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    Fincantieri rilancia la Fondazione

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    La Fondazione Fincantieri avvia una nuova fase della sua storia, ampliando la propria missione per promuovere cultura, innovazione e coesione sociale. Durante la presentazione ufficiale, svoltasi ieri a Roma, sono intervenuti il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, l’amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero (in foto), Fausto Recchia, presidente della Fondazione, Biagio Mazzotta, presidente di Fincantieri e presidente onorario della Fondazione.Costituita nel 2008, la Fondazione si rilancia con un cda rinnovato e nuovi progetti ambiziosi. Folgiero ha riassunto la filosofia di fondo. «La forza di Fincantieri risiede nell’equilibrio tra radici profonde e una chioma rigogliosa, come in un albero in salute. Con oltre 230 anni di storia, costruiamo il futuro con l’orgoglio di chi ha saputo evolvere ogni giorno, traducendo il passato in innovazione», ha sottolineato. «Sarà custode della memoria e promotrice del cambiamento», ha dichiarato Recchia. LEGGI TUTTO

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    Pensioni 2025: il calendario ufficiale dei pagamenti

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    I punti chiave

    L’anno volge al termine e, con l’arrivo della tredicesima e della quattordicesima, i pensionati guardano al 2025 con attenzione. Ma quando verranno erogate le pensioni? Quali sono le date chiave stabilite dall’Inps? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.Le pensioni nel 2025Nel 2025, le pensioni verranno accreditate il primo giorno bancabile di ogni mese, seguendo le regole stabilite dalla legge n. 205 del 2017. Questa normativa prevede che, se il primo giorno del mese cade in un giorno non bancabile (come sabato, domenica o festivo), il pagamento venga effettuato il giorno utile successivo. Per gennaio, l’eccezione rimane: il pagamento avviene sempre il secondo giorno utile dopo Capodanno. Per esempio, se il primo giorno del mese è festivo o durante il weekend, bisognerà attendere il giorno successivo in cui banche e Poste sono operative.I giorni bancabiliI giorni bancabili sono quelli in cui banche e Poste effettuano operazioni finanziarie regolari. La differenza tra le due istituzioni è sottile ma significativa: le banche considerano giorni bancabili dal lunedì al venerdì, mentre Poste Italiane include anche il sabato, oltre ai giorni feriali. I giorni festivi non rientrano nei giorni bancabili. Pertanto, se il primo giorno del mese è una domenica o un giorno festivo, il pagamento viene rinviato al primo giorno utile. Nel caso in cui il primo giorno utile sia un sabato, chi ritira la pensione presso Poste può farlo solo di mattina, mentre chi riceve l’accredito in banca deve attendere il lunedì.Il calendarioDi norma, la pensione viene accreditata il primo giorno bancabile di ogni mese, che spesso coincide con il primo giorno del mese. Tuttavia, se questa data cade durante il fine settimana o in un giorno festivo, il pagamento slitta al giorno successivo utile. Per il 2025, i pagamenti avverranno venerdì 3 gennaio, sabato 1° febbraio per chi utilizza le Poste e lunedì 3 febbraio per chi ha il conto in banca. Stessa situazione a marzo, con accrediti fissati per sabato 1° alle Poste e lunedì 3 nelle banche. Invece, per aprile i pagamenti saranno erogati martedì 1°, così come a maggio, venerdì 2, e a giugno, martedì 3. Anche a luglio e agosto il primo giorno utile sarà rispettivamente martedì 1° e venerdì 1°, mentre a settembre e ottobre i pagamenti avverranno lunedì 1° e mercoledì 1°. Infine, a novembre e dicembre, le date fissate saranno lunedì 3 novembre e lunedì 1° dicembre. Non sempre, dunque, i pagamenti saranno effettuati il primo giorno del mese, con chi ha il conto in banca che in alcuni casi dovrà aspettare più a lungo rispetto a chi riceve la pensione alle Poste. LEGGI TUTTO

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    Chiusura di un conto corrente, costi e tempistiche: ecco come procedere i questi casi

