More stories

  • in

    Trump ci ripensa: dazi all’Ue sospesi fino al 9 luglio

    Ascolta ora

    Nuovo ripensamento di Trump sui dazi all’Unione europea. dopo una telefonata di domenica con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, il presidente Usa fa sapere che gli Stati Uniti ritarderanno l’applicazione di una tariffa del 50% sui beni provenienti dall’Ue dal 1° giugno al 9 luglio per guadagnare tempo per i negoziati con il blocco. Trump afferma che la presidente gli ha detto di “voler iniziare negoziati seri”. Ai giornalisti ha poi ribadito di aver detto “a chiunque volesse ascoltare, che deve farlo”. Ed ha aggiunto che Von der Leyen si è impegnata a “riunirsi rapidamente e vedere se possiamo trovare una soluzione”.”Buona chiamata con Trump – ha scritto von der Leye su X -. L’Ue e gli Usa condividono le relazioni commerciali più importanti e strette al mondo. L’Europa è pronta a portare avanti i negoziati in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, avremo bisogno di tempo fino al 9 luglio”. Tutto è bene ciò che finisce bene. Staremo a vedere come si evolverà la situazione.12.56 – Ue accelera i negoziati: “Oggi nuovo contatto”La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Usa Donald Trump nella telefonata avuta ieri hanno “sostanzialmente hanno concordato di accelerare i negoziati” sulle questioni commerciali e “di rimanere in stretto contatto”. Lo dice la portavoce capo dell’esecutivo Ue Paula Pinho, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Innanzitutto, spiega Pinho, “è stata una buona chiamata, come è stato anche notato nel post sui social media dalla presidente e confermato dallo stesso presidente Trump, quando ha parlato alla stampa ieri. Ora non entreremo nei dettagli, ma quello che posso dire è che stiamo parlando, ovviamente, delle relazioni commerciali più grandi e più strette del mondo. I negoziati sono complessi e quindi stanno prendendo tempo”. Ora, con questa telefonata , prosegue, “c’è anche un nuovo impulso per i negoziati e partiremo da lì. È positivo vedere che c’è impegno anche a livello del presidente e da parte nostra. Abbiamo sempre detto che eravamo pronti a raggiungere un accordo. Per quanto riguarda i negoziati, abbiamo un ottimo team guidato dal commissario Maros Sefcovic, che sta portando avanti le discussioni. Questo era il momento per un contatto a livello di presidenti. Nel frattempo le discussioni continueranno già da questo pomeriggio, quando i commissari dovranno fare una chiamata con il segretario al Commercio” degli Stati Uniti, Howard Lutnick.14:40 – Ue: “Proposta 0 per 0 resta sul tavolo”Per quanto riguarda la proposta tariffe ‘zero per zerò “è ancora ampiamente sul tavolo. Riteniamo che sia un punto di partenza molto interessante per un buon negoziato che potrebbe portare benefici su entrambe le sponde dell’Atlantico, e certamente lo sosterremo con forza, a partire dalla chiamata tra il commissario Sefcovic e il segretario Usa Lutnick questa sera, come abbiamo sempre fatto e come continueremo a fare”. Lo dice il portavoce della Commissione europea al Commercio Olof Gill durante il briefing quotidiano con la stampa.8.40 – Borse europee verso avvio solidoSi preparano a un’apertura in sostenuto rialzo le Borse europee, i future sull’Eurostoxx segnano un progresso dell’1,6% e quelli sul Ftse Mib dell’1,5%. A infondere di nuovo fiducia agli investitori è la notizia che Trump ha deciso di posticipare la scadenza dei dazi all’Ue dal primo giugno al 9 luglio. I listini dovranno fare a meno del faro di Wall Street, chiusa per il National Memorial Day. Chiusa per festività anche la Borsa di Londra (si festeggia la Spring Bank Holiday). LEGGI TUTTO

  • in

    Dall’assicurazione alla revisione: tutte le irregolarità a cui può risalire il Ced

