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    Irpef e taglio del cuneo, cosa cambia in busta paga

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    Le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2025 sull’Irpef e sul cuneo fiscale avranno effetti variabili a seconda della fascia di reddito. Il nuovo sistema abbandona il taglio degli oneri contributivi applicato nel 2024, introducendo invece una somma aggiuntiva per i redditi complessivi inferiori a 20.000 euro, con importi variabili da 481 a 871 euro annui. Per i redditi tra 20.000 e 32.000 euro è prevista una detrazione fissa di 1.000 euro, mentre tra 32.001 e 40.000 euro la detrazione è decrescente. Sopra i 40.000 euro il beneficio si azzera.Il taglio del cuneoIl legislatore ha adottato un approccio mirato:Redditi fino a 8.500 euro: riduzione del 7,1%.Redditi tra 8.501 e 15.000 euro: riduzione del 5,3%.Redditi oltre i 15.000 euro: riduzione del 4,8%.Questa somma aggiuntiva non concorre a formare il reddito imponibile contributivo.Le variazioniDi seguito una tabella sintetica (simulazione del Consiglio Nazionale dei Commercialisti per il Corriere) che mostra gli impatti sulle buste paga per fasce di reddito: LEGGI TUTTO

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    Imprese, via libera del governo al ddl Pmi. Spinta alle imprese che fanno rete tra loro

    Il ministro Adolfo Urso

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    Alleanze tra Piccole e medie imprese per migliorare l’accesso al credito, coordinamento delle filiere produttive, ricambio generazionale e assunzioni agevolate dei giovani. Oltre a un interessante provvedimento che prevede una rivoluzione per quanto riguarda le recensioni online a ristoranti e strutture turistiche al fine di combattere quelle false. Sono numerosi gli spunti offerti dal disegno di legge annuale sulle Pmi, approvato ieri dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in foto). «Una svolta per la politica industriale del nostro Paese, che valorizza il ruolo delle piccole e medie imprese, cuore pulsante dell’economia nazionale e dell’identità produttiva del Made in Italy, attraverso un sistema normativo mirato all’innovazione, alla competitività e alla crescita», ha affermato il ministro Urso.Tra gli aspetti più rilevanti del provvedimento, sono state introdotte misure per incentivare forme di aggregazione tra imprese del settore Moda: questo può permettere loro di incrementare la capacità di investimento, di innovazione e la propria presenza sui mercati internazionali. A questo scopo sono destinati alle filiere del comparto Moda fino a 100 milioni di euro per i Mini Contratti di Sviluppo, finalizzati a sostenere programmi di investimento di importo non inferiore a 3 milioni di euro e non superiore a 20 milioni.Nel ddl sono introdotte le «Centrali consortili», che saranno vigilati dal Mimit, ovvero enti giuridici nati per coordinare reti di imprese organizzate in consorzi di filiera. Per favorire l’accesso al credito delle Pmi, è stato attribuito al governo una delega per il riordino normativo dei Confidi. Nella misura figurano incentivi per le imprese che aderiscono a un contratto di rete, con la sospensione delle imposte sugli utili destinati a finanziarie investimenti previsti nel programma comune. Introdotta, inoltre, una sorta di staffetta generazionale per le imprese fino a 50 dipendenti: ovvero un sistema di trasferimento generazionale con part-time incentivato per l’accompagnamento alla pensione e assunzioni agevolate di giovani under 35. LEGGI TUTTO

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    Messina: “L’Italia è Intesa Sanpaolo”

    Ascolta ora Attenti a quei due, Carlo Messina e Andrea Orcel, banchieri italiani, nemici amici. Il primo gioca da king maker del sistema Paese, con la sua Intesa Sanpaolo a fianco di Confindustria. Il secondo prova a crescere a colpi di mercato e con l’identità paneuropea di Unicredit, anche a costo di indispettire il governo […] LEGGI TUTTO

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    Tim, Vivendi finisce ko. “Il ricorso è illegittimo”

