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    La Commissione Europea ha proposto di ridurre la protezione per i lupi

    La Commissione Europea ha presentato una proposta per cambiare la classificazione del lupo grigio da specie «rigorosamente protetta» a «protetta», una modifica alle norme europee che di fatto renderebbe più semplice la caccia ai lupi. Secondo la Commissione, ci sono buoni motivi per farlo perché la popolazione di questi animali è continuata a crescere in diversi paesi europei, ma la proposta è stata criticata da numerose associazioni ambientaliste che ritengono non ci siano basi scientifiche per ritenere di nuovo praticabile la caccia.La protezione molto rigida che determina il divieto di caccia per i lupi è contenuta nella Convenzione di Berna e nella Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali. Le norme stabiliscono che, salvo alcune eccezioni per particolari territori, nell’Unione Europea non si possono cacciare né catturare i lupi, salvo che questi non costituiscano un immediato e diretto pericolo per la popolazione o per il bestiame. I provvedimenti erano stati assunti per favorire il ripopolamento del lupo grigio, che rischiava di scomparire in molte aree dell’Europa occidentale determinando una riduzione della biodiversità, cioè della varietà di specie viventi che popolano un determinato ambiente.
    Da tempo alcune associazioni del settore agricolo e dell’allevamento chiedevano alla Commissione di intervenire sulle regole, segnalando un aumento dei casi di danni causati dai lupi. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva mostrato negli ultimi mesi un particolare interesse alla questione, anche in vista delle elezioni europee del prossimo anno: allevamento e agricoltura costituiscono una parte importante dell’economia europea e hanno grandi capacità di influenza. Da qualche mese si dice che von der Leyen sia interessata al problema anche per un altro motivo: la presidente della Commissione è un’appassionata cavallerizza e l’anno scorso un lupo aveva ucciso la sua pony Dolly.
    Associazioni ambientaliste e per la protezione degli animali non sono però d’accordo con la proposta della Commissione, accusata di non essersi basata sulle prove scientifiche che mostrano come i lupi siano ancora in pericolo in parte dell’Europa occidentale. La modifica ai regolamenti, dicono, renderebbe molto più difficile se non impossibile il ripopolamento di alcune aree, vanificando i progressi raggiunti negli ultimi decenni.
    Nonostante i problemi che ci sono stati in alcuni contesti, i casi di lupi “confidenti”, cioè che mostrano di non aver paura degli umani e in più occasioni si sono avvicinati a meno di 30 metri dalle persone, sono rari. Nel 2022 l’ISPRA aveva conteggiato solo 23 casi di lupi confidenti in Italia nei dieci anni precedenti, sulla popolazione complessiva di 3.300.
    Per cambiare il livello di protezione dei lupi, la decisione dovrà essere approvata da tutti gli stati membri e dagli altri soggetti che fanno parte della Convenzione di Berna. LEGGI TUTTO

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    Wanda Nara e Mauro Icardi tornano in Europa dall’Argentina col costosissimo jet privato extra lusso

    La 36enne e il marito volano a Istambul, in Turchia, con le loro figlie
    La showgirl e il 30enne si concedono ancora una volta un super viaggio

    Wanda Nara e Mauro Icardi volano a Istambul, in Turchia. Tornano in Europa dall’Argentina col costosissimo jet privato extra lusso. Con la coppia ci sono le due figlie della coppia, Francesca, 8 anni e mezzo, e Isabella, 7 anni e 9 mesi. La showgirl 36enne e il calciatore 30enne si concedono ancora una volta un super viaggio.
    Wanda Nara e Mauro Icardi tornano in Europa dall’Argentina col costosissimo jet privato extra lusso
    Mancano all’appello i tre figli maschi che Wanda ha avuto dal suo primo consorte, Maxi Lopez. Valentino Gastón, 14 anni e mezzo, Constantino, 13 il 18 dicembre prossimo, e Benedicto, 11 e 5 mesi, è probabile stiano col papà. Maurito sorride insieme alla showgirl. Con loro c’è anche il cagnolino, Gala, rinchiuso nel trasportino firmato Louis Vuitton.

