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    Piccoli fondi, grandi ambizioni

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    Nella manovra appena approvata spiccano 89 interventi da meno di 5 milioni di euro ciascuno, una pioggia di micromisure che, se prese singolarmente, sembrano gocce nel mare, ma insieme costituiscono il 38,5% degli emendamenti approvati. Insomma, una vera passione artigianale per il dettaglio, condivisa da maggioranza e opposizione.Dai defibrillatori nei luoghi di lavoro al sostegno al gelato artigianale, passando per il bonus psicologo e le accise sulla birra artigianale, queste misure coprono un ventaglio di esigenze che va dalla salute alla cultura (e al palato), fino ad arrivare a interventi locali curiosi o fortemente simbolici. Ma vediamole più nel dettaglio.Sanità e Istruzione: piccoli passi, grandi questioniPartiamo dalla salute, che si conferma priorità. Dal 2026 saranno disponibili 500mila euro l’anno per lo screening oncologico e cardiovascolare e per i defibrillatori nei luoghi di lavoro. C’è poi un fondo di 1 milione di euro annuo dal 2025 al 2027 per combattere l’obesità, definita una vera emergenza dal deputato Roberto Pella di Forza Italia: “Stiamo creando le basi per politiche di prevenzione più efficaci”. La prevenzione del tumore al polmone guadagna infine 1,2 milioni fino al 2027, grazie al rifinanziamento della Rete Italiana di screening polmonare.Misure senza dubbio utili, ma viene da chiedersi se non sarebbe meglio ricomprendere una ventina di milioni di euro in più nel Fondo Sanitario Nazionale, potenziando i Lea per dare più solidità alle politiche di prevenzione.Anche per le scuole arriva qualche novità: 500mila euro saranno destinati già dal prossimo anno a corsi sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie. C’è spazio anche per l’eccellenza: 2 milioni di euro vanno ai collegi di merito che offrono percorsi di alta qualità per studenti talentuosi. “Un investimento sul futuro”, lo definisce Alessandro Cattaneo (FI), con una nota d’orgoglio per la sua Pavia, capitale italiana dei collegi di merito.Cultura, birra e gelato: le curiositàTra le misure più particolari spiccano i 100mila euro per la promozione del gelato artigianale e la riduzione delle accise per i piccoli birrifici artigianali. Due decisioni che, oltre a far sorridere, raccontano di un’Italia che sa guardare con simpatia anche ai piaceri della vita. Più istituzionali, ma altrettanto settoriali, i fondi per gli oratori delle parrocchie italiane: 3 milioni nel 2025, 3,5 nel 2026 e 4 nel 2027 per le attività educative e ricreative. Si aggiungono altri 500mila euro l’anno per tre anni per sostenere la funzione sociale degli oratori stessi.Interventi locali: tra simboli e necessitàUn milione di euro è destinato alla Città metropolitana di Roma per promuovere il lavoro agile e snellire il traffico, soprattutto in vista del Giubileo. Sempre per il Giubileo, altri 2,5 milioni andranno all’installazione di telecamere nei pressi della stazione Termini, anche se il grosso dei fondi arriverà nel 2026, quando l’evento sarà ormai finito. LEGGI TUTTO

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    “Senza Unione bancaria non c’è Europa”

    Ascolta ora Gli Stati Uniti corrono senza indugio, l’Europa è invece ferma e il suo futuro è in pericolo. Andrea Orcel, protagonista assoluto del risiko bancario con l’operazione Commerzbank in Europa e con l’offerta su Banco Bpm in Italia, si accoda all’avvertimento lanciato nei mesi scorsi da e invita l’Europa a non lasciare inespresso il […] LEGGI TUTTO

