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    Regionali: effetto Zaia sulla Lega, Carroccio e Fdi appaiati in Veneto

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Il 23 e 24 novembre in Veneto mi auguro che la Lega sia gagliardamente e coraggiosamente il primo partito del Veneto. Ci accontentiamo di questo». L’auspicio formulato dal leader della Lega, Matteo Salvini, aprendo la campagna elettorale per Alberto Stefani alla presidenza del Veneto, sembra realizzabile. In base a un recente sondaggio dell’istituto Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, è infatti testa a testa tra Fratelli d’Italia e Lega come partito di maggioranza relativa in una regione dove la vittoria di Stefani non è in discussione (il vicesegretario della Lega è stimato tra il 58 e il 62% dei voti validi, mentre un altro sondaggio dell’istituto Noto lo colloca al 61%) sullo sfidante di centrosinistra Giovanni Manildo (staccato, tra il 32 e il 36%).Lega e Fdi appaiati in VenetoPer quanto riguarda le liste il sondaggio dell’istituto Demos (condotto tra il 24 e il 27 ottobre) colloca la Lega tra il 22 e il 26% e Fratelli d’Italia vicinissima, tra il 21 e il 25%. La Lega tornerebbe dunque a contendere a Fdi il primato in regione. Un risultato imputabile sicuramente alla candidatura del governatore uscente Luca Zaia come capolista del Carroccio in tutte le province.Loading…Il traino di ZaiaUn traino indubbio, se si pensa che nella scorsa tornata elettorale per le regionali (nel 2020) la lista Zaia raccolse uno stratosferico 44,6% di voti, pescando consensi anche nel centrodestra. Sempre nel 2020 la Lega era primo partito del centrodestra in Veneto con il 16,9% rispetto al 9,6%.Il sorpasso di FdiMa in pochi anni la situazione si è ribaltata. Alle politiche del 2022 Fratelli d’Italia ha avuto un boom imponendosi come primo partito in Veneto con il 32,6% e la Lega è arretrata al 14,6%. Un risultato consolidatosi in occasione delle europee del 2024 con Fdi al 37,6% e il Carroccio al 13,2 per cento. Numeri che stanno dietro il braccio di ferro protrattosi per mesi nel centrodestra su chi tra Lega e Fdi dovesse esprimere il candidato presidente in regione. Fino alla decisione dei meloniani di fare un passo indietro in cambio di un “diritto di prelazione” per le regionali in Lombardia nel 2028. LEGGI TUTTO

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    Ok al decreto contro i green claims ingannevoli. Urso: «Difendiamo il Made in Italy»

    Ascolta la versione audio dell’articoloStop ai green claims ingannevoli, cioè le pratiche commerciali che sfruttano, in modo scorretto, il tema della sostenibilità per attirare i consumatori. Niente più prodotti presentati come «neutri» o «a impatto zero» quando le aziende non forniranno le prove necessarie. Altrimenti, scatteranno le sanzioni.È il provvedimento approvato durante il Consiglio dei ministri, proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il decreto legislativo, che va ad aggiornare il Codice del consumo, recepisce la direttiva 2024/825 dell’Unione europea sulla «responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde», che fissa dei paletti da adottare entro il 27 marzo 2026.Loading…Due le esigenze a cui risponde. Da un lato, quella di «colpire attraverso strumenti mirati e specifici le pratiche commerciali scorrette», dall’altro, la necessità di «informare adeguatamente i consumatori». Che sempre più spesso sono esposti a questi rischi. In questo modo, viene limitata la loro libertà nell’effettuare scelte di consumo consapevoli e responsabili sulla sostenibilità ambientale.Le pratiche ingannevoliE due sono anche le strategie d’inganno in circolazione. Con la prima, vengono creati slogan attinenti a prestazioni ambientali future che però sono «prive di impegni chiari, oggettivi, pubblicamente disponibili e verificabili stabiliti in un piano di attuazione dettagliato e realistico, che includa obiettivi misurabili e con scadenze precise». Oltre ad altri dettagli fondamentali come l’assegnazione delle risorse.Il secondo si sostanzia nella pubblicizzazione di vantaggi per i consumatori «di elementi irrilevanti che non derivano dalle caratteristiche del prodotto o dell’impresa». LEGGI TUTTO

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    Online i redditi dei parlamentari: Meloni dimezza, da 459mila a 180mila euro. Nella dichiarazione anche la nuova casa

