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    Pene più severe per chi maltratta gli animali: via libera del Senato al Ddl. Ecco tutte le novità

    Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera definitivo ai reati contro gli animali, il Disegno di legge approvato al Senato è adesso legge. La norma segna un cambio di paradigma definitivo: gli animali non sono più tutelati in quanto segno di affezione umana, ma come soggetti tutelari di diritti, coerentemente con il principio europeo del riconoscimento degli animali come esseri senzienti.Le principali novitàL’obiettivo della legge è rafforzare la tutela penale degli animali, riconosciuti come esseri senzienti. Il provvedimento introduce 15 articoli che modificano e integrano il Codice penale, il Codice di procedura penale e il D.lgs. 231/2001. Per i delitti contro gli animali aumenta la pena fino a ⅓ se compiuti: in presenza di minori; su più animali; con diffusione tramite strumenti online. Aumenta da 1-3 a 2-4 anni il periodo di reclusione per chi è proprietario, partecipa o promuove i combattimenti d’animali. Anche in questo caso le aggravanti sono: in presenza di minori e diffusione di immagini online. Corelato a questo si aggiungono i nuovi reati di: allevamento e addestramento per i combattimenti e scomesse su tali eventi.Loading…Inasprimento delle peneNel riconoscimento del diritto Ue che dichiara il riconoscimento degli «animali come esseri senzienti» è previsto un importante inasprimento repressivo nei reati di uccisione e maltrattamento. La pena prevista da 2 a 4 anni è estesa anche a chi partecipa; nuove aggravanti (uso di minori, armi, diffusione immagini). Sanzioni più severe e aumento di pena per sevizie e morte. Riformulato e reso più severo anche l’uccisione o danneggiamento di animali altrui con reclusione da 1 a 4 anni. Salgono le sanzioni invece per chi abbandona o non identifica il proprio animale domestico. LEGGI TUTTO

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    Santanchè, verso il fallimento di un’altra ex società della ministra

    Ascolta la versione audio dell’articoloSi profila una dichiarazione di fallimento per un’altra delle società del gruppo del bio-food un tempo guidato dalla ministra Daniela Santanchè e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. Il giudice di Milano Francesco Pipicelli, davanti al quale si è tenuta l’udienza per discutere «l’inammissibilità della domanda di accesso» al concordato in bianco e l’istanza di apertura della procedura fallimentare di Ki Group Holding spa, si è riservato di decidere. Il pm Marina Gravina, titolare delle indagini con Luigi Luzi, ha insistito per la liquidazione giudiziale, mentre i legali della società si sono rimessi alla decisione.Il piano di salvataggio mai presentatoLo scorso dicembre Ki Group Holding, tramite i suoi legali, aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un “piano di salvataggio”: si sosteneva di avere la disponibilità di un investitore in modo da rimettere in sesto i conti. Già allora per la procura di Milano e per l’Agenzia delle Entrate, che lamentava un debito con il fisco di circa 400mila euro, doveva essere, invece, aperta la procedura di liquidazione giudiziale. Il termine concesso era stato, poi, prorogato dai giudici fallimentari fino allo scorso 22 aprile. La società, però, non ha depositato «né la proposta, né il piano di concordato, né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione» o altro «strumento di regolazione della crisi». Tra i maggiori creditori di Ki Group Holding ci sono il fallimento di Bionature, una società del settore alimentare che un tempo faceva parte della fallita Bioera, e il fallimento di Penta Trasporti.Loading…Indagini e processiPer il fallimento di Ki Group Santanchè è indagata per bancarotta e rischia un’accusa analoga dopo il crac di Bioera. Dal “pacchetto” di indagini aperte dalla Procura di Milano sul gruppo Visibilia, invece, è scaturito per la ministra e senatrice di Fratelli d’Italia il processo per falso in bilancio (con altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero) e potrebbe rischiare il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps. LEGGI TUTTO

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    Mattarella alle toghe: nessun potere è immune da controlli. Siate irreprensibili anche su uso social

