More stories

  • in

    Decreto flussi, riforma maturità e scudo penale per i medici: in corso il Consiglio dei ministri

    Ascolta la versione audio dell’articoloÈ in corso la riunione del Consiglio dei ministri chiamato a esaminare, fra l’altro, il disegno di legge delega sullo scudo penale ai sanitari, il decreto per la riforma dell’esame di maturità e un decreto in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio. Fra i provvedimenti all’ordine del giorno, ci sono anche tre disegni di legge delega al governo, per le riforme dell’ordinamento forense, dell’ordinamento della professione di dottore commercialista e di esperto contabile e della disciplina degli ordinamenti professionali.Scudo penale per i mediciPunibilità dei medici solo per “colpa grave”, tenendo conto anche del contesto operativo e della “scarsità delle risorse umane e materiali disponibili”. È quanto prevede una bozza del disegno di legge delega al governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, che dovrebbe essere presentato oggi in Consiglio dei ministri e molto atteso dalla categoria, dopo lo slittamento del provvedimento avvenuto nell’ultimo Cdm prima della pausa estiva. Si introdurrebbe così in maniera strutturale il cosiddetto scudo penale per i medici, già previsto durante la pandemia di Covid-19.Loading…Bozza dl maturità in 7 articoli, bocciatura per chi rifiuta di sostenere oraleQuanto alla riforma dell’esame di maturità, la bozza del provvedimento, che si compone di 7 articoli, introduce misure urgenti per riformare l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il suo obiettivo principale – si legge nella relazione tecnica – è «potenziare la funzione formativa, culturale e orientativa dell’esame di Stato». La riforma mira a mettere al centro lo «sviluppo integrale della studentessa e dello studente», compresa la sua «maturazione critica, etica, civica e relazionale».Il decreto introduce anche gli esami integrativi e ne definisce le modalità di svolgimento. In particolare, il dl rinomina l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione in “esame di maturità”. Inoltre, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, già definiti come «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento», vengono ri-denominati “percorsi di formazione scuola-lavoro”. La composizione delle commissioni d’esame è stata rivista per renderla “più efficiente e funzionale”. Ciascuna commissione sarà ora composta da due commissari esterni e due commissari interni per ognuna delle due classi abbinate, in sostituzione dei tre esterni e tre interni previsti dalla normativa precedente. Prevista la bocciatura, inoltre, per gli studenti che si rifiutano di sostenere l’orale alla maturità. Il decreto-legge chiarisce infatti che l’esame di maturità si considera validamente superato solo con il regolare svolgimento di tutte le prove, che includono due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Se un candidato si rifiuta deliberatamente di sostenere una delle prove, l’esame non è considerato valido. LEGGI TUTTO

  • in

    Flotilla, la premier Meloni risponde a Schlein: il Governo assicura la tutela degli italiani

