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    ”Ho pianto per tre giorni, non riuscivo a smettere”: Enzo Iacchetti confessa come ha reagito alla morte di Maurizio Costanzo

    Il comico 71enne, ospite alla serata evento dedicata al giornalista, svela tutto al Corriere della Sera
    “Ci sono due persone che per me non sono davvero morte: mia madre e lui”

    Enzo Iacchetti ieri sera era sul palco del Teatro Parioli per la serata evento dedicata a Maurizio Costanzo a un anno dalla scomparsa del giornalista, deceduto il 24 febbraio 2023. Il comico 71enne, intervistato da il Corriere della Sera il giorno dopo la commemorazione, confessa come ha reagito alla morte del famosissimo 84enne. “Ho pianto per tre giorni, non riuscivo a smettere”, svela.
    ”Ho pianto per tre giorni, non riuscivo a smettere”: Enzo Iacchetti confessa come ha reagito alla morte di Maurizio Costanzo
    Ripercorrendo il momento in cui è arrivato al teatro romano, che ora si chiama Parioli Costanzo, Iacchetti rivela: “Mi si è aperto tutto il corpo, non solo il cuore. Solo che mi sembrava assurdo non trovare Maurizio: per me doveva essere lì, mi aspettavo di vederlo. Sono arrivato nel punto in cui di solito ci incontrava, dove c’era il suo studio. Ma non sono voluto entrare, non ce l’ho fatta”.
    Enzino poi racconta la sua reazione alla perdita di Maurizio: “Ho pianto per tre giorni, non riuscivo a smettere. Ci sono due persone che per me non sono davvero morte: mia madre e lui. Per partecipare a questa serata non avevo scritto sull’agenda ‘Maria De Filippi o Fazio’. Ma: ‘Costanzo’”.
    Il conduttore di Striscia la Notizia non ha cancellato il numero di cellulare di Costanzo dal telefonino: “Sì, alla voce ‘Mauri’. Lui compiva gli anni il 28 agosto, io il 31. Una volta gli dissi che anziché richiamarci due volte nel giro di tre giorni avremmo potuto fare una sola telefonata a cavallo tra il 29 e il 30. Si era messo a ridere”.
    Il comico 71enne, ospite alla serata evento dedicata al giornalista, svela tutto al Corriere della Sera
    Iacchetti ritiene che il giornalista gli abbia salvato la vita: “Professionalmente. Il Maurizio Costanzo Show era la mia ultima chance: avevo 39 anni, un figlio di tre e avevo già fatto tutti i provini del mondo. Anche a quello per il Costanzo show mi scartarono… non c’era lui. Così, per rabbia, abbandonai lì i miei testi, il mio materiale”.
    “Dopo un mese mi richiamarono – prosegue – Mi ero già messo in testa di aprire un bar tabacchi sul lago Maggiore, magari con un palchetto su cui, chi voleva, avrebbe potuto esibirsi. Quando arrivò la chiamata spiegai che ero già stato a Roma e che mi avevano già scartato ma la caporedattrice dello show disse che aveva letto quello che avevo spedito, non sapeva che in realtà l’avevo abbandonato, e che mi faceva fare una puntata: se a Costanzo fossi piaciuto avrebbe fatto un cenno con un dito in trasmissione e sarei tornato. Aveva inventato il like”.
    Per lui è arrivato il successo: Iacchetti ha fatto 187 puntate del Maurizio Costanzo Show. “Continuavo a vederlo il triplo di quanto fosse grande in altezza: mi sembrava un gigante. Lo amavo e gli chiedevo consiglio per tutto – sottolinea Enzo – Non gli ho mai detto di no. Tante volte dovevo rinunciare a serate ben pagate perché mi chiamava all’ultimo. Ma preferivo pagare la penale: non potevo dirgli no”. Li legavano stima e affetto: lui gli voleva un bene infinito. LEGGI TUTTO

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    ”So cosa significa farsi il c… e guadagnare pochi euro”: Luca Argentero spiega perché cerca sempre di lamentarsi il meno possibile