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    Manovra ai raggi X

    Attività extra-scolastiche e più incentivi alla natalitàArriva il bonus per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15mila euro: sarà il fondo “dote famiglia”, con 30 milioni per il 2025, ad erogare il contributo ad associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore. Arriva anche un Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori. Per sostenere le famiglie c’è poi un fondo con 10,5 milioni in 3 anni per il sostegno alle attività educative formali e non formali, ovvero sia dentro le scuole che fuori. Ci sarà un bonus bebé per i prossimi due anni: al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione per le famiglie con Isee non superiore a 40mila euro annui. Il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle autonome. Si rafforza inoltre il bonus asili, mentre alla social card «Dedicata a te» sono destinati 500 milioni.Flat tax fino a 35mila euro. Un’estrazione in più del LottoArriva una stretta sulle detrazioni per i redditi più alti e viene introdotto un meccanismo di quoziente familiare. Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75mila euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del reddito per il coefficiente indicato in corrispondenza del numero di figli. Le modifiche al testo hanno richiesto due vertici tra i leader di maggioranza. La flat tax per i dipendenti aumenta da 30 a 35mila euro. La tassazione delle plusvalenze sulle criptovalute resta al 26%, con previsione di aumento al 33% dal 2026. La webtax invece verrà applicata solo alle grandi aziende, con ricavi superiori a 750 milioni di euro. Prorogate fino a fine 2026 le concessioni in scadenza il 31 dicembre 2024 in materia di Bingo, di raccolta delle scommesse su eventi sia sportivi, anche ippici, sia non sportivi, compresi quelli simulati. Sarà effettuata un’estrazione settimanale in più di Lotto e Superenalotto.Ires premiale per chi investe. I contributi al MezzogiornoÈ stata introdotta l’Ires premiale con uno sconto del 4% dell’aliquota per le imprese che accantonano utili e reinvestono in nuove assunzioni a tempo indeterminato. La misura costa poco più di 400 milioni e prevede un ulteriore contributo delle banche. A queste erano già richiesti 2,5 miliardi nel biennio 2025-2026 rinviando di due esercizi la deducibilità delle svalutazioni su crediti (attenuata per 900 milioni l’anno prossimo). Esse sono recuperate dal 2027 al 2029 in quote uguali. Per le assicurazioni sulla vita sottoscritte dal 2025 è obbligatorio il versamento annuale dell’imposta di bollo. Tale costo viene scomputato dal montante versato alla scadenza o al riscatto della polizza. Per i contratti già in essere le compagnie dovranno versare il pregresso. Aumenta da 1,6 a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale del Mezzogiorno. Per mantenere i livelli di crescita occupazionale e contribuire alla riduzione dei divari territoriali viene introdotto anche lo sgravio del 25% sui contributi per i lavoratori.La proroga è a venti anni. Le misure per le bolletteNel corso del dibattito in commissione è stato approvato un emendamento significativo relativo alle concessioni sulle reti di distribuzione di energia elettrica. Inizialmente era prevista una proroga fino a 40 anni, ma il testo finale ha ridotto il termine massimo a 20 anni, subordinandolo all’approvazione di piani straordinari di investimento pluriennale da parte del ministero dell’Ambiente, previo parere di Arera, l’authority dell’energia. Le maggiori entrate saranno destinate a un fondo presso il Mef, prioritariamente utilizzato per ridurre le bollette elettriche. Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno apprezzato l’intenzione di garantire investimenti e occupazione «evitando le gare che sarebbero un unicum in Europa». Analogo auspicio è stato formulato anche per le concessioni idroelettriche. In un collegato alla manovra allo studio del ministero dell’Ambiente saranno poi definite le misure per il ritorno al nucleare, mentre il Mimit si incaricherà di costituire una newco a partecipazione pubblica.Come cambia l’Ecobonus. Incentivi agli elettrodomesticiNuove modifiche agli Ecobonus. Confermato il progressivo ridimensionamento del Superbonus, dal primo gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l’Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti. Arriva il bonus per la sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con altri più green: il contributo arriva al massimo al 30% del costo dell’elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevati a 200 se l’Isee è sotto i 25mila euro. Arriva lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2025 e 20 per gli anni successivi per la morosità incolpevole, ovvero in favore di chi non riesce più a pagare l’affitto per cause sopravvenute come la perdita del lavoro. Sarà estesa al 31 dicembre 2027 la garanzia per i mutui per l’acquisto della prima casa per gli under 36. A tal fine, inoltre, la dotazione del Fondo di garanzia è incrementata di 130 milioni di euro per il 2025.Crescono gli stanziamenti. Più risorse per i contrattiIl livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1,3 miliardi di euro per il 2025 (che sommato a quanto previsto a legislazione vigente dovrebbe portare il totale a circa 2,5 miliardi). Sono poi previsti 5,08 miliardi per il 2026, 5,78 miliardi per il 2027, 6,66 miliardi per il 2028, 7,73 miliardi per il 2029 e 8,9 miliardi a decorrere dall’anno 2030. Una quota delle risorse incrementali (2,8 miliardi per il 2028-29 e 3,12 miliardi dal 2030) è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali relativi al periodo 2028-2030. Dal 2025 gli straordinari degli infermieri saranno tassati con la flat tax al 5 percento. Previste anche risorse per avviare campagne di informazione e sensibilizzazione in favore delle donne sullo svolgimento di test di riserva ovarica. Risorse anche per la prevenzione e il monitoraggio del tumore al polmone. Incrementati i soldi per il bonus psicologo. Arriva un fondo per il servizio di sostegno psicologico per gli studenti nelle scuole.Uscite flessibili a 64 anni. Confermata l’Ape socialeChi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Cresce però il numero dei contributi richiesi: dal 2025 passa dagli attuali 20 a 25 anni, per poi aumentare a 30 dal 2030. Nulla di fatto invece per l’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare. L’aumento con adeguamento all’inflazione delle pensioni minime si attesta a 3 euro, passano da 614 a 617 euro. Viene riproposta Quota 103 per l’uscita anticipata dal lavoro. Durante le audizioni sulla manovra in Parlamento, l’Inps ha reso noto che rispetto alle 50mila domande attese finora ne sono arrivate appena 1.600 vista la sostanziale «scarsa convenienza» della misura. I requisiti per aderire sono: 62 anni di età con 41 di contributi da maturare nel corso del 2025. Confermate pure Opzione Donna e Ape Social.Confermati taglio del cuneo e riduzione aliquote IrpefIl piatto forte della manovra è rappresentato dalla conferma anche per il 2025 del taglio del cuneo contributivo di 7 punti per le retribuzioni fino a 25mila euro lordi annui e di 6 punti fino a 35mila euro. La misura coinvolge circa 14 milioni di lavoratori dipendenti con un vantaggio di circa 100 euro al mese in busta paga. Per la conferma dell’intervento occorrono circa 11 miliardi di euro. Per i lavoratori con redditi annui lordi fino a 20mila euro resta l’esonero contributivo direttamente in busta paga con accredito figurativo effettuato dallo Stato dei contributi previdenziali a carico del dipendente. Da 20mila a 40mila euro il bonus sarà convertito in una detrazione fiscale direttamente in busta paga (con un minimo di mille euro riconosciuto a tutti i contribuenti fra i 20 e i 32 mila euro). Questo sgravio si accompagna alla conferma della rimodulazione delle aliquote Irpef, tagliate sin da quest’anno da quattro a tre (costo 4 miliardi) con l’accorpamento di quella del 25% (che incideva sui redditi da 15mila a 28mila euro) alla minima del 23%.Più facile restare al lavoro. Bonus mense per i più deboliA coloro che restano al lavoro pur avendo raggiunto l’età utile per il pensionamento la somma corrispondente alla quota di contribuzione a carico del lavoratore che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale, qualora non fosse stata esercitata la facoltà, è corrisposta interamente al lavoratore. I dipendenti della Pa possono restare al lavoro fino a 70 anni per funzioni di affiancamento e tutoraggio dei neoassunti nei limiti del 10% delle facoltà assunzionali dell’amministrazione. Nel 2025 scatta il blocco parziale del turnover per la pubblica amministrazione: sono esclusi enti locali, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e ricercatori universitari. Per promuovere corsi sulla salute sessuale e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole arriva un fondo da mezzo milione. Viene poi incrementato il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Un altro fondo sarà destinato al contrasto della povertà alimentare a scuola, per erogare contributi ai nuclei che non riescono a pagare le rette per la mensa nelle primarie. LEGGI TUTTO

