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    Imprese cinesi protagoniste: i numeri del contributo all’economia italiana

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    Promuovere un ambiente imprenditoriale più favorevole, così da fornire un supporto concreto alle imprese private: questo l’obiettivo che si è posto il governo cinese. Il primo passo è stata la presentazione di un progetto di legge al Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo mirato a consolidare il quadro giuridico per lo sviluppo del settore privato nel Paese. Gli esperti non hanno dubbi: l’intervento normativo aumenterà la fiducia degli imprenditori e contribuirà alla crescita economica complessiva. E i numeri confermano le aspettative: tra il 2012 e il 2023 il numero di imprese private è aumentato dal 79,4 per cento al 92,3 per cento del numero totale di imprese del Paese, raggiungendo oltre 53 milioni. Analogamente, il numero di singole imprese è aumentato da oltre 40 milioni a 124 milioni, generando quasi 300 milioni di nuove opportunità di lavoro. In altri termini, le imprese private sono diventate la spina dorsale dell’economia cinese.La Central Economic Work Conference di quest’anno ha posto l’accento sull’importanza di attuare misure di riforma epocali e la promozione delle imprese private rientra in questa logica. Bi Jiyao, ricercatore presso la Chinese Academy of Macroeconomic Research, ha rimarcato che l’intervento normativo potrebbe consentire agli imprenditori privati di svolgere un ruolo più attivo nella stabilizzazione della crescita e dell’occupazione. Molte imprese cinesi hanno investito in Italia e sono in corso di valutazione nuove misure per promuovere il commercio estero.Il crescente interesse delle grandi imprese di Pechino per il mercato italiano sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare agli incrementi di investimenti e occupazione pianificati per il prossimo triennio. Venerdì 20 dicembre è stato presentato a Milano il Rapporto sullo sviluppo delle imprese cinesi in Italia per il 2024, un appuntamento di grande rilevanza economica e istituzionale per ribadire l’impegno e la disponibilità a intensificare il dialogo e la collaborazione tra le aziende e investitori dei due Paesi. L’evento ha visto protagonisti funzionari italiani e cinesi, tra i quali il presidente della Camera di commercio cinese in Italia (CCCIT) Yan Dong, che nel corso del suo intervento ha posto l’accento sui contributi significativi delle imprese cinesi agli investimenti, alla tassazione e all’occupazione nel Belpaese nonostante i vincoli normativi e le politiche protezionistiche.Come evidenziato da Cgtn, il Rapporto presentato all’evento meneghino offre spunti e indicazioni, fornendo un quadro dettagliato delle dinamiche di investimento in Italia e delle sfide che le imprese cinesi affrontano per operare con successo sul nostro mercato. “Ci auguriamo che questo report migliori la comprensione reciproca e promuova una più profonda cooperazione bilaterali” le parole di Yan Dong. Soddisfatto anche il console generale cinese a Milano, Liu Kan: “La Cina è pronta a condividere le sue opportunità di sviluppo con l’Italia e il mondo, a salvaguardare il libero scambio globale e a garantire la stabilità delle catene industriali e di fornitura”. LEGGI TUTTO

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    Navicelle e minerali. La corsa spaziale al nuovo Eldorado