    L’attore 45enne è super ottimista: “In effetti ho la sensazione che la mia vita continui a migliorare”
    “Sono consapevole della mia fortuna e cerco di essere sempre molto grato”

    Torna a teatro con “E’ questa la vita che sognavo da bambino?”. Luca Argentero è felice e inebriato dal suo ottimismo. “In effetti ho la sensazione che la mia vita continui a migliorare. Questo spettacolo mi ha portato fortuna”, dice al Corriere della Sera. Spiega anche perché cerca di lamentarsi il meno possibile. “So cosa significa farsi il c… e guadagnare pochi euro”, dice.
    ”So cosa significa farsi il c… e guadagnare pochi euro”: Luca Argentero spiega perché cerca sempre di lamentarsi il meno possibile
    Sposato con una donna che ama appassionatamente, Cristina Marino, 32 anni, padre di Nina Speranza, 3 anni, e Noè Roberto, che il 16 febbraio compirà un anno, l’attore 45enne sente di vivere davvero l’esistenza che sognava da sempre. Anche il suo lavoro lo soddisfa pienamente. “Sono consapevole della mia fortuna e cerco di essere sempre molto grato, e di lamentarmi il meno possibile. Anche se non è mai rose e fiori per nessuno”, sottolinea. 
    Quando gli si chiede se questa sua consapevolezza sull’essere fortunato lo faccia sentire obbligato a doverlo rimarcare di fronte a colleghi a cui le cose non vanno così bene, Argentero replica: “Degli altri non mi interessa, non mi sento obbligato nei confronti di nessuno”. E aggiunge: “Semplicemente, ho un grande rispetto nei confronti del lavoro e so cosa significa farsi il c… e guadagnare pochi euro, perché è successo anche a me. Non posso farmi carico di ciò che non è successo agli altri”.
    L’attore 45enne è super ottimista: “In effetti ho la sensazione che la mia vita continui a migliorare”
    In futuro vuole sentirsi più libero, occupare i suoi spazi con la famiglia ancora maggiormente: “Io ho scritto un libro che si intitola ‘Disdici tutti i miei impegni’… Insomma, è un augurio che mi faccio. Penso che ogni età abbia i suoi giusti spazi e che sia auspicabile trattenere qualcosa per sé”. Luca è contento di recitare, non vuole passare dietro la macchina da presa: “No, nessuna regia. Ho già troppe responsabilità. Sul lavoro ho già fatto tutto quello che potevo fare e non ho più voglia di essere messo sotto esame. C’è chi lo fa benissimo, il regista”. Come Matteo Garrone. Argentero ha un desiderio a riguardo: “Il mio sogno professionale è proprio quello di lavorare con lui”. LEGGI TUTTO

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    Emanuele Filiberto racconta le ultime settimane del padre Vittorio Emanuele prima della morte: ”Gli antibiotici hanno avuto effetto, ma…”

    Il 51enne rivela: “Mia madre è inconsolabile perché ha perso l’amore della vita”
    Raggiunto al telefono nell’ora più buia, parla del dolore per la perdita del papà