    Ascolta la versione audio dell’articoloScende di 278mila euro, a quota 180.031 euro il reddito di Giorgia Meloni relativo al periodo d’imposta 2024, quasi dimezzato rispetto ai 459.460mila euro dell’anno precedente. E nel Governo, nonostante manchino ancora alcuni dati, il più “ricco” risulta essere il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con 259.716 euro dichiarati al Fisco. La fotografia arriva dalle prime informazioni sulle variazioni patrimoniali del 2025 comunicate dai parlamentari e pubblicate online sul sito della Camera.Meloni, la variazione registra l’acquisto della villa al TorrinoPer la premier, l’istantanea rileva l’«acquisto definitivo nuova abitazione come prima casa»: si tratta della villa comprata al Torrino, oggetto di una interrogazione parlamentare di Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi (Italia Viva) presentata a inizio anno che chiedeva di fare chiarezza sui lavori di ristrutturazione intervenuti, dai permessi urbanistici alla trasparenza di pagamenti e forniture. Innescata da un articolo del Fatto Quotidiano, l’interrogazione domandava anche se per la ristrutturazione dell’immobile «siano stati usati fondi pubblici o risorse per la sicurezza» e di rendere pubblico «l’elenco dei fornitori e le modalità di pagamento, bonus fiscali e detrazioni utilizzate per i lavori», con l’obiettivo di «verificare trasparenza, coerenza fiscale e assenza di favoritismi». La villa ha ospitato, da ultimo, alcune riunioni di governo sulla manovra finanziaria per il 2026.Loading…Per Tajani oltre 30mila euro in piùSe sono assenti i redditi del vicepremier leghista Matteo Salvini, sono pubblici invece quelli dell’altro vice azzurro, Antonio Tajani, che rispetto allo scorso anno dichiara oltre 30mila euro in più, 187.673 euro in tutto. Tra gli altri ministri, oltre al reddito di Nordio, si attestano sopra i 100mila il titolare del Mimit Adolfo Urso (126.340), quello della Salute Orazio Schillaci (102.176), dei Rapporti col Parlamento Luca Ciriani (100.701) e per le Disabilità Alessandra Locatelli (100.304). Invariato il dato comunicato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti (99.623), poco più elevato del reddito dichiarato dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi (96.514).Calenda a quota 122mila euro, Schlein 98milaGuardando ai leader politici, il numero uno di Noi Moderati, Maurizio Lupi, sale da 124.864 euro a 224.683. Nel centrosinistra non sono ancora pubblicati i documenti relativi ai responsabili di Iv e M5s, Matteo Renzi e Giuseppe Conte, mentre risulta invariato il reddito della segretaria del Pd, Elly Schlein, che resta fermo a 98.471 euro. Sopra i 100mila, invece, il leader di Azione, Carlo Calenda (122.285 euro) e anche Angelo Bonelli di Avs (102.802), che supera di poco il collega Nicola Fratoianni (98.979).  LEGGI TUTTO

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    Arriva la mappa per ricordare i campi di concentramento durante il fascismo

    Ascolta la versione audio dell’articoloUna «Mappa della Memoria» per conoscere i campi di prigionia, internamento e concentramento in Italia durante il periodo fascista. Dopo l’ok in Senato, arriva l’approvazione all’unanimità (225 sì) alla Camera per la proposta di legge, con primo firmatario il dem Francesco Verducci.La mappaVerrà quindi redatta una mappa dei campi attivi in particolare fra il 1922 e 1945, grazie al finanziamento di ricerche storiche, documentali e archivistiche, ma anche di manifestazioni, convegni, mostre, pubblicazioni e percorsi di visita.Loading…I fondiPer l’attuazione, infatti, è autorizzata la spesa di 300.000 euro per il 2025. Viene inoltre istituito un Fondo, con una dotazione di 1,2 milioni di euro per quest’anno, nello stato di previsione del ministero dell’Istruzione e del merito, per promuovere e incentivare, nel rispetto dell’autonomia scolastica, i viaggi nella storia e nella memoria.Oltre alla mappa, infatti, la proposta di legge prevede «la promozione dei viaggi nella storia e nella memoria presso i campi» per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.I tempiAdesso, è atteso un decreto del ministro dell’Istruzione e del merito, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, che definisca le modalità di utilizzo delle risorse, stabilendo anche la tipologia di spese finanziabili. LEGGI TUTTO

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    Giustizia, arriva proposta di FdI su iscrizione registro indagati: stop alla gogna