    La 36enne e il marito volano a Istambul, in Turchia, con le loro figlie
    La showgirl e il 30enne si concedono ancora una volta un super viaggio
    Icardi la prossima stagione giocherà con la maglia del Galatasaray. Wanda, con cui la crisi pare definitivamente alle spalle, starà con lui in Turchia. Si sposterà spesso, facendo la spola con l’Argentina, per seguire i suoi progetti di lavoro, sia in tv, sia quelli imprenditoriali. L’ex opinionista del GF Vip fa sapere via social di stare bene. Smentisce a gran voce i rumor sulla sua presunta leucemia.
    Il calciatore giocherà in Turchia con la maglia del Galatasaray
    Un conduttore argentino ha annunciato che Wanda si dovrebbe curare a Milano, da qui la scelta della famiglia di stare a Istambul, lontana solo due ore di volo dal capoluogo lombardo, ma lei non ci sta. “E’ tutto falso”, replica perentoria. “Non mi curerò in nessun paese. Accompagno Mauro. Sono state dette molte bugie. Parlano e assicurano cose che non sono vere, senza sapere che parlano della vita di un altro”, aggiunge. LEGGI TUTTO

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    La sonda spaziale JUICE ha iniziato il proprio viaggio verso Giove

    Alle 14:14 di venerdì (ora italiana) la missione JUICE dell’Agenzia spaziale europea è partita dalla base di lancio di Kourou nella Guyana francese (a nord del Brasile) su un razzo Ariane 5, iniziando un viaggio che la porterà a raggiungere Giove nel luglio del 2031. Il lancio è avvenuto regolarmente dopo il rinvio di giovedì a causa delle condizioni meteorologiche.– Leggi anche: Che cosa farà JUICE nei prossimi anniRaggiunto il pianeta più grande del Sistema solare, JUICE effettuerà numerosi passaggi ravvicinati per raccogliere dati su Europa, Callisto e soprattutto Ganimede, offrendo nuovi importanti dettagli sulle lune ghiacciate di Giove. Le sue osservazioni saranno preziose non solo per scoprire le loro caratteristiche, ma anche per capire meglio come si possa formare la vita su mondi diversi dal nostro.Another view of @ariane5 #VA260 liftoff and ascent. For real-time mission updates, follow @Arianespace and @ESA_JUICE 👍 pic.twitter.com/1YCuYhPr2h— ESA (@esa) April 14, 2023 (ESA) LEGGI TUTTO

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    Il lancio di JUICE verso le lune di Giove è stato rinviato