    Emanuele Filiberto di Savoia sente su di lui la responsabilità di ogni cosa. Al Corriere della Sera, che ha raggiunto telefonicamente il 51enne a Ginevra, racconta le ultime settimane padre Vittorio Emanuele prima della morte. Il principe, che non è mai diventato Re d’Italia, si è spento a 86 anni in Svizzera il 3 febbraio. “Gli antibiotici hanno avuto effetto, ma…”, svela.
    Emanuele Filiberto racconta le ultime settimane del padre Vittorio Emanuele prima della morte: ”Gli antibiotici hanno avuto effetto, ma…”
    Il principe è devastato. “E’ un’ora dura sì, si piangono i morti ma bisogna prendersi cura dei vivi, di mia madre che è inconsolabile perché ha perso l’amore, l’uomo della vita. Si erano innamorati da ragazzi a Ginevra ma si erano conosciuti sin da bambini a 12 anni. E hanno vissuto l’uno per l’altro, un’intera vita: mamma tra pochi giorni spegne 89 candeline ed è distrutta, adesso dovrò pensare a lei prima di tutto”, dice.
    Emanuele Filiberto poi confida gli ultimi giorni del papà: “Eravamo tutti in montagna nella nostra casa di Gstaad e poi una brutta infezione alla gamba di papà ha richiesto l’ospedalizzazione dove gli antibiotici hanno avuto effetto sull’infezione ma hanno indebolito il suo fisico, il suo cuore e gli organi vitali di un uomo di 87 anni. Giovedì sembrava già arrivata la fine, poi un’inattesa ripresa. Abbiamo avuto la benedizione di due giorni ancora con lui che anzi in quei giorni regalati dal cielo sembrava essersi ripreso”. 
    Il principe, che non è mai diventato Re d’Italia, si è spento a 86 anni in Svizzera il 3 febbraio. In foto con la nipote 20enne Vittoria
    “Generoso, simpatico con gli amici in visita, come sempre era lui – prosegue il nobile –  Ed eravamo con lui quando sabato mattina se n’è andato… C’è stata sempre mamma e c’ero io, molti amici cari in visita nelle lunghe tre settimane all’Hopital Cantonal di Ginevra… lo stesso dove era stato ricoverato fino alla fine mio nonno re Umberto II”. Non c’erano le sue due figlie di 20 e 17 anni: “Vittoria e Luisa, legatissime al nonno, ho preferito restassero a Parigi e Londra, per ora… e poi avevamo appena festeggiato, tutti assieme riuniti a Gstaad, il compleanno di Vittoria a fine dicembre”.
    Adesso Emanuele Filiberto si occupa del funerale, poi sarà lui il nuovo capofamiglia alla guida del Casato. E’ un momento terribile, ma vuole rispettare le volontà del papà, che sarà sepolto a Superga. LEGGI TUTTO

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    ”Detestavo la campagna, il miele”: Saverio Costanzo, figlio di Maurizio, rivela che non sopportava le origini della sua famosa compagna Alba Rohrwacher

    Riservato e schivo, il regista 48enne parla dell’attrice 44enne, di cui è innamoratissimo
    Si sono conosciuti sul set de La solitudine dei numeri primi: era il 2010

    Saverio Costanzo, figlio secondogenito di Maurizio, in una lunga intervista al Corriere della Sera parla del famosissimo papà. Il regista 48enne, riservatissimo, si lascia anche andare sulla sua vita sentimentale. Per la prima volta rivela che non sopportava le origini della sua famosa compagna Alba Rohrwacher. “Detestavo la campagna, il miele”, sottolinea. Ha cambiato idea.
    ”Detestavo la campagna, il miele”: Saverio Costanzo, figlio di Maurizio, rivela che non sopportava le origini della sua famosa compagna Alba Rohrwacher
    Saverio Costanzo in passato è stato legato alla ‘iena’ Sabrina Nobile, da cui ha avuto due figli. Della nascita della storia con l’attrice 44enne si sa pochissimo. Qualcosa è scattato nel 2010 sul set di La solitudine dei numeri primi: lui era dietro la macchina da presa, lei protagonista. Quel primo incontro è stato fatale . La Rohrwacher ha raccontato a L’Officiel: “Piano piano si crea una famiglia di cinema che va al di là del cinema, con rapporti che sono diventati la mia vita. Con Saverio c’è stato un prima e un dopo: dopo La solitudine dei numeri primi è cambiato qualcosa dentro di me, perché è stato il mio primo lavoro così profondo sul corpo”.
    Hanno lavorato sempre più spesso insieme, poi, nel 2021, è arrivata l’ufficialità della relazione, anche se sia Saverio che Alba hanno sempre mantenuto molto riserbo sul loro amore. Ora Costanzo al quotidiano, parlando della fiorentina, dice: “E pensare che detestavo la campagna, il miele, lo dicevo proprio: che noia questa storia della Rohrwacher, la campagna, il miele. E poi invece non solo ho imparato ad amare la campagna e il miele, ma soprattutto lei”.
    Il regista si riferisce allo stile di vita della compagna. Alba e la sorella Alice sono cresciute in campagna, in un casale in Umbria, nei dintorni di Castel Giorgio in provincia di Terni. Reinhard, il loro papà, tedesco, è un apicoltore. Insieme alla moglie Annalisa ha una piccola azienda che produce miele biologico e fa agriturismo. Hanno scelto questa vita negli anni ’80 come scelta ideologica. La mamma di Alba e Alice, infatti, è nata a Firenze, figlia di professori. Laureata in Filosofia, è stata insegnante e anche preside. Il padre delle due, nato ad Amburgo, è stato musicista. Il richiamo della natura, però, gli ha fatto cambiare strada.
    Alba si porta dietro questo bagaglio culturale ed emotivo che Saverio pensava di detestare e invece ne è rimasto folgorato. I due, seppur schivi, si fanno ora vedere insieme sul red carpet. L’ultimo in coppia è stato quello in occasione della premiere del film “Povere Creature” al Cinema Barberini a Roma. LEGGI TUTTO