    La data. 8 novembre 2024. Volodymyr Zelensky contatta l’appena rieletto Donald Trump per congratularsi. Trump è nella sua magione a Mar-a-Lago; diffonde l’audio in vivavoce e dà la possibilità al suo ospite, Elon Musk, di partecipare alla chiamata. Sono sette minuti di convenevoli ormai noti. Come noto è l’elogio, anche in questo caso di diversi minuti, dedicato a Musk da Trump durante il suo primo discorso da neo eletto. Quel che invece meriterebbe qualche attenzione aggiuntiva è il motivo più profondo del coinvolgimento, evidente, imponente e chissà se prima o poi ingombrante, di Musk nelle faccende trumpiane più clamorose degli ultimi mesi. E beninteso, si peccherebbe di superficialità se si riducesse tutto a una pur pingue questione di soldi, di endorsment o di reciproca ammirazione, vera o venduta come lo fosse. Chiara, ma tutt’altro che semplice la ragione è un’altra: Musk è potente. Di un potere che va ben oltre la capacità di influenzare (o inquinare) l’opinione pubblica con un social network a sua immagine e somiglianza. Altro che X, ma quale Tesla? Il potere di Musk è, stricto senso, ultra-terreno: arriva dallo spazio. Dove, con la sua SpaceX, in tre lustri ha riscritto ogni regola del gioco. Dove dando, oppure precludendo, l’accesso a Starlink dell’esercito ucraino o russo, un uomo genio o pazzo, comunque un privato può decidere gli equilibri di uno scenario bellico. «Sto parlandovi grazie a Starlink» ci ha tenuto a precisare Zelensky quell’8 novembre. Come non fosse stato Musk a permetterglielo. Lo spazio oggi è anche questo: un dominio di cui è difficile immaginare i confini.La nostra nuova El Dorado Via da ipotesi fantascientifiche o da scenari modello James Bond, mentre un secolo fa la Terra si controllava dominando il mare, come sosteneva il genio della geopolitica Nicholas John Spykman, oggi il Pianeta lo si domina dallo Spazio. Lo testimoniano investimenti, attività e programmi di chiunque, pubblico o privato, partecipi alla conquista del nuovo El Dorado siderale. Soprattutto, però, è il legame fra quello che succede oltre l’atmosfera e le nostre attività quotidiane, qui sulla Terra, a dimostrarlo. Un legame così stretto da giustificare un’affermazione solo all’apparenza roboante: la nostra vita, nel senso della qualità del nostro vivere collettivo, oggi è (e sempre più sarà domani) space based, fondata cioè sui pilastri spaziali del pianeta. Non è un caso, come conferma il centro studi The Union of Concerned Scientists, che in questo momento nelle orbite più prossime alla Terra, le Leo, galleggino 6768 satelliti operativi su 7560 complessivi. Ancora più indicativo è che nel prossimo decennio si prevede ne verranno lanciati più di mille ogni anno. La sola SpaceX, per completare la costellazione Starlink, punta a farne volare 12mila, e con una possibile estensione, già approvata, a 42mila. Prima di procedere, andrebbe allora ribadito perché lo Spazio si appresti a diventare trafficato come mai prima; perché, nonostante la crisi sanitaria più grave dei decenni recenti e il numero crescente di conflitti, la frontiera extraterrestre non smette di attrarre risorse. Per farla breve, andrebbe evidenziato una volta ancora perché lo Spazio è una meta così ambita da innescare una nuova gara globale per presidiarlo. La risposta, di per sé piuttosto rapida, è rimasta più o meno identica dal 4 ottobre del 1957, il giorno del lancio dello Sputnik: oltre che per le possibilità dischiuse dallo sfruttamento delle risorse extra atmosferiche e per la sua arrembante economia, lo Spazio è strategico per esigenze di difesa e sicurezza nazionale.I pilastri della Terra. Partiamo, allora, dal postulato iniziale: dall’evidenza che lo Spazio è diventato da mezzo secolo strategico. Iniziata nel pieno della Guerra fredda, la prima space race declinò oltre l’atmosfera la contrapposizione ideologico sociale, oltre che strategico militare, degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. A sessant’anni di distanza, la centralità del settore spaziale è aumentata e i suoi attori si sono moltiplicati: lo Spazio si è rivelato un driver per ambiti all’apparenza lontani, se non slegati.È attraverso lo sviluppo della tecnologia spaziale cioè di quanto in queste pagine abbiamo annoverato fra i «pilastri della Terra» che vengono offerti servizi innovativi all’agricoltura, alle borse e alle banche di tutto il mondo, al monitoraggio delle infrastrutture, all’osservazione dei cambiamenti climatici e dei loro effetti. Come abbiamo visto, è dall’orbita terrestre che si supportano le operazioni di soccorso dopo catastrofi ambientali o si prevengono gli scenari peggiori. Migliaia di occhi orbitanti controllano le migrazioni e i confini nazionali, contribuiscono alla salvaguardia dei beni culturali e alla gestione del traffico aereo e marittimo. E in orbita potrebbe presto concretizzarsi il sogno di un internet ubiquo (ma non gratuito), ad alta efficienza e senza infrastrutture terrestri. Sarà un traino per lo sviluppo e la cultura senza precedenti, visto che oggi la penetrazione media di internet (per stato) in Africa non arriva al 40%, nell’Asia Pacifica non supera il 60% e nemmeno in Nord America o Europa è totale. Uno dei due pilastri della space economy contemporanea, in effetti, è proprio la convergenza fra industria spaziale ed economia digitale. Di quest’ultima, insieme con i capitali e gli imprenditori, la nuova concezione del «fare Spazio» ha assorbito anche la propensione al rischio e l’approccio nello sviluppo dei programmi. Quindi, ha modificato la funzione e il valore di alcuni elementi che fino a pochi anni fa non avevano alcuna relazione con l’extra atmosfera: i social network, per esempio, i quali, essendo tra i depositi più massicci di dati in tempo reale, possono contribuire alla gestione delle emergenze o alla stima degli effetti di un grande fenomeno, come i terremoti o i crimini ambientali oppure le attività minerarie illegali, monitorate da eo4security, un progetto dell’Esa guidato dalla società italiana e Geos che interfaccia i dati spaziali con le informazioni cosiddette di Open Source Intelligence (osint) ricavate dai social e da altri canali. Detto altrimenti, i settori a tenuta stagna non esistono più. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS locomotiva del Pil. Via a 100 miliardi di investimenti