    Nel gennaio del 1610, Galileo Galilei notò grazie al suo telescopio quattro corpi celesti nelle vicinanze di Giove, il pianeta più grande del Sistema solare. Dopo avere ipotizzato che potessero essere stelle, le osservò per qualche giorno notando che si muovevano intorno a Giove e arrivò alla conclusione che dovessero essere delle lune in orbita intorno al pianeta. Galileo aveva compiuto la prima osservazione scientifica documentata dei satelliti che in seguito sarebbero stati chiamati Europa, Io, Callisto e Ganimede, noti appunto come satelliti galileiani (o medicei) per ricordare il famoso astronomo.Dopo oltre quattro secoli, tre di quelle lune così distanti e remote stanno per essere visitate da JUICE (JUpiter ICy moons Explorer), una nuova sonda dell’Agenzia spaziale europea (ESA) le cui osservazioni saranno preziose non solo per scoprire le loro caratteristiche, ma anche per capire meglio come si possa formare la vita su mondi diversi dal nostro.Il lancio di JUICE era previsto per le 14:15 di oggi dalla base di lancio di Kourou nella Guyana francese (a nord del Brasile) su un razzo Ariane 5, ma è stato rinviato pochi minuti prima della partenza a causa della presenza di fulmini nelle vicinanze della rampa di lancio. L’ESA ha confermato che tenterà il lancio venerdì pomeriggio: se non ci saranno ulteriori rinvii, la sonda inizierà un lungo viaggio sfruttando la spinta gravitazionale di Venere e della Terra, arrivando nelle vicinanze di Giove nel luglio del 2031. Negli anni seguenti effettuerà numerosi passaggi ravvicinati per raccogliere dati su Europa, Callisto e soprattutto Ganimede, offrendo nuovi importanti dettagli sulle lune ghiacciate di Giove.A differenza della Terra, Giove non è roccioso: è una gigantesca palla di gas formata per lo più da idrogeno ed elio. Considerate le sue dimensioni, gli astronomi ritengono che sia stato il primo pianeta a formarsi nel sistema solare, quando inglobò gli avanzi dei gas che avevano costituto il Sole.Giove impiega 12 anni per compiere un giro intero intorno alla nostra stella e ruota velocemente su se stesso: un giorno dalle sue parti dura appena 10 ore. È il più grande e ingombrante corpo celeste nelle nostre vicinanze: sarebbero necessari 11 pianeti come il nostro messi in fila per coprire il suo diametro, e ne servirebbero 300 per ottenere una massa pari alla sua.Il James Webb Space Telescope (JWST) nell’agosto del 2022 ha osservato il pianeta Giove in grande dettaglio mostrando le colossali tempeste e le enormi aurore che si producono nella sua atmosfera (NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team; Judy Schmidt)Nel corso dei tempi siderali la grande massa di Giove ha attratto a sé numerosi satelliti naturali, che gli orbitano intorno costituendo una sorta di piccolo sistema solare. Il pianeta ha almeno 95 satelliti e le lune galileiane sono tra i corpi celesti più grandi e conosciuti della sua collezione. Io è arida e non suscita molto interesse, mentre si ritiene che Callisto, Ganimede ed Europa abbiano enormi oceani protetti da uno spesso guscio di ghiaccio esterno. La probabile presenza dell’acqua è ciò che incuriosisce di più i gruppi di ricerca, perché la vita per come la conosciamo non può farne a meno, dunque potrebbe essere un buon indizio per trovare tracce di vita al di fuori della Terra.Con oltre quattro metri di lunghezza e quasi tre di altezza, JUICE è più ingombrante di un’automobile e ha una massa intorno alle 2,4 tonnellate, incluso l’adattatore che mantiene collegata la sonda al razzo Ariane 5, che avrà il compito di spingerla oltre l’orbita terrestre. La sonda ha inoltre un carico di quasi 3,7 tonnellate di propellente, da utilizzare per compiere le numerose manovre previste nel suo lungo viaggio di avvicinamento