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl governo italiano «suggerisce la possibilità di avvalersi di canali alternativi e più efficaci di consegna» di aiuti a Gaza rispetto all’iniziativa della Global Sumud Flotilla, ma «preso atto che l’iniziativa possa avere anche una finalità di natura simbolica o politica, e che quindi si intende portare avanti a prescindere da quanto sopra esposto, il Governo italiano assicura che saranno adottate tutte le misure di tutela e di sicurezza dei connazionali all’estero in situazioni analoghe, come sempre garantito finora». È quanto scrive la premier Giorgia Meloni, nella risposta alla segretaria del Pd Elly Schlein che ieri, mercoledì 3 settembre, aveva le aveva chiesto che il governo garantisse la sicurezza degli equipaggi.Pd a Meloni, su Flotilla risposta evasiva, garantirne la tutelaA stretto giro la replica Dem. «Abbiamo letto la lettera della presidente del Consiglio in risposta a quella della Segretaria Elly Schlein. Ci sembra una risposta vaga ed evasiva. Vogliamo ricordare a Giorgia Meloni che il fine della missione di Global Sumud Flottilla non è certamente simbolico: si tratta di tonnellate di cibo da portare a Gaza che porteranno un sollievo a quelle popolazioni martoriate. E sottolineiamo che non si tratta di una iniziativa politica ma umanitaria, perché Flottilla cerca di fare quello che dovrebbero fare i governi europei e che invece non fanno. Per questo ribadiamo la richiesta che il governo italiano garantisca sicurezza e tutela a una missione che vede a bordo anche parlamentari italiani». Così in una nota i capigruppo Pd al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga e il capo delegazione del Pd a Bruxelles Nicola Zingaretti.Loading…Con Flotilla rischi, canali attivi più sicuriNella risposta a Schlein, Meloni pone l’accento sul fatto che esistono canali alternativi per raggiungere con aiuti le popolazioni colpite. «Avvalersi dei canali umanitari già attivi, non solo da parte del Governo italiano, eviterebbe di esporre i partecipanti all’iniziativa “Global Sumud Flotilla” ai rischi derivanti dal recarsi in una zona di crisi e al conseguente onere a carico delle diverse Autorità statuali coinvolte di garantire tutela e sicurezza» segnala ancora Meloni.«Per agevolare il buon esito» della «consegna di generi di prima necessità alla popolazione palestinese, tenuto conto della limitata quantità di aiuti trasportabili sulle imbarcazioni coinvolte», scrive la prrmier, «si suggerisce la possibilità di avvalersi di canali alternativi e più efficaci di consegna. Tra questi, mi permetto di segnalare i canali finora attivati dal Governo italiano, che, come è noto, svolge un ruolo di primo piano nel prestare assistenza alla popolazione civile attraverso l’iniziativa umanitaria ’Food for Gaza’, con cui è stato possibile distribuire oltre 200 tonnellate di generi di prima necessità, aiuti alimentari e sanitari, toccando anche le aree più isolate e difficilmente raggiungibili della Striscia». LEGGI TUTTO

  • in

    Ponte sullo Stretto, gli Usa frenano: «Non può rientrare tra le spese per la difesa della Nato»

    Ascolta la versione audio dell’articoloGli Usa non approvano contabilità creative degli alleati Ue per centrare l’obiettivo di spesa Nato, «mettendo così in guardia l’Italia mentre il governo valuta se conteggiare il ponte sullo Stretto come spesa militare». Lo scrive Bloomberg citando un’intervista all’ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitaker. «Ho avuto conversazioni anche oggi con alcuni Paesi che stanno adottando una visione molto ampia della spesa per la difesa» ed è «molto importante» che l’obiettivo del 5% si riferisca specificamente alla difesa e alle spese correlate e che l’impegno sia «assunto con fermezza». «Seguo con molta attenzione», ha aggiunto Whitaker.L’Italia si è impegnata ad aumentare le spese per la difesa al 5% del Pil Insieme agli altri membri dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, l’Italia si è impegnata ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, soddisfacendo una richiesta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in occasione del vertice di giugno all’Aia. L’idea che un progetto da 13,5 miliardi di euro (15,7 miliardi di dollari) che collega la Sicilia alla terraferma italiana possa essere finanziato classificandolo come relativo alla difesa ha attirato l’attenzione.Loading…L’ambasciatore Usa: impegno da prendere «con serietà» Non così in fretta, avverte gli Stati Uniti. «Ho avuto conversazioni anche oggi con alcuni paesi che stanno adottando una visione molto ampia della spesa relativa alla difesa», ha detto martedì 2 settembre l’ambasciatore statunitense presso la Nato Matthew Whitaker in un’intervista al Bled Strategic Forum in Slovenia. Era «molto importante» che l’obiettivo del 5% si riferisse specificamente alla difesa e alla spesa relativa alla difesa e che l’impegno fosse preso «con serietà», secondo l’inviato. «Non si trattava di ponti che non hanno alcun valore strategico militare», ha detto. «Non si trattava di scuole che, in qualche modo, in un immaginario mondo fantastico, sarebbero state utilizzate per qualche altro motivo militare».«Ora abbiamo meccanismi di monitoraggio»Alla domanda specifica se il ponte sullo Stretto di Messina rientri nella categoria delle spese militari legittime, Whitaker è stato chiaro. «Ho osservato la situazione con molta attenzione», ha detto. «La cosa positiva di questo momento alla Nato rispetto al vertice del Galles del 2014 è che abbiamo dei meccanismi di monitoraggio». Diversi funzionari e politici italiani hanno valutato la possibilità di classificare il ponte come un bene militare che potrebbe quindi essere conteggiato nella spesa della Nato. Una delle argomentazioni era che la Sicilia ospita una serie di basi militari chiave, comprese quelle utilizzate dalle forze dell’Alleanza atlantica. Un documento governativo di aprile descriveva il ponte come «di importanza strategica» per la «sicurezza nazionale e internazionale» e affermava che «svolgerà un ruolo chiave in un contesto di difesa e sicurezza, facilitando il movimento delle forze armate italiane e alleate». Non c’è ancora una decisione definitiva e l’idea è stata discussa a livello ministeriale, tra il Tesoro, il Ministero della Difesa e l’ente responsabile delle infrastrutture.La posizione di SalviniBloomberg ricorda che il vice primo ministro italiano Matteo Salvini, che sovrintende anche ai trasporti e ha guidato lo sforzo per la costruzione del ponte, ha lasciato aperte tutte le opzioni. «Potrebbe essere un doppio uso, in modo che ci possa essere un uso multiplo anche per ragioni di sicurezza», ha detto ai giornalisti in una conferenza stampa il mese scorso. Ma gli Stati Uniti, osserva ancora Bloomberg, cercano prove che i loro alleati stiano spendendo per battaglioni, artiglieria e carri armati – elementi necessari per combattere – e non per stravaganti imprese ingegneristiche. LEGGI TUTTO