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    Cinque anni per mettere in atto una crescita sostanziale, destinata a contribuire in maniera concreta allo sviluppo del Paese. Nel piano strategico 2025-2029 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane c’è una progettualità che guarda lontano: si punta a rafforzare la resilienza della rete ferroviaria e stradale, a migliorare la qualità del servizio, supportare il completamento delle infrastrutture e a promuovere una mobilità sempre più sostenibile. Così il Gruppo guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Stefano Antonio Donnarumma intende rispondere alle sfide del mercato e, allo stesso tempo, potenziare il posizionamento nel settore dei trasporti, confermando l’Europa come proprio mercato domestico.«Con il Piano Strategico 2025-2029, il Gruppo FS mette in campo oltre 100 miliardi di euro di investimenti per promuovere una mobilità sempre più integrata, sostenibile e intermodale, compiendo un passo decisivo per il rilancio infrastrutturale del Paese», ha dichiarato lo stesso Donnarumma, rimarcando come l’obiettivo sia quello di «migliorare la qualità della rete ferroviaria e stradale, completando alcune tra le opere chiave per lo sviluppo economico e sociale nazionale». Otto linee guida accompagnano e scandiscono questo percorso, a cominciare dal potenziamento delle infrastrutture. La volontà è quella di attivare nuove linee ferroviarie AV che permettano di collegare territori finora non serviti, così da aumentare del 30% le persone raggiunte dall’alta velocità. Questo sarà realizzato elevando il Gruppo FS a «frontiera dell’eccellenza», con il raggiungimento della miglior performance di sempre attraverso il recupero della puntualità per oltre 50mila treni all’anno. A ciò si aggiunge una sempre maggior attenzione alla soddisfazione dei passeggeri, unita a una forte valorizzazione del presidio internazionale, per cui si stima un incremento del volume dei passeggeri del 40%. La disciplina operativa, grazie anche agli ingenti investimenti, punta a efficientare del 5% i costi operativi aggredibili.Non mancano poi l’attenzione alla sostenibilità, con il raggiungimento di un Gigawatt di fotovoltaico installato entro il 2029. Su innovazione e sicurezza, inoltre, è stato fissato il raggiungimento del 100% della rete Core Extended coperta dal sistema Ertms da qui al 2040. Completa le linee strategiche una netta accelerazione del business, «per attrarre ha illustrato Donnarumma – nuove competenze e risorse finanziarie così da garantire il proseguimento degli investimenti».Il presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli, ha invece rimarcato come la trasformazione tecnologica «sarà un elemento chiave, con più di due miliardi di euro investiti in infrastrutture digitali per rendere la mobilità più efficiente e accessibile». Al contempo ha aggiunto – «ci impegniamo a garantire il benessere e la sicurezza di dipendenti e viaggiatori, rafforzando i presidi nelle stazioni e a bordo treno». Seguendo questo piano, il Gruppo FS «si prepara ad avviare una fase di trasformazione ambiziosa, mirata non solo a innovare i processi operativi, ma anche a migliorare sensibilmente i servizi offerti». LEGGI TUTTO