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    ”Sono nata bulimica, forse una predisposizione genetica”: Ambra Angiolini torna a parlare di disturbi alimentari

    L’attrice 46enne salvata dalla figlia Jolanda: “Mi riempivo la pancia finché l’amore non mi è entrato in pancia”
    Convive con i giudizi altrui, ma “non permetto a nessuno di calpestare il mio giardinetto”

    Ambra Angiolini si sente risolta. Non teme i giudizi degli altri. Al Corriere della Sera dice: “Ci convivo da sempre, ma mi rifiuto di diventare il bidone dell’indifferenziata delle frustrazioni altrui e metto dei confini: non permetto a nessuno di calpestare il mio giardinetto e di lasciarvi degli escrementi”. Cresciuta a Roma nel quartiere periferico Palmarola, ricorda l’armonia della famiglia allargata composta anche dai vicini di casa. Era felice, questo non le ha impedito di essere vittima dei disturbi alimentari. La 46enne ne torna a parlare e spiega: “Sono nata bulimica, forse una predisposizione genetica”.
    ”Sono nata bulimica, forse una predisposizione genetica”: Ambra Angiolini torna a parlare di disturbi alimentari
    E’ diventata bulimica a 15 anni, lo racconta nel suo libro “InFame”. Quando le si domanda come mai sia accaduto, Ambra chiarisce: “Non c’è un perché. Sono nata bulimica, forse una predisposizione genetica. Mi riempivo la pancia di cibo, finché l’amore mi è entrato in pancia, che si è riempita di senso e ne è uscita la mia prima figlia Jolanda: io ho partorito lei e lei ha partorito una nuova me… abbiamo in teoria la stessa età”. La sua primogenita di 20 anni l’ha salvata. Dall’ex Francesco Renga l’attrice ha avuto anche Leonardo, 17 anni.
    La Angiolini al quotidiano parla anche di chi l’ha resa famosa, Gianni Boncompagni: “Mi ha regalato una lente per guardare il mondo in un modo diverso.. Avere la voglia di inventarlo, di non accontentarsi di come è il mondo, ma cercare un modo originale di parlare agli altri. Avevo 14 anni. Ricordo una sua frase fondamentale: ‘Ambra pensa che grazie a te non si salveranno i bambini dal cancro e che la gente continuerà a morire in guerra, quindi prendi le distanze e conta sempre dieci passi per allontanarti dal nostro mestiere’. L’ultima volta che l’ho visto, fu a una cena insieme, poco prima della sua scomparsa: quella sera mi dichiarò tutta la sua stima, il suo rispetto, il suo orgoglio per avermi formato. E poi mi disse: ‘Non perdere la tua professionalità, pur di fare, fare, fare…’ Fu un saluto bellissimo”.
    L’attrice 46enne salvata dalla figlia Jolanda: “Mi riempivo la pancia finché l’amore non mi è entrato in pancia”
    Ambra ha trovato la sua dimensione perfetta a teatro. “Un anno fa ho aperto tutti i cassetti: i sogni che erano dentro stavano ammuffendo…  – racconta – Ora ho la sensazione di stare nel sogno realizzato, il teatro, la forma espressiva che amo di più. E’ un contesto che fa poco rumore e continuo a sceglierlo pur essendo una faticaccia fare le tournée. Ma quando, mentre recito in palcoscenico, non vedo cellulari accesi in platea, vuol dire che per il pubblico sono più interessante, che ho vinto sui social o sulla chat del momento… E, a fine spettacolo, vado a casa contenta”. LEGGI TUTTO

