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    Nuovo blocco per la nave Open Arms

    La nave dell’Ong Open Arms è arrivata al porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) nel pomeriggio di mercoledì, dopo aver soccorso in mare 176 migranti.Nave Open Arms – Nanopress.itPer l’imbarcazione è stato disposto un fermo amministrativo di 20 giorni e una sanzione pecuniaria di alcune migliaia di euro per l’Organizzazione non governativa. Il provvedimento era già stato adottato il 22 agosto scorso, per il mancato rispetto del decreto Piantedosi.Nuovo blocco per la Open ArmsNuovo stop per la nave Open Arms, l’imbarcazione dell’Ong che nel pomeriggio di mercoledì è arrivata al porto di Massa Carrara con a bordo 176 migranti. Per l’imbarcazione è stato disposto un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa per l’Ong che gestisce il lavoro. A renderlo noto, tramite i suoi canali ufficiali, è stata la stessa Organizzazione.🔴 #ÚLTIMAHORANuevo bloqueo administrativo de 20 días y multa de hasta 10.000 euros para el #OpenArms.Tras más de 6 horas de interrogatorio a nuestro Capitán y a nuestra Coordinadora SAR, las autoridades italianas nos vuelven a embargar el barco.¿El delito? Haber salvado… pic.twitter.com/FtifMaLFJ8— Open Arms (@openarms_fund) October 5, 2023Un provvedimento simile era già stato adottato il 22 agosto scorso, quando venne contestato il mancato rispetto del decreto Piantedosi (dal nome del ministro) che proibisce i salvataggi multipli in mare. LEGGI TUTTO

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    Il settembre del 2023 è stato il più caldo mai registrato sulla Terra

    Il settembre del 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato secondo i dati del Climate Change Service di Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra. La temperatura media globale dell’aria è stata di 16,38 °C, che significa 0,93 °C in più della media per lo stesso mese tra il 1991 e il 2020, il trentennio di riferimento, e 0,5 °C in più rispetto al precedente massimo storico, registrato nel settembre del 2020. Più in generale tra gennaio e settembre le temperature globali sono state di 0,52 °C superiori alla media e di 0,05 °C in più rispetto allo stesso periodo più caldo mai registrato in un anno (il 2016).Secondo Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service, le «temperature senza precedenti» di questi mesi fanno ipotizzare che con buona probabilità alla fine di dicembre il 2023 risulterà l’anno più caldo mai registrato.La temperatura media globale di settembre tra il 1940 e il 2023 (Climate Change Service di Copernicus)Le stime di Copernicus sono realizzate usando diversi tipi di dati: le misure dirette della temperatura fatte da reti di termometri presenti sulla terra e in mare, e le stime dei satelliti. Questi rilevano la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre e oceanica e ne calcolano la temperatura. (AP Photo/Gregorio Borgia) LEGGI TUTTO

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    Camion perde travi, automobilista ferito nel Casertano

    L’incidente è avvenuto questa mattina, poco dopo le 7, sulla strada statale Sannitica a Marcianise, provincia di Caserta. Camion – Nanopress.itSul posto sono accorsi i vigili del fuoco del capoluogo campano, che hanno liberato l’automobilista dalla sua auto. L’uomo è stato poi trasferito in ospedale. Le sue condizioni non sarebbero gravi.Camion perde carico e ferisce automobilista nel CasertanoStava viaggiando a bordo della sua auto quando è stato colpito da alcune travi perse dal camion che lo precedeva lungo la strada statale Sannitica a Marcianise, in provincia di Caserta. È così che un automobilista di 55 anni è rimasto ferito questa mattina. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco, che lo hanno liberato dalle lamiere della vettura. L’uomo è stato poi trasferito in ospedale, ma non avrebbe riportato ferite gravi. LEGGI TUTTO

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    Sono state trovate altre due specie di granchi alieni nell’Adriatico