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    Una nuova sostenibilità con la felicità al centro

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    Si può migliorare il pianeta senza rinunciare al progresso? Parte da questa riflessione il saggio «Ritrovare l’umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human and Happiness» (128 pagine, 17 euro) scritto da Massimo Lapucci, manager e senior advisor, esperto di intelligenza artificiale all’Università di Yale e da Stefano Lucchini, a capo degli affari istituzionali e della comunicazione esterna di Intesa Sanpaolo uscito da pochi giorni in libreria, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo. Gli autori indagano sul tema dei principi Esg (Environmental, Social e Governance) ed in particolare sulla necessità del loro rinnovamento.Un rinnovamento che secondo Lapucci e Lucchini parte da una H, l’H di Health, ma anche di Human, Heart e di conseguenza, come sublimato nella Dichiarazione di Indipendenza Americana, di Happiness, dando origine ad un nuovo acronimo «Esg+H» che vede l’essere umano come persona «integrata nel villaggio globale» in termini di salute, sostenibilità e benessere. Un manifesto pragmatico sugli Esg del futuro in cui Lapucci e Lucchini ripercorrono le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica e accompagnano il lettore alla riscoperta di quella pulsione di riportare al centro la dignità della persona, in un auspicato nuovo umanesimo. LEGGI TUTTO

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    Fare gioco di squadra con i privati per il sistema Paese

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    Il potenziale da esprimere è enorme. Per questo il Gruppo FS ha posto l’attenzione su alcune iniziative strategiche non incluse nei numeri del Piano 2025-2029 ma utilissime a implementarne la forza e la progettualità. La prima riguarda l’adozione di un nuovo modello regolatorio Rab (Regulated asset base): si tratta di uno strumento di finanziamento volto a incentivare gli investimenti nei settori infrastrutturali di utilità pubblica, garantendo un equilibrio tra la sostenibilità economica e i benefici per la collettività. L’ipotesi allo studio del Gruppo FS è quella di applicare questo strumento di finanziamento all’infrastruttura dedicata ai servizi Alta Velocità/Alta Capacità. Il modello Rab si basa su un rendimento regolatorio applicato al capitale investito e sul riconoscimento dei costi operativi, sulla base di regole definite dal regolatore. È uno strumento chiave finalizzato a promuovere investimenti sostenibili nel tempo, che consente di scindere le decisioni di sviluppo infrastrutturale da quelle di finanza pubblica, abilitando l’autofinanziamento delle opere, anche attraverso un eventuale contributo di capitali di terzi di minoranza. In tal modo, si garantirebbero i necessari investimenti per lo sviluppo infrastrutturale e i benefici ad esso connessi per il Sistema Paese.Una seconda iniziativa strategica individuata dal Gruppo FS per favorire lo sviluppo è il potenziamento di FS International, la newco dedicata al controllo e alla gestione del business internazionale sul perimetro dei passeggeri, attraverso partner finanziari-industriali. E ancora, come ulteriori leve di crescita sono annoverate l’integrazione verticale e lo sviluppo di partnership con operatori industriali e finanziari per accelerare lo sviluppo del business.Il Gruppo punta poi alla creazione di una nuova infrastruttura dedicata ai servizi di connettività a bordo treno. Intanto, sul fronte dei grandi interventi messi in campo, un vero e proprio «effetto booster» è arrivato dai fondi del Pnrr. Il Gruppo FS è attualmente impegnato nella realizzazione di circa 25 miliardi di euro di investimenti provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che serviranno, entro il 2026, a realizzare nuovi collegamenti, a potenziare l’infrastruttura esistente, a rinnovare stazioni e ad ammodernare il sistema ferroviario con l’adozione delle più evolute tecnologie come il sistema di segnalamento digitale Ermts, che permette ai treni dei diversi Paesi di circolare senza soluzione di continuità su tutte le linee europee. LEGGI TUTTO