    Ascolta la versione audio dell’articoloFratelli d’Italia intende rivedere l’articolo 335 del Codice di procedura penale che disciplina la procedura attraverso cui avviene l’iscrizione nel registro delle notizie di reato ad opera del pubblico ministero. La proposta di legge, che si compone di un solo articolo e porta la prima firma del capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, prevede infatti che «in tutti i casi in cui sia ravvisabile una causa di giustificazione relativa alla notitia criminis pervenuta al pubblico ministero, questi debba procedere, entro il termine perentorio di sette giorni, ad accertamenti preliminari, al fine di valutare l’antigiuridicità o la legittimità della condotta e di evitare, se non strettamente necessaria, l’iscrizione nel registro degli indagati».Il riferimento a fatti di cronacaSecondo quanto si legge nella parte introduttiva allegata al provvedimento, «i recenti fatti di cronaca, ad esempio, relativi all’iscrizione nel registro degli indagati per “omicidio colposo a seguito di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi” dei due agenti che hanno risposto al fuoco e neutralizzato l’aggressore del brigadiere Carlo Legrottaglie, rimasto ucciso, hanno evidenziato una falla nell’attuale sistema, come disciplinato dal codice di procedura penale». La procedura, si legge ancora, «presuppone l’iscrizione nel registro anche qualora sia ravvisabile una causa di giustificazione, come, ad esempio, lo stato di necessità, la legittima difesa o qualsiasi altra situazione, tipizzata dal codice penale, in presenza della quale un fatto, che nella normalità dei casi costituirebbe un reato, non assume tale carattere perché consentito o imposto dalla legge».Loading…L’ingiustificato calvario giudiziario«Sebbene l’iscrizione nell’apposito registro non implichi automaticamente che la persona iscritta sia considerata colpevole e nonostante che molto spesso le indagini si concludano con una richiesta di archiviazione – viene spiegato –, tale automatismo procedurale espone l’iscritto a una vera e propria gogna mediatica e, soprattutto, a un ingiustificato calvario giudiziario, a maggior ragione nei casi in cui si tratti di reati in cui è coinvolto personale appartenente alle Forze di polizia, per il quale l’iscrizione rappresenta un ‘atto dovuto’ anche in relazione a fatti commessi nell’esercizio delle funzioni». Ecco quindi che il registro degli indagati, «concepito come istituto a tutela del destinatario delle informazioni di garanzia che scaturiscono dall’iscrizione, spesso si è trasformato in una sorta di condanna anticipata per lo stesso, sottoposto a un pubblico processo sui mezzi d’informazione prima ancora di essere formalmente accusato».Bilanciare le due esigenzeRisulta, dunque, «necessario trovare una soluzione che, nel pieno rispetto del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, sia in grado di bilanciare due esigenze fondamentali: da un lato il diritto ad avvalersi delle garanzie derivanti dall’iscrizione nel registro degli indagati, quali, ad esempio, il diritto di nominare un difensore, la partecipazione a determinati atti, l’informazione di garanzia e l’accesso al registro stesso, dall’altro l’interesse a non subire le conseguenze dannose derivanti dall’iscrizione nel registro». LEGGI TUTTO

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    Consulta, non spetta allo Stato imporre vincoli a Ncc per concorrenza con taxi

    Ascolta la versione audio dell’articoloNon spetta allo Stato adottare atti che impongono obblighi e divieti agli esercenti il servizio di noleggio con conducente (Ncc), che siano tali da perseguire con mezzi sproporzionati il fine concorrenziale di garantire che i soli taxi possano rivolgersi a una utenza indifferenziata. Valicando i limiti della competenza statale nella materia «tutela della concorrenza» e regolando l’esercizio del servizio Ncc, lo Stato ha invaso la materia di competenza regionale «trasporto pubblico locale». È quanto si legge nella sentenza della Corte costituzionale numero 163, depositata oggi, con cui sono stati accolti i conflitti di attribuzione tra enti promossi dalla Regione Calabria contro il decreto interministeriale 226/2024 (anche noto come Dm Salvini sul Foglio di servizio elettronico Ncc) e le relative circolari attuative.La pronuncia della Corte boccia in particolare uno dei capisaldi del decreto sul Foglio di servizio elettronico: la sosta obbligatoria di 20 minuti tra un servizio Ncc e l’altro. I giudici hanno infatti stabilito che non spettava allo Stato – e, nello specifico, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – adottare, con i richiamati atti, previsioni che: «i) introducono il vincolo temporale di almeno venti minuti tra la prenotazione e l’inizio del servizio Ncc (…); ii) impediscono la stipula di contratti di durata con operatori Ncc a soggetti che svolgono anche in via indiretta attività di intermediazione; iii) impongono all’esercente Ncc l’utilizzo esclusivo dell’applicazione informatica ministeriale per la compilazione del foglio di servizio elettronico».Loading…Pausa di 20 minuti «misura sproporzionata»  Secondo la Corte, il vincolo temporale di venti minuti è «una misura sproporzionata rispetto alla finalità antielusiva, vòlta a evitare che il servizio Ncc possa rivolgersi a una utenza indifferenziata, riservata ai soli titolari di licenze taxi». Tale disciplina, oltretutto, ripropone indirettamente obblighi previsti da norme statali che sono state già dichiarate costituzionalmente illegittime con la sentenza numero 56 del 2020.Di seguito, anche il divieto di stipulare contratti di durata con l’esercente il servizio NCC per chi svolga solo indirettamente attività di intermediazione eccede il richiamato fine antielusivo e comprime indebitamente l’autonomia contrattuale. Viene, infatti, inibito a operatori economici (quali, ad esempio, alberghi, agenzie di viaggio o tour operator) di assicurare ai propri clienti servizi di trasporto certi, rapidi e a costi concordati. LEGGI TUTTO