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    ”Non sono mai stata lasciata”: Claudia Gerini rivela di aver sempre lasciato in amore, ma ha sofferto lo stesso perché…

    Ora è “in una relazione molto felice e appagante” con Riccardo Sangiuliano, manager di Generali
    “Uscivo da due anni passati per la prima volta sola e con lui mi è tornata la voglia di condividere”

    Claudia Gerini non è mai stata lasciata. L’attrice rivela di aver sempre lasciato in amore, ma ha sofferto lo stesso. “Si soffre anche quando si lascia. Ho sofferto quando cercavo di capire se rilanciare o chiudere una relazione, se era una crisi superabile”, spiega al Corriere della Sera.
    ”Non sono mai stata lasciata”: Claudia Gerini rivela di aver sempre lasciato in amore, ma ha sofferto lo stesso perché…
    “Non sono mai stata lasciata. Mai. Ho tutti dieci in pagella”, dice l’attrice ridendo. E aggiunge: “Non si sa mai. Magari stavo per essere mollata e ho solo anticipato io la decisione”. Quando le si domanda se sia stata tradita, replica: “Ma lo sarò stata mille volte, solo che non l’ho saputo. Anche perché sono una che si fida e non controlla”. Lei ha tradito: “Lo ammetto. E’ successo quando l’amore si era un po’ afflosciato, infatti, dopo, ci siamo lasciati”.
    Ora è “in una relazione molto felice e appagante” con Riccardo Sangiuliano, manager di Generali
    La 52enne ora è innamorata: “Sono in una relazione molto felice e appagante”. E’ legata a Riccardo Sangiuliano, manager di Generali, ex marito di Nathaly Caldonazzo, da cui ha avuto la figlia 20enne Mia. Claudia rivela: “L’avevo conosciuto tanti anni fa, poi ci siamo rivisti a una festa. Quella sera, abbiamo ballato moltissimo. Questa cosa mi è piaciuta. Ci frequentiamo da sei mesi. Uscivo da due anni passati per la prima volta sola e con lui mi è tornata la voglia di condividere. Per me, la coppia è qualcosa di allegro in cui si chiacchiera, ci si diverte, si fanno cose insieme e, in cui, soprattutto, anche per piacere all’altro, cerchi di continuo di tirare fuori il meglio di te”.
    Ha avuto due figlie da due uomini molto diversi: Alessandro Enginoli, padre di Rosa, 19 anni, è un manager
    La Gerini descrive l’amore di coppia: “Non ho mai in mente un uomo ideale. Per me, l’amore è un’entità che ti coglie, non lo scegli, arriva e ti prende. Si presenta non quando lo vuoi ma quando sei pronto ad accoglierlo, se non sei distratto e sei lì ad allacciarti la scarpa. Quando sento dire: non so se lo amo, dico: allora, non è amore. Se ami, lo sai. E’ come se si spalancassero le finestre tutte insieme, tutto è più bello, colorato, vuoi condividere, dare tutto. L’amore, quello sano, è qualcosa che ti fa essere migliore. E i brividi che dà, la contentezza che provi, la sensazione di non vedere l’ora di raccontare qualcosa alla persona che ami sono gli stessi a tutte le età”.
    Federico Zampaglione, padre di Linda, 14 anni, è un musicista e regista
    Claudia è sempre fuggita da chi era geloso: “La mia realizzazione non l’ho mai messa dietro a nessun amore. E non potrei amare un uomo che non ha il piacere di vedermi realizzata. Infatti, ho il radar per evitare narcisisti ed egocentrici”. Ha avuto due figlie da due uomini molto diversi: Alessandro Enginoli, padre di Rosa, 19 anni, e Federico Zampaglione, padre di Linda, 14 anni. “Due pianeti lontanissimi. Sono stati incontri di anime che hanno tirato fuori qualcosa che non potevo fare a meno di vivere. Poi, si fanno delle scelte, ma l’importante è rimanere amici, bisogna voler bene ai padri dei propri figli e io mi ricordo sempre di cosa mi ero innamorata in loro”, sottolinea l’artista. LEGGI TUTTO