  • in

    Ucraina, manovra e rebus regionali: inizia il settembre “caldo” della premier Meloni

    Ascolta la versione audio dell’articoloLe trattative internazionali sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, e quelle interne al centrodestra sulla manovra: sono i due tavoli su cui sono destinate a concentrarsi le attenzioni di Giorgia Meloni a settembre. Che si annuncia un mese decisamente caldo, considerando che si chiuderà con il voto nelle Marche, dove la premier è attesa per l’evento finale della campagna elettorale con gli altri leader di centrodestra. E prima, con Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, dovrà sedersi per definire il quadro dei candidati per le altre sfide Regionali, a partire dal Veneto, su cui si avvicina l’ora delle scelte.Ucraina, gli spazi di azione dell’Italia L’ultima giornata di agosto della presidente del Consiglio è cominciata con un post su Facebook: un messaggio semplice, «buona domenica», accompagnato da un selfie, con occhiali da sole e cappellino con la scritta “Italia original 1861” (l’anno dell’unità), che molti sui social hanno interpretato come la risposta meloniana ai berretti da baseball sfoggiati da Donald Trump. La settimana si aprirà con un vertice degli europei che partecipano alla coalizione dei volenterosi, ma al momento l’appuntamento non risulterebbe nell’agenda di Meloni, che la scorsa settimana ha chiarito ai partner i margini di manovra accettabili per l’Italia: monitoraggio con aerei radar e sistemi satellitari, addestramento delle truppe ucraine, ed eventualmente sminamento dei fondali, ma tutto al di fuori dei confini terrestri e marittimi dell’Ucraina. E senza truppe italiane sul terreno. Un concetto su cui da settimane insiste Matteo Salvini. «Che tutti ascoltino le parole del Santo Padre!», esorta il leader della Lega, commentando l’appello alla pace in Ucraina lanciato dal Papa all’Angelus, con l’invito ai «responsabili» affinché «rinuncino alla logica delle armi e imbocchino la via del negoziato». Gli scenari su questo fronte saranno fra i temi al centro dell’incontro che Meloni avrà giovedì con il nuovo presidente della Polonia Karol Nawrocki, il conservatore che a giugno ha battuto il filo-europeista, Rafał Trzaskowski.Loading…Nodo regionali La crisi ucraina, quella di Gaza e il dossier dazi sono inoltre le questioni di politica estera su cui le opposizioni chiedono di avere un confronto parlamentare in Aula con la premier, il ministro degli Esteri Tajani e quello degli Affari europei Tommaso Foti, come hanno sollecitato i capigruppo di Pd, M5s, Iv e Avs in una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa, che li incontrerà martedì pomeriggio a Palazzo Madama. Il governo invece si riunirà giovedì per il Consiglio dei ministri, e non è escluso che possa essere anche la giornata per un vertice dei leader di centrodestra sulle regionali.Il perimetro della manovraNei prossimi giorni è poi atteso uno fra Meloni, i vicepremier e Roberto Calderoli, da cui lo stesso ministro per gli Affari regionali si attende la definizione delle pre-intese sull’Autonomia differenziata con Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria, da chiudere «prima del 21 settembre». Ovvero prima della tradizionale festa della Lega a Pontida. L’altra data cerchiata in rosso la prossima settimana è quella del 5 settembre, quando arriveranno i dati sulle entrate di luglio, utili a capire quale potrebbe essere l’andamento anche dei mesi successivi e ricavarne le proiezioni per l’anno prossimo. Un elemento fondamentale per iniziare a definire il perimetro di risorse della manovra, di cui inevitabilmente parlerà fra una settimana il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.Previdenza e costi energeticiTra FdI, Lega e FI è già iniziato il confronto, e una delle direttive condivise dovrebbe essere il rafforzamento della previdenza complementare. Tra gli obiettivi a breve termine fissati da Meloni, come ha spiegato al Meeting di Rimini, c’è poi un intervento a sostegno delle imprese per «l’abbassamento strutturale del costo dell’energia che pesa come un macigno sulla competitività». Lo strumento sarà un decreto legge a cui sta lavorando il ministero dell’Ambiente, che potrebbe arrivare nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri. LEGGI TUTTO