    Ascolta la versione audio dell’articoloL’esercizio della Giustizia è «affidato dalla costituzione alla magistratura. La nostra Costituzione, lungimirante, persegue l’obiettivo di mantenere l’equilibrio tra i varo organi dallo stato: nessun potere è immune da vincoli e controlli». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando ai magistrati ordinari in tirocinio.Mattarella a toghe: rigore risposta a attacchi strumentaliUn «esercizio rigoroso e senso di responsabilità sono un risvolto necessario» come «l’irreprensibilità dei comportamenti individuali»: «i giudici hanno il dovere di apparire ed essere irreprensibili ed imparziali. Rigore morale e professionalità elevata sono la risposta più efficace ad attacchi strumentali» ha detto ancora il presidente della RepubblicaLoading…Siate irreprensibili anche su uso social «Giudici e pubblici ministeri hanno il dovere di essere e di apparire irreprensibili e imparziali in ogni contesto, anche nell’uso dei social media, con la consapevolezza che, nei casi in cui viene fondatamente posto in discussione il comportamento di un magistrato, ne può risultare compromessa la credibilità della magistratura» ha detto ancora Mattarella. «L’appartenenza all’ordine giudiziario impone un alto senso di responsabilità, dalla cui osservanza dipende in ampia misura la credibilità della stessa funzione giudiziaria. L’esercizio rigoroso del senso di responsabilità è quindi un risvolto necessario dell’indipendenza e autonomia, che esige qualificazione professionale, rispetto puntuale della deontologia, irreprensibilità dei comportamenti individuali»Giustizia mai affidata a intelligenza artificiale La giustizia, «assegnata all’ordine giudiziario, costituisce espressione di un sapere che non si esaurisce nel dato tecnico-giuridico e, di conseguenza, non potrebbe mai essere affidato a sistemi di intelligenza artificiale» ha aggiunto il presidente della Repubblica. LEGGI TUTTO

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    «Violò i domiciliari per andare al ristorante», Denis Verdini a processo

    Ascolta la versione audio dell’articoloL’ex parlamentare Denis Verdini è finito a processo, davanti al tribunale monocratico di Roma, per l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari. Nel procedimento Verdini, che sta scontando una pena di 15 anni e 10 mesi di reclusione per cumulo di tre condanne per bancarotta (il fine pena è fissato per il 2036), è accusato dalla Procura della Capitale di non avere rispettato le autorizzazioni per recarsi dal suo dentista a Roma da Firenze. Gli inquirenti contestano tre episodi, il 26 e 30 ottobre del 2021 e l’11 gennaio del 2022, in cui l’ex senatore di Ala (e prima ancora di Forza Italia) sarebbe invece andato a tre cene in un ristorante di Roma.Dal carcere ai domiciliari In base a queste contestazioni il tribunale della Sorveglianza di Firenze aveva disposto per Verdini il carcere per Verdini (che lo scorso 8 maggio ha compiuto 74 anni) ma per motivi di salute, nel giugno scorso, i giudici lo avevano posto nuovamente ai domiciliari. Verdini era inizialmente detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano (dove aveva ricevuto la visita del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, fidanzato della figlia Francesca, poi per le condizioni di salute era stato spostato al carcere don Bosco di Pisa che ha un centro clinico. La prossima udienza del processo è stata fissata a dicembre.Loading…Le cene con imprenditori, politici e dirigenti pubbliciVerdini si era costituito nel carcere di Rebibbia il 3 novembre 2020 per espiare la condanna definitiva a 6 anni e 6 mesi per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino ma ha avuto anche una condanna definitiva a 5 anni e 6 mesi per la bancarotta della Ste a cui si aggiunge una a 3 anni e 10 mesi per il fallimento dell’impresa edile Arnone di Campi Bisenzio. Nel gennaio 2021 aveva ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute, a causa della diffusione del Covid nel carcere capitolino. Decisione confermata poi dal Tribunale di sorveglianza di Firenze nel luglio 2021 per motivi di età. Verdini era stato poi autorizzato a recarsi a Roma dal dentista di fiducia che lo aveva già avuto in cura e a pernottare a casa del figlio Tommaso. Ma l’ex parlamentare, proprio nella capitale, sarebbe andato anche a cena con imprenditori, politici e dirigenti pubblici e avrebbe avuto una vita di relazione molto intensa, violando le prescrizioni imposte dal Tribunale di sorveglianza di Firenze. LEGGI TUTTO

