More stories

  • in

    Chi è Silvia Salis, l’ex martellista alle Olimpiadi candidata del centrosinistra alle comunali di Genova

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSilvia Salis è la candidata del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Genova, previste per la primavera del 2025 dopo le dimissioni di Marco Bucci, eletto presidente della Liguria lo scorso autunno. La vicepresidente del Coni ed ex campionessa del lancio del martello, conterà anche dell’appoggio del Movimento 5 Stelle. Una candidata civica dunque è la carta che i dem liguri (in particolare Andrea Orlando) hanno deciso di giocare per sbloccare un impasse che si prolungava da mesi, nel tentativo di mettere d’accordo le varie anime del Pd, M5s e centristi. Se la vedrà con l’attuale sindaco reggente di centrodestra Pietro Piciocchi.Candidata del campo largoGenovese, 39 anni, laureata in scienze politiche, ha ricevuto negli ultimi giorni il via libera Alleanza Verdi e Sinistra. E anche la base del Pd, con la riunione dei circoli genovesi che si è tenuta in Val Bisagno, pur ’spaesata’ da un nome calato dall’alto e per i militanti del tutto sconosciuto, sembra disposta a digerirlo pur di uscire dal pantano della prolungata assenza di un candidato.Loading…Il matrimonio con il regista Enrico Brizzi Salis, dal 2020 sposata con il registra Enrico Brizzi, è cresciuta in una “famiglia di sinistra”, legatissima al padre Eugenio, custode storico dell’impianto sportivo di Villa Gentile, scomparso pochi giorni faL’incarico di ambasciatrice di Genova conferito da BucciAnche se i “detrattori” ne hanno evidenziato i rapporti istituzionali avuti negli ultimi anni con l’ex sindaco di centrodestra e ora governatore Marco Bucci che nel 2023 le ha conferito l’incarico di ambasciatrice di Genova. La figura di Salis, tuttavia, è considerata vincente all’interno del Pd in maniera trasversale alle correnti che in questi mesi hanno dilaniato il partito.Vicepresidente del Coni con un passato di atleta olimpicaEx atleta olimpica – ha gareggiato a Pechino 2008 e Londra 2012 – è stata una campionessa del lancio del martello, conquistando dieci titoli nazionali, tra invernali e assoluti. Abbandonata l’attività agonistica per un infortunio nell’aprile 2016, è divenuta dirigente della squadra per la quale gareggiava, le Fiamme Azzurre. Nel 2017 è stata eletta nel Consiglio Nazionale del Coni, di cui è diventata nel maggio 2021 vicepresidente vicario LEGGI TUTTO

  • in

    Elezioni comunali a Genova, Silvia Salis candidata del centrosinistra

    Dopo Avs anche il Movimento 5 Stelle ha dato il via libera alla candidatura civica della vicepresidente del Coni e campionessa di lancio del martello proposta dal Partito democratico per la coalizione di centrosinistra. “Il mio impegno inizierà da subito, quartiere per quartiere, per incontrare le genovesi e i genovesi”, ha commentato lei

    ascolta articolo

    Dopo il via libera del comitato politico del Pd e il via libera di Avs, arriva anche il nulla osta dei Cinque Stelle: Silvia Salis, vicepresidente del Coni, verso l’ufficializzazione come candidata sindaco per il centrosinistra alle prossime amministrative. Con una nota arrivata nelle scorse ore, il M5S, ultimo via libera atteso, ha fatto sapere  di aver dato l’ok.

    “Dopo un lungo confronto” c’è l’ok del M5S       

    “Il M5S Genova ha dato il via libera alla candidatura della dottoressa Silvia Salis – si legge in una nota – per la coalizione progressista. Dopo un lungo confronto il Movimento si è detto pronto a dare il suo sostegno a questa importante sfida, con un programma identitario e con il supporto dell’esperienza e competenza dell’ex parlamentare europea M5S, Tiziana Beghin. Siamo certi – si legge ancora – che questa sia la migliore risposta alle esigenze di Genova e dei suoi cittadini”.   LEGGI TUTTO

  • in

    Marina Berlusconi: «Spero che Trump non rottami l’Occidente»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale». Lo dichiara la presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi, in un’intervista sul Foglio di lunedì 17 febbraio, di cui è stata fornita un’anticipazione.Marina Berlusconi: spero Trump non rottami l’Occidente«Spero davvero – aggiunge – che il Paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il “rottamatore” dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni»Loading…Ue deve fare autocritica se tagliata fuori in UcrainaQuanto alla guerra in Ucraina, «per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca» continua la presidente di Fininvest e Mondadori. E aggiunge: «All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza». Ma «se l’Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica»Su Big Tech c’è grande problema concorrenza sleale In merito alle Big Tech «c’è un problema di concorrenza sleale grande come una casa», spiega. E prosegue: «Sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo» LEGGI TUTTO

