro, non ho mai un attimo di quiete, al di là di Domenica In, ho una vita frenetica”, sottolinea Mara. LEGGI TUTTO

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    Paola Turci rivela quale inaspettata passione la lega alla moglie Francesca Pascale

    Le due si sono sposate il 2 luglio 2022 e hanno festeggiato da poco il loro primo anniversario
    Si sono conosciute tre anni prima a un concerto della cantante a Torino

    Paola Turci, protagonista della cover story di Sette, si racconta nella lunga intervista all’inserto settimanale del Corriere della Sera. Parla del passato, della sua infanzia. Ripercorre le tappe del terribile incidente avuto nel 1993, che le ha distrutto parte del viso e per il quale si è sottoposta a 14 interventi di ricostruzione. La cantante 58enne confessa anche la sua felicità accanto alla moglie Francesca Pascale, sposata il 2 luglio 2022. Svela quale inaspettata passione la lega alla napoletana 37enne. “Il camper. Ci piace viaggiare in camper. Siamo andate ad Amsterdam e a Parigi”, confida.
    Paola Turci rivela quale inaspettata passione la lega alla moglie Francesca Pascale
    Paola di sé dice: “Mai definita attraverso la sessualità. Ho avuto molti uomini, eppure nessuno mi ha mai detto con accezione negativa: sei etero. Mi dicevano che sembravo lesbica per via dei muscoli e della voce bassa. In quel momento stavo con uomini: fidanzata, sposata”. Il 2 luglio del 2010 è andata a nozze col giornalista Andrea Amato: i due hanno divorziato due anni dopo.
    “La gente continua a dire lesbica come un’offesa”, sottolinea la Turci. Per lei è semplicemente “un aggettivo”. Della Pascale, ex di Silvio Berlusconi, sapeva poco: “Non m’incuriosiva, poi un giorno leggo una sua intervista su Il Fatto Quotidiano, di Francesca Fagnani, e rimango colpita. Quello che dice sui diritti, sulle ingiustizie. Al che la cerco su Instagram dove lei era arrivata da poco per cercare me. Mi seguiva come cantante. Io metto un like a una sua immagine in sostegno di Radio Radicale. Dal like iniziamo a scriverci”. Il primo incontro poco dopo, tre anni fa: “A un mio concerto. Ero emozionata a sapere che nel pubblico ci fosse lei”.
    Le due si sono sposate il 2 luglio 2022 e hanno festeggiato da poco il loro primo anniversario
    E’ arrivata l’unione civile. Le due sono innamorate e amano viaggiare in camper, Paola ripercorre il giorno in cui l’hanno acquistato: “Francesca individua il modello su internet, lei in questo è brava, ricerca. Quindi andiamo dal rivenditore. Ricordo la strada per tornare a casa: lei davanti col camper, io dietro in macchina”. Poi lo descrive: “Non grandissimo: un living con due panche e un tavolo. Chiuso il tavolo, dal soffitto viene giù il letto”.
    Quando lei e la moglie partono, “guida Francesca”. “Ogni tanto ci fermiamo in autogrill, ma non scendiamo. Rimaniamo dentro, andiamo in bagno, ripartiamo”, racconta. Paola Turci, quando le si domanda cosa sia la famiglia, non ha dubbi: “Dove c’è amore”. Per lei è lì, nella casa dove vive con la Pascale e i loro 11 cani. LEGGI TUTTO