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    Sconfitta su tutta la linea per Vivendi. La sentenza di ieri del Tribunale di Milano, infatti, ha bocciato il ricorso del primo socio francese di Tim (di cui ha il 23,7% del capitale) contro la decisione del consiglio d’amministrazione che nel novembre del 2023 aveva dato il via libera alla cessione da 22 miliardi di euro delle rete fissa al fondo americano Kkr. Per i transalpini, l’ok sarebbe dovuto passare per un’assemblea straordinaria, poiché la cessione delle rete è un evento in grado di incidere pesantemente sull’oggetto della società.Il collegio dei giudici, guidato da Angelo Mambriani, ha però premiato la difesa dei legali di Tim Francesco Gatti, Carlo Pavesi e Andrea Zoppini e smontato la tesi dei ricorrenti. Il ricorso contro la delibera del cda (guidato da Pietro Labriola, in foto) è stato ritenuto illegittimo perché «mai nel corso del giudizio» Vivendi ha prospettato «la volontà di esprimere, nell’eventuale assemblea indetta per la modificazione dell’oggetto sociale», un voto «dissenziente» all’operazione di vendita della rete. Addirittura, nel corso dell’interrogatorio, «il suo legale rappresentante si è limitato a ribadire che Vivendi, con l’introduzione del presente giudizio, mirava semplicemente ad ottenere la convocazione dell’assemblea per acquisire in quella sede maggiori informazioni sull’operazione».Peccato che, fanno notare le toghe, questo sarebbe stato nelle facoltà dei francesi in base al Testo unico della finanza. In quanto azionisti con una quota superiore al 5%, infatti, avrebbero potuto richiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria. Ma non l’hanno mai fatto.Respinta anche la domanda di annullamento della delibera per violazione della disciplina sulle parti correlate (in virtù della relazione preesistente tra Tim e Kkr attraverso la quota in FiberCop) per carenza di «legittimazione del socio». Secondo il Tribunale, l’eventuale violazione su questo punto può essere fatta valere solo dagli amministratori e dal Collegio sindacale, fermo restando la possibilità per i soci o la società di promuovere azione di responsabilità nei confronti degli amministratori. Rispedita al mittente anche la richiesta di annullamento per violazione della regola sugli obblighi di trasparenza e conflitto d’interesse relativa alla posizione del consigliere Giovanni Gorno Tempini (presidente di Cassa e Depositi e prestiti e azionista di Tim) essendo stata la domanda introdotta tardivamente. LEGGI TUTTO

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    Cagnoli alla conquista di Key2People

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    Giovanni Cagnoli (foto) torna sulle scene della consulenza. Dopo una lunga militanza ai vertici prima di Bain Cuneo, di cui fu fondatore, e poi di Bain & Company Italia, nel 2018 aveva assunto la presidenza operativa, anche quale azionista, di Carisma, holding di partecipazioni in società industriali dedicata allo sviluppo di piccole e medie aziende italiane. Alla testa di Bain, Cagnoli si era occupato – quale consulente – dello sviluppo delle strategie e della ristrutturazione di aziende private, pubbliche e di primari gruppi bancari e finanziari italiani, oltre a essere stato attivo nello sviluppo e definizione di piani di turnaround e di creazione di valore per gli azionisti di grandi organizzazioni e per primarie famiglie industriali italiane. LEGGI TUTTO

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    Renault va in “ricarica” con le colonnine di Aspi

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    Nasce l’asse tra Free To X (Autostrade per l’Italia) e Mobilize (Renault). Obiettivo: sviluppare sempre di più il business della e-mobility, ovvero delle colonnine di ricarica ad alta potenza per veicoli (pieno di energia in 15 minuti), anche al di fuori della rete autostradale con la possibilità, in futuro, secondo indiscrezioni, di allargare l’iniziativa ad altri Paesi. L’operazione, che si è svolta attraverso un bando pubblico al quale avrebbero partecipato, oltre a Renault, alcuni fondi d’investimento, prevede la cessione di una quota del capitale dell’asset Free To X di cui è ad Giorgio Moroni. Il gruppo automobilistico francese, peraltro guidato dall’italiano Luca De Meo, attraverso Mobilize, che si occupa di nuova mobilità, avrebbe risposto ai requisiti essenziali per dar vita all’iniziativa. LEGGI TUTTO

