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    Caso Almasri, la Camera respinge la mozione di sfiducia al ministro Nordio

    La Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito al caso Almasri, il generale libico inizialmente arrestato in Italia perché ricercato dalla Corte penale internazionale e poi liberato e riportato in patria. La mozione non era appoggiata da Azione, che è uscita dall’Aula al momento del voto. Dopo le repliche del ministro, ci sono state le dichiarazioni di voto e poi il voto per appello nominale. La mozione di sfiducia a Nordio è stata bocciata con 215 voti contrari e 119 voti a favore. “Il Parlamento è sovrano e qualsiasi cosa decida rappresenta la volontà del popolo e quindi” questo “mi rende soddisfatto perché sono un democratico. Quando il Parlamento decide, comunque decida, io aderisco alle sue decisioni”, ha detto Nordio uscendo dall’Aula. Sulla riforma della giustizia non si arretra “neanche di un centimetro”, ha aggiunto, andrà avanti senza esitazioni”.

    Nordio: prendere tempo atto dovuto

    Prima del voto, nel suo intervento di replica alla mozione di sfiducia proposta dall’opposizione, Nordio sul caso Almasri ha spiegato: “Il tempo, tra l’altro di 48 ore, che il ministro si è preso per cercare di capire gli aspetti delle accuse ad Almasri, non è stato un tempo dedicato a favorirne la fuga, l’uscita o la liberazione, ma è stato un atto dovuto da parte del ministro di rapportarsi con chi di competenza per capire se questo atto dovesse avere un seguito. Confermato dal fatto che quell’atto era così sbagliato che la stessa Corte dopo lo ha mutato”.
    Nordio: accuse opposizione “ricordano inquisizione”
    Poi il ministro ha attaccato: “Le osservazioni dell’opposizione ricordano i libelli dell’inquisizione dei secoli scorsi, mancano solo l’accusa finale di simonia e bestemmia e siamo a posto”. Si è parlato del “numero dei suicidi in carcere, del sovraffollamento carcerario, dei magistrati fuori ruolo, del panpenalismo, della salute nelle carceri, della crociata contro le intercettazioni, del dossieraggio dei parlamentari” e cosi’ via, ha aggiunto il ministro. E ancora: “Giachetti è rimasto deluso della denuncia da lui avanzata contro di me come concorrente del reato per i suicidi in carcere, che non ha avuto seguito. Quando scatta la responsabilità del ministro per i suicidi, per quale numero? Se anche solo uno dei suicidi fosse stato imputabile al ministro della Giustizia, avremmo avuto tutta una serie di processi. La spada della giustizia è una spada senza impugnatura, che ferisce anche chi la brandeggia in modo improprio e come in questo caso ferisce anche chi la usa, soprattutto sempre se si cerca di giursidizionalizzare qualsiasi scontro politico”.
    Nordio: “Attacchi per evitare riforma Giustizia”
    Le polemiche dell’opposizione, ha detto ancora Nordio, sono state molto spesso “esasperate nel linguaggio e nei toni, dicendo ad esempio che si vuole favorire la mafia o la delinquenza organizzata. Tutte cose che suonano offensive e antipatiche. Ho il sospetto che tutti questi attacchi, che arrivano nei modi più sciatti e fasulli, danno la sensazione che si tratti di un attacco programmato per evitare la riforma della separazione delle carriere e il sorteggio per l’elezione del Csm. Quali che siano gli attacchi, giudiziari, di stampa o parlamentati, noi non vacilleremo e non esiteremo: la riforma va avanti e più saranno violenti impropri e sciatti gli attacchi, più saremo determinati. E se voi farete del vostro peggio, noi faremo del nostro meglio”. LEGGI TUTTO

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    Caso Almasri, cosa è successo. Dalla liberazione al ruolo della Cpi