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    Martina Stella sulla separazione dal marito: ”Motivi mi hanno causato molto dolore, la storia mi ha fatto molto soffrire”

    L’attrice 39enne torna a parlare dell’addio con Andrea Manfredonia
    Madre di Ginevra, 11 anni, avuta da Gabriele Gregorini, e Leonardo, 2, avuto dal procuratore, vuole proteggere i figli

    Martina Stella torna a parlare della separazione dal marito Andrea Manfredonia. Madre di Ginevra, 11 anni, avuta da Gabriele Gregorini, e Leonardo, 2, avuto dal procuratore sportivo, vuole proteggere i suoi figli. La 39enne però al Corriere della Sera svela: “Motivi mi hanno causato molto dolore, la storia mi ha fatto molto soffrire”.
    Martina Stella sulla separazione dal marito: ”Motivi mi hanno causato molto dolore, la storia mi ha fatto molto soffrire”
    L’attrice è stata sposata con Manfredonia per 7 anni, ad agosto i due si sono separati. “Non ho avuto molta fortuna in amore”, ha detto Martina. Lo conferma: “E’ così. Nel lavoro contano l’applicazione e il sacrificio, ma anche la fortuna. In amore non è andata così, i rapporti sentimentali sono fatti di incontri, di momenti”. A Oggi la Stella aveva annunciato la rottura con Andrea. “Per motivi insuperabili che mi hanno causato molto dolore”, aveva precisato. “Non aggiungerò altri dettagli, non voglio che i miei figli leggano cose poco carine. Questa ultima storia mi ha fatto molto soffrire, però conservo anche dei bei ricordi”, chiarisce Martina.
    L’attrice 39enne torna a parlare dell’addio con Andrea Manfredonia
    Quando le si domanda se l’amore sia destinato a finire, lei replica: “Non voglio nemmeno essere così catastrofica. Ora sto bene, i miei figli sono il mio tutto, voglio dare loro l’immagine di una donna forte e coraggiosa!”. Si è posta alcune domande sulla relazione finita, ma Martina va avanti: “Per natura mi pongo tante domande, mi metto in discussione, ma inseguo sempre la felicità, la luce. Non sono sfiduciata. Da sognatrice, sono aperta alle possibilità della vita. Non ho chiuso con l’amore, sono troppo giovane. Ora non me la sento, però non mi precludo nulla”.
    La Stella a Ginevra parlerà dell’amore, ma niente consigli: “Ognuno ha il consiglio giusto per sé stesso, non per gli altri. Spero invece di darle l’esempio, di essere per lei una guida. Comunque le direi di non fermarsi all’apparenza, alla bellezza, ma di cercare i valori, l’intelligenza”. LEGGI TUTTO

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    ”Ho perso 6 chili in 3 settimane”: dieta ferrea e tacchi di legno, Leo Gassmann rivela l’incredibile e dolorosa trasformazione in Franco Califano

    Il figlio di Alessandro e Sabina Knaflitz nella fiction di Rai1 interpreterà il famoso cantautore romano
    Il 25enne rivela che quando ha accettato la parte il padre gli ha “dato del pazzo”