    Ascolta ora

    Come è stato detto nei giorni scorsi, a breve arriverà un importante cambiamento nelle modalità di verifica delle forze dell’ordine impegnate nei controlli su strada: dal primo giugno, infatti, potranno avvalersi del sistema di accertamento elettronico permesso dal Ced del ministero dell’Interno. In questo modo poliziotti e carabinieri potranno consultare tutta una serie di dati riguardanti il conducente, e non ci sarà più bisogno del supporto cartaceo. In sostanza, dunque, decadranno patente e libretto di circolazione, anche se resterà necessario portare con sé i documenti da presentare nel caso in cui il sistema informatico non sia disponibile.Ma cosa sappiamo del Ced? Si tratta, in sintesi, di una banca dati messa a disposizione delle forze dell’ordine dal ministero. Ced è l’acronimo di Centro elaborazione dati ed un grane database costantemente aggiornato che racchiude una svariata serie di informazioni. Il sistema è stato istituito dall’art. 8 della Legge n. 21 del primo aprile 1981, e negli anni ha continuato a svilupparsi. Per legge, i membri delle forze dell’ordine sono tenute a far confluire nel Ced tutte le informazioni e le valutazioni raccolte durante i controlli, in modo tale che i dati siano disponibili al fine di futuri controlli. Tramite richiesta scritta, i cittadini hanno facoltà di sapere quali dati che li riguardano sono confluiti nel Ced. In caso di violazioni della privacy, c’è anche la possibilità di cancellare, convertire in forma anonima, rettificare o integrare le informazioni.Tornando ai controlli delle forze dell’ordine, agli agenti preposti alle verifiche su strada sarà sufficiente inserire il codice della targa per accedere a tutti i dati associati al veicolo. In questo modo la verifica sarà più rapida ed efficiente. Carabinieri, agenti di polizia, polizia stradale e polizia municipale potranno rapidamente risalire a informazioni relative allo stato della patente del guidatore, dettagli sul libretto di circolazione, stato dell’assicurazione del mezzo, date della revisione e presenza di eventuali fermi amministrativi.In pratica sapranno praticamente tutto ciò che riguarda il mezzo e chi lo conduce. Sarà quindi molto difficile nascondere certe irregolarità. LEGGI TUTTO

  • in

    Cnpr forum: “Rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie”