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    Emissioni Btp per il 2025: torna il Btp Italia

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    Il Ministero dell’Economia e delle Finanze mette nero su bianco le linee guida 2025 per la gestione del debito pubblico. Nel documento programmatico che illustra le principali strategie di emissione e gestione per il prossimo anno spicca il ritorno del Btp Italia tra le possibili emissioni dedicate anche agli investitori retail. Mentre quest’anno il Tesoro non aveva ritenuto opportuno effettuare nuove emissioni del Btp Italia, per il 2025 si verrà valutata l’opportunità di effettuare almeno un’emissione in considerazione anche del fatto che verrà a scadenza un Btp Italia per circa 18,5 miliardi di euro. Un focus particolare anche per il segmento di mercato delle emissioni di Btp Green in virtù «sia al crescente sforzo verso la transizione ecologica ed energetica messo in atto dal Paese sia alle ripercussioni dell’evoluzione normativa tesa a favorire la canalizzazione degli investimenti verso progetti e spese volti a realizzare la suddetta transizione».Nel corso del 2025 il Mef prevede emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo compreso tra i 330 ed i 350 miliardi di euro, inferiori quindi a quelle effettuate nel 2024 (quasi 361 miliardi di euro, al netto dei 16 miliardi emessi in operazioni di concambio). LEGGI TUTTO