    Leo Gassmann, cantautore, debutta davanti alla macchina da presa, protagonista di Califano, biopic in onda su Rai1 l’11 febbraio. A 7 rivela l’incredibile e dolorosa trasformazione nei panni di Franco Califano. “Ho perso 6 chili in 3 settimane”, confessa.
    ”Ho perso 6 chili in 3 settimane”: dieta ferrea e tacchi di legno, Leo Gassmann rivela l’incredibile e dolorosa trasformazione in Franco Califano
    La musica rimane il suo primo amore, ma recitare gli piace. Il figlio di Alessandro Gassmann e Sabina Knaflitz, 25 anni, nipote di Vittorio Gassmann, sente di averla nel sangue. Si è preparato molto per vestire il ruolo del mitico Califfo, anche fisicamente. 
    Il figlio di Alessandro e Sabina Knaflitz nella fiction di Rai1 interpreterà il famoso cantautore romano
    “Ho lavorato con una costumista straordinaria: Franco era alto sette centimetri più di me quindi lei voleva che il mio corpo fosse più asciutto per sembrare più slanciato. Sono stato da un dietologo, ho perso sei chili in tre settimane. Mi sono allenato sei giorni a settimana con un personal trainer: mi svegliavo alle cinque e andavo a correre, mi costruivo all’alba. Poi ho messo dei tacchi di legno di 8-9 centimetri, la notte avevo i crampi alle gambe e quella è l’unica cosa che non mi manca”, racconta Leo all’inserto settimanale del Corriere della Sera.
    Il biopic andrà in onda l’11 febbraio
    Gassmann ha riscoperto le sue radici, l’infanzia l’ha trascorsa tra i teatri. Il papà, però, quando ha saputo che era stato scelto per la parte, è rimasto di stucco: “Mio padre quando ha saputo di questo ruolo mi ha detto ‘tu sei un pazzo’. Io ero agitato, gli ho detto ‘dammi dei consigli’ e lui mi fa ‘sei un pazzo, esordire con un progetto del genere è una cosa complicatissima’. Mia madre mi ha detto ‘so che sei un attore straordinario, andrai benissimo’. Papà più correttamente cercava di prepararmi alla difficoltà del ruolo”.
    Leo si è preparato molto, anche fisicamente, per il ruolo
    In molti gli sottolineano che ricorda molto il nonno, Leo ne è felice. Quando gli viene chiesto in cosa crede di essere simile a lui, risponde: “Mi dicono avesse la capacità di aggregare le persone, di farsi notare entrando in un luogo. Certo, lui era più alto di me, con le spalle più grandi, aveva presenza scenica ed energia ed era un uomo di cultura. Però io penso di avere tanti difetti, ma anche la capacità di portare grande entusiasmo e ciò mi dà la possibilità di essere notato. Credo sia questa la mia qualità. E forse anche la generosità, come lui, che difficilmente poteva essere odiato. Spero un giorno di poter essere ricordato come mio nonno, una brava persona che ha fatto di tutto per migliorare lo spazio intorno a sé”.
    Il ragazzo prima della dieta e degli allenamenti
    Il ragazzo sa i suoi difetti: “Sicuramente non mi piace perdere, sia ai giochi da tavolo che nella vita. Ho spesso momenti di grande discesa anche nelle parti più basse dell’umore, ma sono sbalzi che fortunatamente riesco a controllare. A volte sono permaloso e poi… fatico a innamorarmi”. E aggiunge: “Innamorarsi oggi è difficile, il mondo va molto veloce e c’è meno poesia: esiste intorno a noi, ma va rispolverata”.
    Il Califfo era più alto di lui di 7 centimetri
    Alla sua età non pensa al matrimonio, Leo sui figli dice: “Forse a 35 anni si potrebbe iniziare a considerarli. Le cose vanno fatte a step. Mio padre mi ha avuto a 34 anni, c’è tempo. Non voglio essere un padre troppo giovane né troppo vecchio. Cercherò di emulare i miei genitori”. LEGGI TUTTO