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    Dalla castrazione chimica all’occupazione di case, gli impegni della maggioranza negli odg al decreto sicurezza

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl Governo – con 201 voti favorevoli, 117 no e 5 astensioni – ha posto la fiducia in Aula alla Camera sul decreto sicurezza al termine della discussione generale sul provvedimento. Ma le opposizioni criticano l’aggiunta di 14 nuovi reati e 9 aggravanti. In 39 articoli il decreto sicurezza, riscrive diversi articoli del codice penale e di procedura penale, prevedendo nuovi reati che spaziano dalla resistenza passiva alla stretta sulla cannabis light, a un nuovo regime per le detenute madri e alle cosiddette norme ’anti No-Tav e anti No-Ponte’.Castrazione chimicaAndando avanti, con la presentazione di 150 ordini del giorno presentati, è passato – con parere favorevole del Governo – un ordine a firma del leghista Igor Iezzi, che ha fatto molto discutere l’opposizione. L’odg richiede un tavolo tecnico sulla castrazione chimica volontaria. Con lo scopo di «valutare, nel rispetto dei princìpi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali», la possibilità per il condannato di aderire, «con il suo consenso», a percorsi di assistenza sanitaria, «di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva».Loading…Immobili occupatiCon l’approvazione del decreto, viene introdotto il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (o delle relative pertinenze, come garage o cantine) e una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile e la conseguente reintegrazione nel possesso. Il reato è punito con la reclusione da 2 a 7 anni e si prevede una causa di non punibilità in favore dell’occupante che collabori all’accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile.Stretta su manifestazioniInasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o minaccia. È prevista la pena della reclusione da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e della multa fino a 15.000 euro. Si prevede l’arresto in flagranza differita quando il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.Detenute madriCon l’introduzione della legge si rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno e si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Inoltre l’esecuzione della pena non è rinviabile ove sussista il rischio, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Il differimento della pena può essere revocato se la madre ha comportamenti che potrebbero arrecare un grave pregiudizio alla crescita del minore. Se la pena non viene differita, per le madri di figli di eta’ compresa tra 1 e 3 anni la pena potrà essere eseguita presso un Icam solo se le esigenze di eccezionale rilevanza lo consentano. LEGGI TUTTO

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    Referendum, tutti i fac-simile delle schede con le domande

    Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnoviScheda grigia per il terzo quesito che punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza obbligo di causali che giustifichi il lavoro temporaneo.Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque” , alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni” , alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “ , in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»Scheda rosso rubino per il quarto quesito referendario sul lavoro si occupa di salute e sicurezza sul lavoro. Le norme attuali impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quesito vuole estendere la responsabilità all’imprenditore committente.«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»«Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»Scheda gialla per il quinto referendum abrogativo vuole dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia utili per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde, il tribunale respinge il ricorso. La presidente della Sardegna: «Impugniamo la sentenza»

    Ascolta la versione audio dell’articoloRicorso respinto. La palla sulla decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde passa, nuovamente, al Consiglio regionale. Il tribunale di Cagliari ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati della governatrice, destinataria di un’ordinanza ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio regionale di garanzia elettorale che prevedeva, tra l’altro, anche una sanzione da 40 mila euro per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.Le contestazioniIl collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024. L’ordinanza ingiunzione di decadenza, dopo essere stata notificata alla presidente della Regione era stata trasmessa al Consiglio regionale che, però, aveva rinviato ogni decisione in attesa di un pronunciamento definitivo. A seguire, l’impugnazione dell’atto. Il ricorso al Tribunale civile con la prima udienza lo scorso marzo.Loading…Il 22 maggio udienza conclusivaIl 22 maggio l’udienza conclusiva e il pronunciamento della sentenza che dichiara inammissibili gli altri interventi e «rigetta il ricorso di Alessandra Todde avverso l’ordinanza-ingiunzione del Collegio».La sentenzaI giudici, nel provvedimento scrivono: «Al riguardo, preliminarmente, si rileva che il provvedimento contestato non ha disposto la decadenza, ma, ritenendo che le violazioni accertate comportassero detta conseguenza, ha disposto la trasmissione degli atti al Presidente del Consiglio regionale». Non solo: « Deve confermarsi in questa sede che non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione, pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente». Quindi l’ulteriore passaggio: «La competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale». Il dispositivo prosegue: «All’organo amministrativo di controllo e poi a quello giurisdizionale, che non intende esondare dall’alveo delle proprie competenze, è rimesso esclusivamente l’accertamento della violazione delle norme in materia di spese elettorali – si legge -. Effettuato detto vaglio, che rimane insindacabile dal Consiglio regionale, quest’ultimo assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede».Il 9 luglio decide la Corte CostituzionaleIl 9 luglio intanto si riunirà la Corte Costituzionale per discutere del conflitto di attribuzione sollevato dalla regione contro lo Stato in ordine alla legge nazionale che regola i casi di decadenza per gli amministratori: si dovrà cioè chiarire se la legge nazionale utilizzata dai giudici del collegio elettorale per decretare a gennaio la decadenza della Todde fosse applicabile a una regione a statuto speciale come la Sardegna. LEGGI TUTTO