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    Btp e spread: termometro dell’Italia e non solo. Le scadenze lunghe fanno gola a tanti

    Nell’ultimo mese segnali di forza per i Btp e lo spread si è avvicinato molto alla soglia dei 100 punti base. Abbiamo fatto il punto sui titoli di Stato italiani con Monica Zerbinati, financial analyst di Fida Nell’ultimo meeting dell’anno, lo scorso 12 dicembre, la Bce ha accompagnato il taglio dei tassi di interesse al 3% con la segnalazione di un cambio di rotta rispetto alla politica monetaria restrittiva che aveva caratterizzato gli anni precedenti. “Questa decisione rappresenta una risposta calibrata a un contesto economico europeo in rallentamento, con la crescita del PIL nell’Unione Europea prevista all’1% e quella dell’Eurozona allo 0,8% per il 2024”, spiega Monica Zerbinati, financial analyst di Fida. In Italia, le prospettive sono di un incremento dello 0,7% per il 2024 e dell’1% nel 2025.Tra i titoli di Stato, la reazione al nuovo taglio dei tassi della Bce è stata fredda, con vendite sui bond dell’Eurozona, compresi quelli tricolori. A deludere gli investitori obbligazionari è stato il mancato cambio di passo a livello di comunicazione. Nello statement è stata sì rimossa la notazione che i tassi devono stare su livelli restrittivi, ma allo stesso tempo l’Eurotower ha confermato che anche in futuro farà dipendere le sue decisioni dai dati economici in arrivo di voltain volta. Quindi niente svolta e niente ritorno di una forward guidance classica.Giù i rendimenti, soprattutto nelle scadenze breviLa correzione post-Bce non ha alterato il movimento di fondo dei rendimenti dei Btp lungo la curva delle scadenze che “rivela un’evoluzione significativa nel sentiment degli investitori, guidata da una combinazione di fattori macroeconomici globali e domestici – argomenta Monica Zerbinati – . L’analisi dei dati evidenzia un calo diffuso dei rendimenti nell’ultimo mese, più accentuato nelle scadenze a breve e medio termine, accompagnato da un ridimensionamento più contenuto nella parte lunga della curva. Tale dinamica riflette cambiamenti strutturali nelle aspettative di mercato”.Partendo dalle scadenze brevi, l’esperta di Fida rimarca come il rendimento a 1 anno è passato dal 2,667% di due mesi fa al 2,352%, evidenziando una compressione progressiva, riflettendo l’impatto dei tagli dei tassi della Bce, insieme a dichiarazioni accomodanti dei membri del Consiglio Direttivo e dati macroeconomici che indicano un rallentamento dell’attività economica nell’Eurozona. Il settore manifatturiero, in particolare, continua a registrare contrazioni, e le ultime letture sull’inflazione hanno mostrato un calo delle pressioni sui prezzi, aumentando la probabilità di un atteggiamento più stabile da parte della Bce nei prossimi mesi. Sul medio termine, i rendimenti a 2, 3 e 5 anni mostrano una flessione altrettanto marcata, con il decennale che si è ridotto di 17 punti base nell’ultimo mese. Tale andamento evidenzia unrepricing delle aspettative di crescita economica, con i mercati che sembrano anticipare un contesto di stagnazione o addirittura recessione tecnica nei prossimi trimestri. “La tenuta del mercato del lavoro è stata finora un’ancora per la domanda aggregata, ma segnali di indebolimento iniziano a emergere anche in questo ambito. Questo repricing risulta coerente con l’attuale fase di stabilizzazione monetaria della BCE, che sembra intenzionata a mantenere tassiinvariati nel medio termine”.Btp lunghi seguono l’allentamento delle tensioni sui mercati obbligazionari globaliLa parte lunga della curva, rappresentata dai rendimenti a 20 e 30 anni, pur mostrando un calo meno pronunciato, rimane comunque influenzata dall’allentamento delle tensioni sui mercati obbligazionari globali. Qui la discesa è stata più graduale, con un ridimensionamento di circa 20-30 punti base negli ultimi due mesi. La minore volatilità sul lungo termine si spiega con il fatto che i rendimenti di queste scadenze incorporano principalmente premi per il rischio a lungo termine easpettative di inflazione di equilibrio, che sono rimaste relativamente stabili. Tuttavia, i livelli direndimento superiori al 3,7% continuano a garantire un’attrattiva significativa per gli investitoriorientati al reddito, particolarmente in un contesto di inflazione moderata.“Il contesto internazionale aggiunge ulteriori sfumature a questa dinamica – aggiunge Zerbinati – . La recente distensione delle tensioni geopolitiche e l’andamento più stabile dei Treasury statunitensi hanno contribuito a ridurre le pressioni sui BTP, storicamente più vulnerabili ai movimenti globali dei tassi di interesse. Inoltre, nel mese di novembre, lo spread BTP-Bund ha registrato un calo fino ad un minimo di 105 punti base. Tuttavia, nell’ultima settimana lo spread ha ripreso a salire, superando i 115 punti base a metà mese. Nonostante il governo sia percepito come relativamente stabile, l’Italia rimane un’incognita per molti investitori, che valutano con cautela i segnali di stabilità fiscale e politica. Lo spread non è solo un termometro della fiducia del mercato nella capacità di Roma di gestire il proprio bilancio, ma anche un indicatore delle tensioni più ampie che attraversano l’Europa”. LEGGI TUTTO