    Il granchio blu non è l’unica specie di granchi alieni presente nel mar Mediterraneo: ne sono state trovate almeno altre due. Mercoledì l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IRBIM) ha annunciato il ritrovamento di un granchio della specie Charybdis feriata, chiamata anche “granchio crocifisso”, al largo delle coste di Senigallia, in provincia di Ancona. E uno studio pubblicato ad agosto da un gruppo di ricerca dello stesso istituto dava conto della presenza di una terza specie, il granchio blu del mar Rosso (Portunus segnis), sempre vicino ad Ancona e nel mar Ionio, vicino alle coste calabresi.Il granchio crocifisso è una specie originaria delle acque tropicali e subtropicali dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico e ha grandi dimensioni: i maschi possono arrivare a pesare un chilo. Come i granchi blu, vengono pescati e mangiati nelle zone di origine. Secondo i ricercatori dell’IRBIM potrebbe essere arrivato nel Mediterraneo nello stesso modo in cui si pensa sia arrivato il granchio blu: nelle acque di zavorra delle navi mercantili, cioè nell’acqua che le grandi imbarcazioni prelevano dal mare per mantenersi stabili durante la navigazione e che possono poi disperdere a migliaia di chilometri di distanza.Il granchio crocifisso trovato al largo di Senigallia è il primo individuo della specie segnalato nell’Adriatico, ma già nel 2004 ne era stato segnalato uno vicino a Barcellona, in Spagna, e più di recente altri vicino a Livorno (2015) e nel golfo di Genova (2o22): tutti insomma sono stati avvistati vicino a grandi porti, e dato che finora i ritrovamenti sono stati pochi si può pensare che per il momento la loro presenza sia sporadica e limitata ad alcuni individui.Il granchio blu del mar Rosso trovato nell’Adriatico (Ernesto Azzurro, CNR-IRBIM)– Leggi anche: Nei mari della Calabria sono stati avvistati due pesci scorpioneAnche per il granchio blu del mar Rosso è stata ipotizzata la stessa origine. Per entrambe le specie, almeno per il momento, i ricercatori dell’IRBIM non temono che si possa arrivare una proliferazione simile a quella del granchio blu (Callinectes sapidus), che in alcune zone d’Italia è diventato una specie invasiva e ha causato grossi danni alle specie autoctone e agli allevamenti di molluschi. Infatti le temperature dei mari che circondano l’Italia sono probabilmente troppo basse perché le due specie di granchi ci si possano trovare bene al punto da creare nuove popolazioni.«Considerate le caratteristiche ecologiche del granchio crocifisso e la sua tolleranza termica, non riteniamo che ci sia il rischio di un’invasione di questa specie in Adriatico», ha detto Ernesto Azzurro, biologo dell’IRBIM di Ancona, che aveva commentato in modo simile lo studio sul granchio blu del mar Rosso. Tuttavia Azzurro e i suoi colleghi hanno sottolineato che le cose potrebbero cambiare, dato che per via del cambiamento climatico causato dalle attività umane anche le temperature del mar Mediterraneo stanno aumentando: «L’attuale aumento delle temperature sta favorendo il successo di specie tropicali invasive, ed è molto importante monitorare la presenza e la distribuzione di questi alieni in stretta collaborazione con i pescatori».Al di là dei granchi nuotatori, negli ultimi anni si sono viste sempre più specie animali aliene nel Mediterraneo. Spesso si tratta di pesci e spesso arrivano dal mar Rosso attraverso il Canale di Suez: come nel caso del pesce scorpione (di cui quest’estate sono stati trovati due individui in Calabria). Il Mediterraneo e il mar Rosso sono collegati dal Canale fin dal 1869, ma è solo negli ultimi decenni che certe specie hanno cominciato a migrare dall’uno all’altro perché il cambiamento climatico ha reso il Mediterraneo più ospitale per certi animali del mar Rosso. Dal 1869 al 2008 sono state almeno 63 le specie che sono arrivate nel Mediterraneo dal mar Rosso.– Ascolta anche: Vicini e lontani, il podcast sulle specie aliene prodotto dal Post con Oikos LEGGI TUTTO

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    Ventidue lavoratori in nero su 23, denunciati due imprenditori a Canicattì

    La scoperta è stata fatta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro, che hanno controllato due aziende che si occupano di produzione e commercio di uva e pesche a Canicattì. Lavori nei campi – Nanopress.itDue imprenditori sono stati denunciati alla Procura per omessa sorveglianza sanitaria e violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per una delle due aziende ispezionate è scattata anche la chiusura.Denunciati due imprenditori a CanicattìSoltanto uno su 23 lavoratori era stato assunto con regolare contratto. Per gli altri 22 il lavoro era totalmente in nero. È quanto scoperto dai carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro, insieme al personale ispettivo della Regione Siciliana, in due aziende di Canicattì, provincia di Agrigento.Per i proprietari delle due aziende, che si occupano di produzione e commercio di uva, sono scattate le denunce alla Procura. Ai due vengono contestate violazioni alla sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre all’omessa sorveglianza sanitaria.Per una delle due aziende agricole ispezionate, i carabinieri di Canicattì hanno disposto anche la sospensione dell’attività e sono scattate sanzioni amministrative da 4mila e 51.100 euro. LEGGI TUTTO