a Giove e in seguito alle sue lune.JUICE, in un’elaborazione grafica al computer con i pannelli solari aperti (ESA)A una distanza media di 780 milioni di chilometri, il Sole dalle parti di Giove appare come un debole puntino luminoso. Per cogliere quanti più raggi possibili e alimentare in questo modo i suoi sistemi, JUICE potrà fare affidamento su 85 metri quadrati di pannelli solari, i più grandi mai realizzati per una sonda interplanetaria. Partiranno ripiegati su loro stessi, per poterci stare all’interno dell’Ariane 5, e si apriranno circa un’ora e mezza dopo il lancio come due “ali” a forma di croce. Sulla Terra così tanti pannelli potrebbero essere sufficienti per alimentare più abitazioni, ma nelle vicinanze di Giove sono appena sufficienti per un microonde (850 W).Anche comunicare con la Terra da un luogo così distante non è semplice. Nelle due settimane dopo il lancio, JUICE attiverà le proprie antenne per l’invio dei dati che raccoglierà nel corso della missione. Il sistema principale è una grande parabola di 2,5 metri di diametro, che in alcune fasi del viaggio fornirà riparo ad altri strumenti della sonda dalle radiazioni solari. JUICE ha memorie per conservare i dati per alcuni giorni prima di inviarli verso la Terra, così come un set di batterie per avere energia elettrica anche nelle fasi in cui i suoi pannelli non potranno raccogliere la luce solare.Le principali strumentazioni della sonda sono protette da numerosi strati di materiale isolante, soprattutto per ridurre gli sbalzi di temperatura nel corso della missione. Quando si avvicinerà a Venere per ricevere la spinta gravitazionale per proseguire il viaggio, JUICE sarà esposta a temperature fino a 250 °C, mentre nei paraggi di Giove arriverà a -230 °C. Il campo magnetico prodotto da Giove è inoltre tra i più intensi di tutto il Sistema solare, circostanza che ha reso necessaria l’aggiunta di materiali isolanti per consentire al computer di bordo di funzionare normalmente.Il viaggio di JUICE (linea bianca) verso Giove (ESA)I vari sistemi isolanti saranno necessari per assicurare il funzionamento degli strumenti scientifici di bordo. Grazie a Janus, una telecamera ad alta risoluzione costruita dall’italiana Leonardo con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), saranno scattate immagini dei satelliti rendendo evidenti le caratteristiche del rivestimento ghiacciato delle lune. Altri strumenti consentiranno di studiare gli strati più esterni delle loro atmosfere, di calcolare lo spessore dello strato di ghiaccio superficiale e dei loro oceani sotterranei e il campo magnetico di Ganimede, l’unica luna nel Sistema solare ad averne uno.Ganimede sarà il principale obiettivo della missione. Il campo magnetico fa sì che nella sua atmosfera si verifichino le aurore, il fenomeno che avviene anche sulla Terra e che è dovuto alla presenza di gas che eccitati dai raggi solari si illuminano. Le aurore sulla luna di Giove si concentrano nelle aree dei due poli, ma sono disturbate dalla presenza del campo magnetico di Giove. Quando questo cambia, fa oscillare le aurore di Ganimede avanti e indietro. Osservando i dati raccolti in passato su queste oscillazioni, i ricercatori si sono accorti che non avvengono in modi coerenti con quelli che ci si aspetta da un corpo celeste interamente solido. Il tipo di oscillazioni delle aurore di Ganimede è invece compatibile con un corpo celeste che possiede una grande riserva di acqua allo stato liquido, che non è visibile con osservazioni dirette perché nascosta da un enorme guscio ghiacciato.Ganimede (NASA)JUICE effettuerà 12 passaggi ravvicinati arrivando a una distanza di 400 chilometri (potrebbe spingersi fino a 200, se ci saranno le condizioni). I vari passaggi consentiranno di raccogliere