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    Cdp scommette 81 miliardi per sostenere l’Azienda Italia

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    Investimenti per 81 miliardi di euro nei prossimi tre anni, generando un impatto economico complessivo di 170 miliardi di euro grazie all’attrazione di capitali di terzi. È questo il principale obiettivo del Piano strategico 2025-2027 di Cassa Depositi e Prestiti presentato ieri a Roma che evidenzia un incremento significativo rispetto al programma precedente (2022-2024), con risorse aumentate del 24% e investimenti stimati in crescita del 32%. Il vecchio piano ha portato un contributo al Pil dell’1,6% e una media di 410mila posti di lavoro annui creati o mantenuti. Il presidente Giovanni Gorno Tempini ha sottolineato che «il nuovo piano non è una lista di buone intenzioni ma di programmi concreti». «Gli utili, per la prima volta, hanno superato i 3 miliardi di euro, grazie a una gestione ottimizzata degli impieghi, interventi di asset-liability management e una struttura dei costi efficiente», ha dichiarato l’ad Dario Scannapieco, rimarcando che «tra i principali risultati raggiunti si evidenzia l’impiego di risorse che ha superato il target di 65 miliardi di euro, con un effetto leva di 2 volte, massimizzando così gli investimenti attivati».Le risorse saranno canalizzate attraverso cinque direttrici operative. All’area Business saranno destinati oltre 70 miliardi di euro per finanziare imprese, infrastrutture e Pa. In particolare, 9 miliardi sosterranno lo sviluppo infrastrutturale e 11 miliardi saranno destinati alla Pa. Per le imprese, il piano prevede 52 miliardi di volumi, sfruttando sinergie con Simest, la società del gruppo dedicata alla crescita internazionale delle aziende italiane. Scannapieco ha messo in rilievo come i roadshow di Cdp all’estero siano dedicati a sponsorizzare l’eccellenza manifatturiera italiana. «L’Italia viene raccontata come un Paese bravo a produrre cibo, mobili, moda, eppure il 40% della Stazione spaziale internazionale è realizzato in Italia», ha aggiunto. Ecco perché sarà potenziato il comparto Equity (4 miliardi per sostenere 9 miliardi di investimenti) con un nuovo programma di sostegno alle imprese industriali ad alto potenziale competitivo. Previsto un ulteriore rafforzamento dell’area Advisory per supportare tecnicamente la Pa e migliorare la qualità della spesa pubblica. Un miliardo di euro sarà dedicato alla rigenerazione urbana (incluso l’housing all’interno del Piano Casa Italia). In ambito internazionale si espanderà la presenza in Africa con nuove sedi a Nairobi e Abidjan. LEGGI TUTTO

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    Rai Way, riparte il risiko delle torri. Si va verso le nozze con Ei Towers