    Da sinistra in senso orario Tenerini, Ciani, Barzotti e Mancini

    Ascolta ora

    “L’inflazione ha colpito duramente durante gli anni post pandemici. Quello dell’inflazione non è un concetto astratto ma una tassa occulta che pesa sull’economia e sul potere d’acquisto delle famiglie in maniera chirurgica. Dopo la pandemia, con la guerra in Ucraina, abbiamo assistito a un aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia che ha influito pesantemente con l’aumento delle materie prime e dei beni di prima necessità. Una voragine è stata aperta dalla BCE che repentinamente ha alzato i tassi d’interesse che sono aumentati quasi il doppio. Tuttavia, ad aprile, secondo gli ultimi dati, abbiamo assistito a un lieve incremento degli stipendi e della paga oraria. Il governo ha compiuto grossi sforzi con il taglio del cuneo fiscale del sei/sette per cento per aumentare il potere d’acquisto degli italiani soprattutto per i ceti medio bassi, la riforma fiscale con l’accorpamento delle aliquote e ancora il bonus bollette replicato lo scorso mese. Ancora non è sufficiente, dobbiamo rendere strutturali alcune misure farle uscire dalla dimensione del bonus, c’è necessità di intervenire ulteriormente sul taglio del cuneo fiscale e rendere competitive le nostre aziende”. Lo ha dichiarato Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia in Commissione Lavoro a Montecitorio, nel corso del Cnpr forum “Salari bloccati e costi in salita: l’Italia che lavora è in difficoltà?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.“Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito molto in questi anni – ha sottolineato Paolo Ciani (Pd-Idp), segretario della commissione Affari sociali alla Camera dei deputati – come confermato anche dai dati Istat. Nonostante il governo abbia provato ad adottare alcune misure come il carrello alimentare, oggi ci troviamo con i cittadini alle prese con prezzi dei beni diventati esorbitanti. Come fa una famiglia dove entrano mille euro al mese ad andare avanti? C’è una congiuntura internazionale che ha colpito il settore dell’energia provocando il caro bollette e anche qui l’intervento del governo è stato insufficiente. Bisogna intervenire sul sistema alimentare tenendo presente che gli stipendi sono rimasti invariati e poi bisogna intervenire sugli extra profitti di chi in questi anni ha guadagnato moltissimo sulla pelle dei cittadini. Il tema dei salari bassi è un tema vero che tocca tantissimi ambiti lavorativi. La differenza con gli altri Paesi europei è sempre più evidente. In Italia si lavora molto e si guadagna di meno. Adeguare i salari è l’unica risposta concreta partendo dai tanti lavori sottopagati come ad esempio quelli degli insegnanti”.Secondo Paola Mancini (FdI), segretario della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia, “la crisi economica è globale e tutti ce ne siamo resi conto, continuano a essere anni pesanti. Sicuramente l’aumento dei costi dell’energia ha poi conseguentemente generato il sistema inflazionistico che ha visto ridurre il potere d’acquisto delle famiglie. Oggi la crescita è costante anche se contenuta e solo parzialmente c’è il recupero del potere d’acquisto dei salari. Gli interventi possibili possono essere di due generi: possono avere un effetto immediato o ravvicinato e un altro invece è di medio e di lungo periodo. Il governo da subito si è adoperato e continuerà a farlo con quelle politiche anche locali che sappiamo essere fondamentali per sostenere le fasce economicamente più fragili e quindi le famiglie più bisognose e questa è una risposta che definirei emergenziale e non strutturale. Per superare il gap e rilanciare il potere d’acquisto degli stipendi che si trasforma in una linfa per i consumi interni occorrono interventi di lungo respiro proiettati nel futuro. Provvedimento efficace è sicuramente la riduzione del cuneo fiscale che continuerà con un’analisi completa con provvedimenti strutturali anche per quello che riguarda la riforma del fisco che si attendeva da cinquanta anni”.Critica Valentina Barzotti (deputata del M5s in Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia): “Le famiglie stanno vivendo un momento difficile perché fanno davvero tanta fatica ad arrivare alla fine del mese. In Italia abbiamo più di quattro milioni di lavoratori poveri quello che si può fare è introdurre una soglia di retribuzione legale sotto la quale non si possa andare, quindi un salario minimo per legge. Questa proposta non è la panacea di tutti i mali ma va a intervenire in tutte quelle platee di lavoratori a bassa redditività che poi rappresentano la maggior parte delle nuove occupazioni. Necessario innestare anche la contrattazione collettiva che consente di defiscalizzare i rinnovi contrattuali con più soldi in busta paga per i lavoratori. I salari sono in stagnazione da oltre trent’anni oltre a un problema di produttività legata alla formazione e alla transizione tecnologica che non ha precedenti. Con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale è evidente sia necessario andare a formare i lavoratori per evitare che ci sia un effetto sostitutivo drammatico. Il rischio che si corre è che in assenza una formazione adeguata il lavoratore venga ulteriormente marginalizzato ancora di più”.Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Elisabetta Polentini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Roma: “L’inflazione ha colpito diversi settori e l’impatto pesante è su bollette e beni alimentari. Il costo della vita è aumentato gli stipendi no. Lo Stato deve azionare leve concrete per rilanciare il potere d’acquisto delle famiglie. Iniziamo col dire che la nostra Costituzione sancisce il diritto a una retribuzione sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa in alcuni programmi elettorali si è parlato di normare un salario minimo di nove euro lordi l’ora, c’è da chiedersi se l’importo che ne scaturisce possa essere in grado di garantire la dignità di un lavoratore e della sua famiglia. È sicuramente un passo per valorizzare erga omnes i trattamenti economici soprattutto per quei settori che subiscono il fenomeno del dumping contrattuale. Di contro va considerato che le piccole e medie imprese potrebbero avere difficoltà a sostenere l’aumento del costo del lavoro. Quindi il raggio d’azione politico deve avere una visione molto più ampia. Oltre al tema dei bassi salari l’Italia fa i conti con una produttività che cresce troppo lentamente. Non è solo un problema di retribuzioni ma serve intervenire anche su innovazione, formazione e qualità del lavoro”. LEGGI TUTTO