  • in

    Pronto il bando per il Leoncavallo, esposti di Lega e FdI

    Ascolta la versione audio dell’articoloA una settimana dallo sgombero del Leoncavallo sta per arrivare il bando che potrebbe dargli una nuova sede. Il Comune di Milano ha approvato le linee guida (propedeutiche alla pubblicazione del bando) per cedere un immobile di sua proprietà in via San Dionigi, zona Porto di Mare, nella periferia sud della città. Un’area per cui già lo scorso marzo l’associazione Mamme antifasciste del Leoncavallo aveva presentato una manifestazione di interesse, per cercare di regolarizzare la posizione dello storico centro sociale che però nel frattempo è stato sgomberato da via Watteau, dove stava da oltre 30 anni.Il bando del ComuneIn concreto, il bando del Comune prevedrà la cessione del diritto di superficie dell’immobile per un massimo di 90 anni. Potranno partecipare diverse realtà, dalle organizzazioni di volontariato, ad associazioni, imprese e cooperative sociali, enti del terzo settore, società sportive. Chi decide di partecipare dovrà presentare un progetto con finalità di interesse pubblico e un piano economico-finanziario, con gli interventi di riqualificazione previsti. Infatti gli immobili sono in pessime condizioni e necessitano di interventi di ristrutturazione e bonifiche (circa 300 mila euro solo per l’amianto e l’allacciamento alla rete fognaria). A partecipare al bando con tutta probabilità sarà la Fondazione creata nel 2004 dal Leoncavallo, anche se sarà da capire l’aspetto economico, perché sono previsti investimenti ingenti per la ristrutturazione dell’immobile e questo può rappresentare un problema.Loading…La protesta di Lega e FdIDopo la pubblicazione del documento arriva però la protesta di Lega e FdI che annunciano esposti alla Procura e alla Corte dei Conti l’affidamento di uno spazio pubblico al Leonka. «E’ un’indecenza inaccettabile – spiegano la vicesegretaria del partito Silvia Sardone e il segretario della Lega a Milano Samuele Piscina – Siamo pronti a presentare un esposto in Procura e alla Corte dei Conti». Anche il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato annuncia un esposto a Procura e Corte dei Conti «per l’ennesimo sfregio alla città e ai milanesi».Corteo nazionale il 2 settembreIn attesa di confrontarsi sulla partecipazione al bando i militanti dello storico centro sociale si preparano per l’assemblea pubblica del 2 settembre, in preparazione del corteo nazionale indetto per il 6 contro lo sgombero, per cui sono già arrivate “parecchie adesioni”, con una prima stima che ipotizza circa 70 mila presenze LEGGI TUTTO

  • in

    Chiude il sito sessista dopo le foto delle politiche finite online. Roccella: presto misure Governo contro questa barbarie