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    Piccoli fondi, grandi ambizioni

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    Nella manovra appena approvata spiccano 89 interventi da meno di 5 milioni di euro ciascuno, una pioggia di micromisure che, se prese singolarmente, sembrano gocce nel mare, ma insieme costituiscono il 38,5% degli emendamenti approvati. Insomma, una vera passione artigianale per il dettaglio, condivisa da maggioranza e opposizione.Dai defibrillatori nei luoghi di lavoro al sostegno al gelato artigianale, passando per il bonus psicologo e le accise sulla birra artigianale, queste misure coprono un ventaglio di esigenze che va dalla salute alla cultura (e al palato), fino ad arrivare a interventi locali curiosi o fortemente simbolici. Ma vediamole più nel dettaglio.Sanità e Istruzione: piccoli passi, grandi questioniPartiamo dalla salute, che si conferma priorità. Dal 2026 saranno disponibili 500mila euro l’anno per lo screening oncologico e cardiovascolare e per i defibrillatori nei luoghi di lavoro. C’è poi un fondo di 1 milione di euro annuo dal 2025 al 2027 per combattere l’obesità, definita una vera emergenza dal deputato Roberto Pella di Forza Italia: “Stiamo creando le basi per politiche di prevenzione più efficaci”. La prevenzione del tumore al polmone guadagna infine 1,2 milioni fino al 2027, grazie al rifinanziamento della Rete Italiana di screening polmonare.Misure senza dubbio utili, ma viene da chiedersi se non sarebbe meglio ricomprendere una ventina di milioni di euro in più nel Fondo Sanitario Nazionale, potenziando i Lea per dare più solidità alle politiche di prevenzione.Anche per le scuole arriva qualche novità: 500mila euro saranno destinati già dal prossimo anno a corsi sull’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie. C’è spazio anche per l’eccellenza: 2 milioni di euro vanno ai collegi di merito che offrono percorsi di alta qualità per studenti talentuosi. “Un investimento sul futuro”, lo definisce Alessandro Cattaneo (FI), con una nota d’orgoglio per la sua Pavia, capitale italiana dei collegi di merito.Cultura, birra e gelato: le curiositàTra le misure più particolari spiccano i 100mila euro per la promozione del gelato artigianale e la riduzione delle accise per i piccoli birrifici artigianali. Due decisioni che, oltre a far sorridere, raccontano di un’Italia che sa guardare con simpatia anche ai piaceri della vita. Più istituzionali, ma altrettanto settoriali, i fondi per gli oratori delle parrocchie italiane: 3 milioni nel 2025, 3,5 nel 2026 e 4 nel 2027 per le attività educative e ricreative. Si aggiungono altri 500mila euro l’anno per tre anni per sostenere la funzione sociale degli oratori stessi.Interventi locali: tra simboli e necessitàUn milione di euro è destinato alla Città metropolitana di Roma per promuovere il lavoro agile e snellire il traffico, soprattutto in vista del Giubileo. Sempre per il Giubileo, altri 2,5 milioni andranno all’installazione di telecamere nei pressi della stazione Termini, anche se il grosso dei fondi arriverà nel 2026, quando l’evento sarà ormai finito. LEGGI TUTTO

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    “Senza Unione bancaria non c’è Europa”

    Ascolta ora Gli Stati Uniti corrono senza indugio, l’Europa è invece ferma e il suo futuro è in pericolo. Andrea Orcel, protagonista assoluto del risiko bancario con l’operazione Commerzbank in Europa e con l’offerta su Banco Bpm in Italia, si accoda all’avvertimento lanciato nei mesi scorsi da e invita l’Europa a non lasciare inespresso il […] LEGGI TUTTO