  • in

    Torna il Btp Italia, il titolo anti-inflazione col tasso minimo garantito

    Ascolta ora

    Dopo oltre un anno di assenza dai radar del Tesoro, torna protagonista il Btp Italia, il titolo di Stato indicizzato all’inflazione nazionale, pensato in particolare per i piccoli risparmiatori. Oggi scade il Btp Italia emesso nel 2020 (che raccolse oltre 22 miliardi di euro) e il Tesoro comunicherà il tasso minimo garantito della nuova emissione, che sarà in collocamento da martedì 27 a venerdì 30 maggio. Nei primi tre giorni la sottoscrizione sarà riservata al pubblico retail, mentre la giornata conclusiva sarà dedicata agli investitori istituzionali.Questa sarà la ventesima emissione del Btp Italia e porterà con sé alcune novità: avrà una scadenza a 7 anni — più lunga rispetto agli ultimi collocamenti — con termine fissato al 4 giugno 2032. Confermato anche il premio fedeltà dell’1% per chi lo sottoscriverà all’emissione e lo terrà fino alla fine. Il rendimento sarà calcolato in base all’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, con rivalutazione ogni sei mesi. Il tasso minimo dovrebbe essere interessante solo se si avvicinerà o supererà la soglia del 1,75%, ritenuto il “tasso di equilibrio” considerando un’inflazione attesa dell’1,35% e un rendimento nominale dei Btp a 7 anni del 3,1%.Il Btp Italia si presenta sul mercato sostenuto da un quadro macro-finanziario più favorevole rispetto al recente passato. Moody’s ha alzato l’outlook sul rating dell’Italia da “stabile” a “positivo”, confermando il giudizio Baa3, mentre S&P ha recentemente alzato il rating a BBB+ e Fitch ha confermato la tripla B. Secondo l’agenzia americana, i progressi nei conti pubblici — grazie al taglio del superbonus e al forte incremento delle entrate — e la solidità del sistema bancario italiano rafforzano la resilienza dell’economia nazionale.Palazzo Chigi ha accolto la revisione con soddisfazione: «Un segnale importante di fiducia nella solidità della nostra economia e nella credibilità delle politiche economiche del governo», ha commentato in una nota, sottolineando che il Paese proseguirà sulla strada della disciplina fiscale e del sostegno alla crescita.Per i risparmiatori, il Btp Italia rappresenta un’alternativa concreta ai titoli nominali, specie in uno scenario di incertezza geopolitica e tensioni sui dazi, che potrebbero far risalire l’inflazione. Tuttavia, le aspettative sui prezzi al consumo oggi appaiono piuttosto contenute: questo rende la “copertura” fornita dai titoli indicizzati relativamente poco costosa. I confronti storici aiutano a orientarsi: chi avesse acquistato il Btp Italia a ottobre 2019 (scadenza 2027), ha finora ottenuto un rendimento annuo del 3,21%, contro lo 0,20% dei titoli fissi. Ma l’emissione del novembre 2022, per esempio, ha reso finora il 4,72% annuo, appena inferiore al “gemello” nominale. LEGGI TUTTO

  • in

    Il “paradiso” per i pensionati: ecco le città dove si vive meglio

    Ascolta ora

    I punti chiave

    Dove si vive davvero bene in Italia quando si è in pensione? La risposta arriva dall’indagine sulla qualità della vita per fasce d’età 2025 del Sole 24 Ore, presentata al Festival dell’Economia di Trento e pubblicata lunedì 26 maggio. Il titolo scelto, Il “paradiso per i pensionati”, introduce una mappatura aggiornata dei territori italiani che garantiscono le migliori condizioni socio-economiche agli over 65, una fascia sempre più ampia e strategica nella struttura demografica e nei conti pubblici del Paese.Le miglioriIn vetta alla classifica c’è Bolzano, seguita da Treviso e Trento: tre province del Nord Est che rappresentano esempi concreti di un’economia territoriale capace di trasformare risorse in benessere. Bolzano primeggia grazie a elementi misurabili: ridotto consumo di farmaci per patologie croniche, elevati livelli di spesa pubblica pro capite per l’assistenza agli anziani e una forte densità di servizi culturali come biblioteche. La salute è solo una parte dell’equazione: a fare la differenza sono anche la partecipazione sociale e la qualità del tempo libero, parametri che contribuiscono a ridurre la pressione sul sistema sanitario e ad allungare in modo attivo la vita media.Chi c’è in fondo alla classificaL’intero Nord Est domina la graduatoria, con ben 17 presenze tra le prime 30 province italiane. Un dato che conferma la solidità di modelli economici locali capaci di garantire infrastrutture sociali e reti di supporto stabili ed efficienti. Al contrario, il Mezzogiorno arranca: Trapani è fanalino di coda, seguita da Vibo Valentia e Napoli. Qui l’assenza di un welfare pubblico strutturato trasferisce l’onere della cura direttamente sulle famiglie, con conseguenze sia economiche che sociali. LEGGI TUTTO