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl sito “Phica.eu”, sul quale sono state postate e commentate foto di attrici, influencer, cantanti, giornaliste, politiche ha deciso di chiudere. Con un comunicato apparso sulla homepage del forum lo staff ha annunciato «con grande dispiacere» di avere deciso di «chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato». «Phica – scrivono – è nata come piattaforma di discussione e di condivisione personale, con uno spazio dedicato a chi desiderava certificarsi e condividere i propri contenuti in un ambiente sicuro. Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario.È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui. Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte».Le frasi sessisteLoading…Secondo lo staff del sito «la violenza di qualsiasi tipo è stata sempre vietata, bloccata e denunciata. I contenuti pedopornografici mai tollerati. Le offese verso le donne, i linguaggi da branco e gli atteggiamenti denigratori vietati, bloccati e denunciati». Eppure, ci si è trovati davanti a frasi sessiste e incitamenti allo stupro. Il sito Phica.eu è attivo dal 2005. Vi si trovavano foto di ragazze di tutti i tipi e nelle situazioni più varie: sedute al bar, all’uscita da scuola o in attesa alla fermata dell’autobus, in costume a bordo piscina, o in una città d’arte. E sotto, i commenti raccapriccianti. Gli scatti più diffusi sono quelli al mare: ragazze che prendono il sole in topless o in altre situazioni private. Di recente anche alcune attrici e influencer hanno denunciato di aver trovato loro foto sul forum. Dopo il gruppo Facebook “Mia Moglie” in cui oltre 30.000 uomini pubblicavano foto intime delle consorti, spesso ignare, mostra ora di essere sempre più fiorente questo sottobosco web di pornografia non consensuale.Foto rubate dai socialNella rete sono finite anche alcune donne impegnate in politica. Le loro foto sono state rubate dai social e messe sul web, accompagnate da commenti spesso osceni. A trovarvi proprie immagini sono state, tra le altre, l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti, la capogruppo Dem al consiglio comunale di Latina e vicesegretaria del Pd Lazio Valeria Campagna e l’ex sottosegretaria dem al Mise e candidata alle elezioni regionali nelle Marche Alessia Morani, la deputata dem Lia Quartapelle LEGGI TUTTO

  • in

    Meloni rientra in scena, prima volta da premier al Meeting di Rimini: tra guerre e dazi

    Ascolta la versione audio dell’articoloGiorgia Meloni è ospite oggi al Meeting di Rimini. E’ la sua prima “uscita pubblica” dopo la pausa estiva, che la leader di Fdi ha trascorso tra le isole greche e gli ulivi della Puglia, con in mezzo la missione a Washington per i colloqui sull’Ucraina con Donald Trump e i leader europei. Per la premier si tratta della prima volta al Meeting nelle vesti di capo del governo. L’ultima partecipazione risale all’estate 2022, durante la campagna elettorale per le politiche, in un panel con gli altri leader di centrodestra e centrosinistra: all’epoca il segretario del Pd era Enrico Letta, principale sfidante di Meloni nella corsa che portò il centrodestra al governo.L’intervento della premierL’intervento della premier è previsto alle 12, introdotto dal presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz. Dal suo discorso ci si attendono riferimenti alla difficile situazione internazionale – Ucraina, Gaza, dazi e rapporti con gli Usa – oltre ai dossier interni, in particolare le misure della prossima manovra su ceto medio e famiglie, temi particolarmente cari alla platea riminese.Loading…Atteso anche SalviniLa giornata di oggi sarà anche quella di Matteo Salvini. Il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega interverrà alle 17.30 su infrastrutture e “deserti” della modernità, insieme ad Alfredo Maria Becchetti, presidente di Infratel, e Stefano Antonio Donnarumma, Ad e Dg del Gruppo Fs, in un panel moderato dal direttore della Fondazione Meeting, Emmanuele Forlani. Il ministro dei Trasporti è stato protagonista di alcuni dei passaggi più movimentati dell’estate politica, dalla polemica con Emmanuel Macron – sfociata in una mini-crisi diplomatica – al botta e risposta con Antonio Tajani sul dossier banche.I nodi da sciogliereSul tavolo della maggioranza, però, non ci sono soltanto i temi del Meeting. Restano aperte questioni spinose: dal caso vaccini, con la revoca della Commissione Nitag da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci dopo le polemiche sulla presenza di medici considerati critici sulle immunizzazioni – decisione non concordata con Palazzo Chigi e che avrebbe irritato la premier – al complicato puzzle delle regionali. Dopo l’investitura del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi come candidato governatore in Toscana, mancano ancora diversi tasselli. La partita più delicata è quella del Veneto. Nonostante alcune aperture da Fdi sull’ipotesi di un candidato leghista, la scelta resta congelata in attesa di un vertice dei leader del centrodestra. Restano da definire anche Campania e Puglia: in Campania tra i nomi più accreditati restano quelli di Edmondo Cirielli e Giosy Romano, mentre in Puglia Forza Italia spinge per il deputato Mauro D’Attis. LEGGI TUTTO