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    Nuovo sbarco di migranti nella notte a Lampedusa

    Nuovo sbarco di migranti questa notte sull’isola di Lampedusa, al molo di Favaloro sono sbarcate 46 persone a bordo della motovedetta delle Fiamme gialle. L’imbarcazione era partita dalla Libia e a bordo c’erano persone di diversa nazionalità, tra di loro anche un bambino.Migranti camminano a Lampedusa – Nanopress.itDiversi gli sbarchi avvenuti nella notte tra il 3 ottobre e il 4 ottobre, Lampedusa ha accolto in totale 254 migranti arrivati in quattro differenti sbarchi. Tutti sono stati trasferiti presso l’hotspot presente nell’isola. È previsto che oggi 63 migranti lasceranno l’isola a bordo di una nave diretta ad Agrigento, saranno scortati dalla Polizia e fatti salire sulla nave Sansovino.Ancora sbarchi a Lampedusa, nella notte arrivati altri 46 migrantiQuesta notte a Lampedusa c’è stato un nuovo sbarco di migranti, sono in totale 46 le persone arrivate tra di loro c’è anche un bambino.Sono arrivati a bordo della motovedetta delle Fiamme gialle e sbarcati al molo di Favaloro, il barchino su cui stavano attraversando il Mediterraneo è stato individuato e accompagnato dall’ong Nadir.I 46 migranti provengono da nazioni differenti, alcuni di loro sono dell’Egitto, altri del Bangladesh, e poi ce ne sono alcuni che provengono dalla Siria e dal Pakistan.Da quanto ricostruito dalle autorità il barchino sui cui viaggiavano i 46 migranti è partito dalla Libia, precisamente dal porto di Zuara.Hotspot Lampedusa – Nanopress.itOggi 63 migranti lasciano l’hotspot di LampedusaSe alcuni arrivano sull’isola altri la lasciano, è previsto infatti che oggi, 5 ottobre 2023, saranno 63 i migranti che lasceranno l’hotspot di Lampedusa.Attualmente al centro che si trova nella contrada Imbriacola sono 125 gli ospiti, tra di loro ci sono 21 minori che non sono accompagnati da nessun adulto.63 di questi ospiti lasceranno l’hotspot, verranno scortati dalla Polizia al porto per farli imbarcare sulla nave Sansovino che si dirigerà a Porto Empedocle che si trova ad Agrigento.Questo di questa notte non è stato l’unico sbarco avvenuto in questi giorni, infatti per tutta la notte tra il 3 ottobre e il 4 ottobre sono arrivati diversi migranti nell’isola.Ci sono stati in tutto quattro sbarchi per un totale di 254 migranti accolti a Lampedusa. Tutti e 254 sono stati accorti presso l’hotspot presente nel territorio.Nel primo sbarco avvenuto c’erano 98 migranti, nel secondo invece 59, nel terzo ce ne erano 43 e nell’ultimo 54 migranti.Non solo Lampedusa è interessata dagli sbarchi dei migranti, ma diverse località anche della costa dell’Isola siciliana sono state interessate dagli sbarchi.A Marettimo, che fa parte dell’arcipelago delle Egadi, sono giunti 29 tunisini che sono poi stati traferiti a Trapani. Invece a Pantelleria diversi sbarchi sono avvenuti dal 01 ottobre a ieri, 04 ottobre 2023, per un totale di 282 migranti accolti.A Massa Carrara sono giunti 176 migranti, tra di loro circa 90 minorenni, quest’ultimi sono arrivati a bordo della nave ong Open Arms.Un’altra imbarcazione è giunta invece a Capo Passero con a bordo 37 migranti, erano partiti dalla Libia, sono poi stati trasferiti ad Augusta e al momento è stato fermato un cittadino di nazionalità egiziana, nella città di Siracusa, ritenuto di essere lo scafista che li ha portati sulle coste italiane. LEGGI TUTTO

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    Incidente sul lavoro a Napoli, operaio investito e ucciso da un furgone nel cantiere della metropolitana