  • in

    Fisco, la Lega insiste sulla rottamazione: da altre misure solo mancette

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Il ceto medio si aiuta con la rottamazione delle cartelle: libererebbe dall’angoscia dell’Agenzia delle Entrate oltre 23 milioni di italiani. Altre misure ipotizzate nelle ultime ore, invece, nel concreto garantirebbero una mancetta da poco più di 36 euro al mese per 1,7 milioni di cittadini. Conti alla mano, la Lega è pronta a discutere con gli alleati con la convinzione di proporre la soluzione migliore e più concreta» Così domenica 16 febbraio una nota della Lega.La Lega insiste dunque sulla rottamazione delle cartelle. Una partita che Matteo Salvini è deciso a portare avanti e sulla quale si dice certo di poter convincere anche gli alleati. Nessuno nel centrodestra è, del resto, contrario ma la questione è piuttosto di priorità e risorse da mettere in campo. Forza Italia, infatti, da sempre insiste sul taglio dell’Irpef con Fratelli d’Italia che appoggia l’ipotesi di un intervento in questo senso per favorire i ceti medi. Intanto sulla “pace fiscale” voluta dalla Lega l’opposizione va all’attacco parlando di un «ennesimo condono indiscriminato».Loading…La proposta di legge della LegaMatteo Salvini ha fatto il punto sabato sulla rottamazione quinquies con gli esperti economici della Lega e si dice convinto che si arriverà a un «accordo soddisfacente» con gli alleati «in linea con il programma elettorale». I contatti con gli altri partiti del centrodestra sono in corso, viene spiegato, e l’obiettivo è una proposta «utile per ridare ossigeno a milioni di italiani in buonafede».. Il partito del vicepremier, nel frattempo, proprio a segnalare l’importanza data al tema, ha depositato in Senato un disegno di legge a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo per la rottamazione di cartelle fino al 31 dicembre 2023 in 120 rate. Il testo è identico a quello presentato alla Camera e a firma del presidente della commissione Attività Produttive Alberto Gusmeroli assegnato in commissione Finanze.Taglio dell’Irpef al ceto medio priorità di Forza ItaliaAllo sprint chiesto dalla Lega sul tema, però, rispondono subito gli azzurri. «Giusta la rottamazione delle cartelle per recuperare risorse – dice il presidente dei senatori Maurizio Gasparri – ma per Forza Italia la priorità è la riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Una assoluta urgenza».Il nodo risorseC’è poi un tema di risorse. «Noi siamo disponibili – dice anche il responsabile economico di FI Maurizio Casasco – ad avere un’attenzione particolare per le piccole aziende e i piccoli contribuenti. Ora si sta allungando la rottamazione quater poi spetta al ministro competente, Giancarlo Giorgetti, e alla valutazione della Ragioneria dello Stato, dirci se ci sono le risorse per andare oltre e fare anche la rottamazione quinquies». LEGGI TUTTO

  • in

    Elly Schlein a Radio24: l’attacco del vicepresidente Usa Vence alla Ue è grave e inaccettabile

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura“L’attacco del vicepresidente americano J.D. Vence all’Unione europea è grave e inaccettabile. L’Ue che si fonda sui principi fondamentali della democrazia non prende lezioni da un’amministrazione che appena è entrata in carica si è messa a fare una serie di decreti che calpestano i diritti fondamentali delle persone”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del “il caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “L’Europa è davanti ad un bivio, deve decidere cosa fare da grande perché o ci sarà un salto di qualità nell’integrazione europea o rischia di essere cancellata”, ha aggiunto Schlein.Meloni e il rapporto con Trump“Meloni è stata l’unica ad andare all’insediamento di Trump, si è chiesta come mai fosse l’unica? È stato grave non invitare l’Unione europea in quanto tale. Passare dall’essere i primi della classe nella relazione con l’amministrazione Usa ad essere funzionali al disegno, che è disgregare l’Europa il passo è breve”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “Attenzione perché se la strategia di Trump è quella di fare trattative bilaterali con ogni singolo stato europeo magari quello che può vantare una relazione amicale o ideologica pensa di trarne un vantaggio ma ad indebolirsi e tutta l’Europa, quindi anche l’Italia”, ha aggiunto Schlein.Loading…Le bollette e le accuse di Beppe Sala al Pd“Secondo il sindaco Sala se la sinistra non parla al ceto produttivo continuerà a prendere legnate? Noi in due anni abbiamo ridato un’identità chiara a questo partito ripartendo dai fondamentali che si erano persi, dalla battaglia per la sanità pubblica al salario minimo”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “In questi ultimi giorni si sono sollevate tante voci dal mondo dell’mpresa e da Confindustria sul tema dell’energia. Abbiamo le bollette tra le più care d’Europa, abbiamo chiesto il disaccoppiamento tra prezzo dell’energia e quello del gas, cosa che chiedono anche le nostre imprese”.Solidarietà a Mattarella“L’attacco al presidente Mattarella da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è inaccettabile”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “Abbiamo espresso la piena solidarietà al presidente, si deve respingere con forza al mittente cosi come hanno fatto tutte le forze politiche. C è stata una presa di posizione forte ed era doveroso.Corte Costituzionale“Con Giorgia Meloni ci siamo confrontate sulla Corte costituzionale, è stata una discussione lunga ma sono estremamente soddisfatta dell’esito”. Lo ha detto la segretaria PD Elly Schlein ospite del caffè della domenica di Maria Latella a Radio 24. “C’è stato un voto di grande compattezza sui nuovi 4 giudici costituzionali. Nella grande distanza delle nostre posizioni quando si deve assicurare il buon funzionamento delle istituzioni democratiche si trova una via di dialogo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Fine vita, il centrodestra della Toscana ricorre al collegio di garanzia

