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    Patrimoniale parola bipartisan

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaLa parola patrimoniale ora diventa vocabolo bipartisan. L’ha invocata il governo di centro destra e nazionalista di Michel Barnier in Francia, l’ha enunciata negli effetti senza nominarla il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. L’ha sdoganata e non da oggi Elly Schlein per conto del Pd pur avendo preso le distanze dal disegno immaginato dalla destra (anche se a onor del vero ancora, quel disegno non c’è).Probabilmente sarà tema da battute e mezze frasi anche all’eurogruppo dove Giorgetti sarà salutato come il ministro di Pontida «che sa chi già fa i sacrifici e sa chi può ancora farne».Loading…Al di là delle connotazioni della propaganda, il Mef sta studiando forme di sgravio Ires per chi investe o assume, ma soprattutto forme di riallocazione delle agevolazioni fiscali per le imprese, vista anche la disponibilità della Confindustria a rimetterle in gioco in cambio di forme di facilitazione degli investimenti.Quanto alle banche, il Tesoro sta cercando di concordare con gli stessi istituti forme di anticipazione di cassa di entrare future sempre di tipo fiscale.Al Governo servono una decina di miliardi: 2 o qualcosa in più arriverà dai tagli ai ministeri 1 forse da quello per gli enti locali, un altro paio potrebbe scaturire dalla riedizione della spending review. Magari arriveranno altre sorprese positive dalle entrare fiscali visto che già sono entrati nelle casse 19,2 miliardi inattesi. Ma non si scappa: il resto saranno i famosi sacrifici di chi li potrà fare. Anche perché l’Europa non fa più sconti. LEGGI TUTTO

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    Ciriani: La legge di bilancio non sarà una manovra lacrime e sangue

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’espressione sacrifici per tutti usata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti «significa semplicemente che l’epoca dei soldi usati allegramente, gettati della finestra, dei superbonus in chiave elettorale si è chiusa definitivamente. Questa epoca è chiusa, i soldi sono pochi e vanno usati attentamente. E’ iniziata l’epoca della responsabilità e tutti sono chiamati al senso di responsabilità”. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, intervistato ’Il caffè della domenica’ a Radio 24 rassicurando: “Non sarà una manovra lacrime e sangue” e “voglio rassicurare tutti: noi non siamo il governo delle tasse e dell’aumento delle tasse”.Alla domanda se anche in Italia ci siano le intenzioni per introdurre una patrimoniale come in Francia, Ciriani ha risposto: “Fortunatamente non siamo in Francia e non abbiamo i problemi enormi che hanno il governo e la politica francesi. Fortunatamente le nostre previsioni di crescita sono buone, l’economia sta bene, nonostante un quadro molto difficile negli ultimi anni. La patrimoniale non è assolutamente all’orizzonte e contraria ai nostri principi”.Loading…Quanto ai tempi della manovra, Ciriani ha spiegato: “Purtroppo negli ultimi anni, per colpa un po’ di tutti, una Camera ha sempre fatto da notaio senza avere la possibilità di approfondire la legge di bilancio. Il mio compito e la mia speranza è che questa volta si possa consentire sia alla Camera che al Senato di poterla esaminare con calma. Vedremo se questo sarà possibile. Adesso il 9 ottobre viene approvato il Piano strutturale di bilancio e poi alla fine del mese viene inviata alla Camera e poi al Senato la nuova legge di bilancio. Faccio appello a tutti, affinché sia alla Camera che al Senato i gruppi, maggioranza e opposizione possano fare un lavoro calmo e approfondito”. LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: so distinguere tra chi può fare sacrifici e chi no. Salvini: paghino i banchieri