  • in

    Costruzioni abusive sul tetto condominiale: quando la demolizione è obbligatoria

    Ascolta ora

    I punti chiave

    Può capitare, soprattutto nei condomini con spazi esterni poco utilizzati, che un condòmino decida di costruire qualcosa sul lastrico solare dell’edificio: una veranda, una tettoia, se non addirittura una stanza in più. Il tutto spesso con l’idea che, trattandosi di un’area a lui “riservata”, l’intervento sia legittimo. Ma è davvero così? E come devono regolarsi gli altri condòmini? Vediamo.Uso esclusivo non è proprietàIl primo punto da chiarire è questo: anche quando un condòmino ha l’uso esclusivo del lastrico solare, la proprietà resta comunque condominiale. Significa che tutti i condòmini ne sono comproprietari e conservano certi diritti su quella parte dell’edificio, soprattutto per motivi funzionali, come la manutenzione del tetto o l’installazione di impianti comuni.Cosa si può (e non si può) fareChi ha l’uso esclusivo del lastrico può certamente utilizzarlo per stendere i panni, prendere il sole o collocarci qualche arredo leggero. Ma non può costruire opere stabili, non può modificarne la destinazione (da tetto a locale abitabile, ad esempio), né può impedire agli altri condòmini l’accesso quando serve. I limiti sono fissati dal Codice Civile, all’articolo 1102: l’uso di una parte comune da parte di un singolo non deve mai compromettere il pari diritto degli altri.Quando il manufatto è illecitoSe il manufatto realizzato sul lastrico solare è stato costruito senza autorizzazione del condominio, oppure in violazione delle norme edilizie, si parla di uso illecito. Questo vale anche quando il manufatto è stato realizzato da anni o non sembra arrecare un danno concreto. Il solo fatto che un condòmino si appropri di uno spazio comune in maniera permanente e strutturale può essere sufficiente per configurare un abuso.Cosa dice la giurisprudenzaNegli ultimi anni, la Corte di Cassazione ha stabilito con chiarezza che il diritto d’uso esclusivo non comporta automaticamente il diritto di costruire. Nella sentenza n. 11670/2023, ad esempio, i giudici hanno ribadito che anche in assenza di danni concreti o lamentele, un’opera abusiva su parte comune va rimossa. Lo stesso principio si ritrova in numerose altre pronunce (come la n. 14107/2012 e la n. 16496/2019).Chi può chiedere la demolizioneLa richiesta di rimozione può partire dall’assemblea condominiale, ma anche da un singolo condòmino che ritenga leso il proprio diritto. Il giudice, se riconosce l’illiceità dell’opera, può ordinare la demolizione a spese del responsabile. E non conta che l’opera sia piccola o “reversibile”: ciò che conta è il principio di rispetto della cosa comune. LEGGI TUTTO

  • in

    Orsini: “Senza Ilva dovremo comprare acciaio all’estero”

    Ascolta ora «Sono un europeista convinto, credo che il sistema Europa possa dare davvero tanto. Però l’Europa deve cambiare passo» ed «essere più rapida nelle decisioni» perché «in un contesto di conflitti economici, con le altre aree del mondo che si muovono più velocemente, l’Europa rischia di essere stritolata». È il messaggio del presidente di […] LEGGI TUTTO