    Dopo il primo caso di suicidio assistito in Lombardia, si riapre il dibattito politico sul tema etico. La maggioranza si divide: la Lega ha aperto e il leader Salvini ha lanciato un sondaggio sui social; Fdi e Fi, invece, hanno parlato di “fughe in avanti” delle Regioni. Nei giorni scorsi la Toscana ha approvato una legge che definisce tempi e procedure del suicidio medicalmente assistito: il centrodestra in Consiglio regionale ha presentato ricorso al collegio di garanzia statuaria per la verifica di conformità

    ascolta articolo

    Dopo il primo caso di suicidio assistito in Lombardia, si riapre il dibattito politico sul tema etico e il centrodestra si divide. La Lega, capitanata dai governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, ha aperto e il leader Matteo Salvini ha lanciato un sondaggio sui social. Fratelli d’Italia e Forza Italia, invece, hanno parlato di “fughe in avanti” delle Regioni. Il riferimento è anche all’approvazione di una legge sul tema da parte della Toscana, che definisce tempi e procedure. Una normativa “che impugnerei, se dipendesse da me”, ha detto il segretario azzurro e vicepremier Antonio Tajani, che sul tema chiede una competenza nazionale e non regionale. Un suggerimento accolto dal centrodestra in Consiglio regionale della Toscana, che ha presentato ricorso al collegio di garanzia statuaria per la verifica di conformità, rispetto allo statuto della Regione, della legge sul suicidio medicalmente assistito e ha messo, così, la legge in standby.

    La legge approvata in Toscana

    Nei giorni scorsi il Consiglio regionale della Toscana ha approvato – per primo in Italia – la legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul fine vita, che regola tempi e modalità per l’accesso al suicidio assistito. Il testo prescrive che la procedura per la verifica dei requisiti del malato da parte della commissione multidisciplinare permanente si debba concludere entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. In caso di esito positivo, si procede all’approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni, ed entro altri 7 giorni l’azienda sanitaria assicura il supporto tecnico, farmacologico e sanitario per l’assunzione del farmaco. La norma stabilisce che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni. 
    Il ricorso
    Il centrodestra in Consiglio regionale della Toscana, però, ha presentato ricorso al collegio di garanzia statuaria per la verifica di conformità, rispetto allo statuto della Regione, della legge sul suicidio medicalmente assistito. Lo hanno annunciato i capigruppo di Forza Italia Marco Stella, di Lega Elena Meini e di Fdi Vittorio Fantozzi. Il collegio di garanzia ha fino a 30 giorni di tempo per esprimersi: durante questo lasso di tempo la legge non può essere promulgata. I sottoscrittori dell’istanza chiedono “un parere di codesto collegio di garanzia, al fine di conoscere se la legge regionale in materia di assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito – ancorché dichiaratamente recante modalità organizzative -, in assenza di una legge statale che assicuri la necessaria uniformità, risulti conforme allo Statuto della Regione Toscana”.
    Legge in standby
    “L’effetto immediato – ha spiegato Stella – è che la legge va in regime di standby, non può essere promulgata, non può andare sul Burt. Gli effetti delle legge sono sospesi fino alla decisione del collegio di garanzia. C’è una presa in carico del collegio di garanzia che, nel giro di pochi giorni, decide se il quesito è fondato o no. In caso positivo ha 30 giorni per esprimersi sul fatto se la legge sia conforme allo statuto. Noi siamo convinti di no”. Per Meini “una Regione non può decidere in modo autonomo su un tema come questo. Il Pd si è aggrappato a una sentenza della Corte che però non dice questo”. Per Fantozzi “anche questo è stato un tema votato alla strumentalizzazione delle sirene elettorali presenti in casa del Partito democratico e non solo”. Prima della discussione della legge da parte del Consiglio regionale, il presidente Antonio Mazzeo aveva respinto un’istanza di Stella che chiedeva il parere preventivo al collegio regionale di garanzia. LEGGI TUTTO