dati sul campo magnetico di Ganimede, sul suo oceano nascosto e sul modo in cui interagisce con Giove. Da questi dati i gruppi di ricerca potranno inoltre trarre informazioni per comprendere se il satellite fosse o sia abitabile, cioè compatibile con la vita.La superficie di Callisto è considerata una delle più antiche del Sistema solare: ne porta visibilmente i segni, che potrebbero offrire indizi importanti per ricostruire le caratteristiche di Giove miliardi di anni fa. Europa, invece, è il sesto satellite naturale più grande di tutto il sistema solare. Ha un diametro di 3.122 chilometri (circa un quarto di quello della Terra) e appare come una grande palla di neve: la sua superficie, spessa e ghiacciata, ricopre un gigantesco oceano che si stima contenga il doppio di tutta l’acqua degli oceani terrestri. Lo spessore dello strato di ghiaccio non è noto, ma dalle osservazioni e da movimenti della luna si ipotizza una profondità di diverse decine di chilometri. E proprio questa crosta ghiacciata così spessa ha finora reso impossibile uno studio più approfondito di Europa, che tra qualche anno JUICE dovrebbe favorire.Callisto (NASA)Europa è da tempo ritenuto un corpo celeste molto promettente per lo studio della vita fuori dalla Terra, per questo un’altra missione gestita dalla NASA si occuperà di studiarne ulteriormente le caratteristiche. La sonda Europa Clipper partirà dalla Terra il prossimo anno e raggiungerà il suo obiettivo nel 2030, con qualche mese di anticipo rispetto a JUICE. Sia ESA sia NASA stanno inoltre valutando la progettazione di robot automatici per esplorare la superficie delle lune galileiane.Europa (NASA)Giove e il suo ricco sistema di lune attirano da sempre l’attenzione di astronomi e astrofisici. Il primo passaggio ravvicinato al grande pianeta gassoso fu realizzato 50 anni fa dalla sonda Pioneer 10 della NASA, seguita negli anni seguenti dalle sonde Voyager, Ulysses, Cassini-Huygens e New Horizons. Tra il 1995 e il 2003 molti dati furono raccolti dalla sonda Galileo in orbita intorno a Giove, mentre altre importanti osservazioni sono state effettuate negli ultimi anni dalla sonda Juno.JUICE renderà possibili analisi più accurate, ma la sola presenza di acqua su un corpo celeste non implica necessariamente che ci sia anche la vita. Oltre a ossigeno e idrogeno, gli elementi che costituiscono l’acqua, sono necessarie altre sostanze come il carbonio, l’azoto e il fosforo, solo per citarne alcune. La loro presenza sulla Terra ha portato ai risultati che vediamo oggi, ma non è scontato che su Ganimede ci siano gli stessi elementi e in quantità adeguate. La luna dovrebbe avere un nucleo ricco di ferro: se l’oceano sotterraneo fosse in diretto contatto si potrebbero formare condizioni più favorevoli alla vita, se invece fosse isolato da un altro strato di ghiaccio ci sarebbero meno probabilità.Trovare indizi su luoghi compatibili con la vita, almeno per come la conosciamo, non è comunque semplice e anche per questo avere un sistema come quello di Giove nel nostro vicinato cosmico può essere utile per imparare qualcosa su mondi ancora più lontani. Negli ultimi anni grazie a nuovi sistemi di osservazione è stato possibile scoprire migliaia di esopianeti, cioè di pianeti che si trovano all’esterno del nostro Sistema solare.Molti di questi sono giganti gassosi come Giove, quindi ostili alla vita, ma hanno probabilmente satelliti che orbitano loro intorno e in alcuni casi con caratteristiche paragonabili a quelle delle lune galileiane. Capire come funzionano e se siano effettivamente abitabili potrebbe offrire nuovi importanti spunti su cosa potrebbe esserci su mondi lontanissimi da noi, talmente distanti da non potere essere raggiunti in tempi ragionevoli con una sonda. LEGGI TUTTO