    L’esordio di Vannacci tra i selfiePrima dell’inizio della manifestazione c’è stato un altro bagno di folla, quello per Roberto Vannacci tra gli stand della Lega che circondano il pratone di Pontida. Appena arrivato, l’eurodeputato è stato circondato da decine di persone in cerca di un selfie o una stretta di mano. Oltre ai cronisti, che l’hanno scortato fino allo stand dove è in vendita il suo libro “Il mondo al contrario”. A chi gli chiedeva se fosse sorpreso da tanta accoglienza, essendo la prima volta che partecipa al raduno, il generale ha risposto: «Ad agosto sono venuto a Pontida per la prima volta. Non mi aspettavo tanto ed è molto bello». E su un’eventuale e prossima tessera della Lega, Vannacci ha risposto: «Ne parleremo, vedremo ma ciò non toglie nulla: io sono qua con la Lega e faccio campagna elettorale per la Lega».Gli ospiti: da Orbán al portavoce di VoxDal leader dei Patrioti, Viktor Orbán all’olandese Geert Wilders; dalla vicepresidente di Fpö, il partito che ha dominato il voto in Austria, Marlene Svazek, a José Antonio Fúster, portavoce di Vox strappato nel frattempo ai Conservatori di Giorgia Meloni. Manderanno un messaggio invece l’amica Le Pen impegnata in Francia e l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Edizione numero 36 e di certo quella con più ospiti stranieri con una platea ben più folta di quella che, nel 2022, spinse Enrico Letta a definire Pontida “provincia dell’Ungheria”. Stavolta non sarà né il Pd né Meloni (nel 2023, nello stesso giorno, la premier era a Lampedusa con Ursula von der Leyen) a rubare la scena al “Capitano”.Orbán: Salvini è un eroe, il processo è una vergognaNumerosi applausi dai leghisti all’esordio sul palco del primo primo ministro ungherese e leader di Fidesz Orbán che ha ringraziato il pubblico mettendosi la mano sul cuore. Poi ha citato Matteo Salvini dicendo: «Noi in Ungheria festeggiamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani – ha aggiunto Orban interrotto dagli applausi dei militanti -. Anzi, ha difeso anche l’Europa e meriterebbe una onorificienza e non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna».Orbán: porteremo migranti irregolari a Bruxelles Se continuerà l’immigrazione irregolare in Europa, «noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano!» detto il primo ministro ungherese accolto da numerosi applausi dei leghisti. Orbán ha aggiunto: «Non credete che sia impossibile, noi siamo l’esempio vivente», ricordando che «in Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini. Chi vuole entrare deve aspettare il permesso e deve farlo fuori dai nostri confini». LEGGI TUTTO

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    Campo largo in frantumi, (quasi) sicura la vittoria per il centrosinistra solo in Emilia-Romagna

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaFino a poche settimane fa nel centrosinistra aleggiava l’ottimismo sull’esito della prossima tornata autunnale di elezioni regionali. Tanto che aleggiava la possibilità di fare cappotto 3-0 al centrodestra. Ma la rottura del campo largo sancita dal leader M5S Giuseppe Conte, che non ne vuole sapere di associare il suo simbolo ai nomi e al simbolo dei renziani, rimette tutto in gioco. Con l’uscita dalla coalizione da parte di Italia Viva, il voto del 27 e 28 ottobre in Liguria appare tutt’altro che scontato. Come pure è tutt’altro che scontato l’esito del voto in Umbria il 17 e 18 novembre, visto che ancora non si è capito come si comporterà qui il M5S. Al momento, pare quasi assicurata la vittoria del centrosinistra, anche senza il campo largo, solo in Emilia-Romagna (alle urne sempre il 17-18 novembre).Testa a testa in LiguriaGià il sondaggio diffuso il 1° ottobre eseguito da Noto per Porta a Porta indicava in Liguria un testa a testa tra Marco Bucci (centrodestra), dato al 46%, e Andrea Orlando (centrosinistra). Lo stesso giorno, il sito Affaritaliani.it riportava «sondaggi rigorosamente riservati» interni al centrodestra che darebbero Bucci con un 49-50% rispetto al 45-46% di Orlando. Bisogna vedere che impatto avrà la fuoriuscita dal campo largo di Iv, che un sondaggio Tecnè diffuso il 20 settembre dava al 2% in Regione.Loading…In Umbria esito incertoNon meglio va la situazione in Umbria. Qui non ci sono sondaggi recenti. Ma se prendiamo i risultati ottenuti in regione dai singoli partiti alle europee dell’8-9 giugno scorso, i partiti che sostengono la governatrice del centrodestra Donatella Tesei arrivano al 49,6% contro il 46,6% di tutto il campo largo (da Azione e Iv fino al M5S). Una eventuale rottura del centrosinistra allargato anche qui, renderebbe sicuramente più difficoltosa la corsa di Stefania Proietti: alle europee la lista Stati Uniti d’Europa (che vedeva anche Iv) aveva ottenuto il 3%.Emilia-Romagna: vittoria quasi sicura per il centrosinistraPer ora quasi sicura appare la vittoria del centrosinistra solo in Emilia-Romagna, con o senza campo largo. L’ultimo sondaggio pubblicato a metà settembre da Quorum-Youtrend per il Pd locale dava Michele de Pascale (centrosinistra) al 56,8% contro la civica del centrodestra Elena Ugolini al 43,2%. Se guardiamo i risultati delle liste in regione alle europee di giugno, il centrosinistra (45,8%) supera il centrodestra (40,6%) anche senza i voti di Iv e del M5S. LEGGI TUTTO