  • in

    Beppe Sala a Radio24: «Candidato Regione? Prenderei in considerazione tutto»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«Io prenderei in considerazione anche tutto, potendo dare il mio contributo». Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a Amici e Nemici su Radio24, rispondendo ai conduttori Marianna Aprile e Daniele Bellasio che gli hanno chiesto se c’è la possibilità che si candidi per presidente della Regione Lombardia se glielo chiedessero. «Rimane il fatto che, non voglio dire, ma mancano due anni» alla fine del mandato da sindaco, «francamente non lo so – ha aggiunto -. Io nella vita ho fatto le cose senza chiedere un favore a nessuno ma dicendo, io ci sono e vediamo cosa posso fare. Il punto è cosa vuole essere la sinistra nel futuro e cosa vuole essere il Pd».«Nessun ultimatum alle squadre sullo Stadio di Milano: sia i Club che il Comune vogliono concludere la cessione entro l’estate, noi stiamo dicendo: “sbrighiamoci” perché ogni settimana che passa è una settimana persa» ha poi commentato a proposito dello Stadio. «Noi oggi stiamo dicendo che si tratta di lavori che richiederanno anni. Noi pressiamo molto sui tempi», conclude.Loading… LEGGI TUTTO

  • in

    Da Trump a Putin, perché ora Meloni si riavvicina all’Europa

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaCi sono volute due ore prima che Giorgia Meloni mettesse in rete la sua dichiarazione a sostegno di Sergio Mattarella contro l’attacco mosso al Capo dello Stato dalla portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova. Fino a quel momento l’unica voce del Governo era stata quella del titolare della Farnesina, Antonio Tajani. In quelle due ore più di qualcuno era pronto a scommettere che la Premier non sarebbe intervenuta, complice il nuovo corso imposto da Donald Trump su Putin, sull’Ucraina e sul rapporto con l’Europa. Invece Meloni ha deciso che non poteva non prendere posizione. E a quel punto la solidarietà a Mattarella è stata anche l’occasione per ribadire il sostegno a Kiev che – ha fatto sapere – ha confermato allo stesso Volodymyr Zelensky al telefono poche ore dopo.Il ruolo di pontiere tra Usa e UeSono giorni complicati per la Premier. Il ruolo da pontiere tra Washington e Bruxelles che le hanno attribuito pare traballare. Probabilmente perché Trump è andato oltre, molto oltre quanto si potesse immaginare. Quanto Meloni immaginasse. Quella telefonata con Vladimir Putin sul futuro dell’Ucraina senza alcun coinvolgimento dell’Europa parallelamente alle nuove minacce sui dazi lascia interdetti (soprattutto) coloro che immaginavano di poter rafforzare il rapporto tra le due sponde dell’Atlantico. Invece (almeno per ora) così non è. La Premier – prima della presa di posizione di ieri su Mattarella – è rimasta piuttosto in disparte. Niente dichiarazioni social, niente viaggi. Ha evitato anche la trasferta a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza. Questo non significa che non si stia muovendo.Loading…La svolta Ue sulla difesaLa presa di posizione di Ursula von der Leyen sulle spese per la difesa fuori dai parametri del Patto di stabilità è un segnale importante. E non solo perché questa è da sempre la posizione portata avanti dal governo italiano. Ma anche perché segna un importante (ri)avvicinamento tra Roma e Bruxelles. Che va oltre la spesa per la difesa e sarà strategico anche ai fini del confronto sui dazi e sulle altre partite che coinvolgono il rapporto con gli Stati Uniti. La Premier si muove su un terreno in questo momento molto scivoloso. Anche perché la maggioranza è tutt’altro che compatta.Il silenzio di Salvini dopo gli attacchi di Mosca a MattarellaIl silenzio di Matteo Salvini sugli attacchi a Mattarella è solo l’ennesima conferma della presa di distanza del leader della Lega dagli alleati. Salvini cerca di risalire la china facendosi più trumpiano dei trumpiani e muovendosi in modo autonomo sul fronte interno, vedi il pressing sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Finora Meloni ha evitato di scontrarsi con il suo vice. Anche perché non è certo lui il suo problema. Il crollo della produzione industriale, il caro energia, l’incertezza degli imprenditori in attesa di capire cosa succederà alle esportazioni italiane senza contare le partite aperte sull’immigrazione (che si fa dei centri in Albania?) o sulla giustizia. E’ un equilibrio divenuto improvvisamente fragile. Che impone prudenza, procedere con passi misurati. La fase due del Governo Meloni è cominciata. LEGGI TUTTO