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    Fisco, arriva il nuovo 730 “extralarge”: ecco cosa cambia

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    Il Fisco si prepara alla prossima stagione dichiarativa mettendo a disposizione un primo schema dei modelli, in vista dell’approvazione finale. L’Agenzia delle Entrate (in foto il neodirettore Vincenzo Carbone) ha pubblicato in veste non definitiva il 730 per il 2025, insieme alle istruzioni. Si tratta di un modello con un perimetro allargato, visto che da quest’anno i contribuenti non titolari di partita Iva potranno utilizzare il modello anche per indicare i redditi a tassazione separata o soggetti a imposta sostitutiva.Nel 730 si trovano anche: rimodulazione delle aliquote per scaglioni di reddito, nuovo regime agevolativo per redditi dominicali e agrari, novità sulla tassazione delle locazioni brevi, bonus tredicesima, indennità di 100 euro ragguagliata al periodo di lavoro. On line anche la bozza del 770 che datori di lavoro ed enti pensionistici utilizzano per comunicare i dati fiscali relativi alle ritenute operate nel 2024.Ieri, inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato un dpcm di recepimento di una lunga serie di interventi che hanno modificato la normativa Isee. Il decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tra le principali novità c’è l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. LEGGI TUTTO

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    Early bird, ecco le piattaforme più popolari per acquistare biglietti aerei scontati

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    Gennaio è il mese dei biglietti aerei. Nel senso che anche le compagnie aeree e i siti di viaggio approfittano del ritorno dalle ferie natalizie per far pensare subito alle prossime vacanze, dando forti sconti come consolazione. Una pratica che in tecnologia viene usata per chi vuole prenotare in anticipo il nuovo modello saltando la fila: si chiama “Early bird”, arriva dall’espressione inglese «The early bird catches the worm» (che vuol dire in pratica «Chi si alza presto prende il verme»), regala sensazioni di benessere digitale. Insomma: ti prepara già al prossimo volo e in più ti fa risparmiare sul biglietto. Per aiutare in questo, in Rete ci sono a piattaforme di prenotazione che offrono strumenti avanzati per confrontare i prezzi e trovare le migliori offerte (sì, c’entra sempre l’intelligenza artificiale). Ecco alcune delle più popolari:SkyscannerIdeale per confrontare prezzi di diverse compagnie aeree e trovare voli economici in tutto il mondo. Offre un calendario che mostra i giorni più economici per viaggiare.Google FlightsUno strumento intuitivo che consente di monitorare i prezzi e ricevere avvisi su eventuali variazioni. Permette di esplorare destinazioni in base al budget.KayakOltre a confrontare i prezzi, offre funzionalità come l’“Explore” per scoprire destinazioni convenienti. Include pacchetti volo + hotel per un risparmio maggiore.MomondoSpecializzato in voli economici, consente di confrontare le tariffe di diverse agenzie di viaggio online. Include strumenti per trovare voli last-minute.HopperUtilizza un algoritmo avanzato per prevedere l’andamento dei prezzi e suggerire il momento migliore per prenotare. Offre notifiche personalizzate per le rotte preferite.Ovviamente tutto quanto sopra prevede che abbiate una minima idea di dove voler andare nei mesi successivi e soprattutto che sappiate utilizzare la giusta tecnica per massimizzare il risparmio. E tanto per dire ecco che in questo momento in giro ci sono tariffe andata e ritorno per Boston da 499 euro (ITA Airways), per San Francisco a/r da 535 euro (British Airways), per Abu Dhabi da 501 euro (Etihad), per Melbourne da 1654 euro (Qantas). Così, scegliendo a caso. LEGGI TUTTO