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    Boccia torna in tv: «La mia nomina bloccata da chi non fa parte del Governo»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaMaria Rosaria Boccia torna in tv e a Piazza pulita su La 7, riferendosi alla designazione come consigliere per i grandi eventi del ministero della Cultura da parte dell’allora ministro Gennaro Sangiuliano, ribadisce: «Non sono una millantatrice, la nomina c’era».«La nomina era stata istruita, poi c’erano dei tempi tecnici, mi hanno detto che era prassi che il consigliere cominciasse» a collaborare, ha detto ancora. Ma il 16 agosto “capisco perché vengo rimossa dalle chat del ministero». Senza rispondere a domande su chi sia stato a fa “stracciare” la nomina, Maria Rosaria Boccia ha detto che «il problema è se questa azione la compie chi non fa parte del governo».Loading…Pur trincerandosi spesso dietro all’impossibilità di rispondere a domande troppo precise perché c’è un procedimento in corso («qui dietro c’è il mio avvocato a controllarmi», ha detto) l’imprenditrice di Pompei ha detto di nutrire fiducia: «Credo della magistratura ed ho delle prove che smontano tutto l’esposto». Nel colloquio, Maria Rosaria Boccia ha ricordato di aver frequentato il parlamento dal 2019, in particolare il gruppo di Noi moderati e di Italia viva («ma non Matteo Renzi»). Poi di aver conosciuto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ad un incontro dell’intergruppo per la dieta mediterranea «ma forse per dieci minuti».Sangiuliano «dice che la nostra relazione è poi diventata tossica? Questo fa parte dell’esposto che chiariremo nelle sedi opportune – ha detto Boccia -. Ma si può tranquillamente vedere dalle foto che non sembra così tossica, era una relazione di amicizia. Liti? Tutti li hanno. Dice che l’ho aggredito? Questo dev’essere dimostrato». LEGGI TUTTO

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    Il centrosinistra molla Calenda, a giudizio per diffamazione

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSenza più il campo largo, o quel che resta, a difenderlo. E senza il centrodestra che avrebbe avuto i numeri per opporsi e “salvarlo”, ma all’ultimo si è astenuto. Carlo Calenda dovrà affrontare – quasi in solitaria, per ora – l’aula del Senato che deciderà se il senatore e leader di Azione andrà a giudizio per diffamazione aggravata, dopo la querela di Clemente Mastella. Così ha votato la Giunta per le immunità di Palazzo Madama, dando l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Manca il voto di Avs per l’assenza della senatrice Ilaria Cucchi, unica del suo gruppo nella Giunta.Il tweet “incriminato” contro Mastella associato alla cultura mafiosaNel mirino è finito un tweet di Calenda da cui l’ex ministro della Giustizia si è sentito offeso in quanto associato alla mafia. Ad aprile in campagna elettorale per le Europee, Calenda criticò la scelta di Emma Bonino di fare la lista ’Stati Uniti d’Europa’ insieme a Matteo Renzi e ad altri moderati. «Non ha alcun senso fare una lista che include movimenti che andranno in gruppi politici europei diversi – scrisse su X rivolgendosi a Bonino – Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei».Loading…La querela e la difesa di CalendaTroppo per il vecchio leader dei centristi e storico sindaco di Benevento: Mastella lo querela e Calenda si ritrova indagato dalla procura di Roma. Si difende dicendo che non si riferiva a Mastella bensì a Cuffaro, ex governatore siciliano «su cui c’è una sentenza di Cassazione». Per valutare se il tweet si può dichiarare “insindacabile” (come le opinioni o i voti dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, secondo l’articolo 68 della Costituzione), il pm chiede lumi al giudice per le indagini preliminari. Ma il gip Costantino De Robbio rimanda la questione al Parlamento. All’ora di pranzo arriva il verdetto della Giunta. E spiazza tutti, specie per la virata della maggioranza.L’astensione dei partiti di maggioranzaLa relatrice del provvedimento, Ada Lopreiato del M5s, chiede di procedere contro la “sindacabilità” delle parole di Calenda. Si associano il Pd e il renziano Ivan Scalfarotto (unico rappresentante di Italia viva) mentre “ballano” Fratelli d’Italia e Forza Italia (secondo Lopreiato i meloniani «prima hanno dato l’ok alla mia relazione, poi un passo indietro e oggi altre perplessità») e alla fine, insieme alla Lega, si astengono. Si distingue Avs: secondo alcuni, un’assenza strategica per confermare il garantismo della sinistra e difendere Calenda che al Senato fa parte dello stesso gruppo. Calenda resta convinto che «l’accusa è insussistente nel merito» e insinua il dubbio di «un pretesto per ragioni politiche». Lopreiato nega condizionamenti politici e confida nel fatto che la decisione della Giunta non sarà ribaltata dall’Aula, quando il procedimento sarà calendarizzato LEGGI TUTTO

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    Oggi decreto flussi in Cdm: cambia il click day, stretta su datori di lavoro e Ong