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    Può capitare che il titolare di un conto corrente desideri chiuderlo, e in questo caso sarebbe bene conoscere la procedura, così da sapere esattamente come muoversi. Un correntista può sentire la necessità di dare la disdetta perché ha trovato altrove delle offerte più promettenti, o per necessità di spostarsi presso un altro istituto di credito, magari online. O, ancora, potrebbe stare pensando di lasciare l’Italia per trasferirsi all’Estero.Per chiudere un conto corrente ci sono delle regole precise, con tanto di iter burocratico a cui attenersi e dei tempi precisi da rispettare. Una volta chiuso un conto corrente, è possibile provvedere ad aprirne subito un altro, nello stesso istituto di credito o altrove. La procedura di disdetta rimane invariata anche nel conto corrente cointestato, ma se la firma è congiunta serve ovviamente la firma di entrambi i soggetti. Discorso diverso se la firma è disgiunta. Come procedere, dunque?Chiusura del conto: i passaggiAncor prima di presentarsi alla banca, sarebbe opportuno verificare che il saldo sul conto non sia in negativo – in questo caso, infatti, non si potrà procedere con l’estinzione. Inoltre bisognerà aver bloccato o trasferito altrove addebiti o accrediti, così da non perdere eventuali scadenze di pagamenti, o l’accredito dello stipendio. Necessario, inoltre, che non ci siano operazioni in sospeso sul conto, altrimenti non si potrà procedere con l’operazione. Infine, andrà chiuso o trasferito il conto titoli. Una volta compiute queste operazioni sarà il momento di presentarsi presso l’istituto di credito per chiedere l’estinzione del conto.In banca è necessario presentarsi con tutta la documentazione disponibile, e richiedere il modulo di chiusura del conto corrente. Il modulo deve essere interamente compilato e poi consegnato insieme a tutte le carte, le tessere e le chiavi associate al conto. Se la banca di cui siamo clienti è un istituto di credito online, allora bisognerà inviare tutto via Pec o raccomandata. L’oggetto della Pec deve essere: “Richiesta di chiusura del conto corrente”. LEGGI TUTTO

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    Ires al 20% per le imprese che assumono. Si allarga la platea della flat tax

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    Cinque miglioramenti alla manovra hanno messo d’accordo la maggioranza e incideranno profondamente, diminuendola, sulla tassazione dei redditi e, dunque, sulle minori imposte che i contribuenti dovranno pagare.Tra le novità rese note da fonti del ministero dell’Economia spicca l’Ires premiale richiesta dalla Confindustria e dalle altre associazioni datoriali. In buona sostanza, secondo quanto trapelato da Via XX Settembre, si lavora a un’ipotesi rivolta a una platea di imprese che investono e che incrementano l’occupazione. Le richieste degli imprenditori erano mirate ad abbassare l’aliquota dal 24% al 19% per le aziende che avessero mantenuto almeno il 70% degli utili destinandoli all’acquisto di macchinari, all’assunzione di personale e agli investimenti in ricerca e nella transizione digitale e green. Il taglio dell’Ires, secondo fonti leghiste, sarà di 4 punti al 20%. Le risorse necessarie, pari a 400 milioni di euro, saranno reperite attraverso un contributo preso dalle banche e dalle assicurazioni.Un’altra istanza soddisfatta dal premier Meloni e dal ministro Giorgetti riguarda l’estensione della soglia di reddito da lavoro dipendente per accedere ai benefici della flat tax per gli autonomi. La Lega chiedeva che la base fosse portata da 30mila a 50mila euro, mentre le disponibilità, evidentemente, hanno reso praticabile il tetto di 35mila euro. Si tratta, comunque, di una buona notizia per due motivi. In primo luogo, un dipendente che esercita lavoro autonomo in regime di flat tax (15% fino a 85mila euro di ricavi e 209mila euro di spese oppure 5% per 5 anni in caso di startup) può ricevere un incremento stipendiale senza perdere i benefici. In seconda battuta, chi si licenzia (o viene licenziato) e intende aprire un’attività autonoma può beneficiare della flat tax se nell’anno precedente ha conseguito un reddito entro i 35mila euro. La barriera di ingresso si è spostata un po’ più in là.Come detto, la praticabilità è stata la bussola del Mef. Non è un caso che del taglio dell’aliquota intermedia Irpef, che è uno degli obiettivi che accomuna Fdi e Fi, le fonti del Mef facciano notare che «dopo aver consolidato i conti pubblici, ci sarà la riduzione delle imposte per ceto medio». Si tratta di un rinvio, dunque è prematuro discutere sul taglio dell’aliquota del 35% al 34 o al 33 per cento. Il viceministro Leo nei giorni scorsi aveva rinviato agli esiti del concordato che chiude dopodomani. Se ne parla nel 2025.Non meno importanti altre due misure che saranno aggiunte alla manovra: tassazione al 5% per gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi (che aumenterà le buste paga di 100 euro e oltre) e lo sblocco del turn over per forze dell’ordine, enti locali, personale Ata e ricercatori. Fonti di Fdi hanno espresso soddisfazione per altre misure aggiunte come il dimezzamento del minimo contributivo Inps per tre anni per commercianti e artigiani che aprono nuove attività, nuovi finanziamenti per la Zes unica al Sud e un compenso da 500 euro agli specializzandi di area sanitaria (veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi).Il Consiglio dei ministri successivo al vertice ha dato il via libera al decreto Milleproroghe. «È un dl molto più snello del passato, è stato approvato con un anticipo mai registrato prima rispetto alla fine dell’anno», osservano fonti di Palazzo Chigi. Tra le novità l’annullamento delle multe da 100 euro per chi non ha ottemperato agli obblighi vaccinali al tempo della pandemia Covid (previsto un rimborso per chi ha pagato). Slitta al 31 marzo l’obbligo di stipula di polizze catastrofali per le imprese. LEGGI TUTTO