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    Affitti, sfratti più veloci per gli inquilini morosi. Il blitz di Fdi

    Ascolta la versione audio dell’articoloSemplificare e velocizzare gli sfratti per chi non paga l’affitto per due mesi consecutivi. Stesso termine previsto oggi per lo sgombero per morosità ma la novità sta nella procedura più snella e attraverso un’Autorità ad hoc – ente pubblico amministrativo, non un giudice – per liberare le abitazioni. È l’obiettivo del disegno di legge depositato al Senato da Fratelli d’Italia, primo firmatario Paolo Marcheschi per il quale con la proposta si avrebbe un duplice effetto: si potrebbero ridurre i contenziosi civili ma anche per frenare le locazioni “mordi e fuggi”.Il tema – divisivo tra gli alleati di governo – viene citato dal senatore, convinto che «spesso le abitazioni sono destinate ad affitti brevi, anche per la difficoltà dei proprietari di riavere immobili da inquilini morosi». E quindi ci sarebbero meno riserve ad affittare per un tempo più lungo, ad esempio alle famiglie.Loading…Contraria alla proposta è l’Unione degli inquilini: sarebbe «l’ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa» e annuncia che si prepara alla mobilitazione. E contraria è anche Ilaria Salis che, da eurodeputata di Avs e paladina del diritto alla casa, denuncia una «deriva pericolosa», conseguenza della “strategia del governo di accentrare il potere nelle sue mani”.Una procedura più veloceNel mirino c’è l’idea di FdI di introdurre una procedura speciale che autorizzi l’intervento dell’ufficiale giudiziario per lo sfratto. A gestirlo sarebbe un nuovo ente: l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che farà capo al ministero della Giustizia e a cui il proprietario potrà rivolgersi direttamente. L’inquilino – come spiega il disegno di legge, in 5 articoli – avrà 15 giorni per pagare le due rate saltate. Altrimenti entrerà in gioco l’Autorità che, verificati documenti e condizioni, potrà disporre lo sgombero entro 7 giorni. Da quella decisione, altri 30 giorni per eseguirlo, prorogabili al massimo a 90. Potenzialmente, per lo sfratto basterebbero poco meno di 2 o 4 mesi dalla richiesta iniziale.Le deroghePrevisti aiuti o rinvii per chi ha un Isee inferiore a 12mila euro e non ha pagato il canone perché licenziato (per effetto di una crisi aziendale) o perché ha una malattia grave o si è separato. In questi casi si attingerà ai soldi di un Fondo nazionale per l’emergenza abitativa, citato nel ddl. Salvaguardie pure per chi ha figli minori o parenti anziani, non autosufficienti o disabili, anche se il testo prevede una procedura un po’ contorta: ossia l’Autorità è tenuta a informare i servizi sociali che poi interpellano l’Autorità stessa per segnalare che serve un rinvio dello sfratto (di 90 giorni) e si attivano per agevolare un alloggio alternativo temporaneo. LEGGI TUTTO

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    Arianna Meloni pronta per una candidatura in Parlamento

    Ascolta la versione audio dell’articoloArianna Meloni, sorella della premier e responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, sarà candidata in Parlamento alle prossime elezioni politiche. «Non amo stare sotto i riflettori» ha ribadito più volte escludendo una sua candidatura all’ultimo voto per il Parlamento europeo. La politica si fa anche dietro le quinte è stata la sua posizione da quando la sorella minore è a Palazzo Chigi. Ma ora i tempi sono maturi per un cambio, come scrivono il Corriere della sera e Domani. Esclusa al’ipotesi di una sua corsa al Campidoglio per sfidare il sindaco di Roma uscente Roberto Gualtieri, lo scenario dato per certo è quello dell’ingresso di un’altra Meloni nelle aule parlamentari. «Arianna Meloni – racconta Domani – sta anche studiando per migliorare la propria conoscenza dell’inglese e tentare di raggiungere la preparazione della premier, a cui è sempre stata riconosciuta la padronanza con le lingue straniere».Loading… LEGGI TUTTO