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDopo la fumata nera di giovedì scorso, approda in Consiglio dei ministri il decreto legge che riforma la normativa sui flussi di lavoratori stranieri in Italia ed introduce un giro di vite sull’attività delle Ong in mare e sui ricorsi dei richiedenti asilo. E’ stata trovata la quadra, a quanto si apprende, sul testo che ha richiesto un ulteriore coordinamento tra i diversi ministeri coinvolti. Il confronto finale è avvenuto oggi nel pre-Consiglio dei ministri presieduto dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che aveva negato la scorsa settimana «contrasti tra ministri e tra forze politiche» sul provvedimento.Il caso degli stagionaliUno dei punti in discussione era quello di definire il destino dei lavoratori stagionali cui è scaduto il contratto e che, a legislazione vigente, sono considerati irregolari. Nel caso della sottoscrizione di un nuovo contratto questi stranieri dovrebbero prima tornare nel proprio Paese per poi essere nuovamente richiamati in Italia. Con la novità contenuta nel decreto si prevede che il lavoratore possa restare in Italia con un permesso per 30 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto. In alcune bozze precedenti era stato proposto – lo chiedevano le imprese del settore ed i sindacati – un periodo più lungo che la Lega non vedeva di buon occhio.Loading…Nel mirino le truffe nei flussiIl decreto punta a superare il sistema che aveva creato una serie di truffe nei flussi. Si stabilisce così che è irricevibile la domanda del datore di lavoro che nel triennio precedente non ha sottoscritto il contratto di soggiorno all’esito di una precedente domanda.Click day diversi in base alla tipologia di lavoratoriPrevisti poi click day separati a seconda della tipologia di lavoratori e ciascun datore di lavoro può presentare al massimo 3 richieste.Nel 2025 ulteriori 10mila visti per badantiIn via sperimentale, per l’anno prossimo, saranno rilasciati 10mila ulteriori visti d’ingresso per badanti. Una stretta è quindi prevista per le domande di lavoratori provenienti da Paesi “caratterizzati da elevato rischio di presentazione di domande corredate da documentazione contraffatta o in assenza dei presupposti di legge”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, allo studio incentivi per la permanenza al lavoro e modifiche dei criteri di accesso

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«L’allungamento della vita lavorativa costituisce una necessità, condivisa da quasi tutti i Paesi avanzati, per la sostenibilità dei sistemi previdenziali. Sono allo studio del Governo incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro». Lo indica il Piano strutturale di bilancio in cui si aggiunge che «al fine di assicurare una partecipazione attiva al mercato del lavoro, in linea con le tendenze demografiche, il Governo si impegna a introdurre modifiche sui criteri di accesso al pensionamento». Novità si prospettano anche per i dipendenti pubblici, con il superamento della «obbligatorietà di ingresso in quiescenza».Psb, a studio incentivi permanenza lavoro e modifiche criteri accesso pensioniInfine, per la previdenza complementare, «il Governo intende modificare i meccanismi che sovrintendono alla previdenza complementare per favorirne la diffusione, anche da un punto di vista della previdenza sanitaria. L’obiettivo è di introdurre soluzioni volte a potenziare il pilastro pensionistico complementare, promuovendo una maggiore adesione ai fondi pensione su base volontaria e, nel contempo, la destinazione del montante maturato a rendita pensionistica». Tra i 33 Ddl collegati alla legge di Bilancio, vengono inclusi anche «interventi in materia di disciplina pensionistica».Loading…Giorgetti: Psb non lascia indietro nessuno, attenti a pensioni e sanità«Il Piano non lascia indietro nessuno. Si concentra sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario. Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all’ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati». Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella prefazione al Piano strutturale di bilancio 2025-2029 presentato in Parlamento.Piena attuazione Pnrr e riforme da giustizia a fisco Tra le altre indicazioni contenute nell’introduzione, firmata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, del Piano Strutturale di Bilancio (Psb) ci sono: la piena attuazione degli impegni assunti con il Pnrr e poi una serie di riforme che riguarderanno dal fisco alla giustizia con l’arrivo di «nuove misure volte a migliorare la compliance nelle transazioni che coinvolgono il consumatore finale in campo tributario e la riduzione della durata dei processi e abbattimento dell’arretrato in quello giudiziario». Previste anche la riforme nella Pa (per migliorare i servizi), la digitalizzazione, la concorrenza e l’ambiente imprenditoriale nella nuova legge Concorrenza 2024. Saranno poi attuate «misure per migliorare la programmazione e il controllo della spesa pubblica e per responsabilizzare i centri di spesa a livello statale, regionale e locale in coerenza al progredire della cosiddetta ’Autonomia differenziata’». LEGGI TUTTO