    L’incidente è avvenuto questa mattina in un cantiere della linea metropolitana a Napoli, in via Giaime Pintor.Incidente sul lavoro – Nanopress.itLa vittima sarebbe stata investita da un furgone. Sul posto polizia e sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.Incidente sul lavoro a NapoliUn operaio di 60 anni è morto questa mattina a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere della linea metropolitana a Napoli, in via Giaime Pintor. Stando a quanto ricostruito finora, la vittima sarebbe stata investita da un furgone. Sul posto sono giunti gli uomini della Polizia di Stato, che si stanno occupando dei rilievi, per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.Stando a quanto riferisce l’Ansa, l’incidente è avvenuto in un cantiere Eav nella zona di Secondigliano. L’operaio, che è morto praticamente sul colpo, sarebbe stato preso in pieno da un furgone, durante una manovra di retromarcia. LEGGI TUTTO

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    Strage di Mestre, identificate tutte le vittime

    Sono state identificate tutte e 21 le vittime della strage di Mestre, tra di loro ci sono anche diversi bambini tra cui un neonato e una donna in stato di gravidanza.Vigili del Fuoco mentre rimuovono il pullman – Nanopress.itI feriti invece sono stati identificati solo in parte, per 13 di loro è stato possibile risalire all’identità mentre sugli ultimi due ci sono ancora accertamenti in corso.Identificate tutte le vittime della strage di MestreIl bilancio delle vittime della strage di Mestre è di 21 persone, di cui 4 sono di nazionalità rumena e 9 sono invece di nazionalità ucraina.Ci sono poi tre persone di nazionalità tedesca, due che provenivano dal Portogallo, un croato, un sudafricano e il conducente del bus un italiano di nome Alberto Rizzotto.Per quanto riguarda i feriti invece sono state identificate solo 13 persone su 15. Cinque di loro sono di nazionalità ucraina, quattro invece sono tedeschi, ci sono poi due spagnoli, un croato e una persona di origini francesi.Attualmente sono ancora in corso gli accertamenti sugli altri due feriti che dovrebbero essere una cittadina di nazionalità ucraina e un cittadino di nazionalità tedesca.Tra le vittime della strage ci sono anche dei bambini, uno di loro era un neonato di pochi mesi, poi un bambino di 12 anni e una ragazza sempre minorenne.Una delle donne presenti tra le vittime sarebbe la madre di due bambine, una di tre anni e l’altra di 13, che sono state ricoverate presso un ospedale di Treviso, entrambe sono in gravi condizioni.C’era poi tra le vittime una coppia appena sposata, lei era in stato di gravidanza e ha perso la vita, lui si trova ricoverato in ospedale in gravi condizioni.Tra i feriti la più grave sarebbe una bambina di 4 anni che si trova ricoverata in terapia intensiva presso l’ospedale di Padova. La bambina è in condizioni critiche a causa delle gravi ustioni che ha su tutto il corpo. Il cavalcavia dell’incidente – Nanopress.itLe nuove informazioni sull’incidenteMassimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda del pullman, Linea Spa, ha rilasciato alcune dichiarazioni a LaPresse.Ha infatti reso noto di aver visto alcune immagini di una telecamera che si trova fissa sul cavalcavia, si vede il bus arrivare a una velocità inferiore ai 50 chilometri orari, e si vedono accedersi gli stop.Quindi il mezzo avrebbe frenato, poi si vede il bus che si “appoggia” al guardrail ed è in quel momento che si ribalta cadendo giù.Ha poi voluto precisare che il pullman non ha preso fuoco come è stato riportato inizialmente ma avrebbe fatto qualche fiammella. Trattandosi di una vettura elettrica se avesse preso fuoco la tragedia sarebbe stata ancora più grave.Renato Boraso, assessore comunale, ha dichiarato all’Ansa che c’era un progetto di più di 6 milioni di euro per ristrutturare il cavalcavia, e nel progetto era incluso un nuovo guardrail e la modifica del parapetto.Gli inquirenti al momento non escludono nessuna pista, neanche quella che sia possibile che nell’incidente fosse convolta anche un’altra vettura.L’ipotesi più accreditata al momento rimane però quella del malore dell’autista. Le autorità ieri mattina hanno sequestrato le scatole nere del mezzo per reperire ulteriori dettagli.La Procura di Venezia ha deciso di aprire un’indagine pe reato di omicidio plurimo stradale. Da quanto dichiarato da Bruno Cherchi, procuratore di Venezia, sarà fondamentale l’autopsia sull’autista questo permetterà realmente di capire se ha avuto un malore.Ha poi fatto presente, durante la conferenza stampa, che non risultano segni di frenata o contatti con altri mezzi. Ha confermato che non c’è stato nessun incendio né nessuna perdita di gas dalle batterie al litio presenti nel mezzo.Secondo le testimonianze di chi ha assistito alla tragedia il bus non procedeva ad alta velocità anzi andava piano. LEGGI TUTTO