  • in

    La bonifica dell’ex Carbon e la rinascita di Ascoli Piceno

    C’è una data che ha segnato un punto di svolta nella storia recente di Ascoli Piceno, e quella data è venerdì 16 maggio. All’interno dell’area ex Carbon nel quartiere San Marcello, è stata inaugurata ufficialmente la vasca di prima pioggia, al termine di un imponente intervento di bonifica ambientale. Si è trattato di un’azione dal forte valore simbolico, emblema di una rinascita, voluta e perseguita con determinazione dal sindaco Marco Fioravanti, che ha raccolto i frutti di un impegno politico e istituzionale portato avanti con costanza negli anni.La trasformazione dell’ex sito industriale a lungo uno dei luoghi più critici dal punto di vista ambientale dell’intera provincia è finalmente entrata in una fase storica. La bonifica della vasca di prima pioggia segna l’avvio di una rigenerazione profonda, urbana e sociale, di un’area che per decenni è stata sinonimo di degrado, inquinamento e abbandono. La giornata è proseguita con un evento programmatico: il primo Festival della Sostenibilità «competitiva», organizzato con il patrocinio dell’Università Politecnica delle Marche.«È stata una data da segnare in rosso sul calendario – ha commentato il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti – All’ex Carbon abbiamo inaugurato ufficialmente la vasca di prima pioggia, al termine dei lavori di bonifica. Un primo passo fondamentale per trasformare l’ex fabbrica in zona San Marcello da sito inquinato a simbolo di rinascita per l’intera città. Grazie a un grande lavoro di squadra, coordinato dal Gen. Giuseppe Vadalà, realizzeremo quella Cittadella del Futuro che porterà il nome della famiglia Faraotti: il doveroso riconoscimento a uno dei principali protagonisti della riqualificazione dell’ex Sgl Carbon, che ha offerto un contributo sostanziale all’attuazione del progetto».La giornata è poi proseguita con un importante appuntamento dedicato a sostenibilità, ambiente e imprese, in un luogo dal valore fortemente simbolico. Si è svolto il primo Festival della sostenibilità «competitiva», realizzato con il patrocinio dell’Università Politecnica delle Marche. È stata un’occasione preziosa per fare il punto sullo stato di avanzamento delle bonifiche dell’ex sito industriale, che ha conosciuto una svolta storica con la definitiva messa in sicurezza della vasca di prima pioggia.«Un grande risultato che ci ha consentito di guardare al futuro con ottimismo e sempre maggiore determinazione. Si è trattato della prima, fondamentale tessera di un progetto più ampio: la rigenerazione di un’area strategica per Ascoli. Con questo evento abbiamo voluto stimolare una riflessione pubblica su questi temi, sottolineando come sostenibilità e competitività possano procedere insieme, per costruire una città più sana e, allo stesso tempo, più dinamica e prospera dal punto di vista economico», ha sottolineato il sindaco.La riqualificazione dell’ex Carbon rientra dunque in una più ampia strategia urbana ed economica, che il primo cittadino ha saputo costruire nel tempo con pazienza e visione. Da un lato, l’esigenza non più rinviabile di recuperare aree dismesse e contaminate; dall’altro, la sfida di rilanciare Ascoli come città attrattiva, in grado di coniugare qualità della vita, innovazione e opportunità di impresa.La giornata si è aperta con i saluti istituzionali e ha visto numerosi interventi di relatori qualificati. «Rigenerare il patrimonio urbano è sempre una buona pratica della pubblica amministrazione. A maggior ragione se questo avviene come per la ex-Carbon, che grazie al lavoro sinergico tra tutti i soggetti coinvolti ha portato alla riqualificazione e bonifica di un sito inquinato situato al centro della città, in un’ottica di sostenibilità e di recupero degli spazi da destinare alla comunità con aree verdi e spazi per gli eventi. Si è trattato di un grande lavoro», ha affermato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in un messaggio inviato nel corso dell’inaugurazione.Tra gli interventi più attesi della giornata c’è stato anche quello del Commissario unico di Governo per la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche e dei siti contaminati, Giuseppe Vadalà, che ha sottolineato il valore nazionale dell’operazione: «Le bonifiche e messe in sicurezza dei siti contaminati dall’industrializzazione pregressa sono una delle attività strategiche del Paese, in quanto al disinquinamento si unisce il recupero del territorio a favore dei cittadini per usi oggi più sostenibili. Ascoli è un esempio, come anche esemplare è stata la collaborazione istituzionale fra il Commissario e il Comune. L’intervento realizzato consentirà alla parte imprenditoriale privata di completare il progetto per Ascoli. Ringrazio il sindaco Fioravanti per quanto ha svolto per la città e per la proficua conclusione dell’iter del contenzioso in atto». Altro protagonista della rinascita dell’ex Carbon è Battista Faraotti, Presidente di Restart, la società che ha creduto nella possibilità di trasformare l’area in una risorsa per il futuro. «Siamo soddisfatti per la conclusione di questa prima fase ha affermato Faraotti che conduce al prossimo step, dando la possibilità di guardare al futuro con fiducia e determinazione, per restituire questa grande area a tutta la città». Il modello di Ascoli, con il suo mix di visione politica, cooperazione istituzionale e coinvolgimento delle imprese, si candida così a diventare un esempio replicabile altrove. In un’epoca in cui la sostenibilità rischia di essere ridotta a slogan, qui diventa azione concreta, investimento sul territorio, rinascita autentica. LEGGI TUTTO