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    Meloni: Italia attrattiva per gli investimenti stranieri, ma va affrontato costo energia

    Meloni: d’accordo con Orsini su piano industrialeOk della premier alla proposta di piano industriale straordinario per l’Italia lanciata da Orsini all’assemblea di Confindustria. «Sono d’accordo presidente, sono d’accordo tanto che il Governo sta lavorando già insieme al settore produttivo, alle parti sociali per delineare le linee di una politica industriale di medio e di lungo periodo» ha detto Meloni. E ha aggiunto: «Abbiamo avviato anche un processo di consultazione pubblica per scrivere una nuova strategia industriale, le proposte arrivate serviranno a definire il Libro Bianco del Made in Italy al 2030 che puntiamo a presentare prima dell’estate». E ancora: «Presidente, voglio dirle che ci siamo, e ci siamo anche a partire dalle semplificazioni, sulle quali ha ragione, penso che bisogna procedere in modo più spedito, mi prendo personalmente l’impegno a occuparmene, perché ci sono delle cose che si possono fare più velocemente, il Governo è molto impegnato su questo, ma sicuramente ci possiamo lavorare con maggiore velocità».Procedure più semplici e tempi certi per investimentiMeloni si è detta d’accordo con Orsini anche sul fatto che «sia necessario rilanciare gli investimenti e prevedere procedure più semplici e tempi certi. Lo dico anche in riferimento al piano Transizione 5.0. Nella sua prima versione era risultata troppo restrittiva. Abbiamo provato a renderla più accessibile, però siamo pronti a ulteriori correttivi se il tiraggio non dovesse essere quello auspicato. Correttivi anche condivisi con voi. Un ragionamento simile vale per Transizione 4.0: il nostro impegno, quello che stiamo tentando di fare, è lavorare con la Commissione Ue per capire, come ho già detto, se vi sia la possibilità, nell’ambito della revisione del Pnrr, di inserire entrambi questi strumenti, semplificandoli»Per la competitività contestiamo transizione ideologicaNon basta. Per la presidente del Consiglio «è fondamentale per la competitività dell’intero sistema produttivo europeo avere il coraggio di contestare e correggere un approccio ideologico alla transizione energetica che ha provocato danni enormi senza produrre i vantaggi ambientali decantati». E ancora: «Ha ragione Orsini quando dice che una tecnologia non si cambia per norma: solo chi non aveva mai messo piede in un capannone poteva pensare di farlo, ma è quello che ha fatto l’Europa scegliendo la strada forzata della transizione all’elettrico, le cui filiere sono controllate dalla Cina. Io – ha aggiunto Meloni – ancora oggi non riesco a capire il senso strategico di fare una scelta del genere»Il dialogo Usa-Ue sia più politico che burocratico Capitolo dazi. Il rapporto con gli Stati Uniti è «fondamentale». Per mantenere la forza dell’Occidente, «i nostri destini sono interconnessi. Durante la mia visita a Washington ho proposto un incontro a Roma fra Ue e Usa. Un primo incontro è avvenuto il 18 maggio a Palazzo Chigi con Vance e von der Leyen. È stato l’inizio di un dialogo che l’Italia ha continuato a facilitare in questi giorni, e che va portato avanti, se posso permettermi, con un approccio più politico che burocratico»L’Ue rimuova i dazi interni che si è autoimposta   LEGGI TUTTO