”Vedo che Michele non è migliorato, la mia vita un incubo”: Paola Caruso piange disperata in tv per la malattia del figlio
La 38enne in lacrime devastata: l’intervento ancora non ha dato i risultati sperati
Il bimbo di 4 anni porta sempre il tutore: “Lui ora capisce, urla e mi dice: ‘Voglio spaccarlo questo tutore’”
Paola Caruso torna in tv dopo la difficile operazione di 6 ore del figlio al nervo della gamba e piange disperata. Michele si è sottoposto al difficile intervento per risolvere la paresi al nervo sciatico causata da un’iniezione con un farmaco sbagliato. E’ stato operato all’Ospedale Gaslini di Genova lo scorso 24 aprile. Purtroppo il piccolo ancora non ha avuto i risultati sperati. La showgirl 38enne in lacrime a Verissimo confessa: “Ho il cuore lacerato. Vedo che non è migliorato: la mia vita è un incubo”.
”Vedo che Michele non è migliorato, la mia vita un incubo”: Paola Caruso piange disperata in tv per la malattia del figlio
“Operarlo era l’unica speranza per poterlo fare camminare di nuovo, era fondamentale questo intervento… Un bambino di 4 anni, sei ore di intervento, non sai cosa può succedere, pensi mille cose. Avevo paura di farlo operare, perché per colpa di una puntura guarda cosa è successo: chissà cosa poteva succedere in un intervento di sei ore…! Non sapevo fino all’ultimo se farlo o non farlo. I dottori mi hanno detto che dovevo farlo, non potevo per una mia paura non dare una possibilità a mio figlio”, rivela Paola con gli occhi lucidi.
La 38enne in lacrime devastata: l’intervento ancora non ha dato i risultati sperati
La Caruso ha mentito al bambino per convincerlo a finire sotto i ferri: “Noi mamme dobbiamo mentire, è una menzogna a fin di bene, gli ho detto che non avrebbe sentito niente, gli ho dovuto dare una gioia immensa per affrontare quello che ha affrontato. Io penso che un adulto non lo avrebbe sopportato il post. E’ stato tutto ingessato per 45 giorni, solo un bambino poteva sopportarlo, perché loro hanno una forza che noi non abbiamo più”.
La calabrese si asciuga gli occhi
La calabrese si asciuga gli occhi. Dopo l’operazione tutto è stato terribile. “Quando ha aperto gli occhi io ho respirato. Quello che doveva essere fatto per liberare il nervo è stato fatto, perché lì si era creata proprio una cicatrice, come un taglio, che occludeva il flusso. Era un’operazione che in Italia non si faceva da vent’anni, ho avuto la fortuna di trovare un medico in grado di fare un’operazione di questo tipo. Lui, anche ora che gli è stato tolto il gesso, fa tutti i giorni fisioterapia, non ci siamo mai fermati”, spiega.
Il bimbo di 4 anni porta sempre il tutore: “Lui ora capisce, urla e mi dice: ‘Voglio spaccarlo questo tutore’”
Nonostante l’intervento, Michele non ha recuperato ancora la completa mobilità della gamba. L’ultimo controllo non è andato come si sperava: “Il dottore sperava di trovare la situazione migliorata, dopo tutti i sacrifici che ho fatto, come se non bastasse mai, sembra che debba fare sempre di più. Mi sento impotente davanti alla sofferenza di mio figlio, da questa estate ha iniziato a dirmi, serio, ed è questo che mi preoccupa, lui come sta: ‘Mamma, non ce la faccio più, voglio spaccarlo questo tutore’. E urla. Vedere mio figlio così mi devasta. E’ un incubo”.
Paola confida: “Io vedo che lui non è migliorato. Cammina col tutore, corre, ma inciampa, non ha la forza. Mi dice che è diverso dagli altri… Il mio sogno è che mio figlio corra come prima: sacrificherei tutto per questo. Il resto non conta”. Deve lavorare, perché non ha alcun sostegno economico dal padre di Michele. Anche quelli del resort in Egitto non si sono fatti sentire. “Vorrei guardare in faccia questo dottore e vorrei che chiedesse scusa a mio figlio e a me”. Lei non è neppure riuscita, per problemi burocratici, a fare causa all’hotel. Indossa il suo sorriso migliore solo per non far abbattere il bambino. LEGGI TUTTO