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    Manovra ai raggi X

    Attività extra-scolastiche e più incentivi alla natalitàArriva il bonus per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15mila euro: sarà il fondo “dote famiglia”, con 30 milioni per il 2025, ad erogare il contributo ad associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore. Arriva anche un Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori. Per sostenere le famiglie c’è poi un fondo con 10,5 milioni in 3 anni per il sostegno alle attività educative formali e non formali, ovvero sia dentro le scuole che fuori. Ci sarà un bonus bebé per i prossimi due anni: al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione per le famiglie con Isee non superiore a 40mila euro annui. Il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle autonome. Si rafforza inoltre il bonus asili, mentre alla social card «Dedicata a te» sono destinati 500 milioni.Flat tax fino a 35mila euro. Un’estrazione in più del LottoArriva una stretta sulle detrazioni per i redditi più alti e viene introdotto un meccanismo di quoziente familiare. Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75mila euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del reddito per il coefficiente indicato in corrispondenza del numero di figli. Le modifiche al testo hanno richiesto due vertici tra i leader di maggioranza. La flat tax per i dipendenti aumenta da 30 a 35mila euro. La tassazione delle plusvalenze sulle criptovalute resta al 26%, con previsione di aumento al 33% dal 2026. La webtax invece verrà applicata solo alle grandi aziende, con ricavi superiori a 750 milioni di euro. Prorogate fino a fine 2026 le concessioni in scadenza il 31 dicembre 2024 in materia di Bingo, di raccolta delle scommesse su eventi sia sportivi, anche ippici, sia non sportivi, compresi quelli simulati. Sarà effettuata un’estrazione settimanale in più di Lotto e Superenalotto.Ires premiale per chi investe. I contributi al MezzogiornoÈ stata introdotta l’Ires premiale con uno sconto del 4% dell’aliquota per le imprese che accantonano utili e reinvestono in nuove assunzioni a tempo indeterminato. La misura costa poco più di 400 milioni e prevede un ulteriore contributo delle banche. A queste erano già richiesti 2,5 miliardi nel biennio 2025-2026 rinviando di due esercizi la deducibilità delle svalutazioni su crediti (attenuata per 900 milioni l’anno prossimo). Esse sono recuperate dal 2027 al 2029 in quote uguali. Per le assicurazioni sulla vita sottoscritte dal 2025 è obbligatorio il versamento annuale dell’imposta di bollo. Tale costo viene scomputato dal montante versato alla scadenza o al riscatto della polizza. Per i contratti già in essere le compagnie dovranno versare il pregresso. Aumenta da 1,6 a 2,2 miliardi il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale del Mezzogiorno. Per mantenere i livelli di crescita occupazionale e contribuire alla riduzione dei divari territoriali viene introdotto anche lo sgravio del 25% sui contributi per i lavoratori.La proroga è a venti anni. Le misure per le bolletteNel corso del dibattito in commissione è stato approvato un emendamento significativo relativo alle concessioni sulle reti di distribuzione di energia elettrica. Inizialmente era prevista una proroga fino a 40 anni, ma il testo finale ha ridotto il termine massimo a 20 anni, subordinandolo all’approvazione di piani straordinari di investimento pluriennale da parte del ministero dell’Ambiente, previo parere di Arera, l’authority dell’energia. Le maggiori entrate saranno destinate a un fondo presso il Mef, prioritariamente utilizzato per ridurre le bollette elettriche. Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno apprezzato l’intenzione di garantire investimenti e occupazione «evitando le gare che sarebbero un unicum in Europa». Analogo auspicio è stato formulato anche per le concessioni idroelettriche. In un collegato alla manovra allo studio del ministero dell’Ambiente saranno poi definite le misure per il ritorno al nucleare, mentre il Mimit si incaricherà di costituire una newco a partecipazione pubblica.Come cambia l’Ecobonus. Incentivi agli elettrodomesticiNuove modifiche agli Ecobonus. Confermato il progressivo ridimensionamento del Superbonus, dal primo gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l’Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti. Arriva il bonus per la sostituzione degli elettrodomestici obsoleti con altri più green: il contributo arriva al massimo al 30% del costo dell’elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevati a 200 se l’Isee