  • in

    Campania, ok allo scambio: De Luca junior leader del Pd regionale e Fico candidato presidente

    Ascolta la versione audio dell’articoloSembra chiuso l’accordo in Campania nel centrosinistra. Con il patto siglato dalla segretaria Elly Schlein con il “governatore-sceriffo” Vincenzo De Luca. Il pentastellato Roberto Fico sarà il candidato presidente in cambio del via libera al ruolo di segretario regionale per Piero De Luca, figlio del potente presidente campano (non più ricandidabile), che avrebbe chiesto anche una lista a suo nome per far rientrare in Consiglio regionale almeno una parte della sua classe dirigente.Fico candidato Campania, Conte atteso per annuncio a NapoliL’annuncio ufficiale di Fico candidato presidente dovrebbe arrivare nei prossimi giorni quando a Napoli è atteso il leader pentastellato Giuseppe Conte. Gli incontri avuti dal commissario del Pd campano Antonio Misiani con Fico e con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, e la strada spianata a Piero De Luca verso la segreteria regionale del Pd rendono ormai sicura la candidatura dell’ex presidente della Camera dei Deputati, in una campagna elettorale che sarà lanciata in città dal leader del M5s.Loading…Verso De Luca jr candidato unico segreteria Campania Schlein ha incontrato questa mattina i componenti campani della segreteria nazionale Sandro Ruotolo e Marco Sarracino. La segretaria ha fatto appello all’unità del partito e della coalizione verso una elezione unitaria del nuovo segretario dem in Campania che dovrebbe essere Piero De Luca. A questo punto Ruotolo e Sarracino stanno consultando i sostenitori della mozione Schlein per arrivare già questa settimana all’indicazione della candidatura unitaria di Piero De Luca segretario regionale del Pd, elemento essenziale nell’intesa con il governatore uscente a sostegno della candidatura di Roberto Fico.I malumori dem L’incontro al Nazareno della segretaria Schlein con Sarracino e Ruotolo è servita a superare in chiave unitaria i malumori registrati in una parte dei dem campani di fronte all’ipotesi di eleggere il deputato Piero De Luca alla segreteria regionale del partito, da tempo commissariata nelle mani del senatore Antonio Misiani. Si era ipotizzata una candidatura a segretario di Sandro Ruotolo, sostenuta da Sarracino, ipotesi poi rientrata nelle ultime ore a sostegno della scelta unitaria. A parte l’irritazione Ruotolo, che era pronto a candidarsi e che si è dovuto piegare alla “ragion di Stato”, c’è da registrare però la protesta di una pasdaran della minoranza riformista come Pina Picierno («pongo alcune domande semplici alla mia comunità politica: dopo anni di commissariamento, è dignitoso che il congresso regionale della Campania diventi solo moneta di scambio per accordi decisi altrove?»). La scelta del figlio di Vincenzo De Luca alla guida del partito campano è del resto elemento cruciale nell’intesa che si sta cercando di costruire da mesi per indurre il governatore uscente a sostenere la candidatura del Cinquestelle Roberto Fico alla sua successione.Calenda: prima di consegnarla a Fico mi taglio maniCosì come in Toscana, Marche e Calabria, Azione si sfila però subito dal campo progressista. «Azione non c’è. Io prima di mettere la Campania in mano a Fico mi taglio le mani. Non ha mai avuto nessuna responsabilità gestionale, tranne quella di aver preso l’autobus da primo giorno da presidente della Camera, poi era con la scorta. Ci sono dei consiglieri regionali che lo supportano, li perderò: io non lo supporto». Così il leader di Azione Carlo Calenda intervenendo al Caffè della Versiliana. LEGGI TUTTO