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    L’anno è iniziato con temperature molto alte in Europa

    Nei primi giorni del 2023 sono state registrate temperature particolarmente alte per la stagione in gran parte d’Europa e in otto paesi sono stati superati i record nazionali delle temperature più alte mai osservate a gennaio. Il fenomeno ha colpito in modo particolare il nord-est del continente, dove le temperature medie del primo giorno dell’anno sono state anche di più di 10 °C superiori alla media riferita al periodo 1979-2010.#caldo eccezionale in Europa in questi giorni. Battuti centinaia di record specialmente nel settore centrale e orientale del continente. In alcune zone le temperature minime hanno superato valori tipici di luglio. pic.twitter.com/UFmkA83caX— Consorzio LaMMA (@flash_meteo) January 2, 2023Uno dei paesi in cui sono stati battuti i record nazionali è la Polonia, dove generalmente gli inverni sono molto rigidi. Il primo gennaio nella capitale Varsavia sono stati registrati 18,9 °C. Il precedente record, risalente al 1999, era più basso di 4 °C: non è inusuale che i valori massimi si aggiornino, ma è raro che accada con una differenza tanto pronunciata: di solito si tratta di qualche decimo di grado.Nel corso della stessa giornata in tutto il paese le temperature massime sono state superiori ai 10 °C.”Nowy Rok jaki, cały rok taki” 1 dnia roku padł rekord ciepła dla stycznia z 1999 roku a w wielu miastach rekordy ciepła dla całego okresu zimowego. W Warszawie temp max wyniosła 18,9°C i utrzymała się przez kilkadziesiąt minut w środku zimy#IMGW @IMGW_CMM pic.twitter.com/f4G0KD9aXH— IMGW-PIB METEO POLSKA (@IMGWmeteo) January 1, 2023Gli altri paesi in cui i record nazionali di temperatura massima per gennaio sono stati battuti sono la Bielorussia, la Danimarca, la Lettonia, il Liechtenstein, la Lituania, i Paesi Bassi e la Repubblica Ceca. Ma record locali sono stati superati anche in altri paesi. Ad esempio a Bilbao, nel nord della Spagna, è stata registrata la temperatura massima di 25,1 ºC, sempre il primo gennaio: il precedente record era inferiore di quasi un grado. Lo stesso giorno nella regione intorno alla città basca le temperature minime sono state comprese tra 14 e 16 °C, valori che normalmente si osservano a luglio.A Berlino, in Germania, sono stati registrati 16 °C il primo gennaio. Nella notte tra il 3 e il 4 in Inghilterra e Galles le temperature minime sono state intorno ai 10 °C, mentre normalmente in questo periodo dell’anno sono intorno ai 2-3 °C.🌡️ Temperatures would usually be expected to drop to around or just above freezing in early January📈 But tonight, temperatures will stay in double figures across large swathes of England and Wales with any frost confined to central and northern Scotland pic.twitter.com/HT22TrX9yp— Met Office (@metoffice) January 3, 2023Questa ondata di caldo è dovuta a un fenomeno ricorrente: il raffreddamento della stratosfera, il secondo degli strati in cui si divide l’atmosfera partendo dal suolo, dopo la troposfera, al di sopra del Polo Nord. Tale raffreddamento ha l’effetto di compattare il vortice artico della troposfera, un’ampia area di bassa pressione sul mare Artico che influenza grandemente le condizioni meteorologiche invernali dell’emisfero settentrionale.Il vortice è “trattenuto” sopra l’estremo Nord da una corrente a getto, cioè un veloce flusso d’aria che si trova a sud del Polo, che soffia da ovest a est e che è più caldo. La corrente a getto fa da barriera al vortice artico come se fosse il bordo di una ciotola: l’aria fredda sopra il Polo, che è più pesante, è arginata da questa aria relativamente più calda, che crea una specie di barriera. A grandi linee, la barriera diventa particolarmente efficiente quando la troposfera artica è particolarmente fredda: per questo arriva meno aria fredda alle medie latitudini, quelle in cui si trova gran parte dell’Europa continentale, e le temperature possono salire.È comunque possibile che l’intensità dell’attuale ondata di caldo, essendo molto marcata, sia influenzata anche ad altri fattori, legati al cambiamento climatico.Il raffreddamento della stratosfera artica è associato anche a forti tempeste di vento nell’Europa settentrionale e a scarse precipitazioni nell’Europa meridionale, Italia compresa. Ha degli effetti anche dall’altra parte dell’oceano Atlantico, in Nord America: pure lì, dopo che intorno a Natale ci sono stati giorni di freddo intenso e tempeste di neve dovuti a un precedente riscaldamento dell’Artico, le temperature sono notevolmente aumentate.Secondo le previsioni continueranno a essere registrate temperature più alte del solito per questa stagione fino a metà mese, anche se in modo meno estremo. LEGGI TUTTO