è sotto i 25mila euro. Arriva lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2025 e 20 per gli anni successivi per la morosità incolpevole, ovvero in favore di chi non riesce più a pagare l’affitto per cause sopravvenute come la perdita del lavoro. Sarà estesa al 31 dicembre 2027 la garanzia per i mutui per l’acquisto della prima casa per gli under 36. A tal fine, inoltre, la dotazione del Fondo di garanzia è incrementata di 130 milioni di euro per il 2025.Crescono gli stanziamenti. Più risorse per i contrattiIl livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1,3 miliardi di euro per il 2025 (che sommato a quanto previsto a legislazione vigente dovrebbe portare il totale a circa 2,5 miliardi). Sono poi previsti 5,08 miliardi per il 2026, 5,78 miliardi per il 2027, 6,66 miliardi per il 2028, 7,73 miliardi per il 2029 e 8,9 miliardi a decorrere dall’anno 2030. Una quota delle risorse incrementali (2,8 miliardi per il 2028-29 e 3,12 miliardi dal 2030) è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali relativi al periodo 2028-2030. Dal 2025 gli straordinari degli infermieri saranno tassati con la flat tax al 5 percento. Previste anche risorse per avviare campagne di informazione e sensibilizzazione in favore delle donne sullo svolgimento di test di riserva ovarica. Risorse anche per la prevenzione e il monitoraggio del tumore al polmone. Incrementati i soldi per il bonus psicologo. Arriva un fondo per il servizio di sostegno psicologico per gli studenti nelle scuole.Uscite flessibili a 64 anni. Confermata l’Ape socialeChi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Cresce però il numero dei contributi richiesi: dal 2025 passa dagli attuali 20 a 25 anni, per poi aumentare a 30 dal 2030. Nulla di fatto invece per l’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare. L’aumento con adeguamento all’inflazione delle pensioni minime si attesta a 3 euro, passano da 614 a 617 euro. Viene riproposta Quota 103 per l’uscita anticipata dal lavoro. Durante le audizioni sulla manovra in Parlamento, l’Inps ha reso noto che rispetto alle 50mila domande attese finora ne sono arrivate appena 1.600 vista la sostanziale «scarsa convenienza» della misura. I requisiti per aderire sono: 62 anni di età con 41 di contributi da maturare nel corso del 2025. Confermate pure Opzione Donna e Ape Social.Confermati taglio del cuneo e riduzione aliquote IrpefIl piatto forte della manovra è rappresentato dalla conferma anche per il 2025 del taglio del cuneo contributivo di 7 punti per le retribuzioni fino a 25mila euro lordi annui e di 6 punti fino a 35mila euro. La misura coinvolge circa 14 milioni di lavoratori dipendenti con un vantaggio di circa 100 euro al mese in busta paga. Per la conferma dell’intervento occorrono circa 11 miliardi di euro. Per i lavoratori con redditi annui lordi fino a 20mila euro resta l’esonero contributivo direttamente in busta paga con accredito figurativo effettuato dallo Stato dei contributi previdenziali a carico del dipendente. Da 20mila a 40mila euro il bonus sarà convertito in una detrazione fiscale direttamente in busta paga (con un minimo di mille euro riconosciuto a tutti i contribuenti fra i 20 e i 32 mila euro). Questo sgravio si accompagna alla conferma della rimodulazione delle aliquote Irpef, tagliate sin da quest’anno da quattro a tre (costo 4 miliardi) con l’accorpamento di quella del 25% (che incideva sui redditi da 15mila a 28mila euro) alla minima del 23%.Più facile restare al lavoro. Bonus mense per i più deboliA coloro che restano al lavoro pur avendo raggiunto l’età utile per il pensionamento la somma corrispondente alla quota di contribuzione a carico del lavoratore che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare all’ente previdenziale, qualora non fosse stata esercitata la facoltà, è corrisposta interamente al lavoratore. I dipendenti della Pa possono restare al lavoro fino a 70 anni per funzioni di affiancamento e tutoraggio dei neoassunti nei limiti del 10% delle facoltà assunzionali dell’amministrazione. Nel 2025 scatta il blocco parziale del turnover per la pubblica amministrazione: sono esclusi enti locali, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e ricercatori universitari. Per promuovere corsi sulla salute sessuale e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole arriva un fondo da mezzo milione. Viene poi incrementato il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Un altro fondo sarà destinato al contrasto della povertà alimentare a scuola, per erogare contributi ai nuclei che non riescono a pagare le rette per la mensa nelle primarie. LEGGI TUTTO