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    Delle possibili nozze tra Rai Way ed Ei Towers se ne parla da anni, questa volta però c’è ben di più delle semplici parole e potrebbe veramente arrivare l’aggregazione delle due società delle torri televisive. Secondo quanto riporta una nota ufficiale, il fondo infrastrutturale F2i (che controlla il 60% di Ei Towers), insieme al gruppo Mfe-MediaForEurope (l’ex Mediaset con il 40% sempre di Ei Towers) e Rai (che controlla circa il 65% di Rai Way) ieri hanno sottoscritto un memorandum non vincolante per l’avvio, anche con il coinvolgimento di Rai Way e della stessa Ei Towers, di «approfondimenti preliminari sugli aspetti industriali di una eventuale aggregazione» tra le due società delle torri per la trasmissione del segnale televisivo.Il memorandum prevede un periodo di esclusiva fino al 30 settembre 2025 e precisa i capisaldi della potenziale operazione: tra questi sono indicati il «mantenimento della quotazione della combinazione tra le due società nonchè la realizzazione della potenziale operazione con modalità che consentano di beneficiare dell’esenzione dall’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto, secondo quanto previsto dalla normativa rilevante in materia e una road map per la definizione dei termini della potenziale operazione entro la scadenza dell’esclusiva».La potenziale aggregazione – sottolinea sempre il comunicato – resta soggetta, tra l’altro, allo svolgimento delle attività di due diligence, alla negoziazione e sottoscrizione di accordi vincolanti e all’approvazione da parte degli organi deliberativi delle parti coinvolte, nonchè all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. LEGGI TUTTO

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    Mercosur, gli italiani dicono no

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    Un’alleanza commerciale che divide. L’accordo tra Unione Europea e Mercosur è bocciato dal 74% degli italiani, come evidenzia un’indagine Coldiretti-Censis, e trova una dura opposizione da parte del mondo agricolo. Alla recente assemblea nazionale di Coldiretti, l’associazione ha messo in chiaro che il settore, motore dell’economia italiana con 70 miliardi di euro di export, non può essere sacrificato per un’intesa che, così com’è, rischia di mettere in ginocchio migliaia di aziende.Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, non usa mezzi termini: «Una “distrazione” voluta, in termini politici, soprattutto da parte della Commissione europea, che promette reciprocità, ma firma intese che dimostrano il contrario». Prandini punta il dito sull’utilizzo degli agrofarmaci: «Il Brasile ha aumentato il loro impiego del 600% negli ultimi 30 anni, mentre l’Italia lo ha ridotto del 50%, tagliando anche le emissioni del 24%, contro una media europea del 20%. In Brasile, invece, le emissioni sono aumentate del 50%».Un quadro che preoccupa il governo italiano, con il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che sottolinea: «Valutiamo il Mercosur come una potenziale buona carta per le economie europee, ma tutti i settori devono vederne un vantaggio. Non si può sacrificare il mondo agricolo per favorire solo alcuni comparti».Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si oppone con fermezza: «Non possiamo ripetere gli errori fatti nel mondo industriale con la Cina, quando abbiamo distrutto l’industria dell’auto aprendo completamente le porte senza reciprocità nelle regole». Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ribadisce: «Non si può penalizzare il settore agricolo. Per come è scritto oggi, soprattutto per la carne, l’accordo non è utile. Bisogna lavorare per una giusta soluzione e siamo ottimisti di riuscirci».L’impatto sull’agricoltura e il futuro dell’energiaIl bilancio tracciato da Coldiretti sui danni subiti dal settore agricolo nel 2024 è drammatico: 9 miliardi di euro persi a causa dei cambiamenti climatici e delle epidemie, con un impatto devastante sui redditi delle imprese. Inoltre, l’aumento dei costi di produzione e la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero mettono ulteriormente a rischio la tenuta del settore.Per affrontare queste sfide, Coldiretti propone interventi mirati, tra cui un piano europeo per la realizzazione di bacini di accumulo idrico. «È da sette anni che lo chiediamo, ma restiamo inascoltati», denuncia Prandini, che guarda anche al nucleare come soluzione alla crisi energetica. «È arrivata la stagione, che piaccia o no, di aprire al nucleare di nuova generazione. L’energia nucleare per fusione è la strada che deve essere intrapresa».Enzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, aggiunge un monito: «Quello che Macron chiama “le grand Continent” sarà l’unico mercato di sbocco dell’Europa, considerando l’intenzione degli USA di ricorrere ai dazi. Attenzione al Mercosur: produrre carne a basso costo con antibiotici e ormoni non fa bene ai consumatori. Noi, invece, abbiamo ridotto del 95% l’uso di antibiotici negli ultimi anni». LEGGI TUTTO