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    L’allarme delle chiamate indesiderate: truffe in aumento e gestione fuori controllo

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    Le chiamate non richieste, spesso associate a rischi di truffa, rappresentano una preoccupazione crescente per gli italiani. I dati più recenti indicano un aumento evidente di attività fraudolente legate al telefono, un problema che sembra diventare sempre più difficile da gestire, persino per le grandi aziende che affidano le loro campagne di telemarketing a società esterne. Ecco cosa sta succedendo e come difendersi.Le pratiche scorrette più frequentiGli operatori adottano pratiche scorrette nei confronti dei consumatori arrivando a minacciare aumenti sulle tariffe in essere per spingere alla chiusura di un contratto. Si tratta di una prassi pericolosa e ingiusta, che, tuttavia, rimane in parte legale, dato che coinvolge operatori autorizzati dalle aziende e dal mercato, sebbene questi ultimi non siano sempre consapevoli delle modalità adottate. Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente multato Sky Italia per pratiche di telemarketing aggressivo. In un servizio di Rai News, TIM ha spiegato di avvalersi di agenzie per proporre offerte ai propri clienti, ma ha aggiunto che, non appena vengono riscontrate irregolarità, interviene tempestivamente per fermare l’agenzia responsabile. Si legge nella dichiarazione: “È difficilissimo arrivare all’origine di molte telefonate che, che partono dall’estero e spesso usano il sistema dello spoofing, basato sulla falsificazione dell’identità del chiamante, con la possibilità di programmare decine di chiamate al giorno verso lo stesso numero“.La situazione in ItaliaNel Belpaese, secondo una ricerca recente, le truffe telefoniche sono in costante aumento, con numeri che destano grande preoccupazione. Si stima che almeno il 40% degli italiani abbia ricevuto almeno una chiamata sospetta nell’ultimo anno. Inoltre, le segnalazioni di truffe telefoniche sono cresciute del 25% rispetto all’anno precedente. Tra le regioni più colpite si trovano Lazio e Campania. LEGGI TUTTO

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    Tim Kuniskis torna al timone di Ram Trucks: nuovo capitolo per Stellantis

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    I punti chiave

    Tim Kuniskis fa il suo ritorno in Stellantis e assume nuovamente la guida del marchio Ram Trucks, con effetto immediato. Secondo quanto riportato da CNBC, Kuniskis, che si era ritirato dall’azienda automobilistica all’inizio del 2024, è stato scelto per dirigere il celebre marchio di veicoli commerciali e pick-up. La decisione arriva in un momento cruciale per il gruppo, poco dopo le dimissioni del CEO Carlos Tavares a causa di tensioni legate al mercato nordamericano.Il ritorno di KuniskisIl ritorno di Kuniskis segna una nuova fase per Stellantis, con un chiaro tentativo di rilancio del mercato nordamericano, da tempo in difficoltà. Questo avvicendamento si colloca in un contesto di ristrutturazioni più ampie: l’accorpamento delle responsabilità di vendita sotto Jeff Kommor mira a semplificare e rendere più efficiente la gestione commerciale, mentre l’assegnazione di Alfa Romeo a Chris Feuell suggerisce un maggiore focus sulla valorizzazione dei marchi di lusso. “I cambiamenti di oggi ci permetteranno di operare in una struttura che porterà i migliori risultati per la regione, sbloccando un potenziale significativo e vincendo sul mercato. Una leva principale è che il marchio Ram abbia un amministratore delegato focalizzato esclusivamente su di esso”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato inviato via e-mail per confermare la nomina, riportato da Cnbc. LEGGI TUTTO