    Il 28 gennaio poi la premier ha fatto sapere che “il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri”. L’avviso di garanzia è stato “inviato anche al ministro Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”. Questo l’annuncio della premier Giorgia Meloni, che ha dato la notizia con un video in cui mostra alla telecamera il foglio dell’avviso di garanzia. Meloni, dopo aver dato la notizia, ha sottolineato: “Penso che valga oggi quello che valeva ieri, non sono ricattabile non mi faccio intimidire. È possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore, ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura”. LEGGI TUTTO

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    Santanchè e caso Visibilia, oggi udienza preliminare sulla truffa all’Inps: ipotesi rinvio

    Dopo la decisione della Cassazione di dichiarare la competenza della magistratura di Milano a giudicare Daniela Santanchè per il filone sulla truffa aggravata all’Inps nel quadro del caso Visibilia, oggi 26 marzo è il giorno dell’udienza preliminare. Si ricomincia con la discussione della Procura che probabilmente ribadirà la richiesta di rinvio a giudizio per la ministra del Turismo, poi toccherà alla parte civile Inps e infine alle difese: la previsione è che il procedimento si possa risolvere nel corso di due o tre udienze, forse entro maggio. Nel collegio difensivo della senatrice di FdI – accanto a Nicolò Pelanda – intanto ieri è entrato l’avvocato Salvatore Pino, che sostituisce il legale Salvatore Sanzo. “Sono stata molto chiara, ho assoluta fiducia nella magistratura, vediamo cosa succede. Credo che nulla interverrà nella prima udienza, sono assolutamente tranquilla. Se volete saperlo, non vado a casa il 26 marzo”, ha detto Santanchè due giorni fa durante una conferenza stampa sul turismo nella sede di Fratelli d’Italia a Milano.

    La decisione della Cassazione

    La scelta della Suprema Corte di rigettare la questione della competenza territoriale in favore di Roma è arrivata a fine gennaio: con una decisione opposta il procedimento avrebbe dovuto fare un passo indietro e tornare alla fase della chiusura indagini. Gli ermellini con la loro pronuncia in favore di Milano hanno in sostanza ridato abbrivio al procedimento in cui la senatrice di FdI, il suo compagno Dimitri Kunz e una terza persona rispondono di truffa aggravata in uno dei filoni dell’indagine su Visibilia per presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante il Covid con ingenti danni per l’Inps. “Si ritiene venga accordata prevalenza alla tesi dell’Inps, – aveva detto in udienza la sostituta pg Simonetta Ciccarelli – che fa osservare come la dichiarazione” della società del 31 maggio 2020 per ottenere la Cassa Integrazione per i dipendenti “è stata presentata” nella sede del capoluogo lombardo. LEGGI TUTTO

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    Franceschini (Pd): “Ai figli solo il cognome della madre”

    “Ai figli solo il cognome della madre”. È la proposta che l’ex ministro e senatore Pd, Dario Franceschini, presenterà al Senato. In base a quanto si apprende, Franceschini l’ha anticipata stamani all’assemblea del gruppo, che discuteva delle proposte di legge sul doppio cognome. “Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi o con la scelta tra quello del padre e quello della madre – è il ragionamento di Franceschini – dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo cognome della madre. E’ una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico, ma è stata una delle fonti culturali e sociali delle disuguaglianze di genere”.  LEGGI TUTTO

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    Caso Visibilia, Santanché cambia legale: possibile rinvio nell’udienza per truffa all’Inps

    L’udienza del caso Visibilia fissata per domani, 26 marzo, e dedicata al filone della presunta truffa all’Inps che vede coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanchè, potrebbe finire con un rinvio. Nel collegio difensivo della senatrice di FdI infatti – accanto a Nicolò Pelanda – entra l’avvocato Salvatore Pino, che sostituisce il legale Salvatore Sanzo e ha preannunciato al giudice una richiesta di “termini a difesa” per studiare il procedimento. Un’istanza su cui domani dovrà decidere la Gup Tiziana Gueli e che, quindi, potrebbe portare a un rinvio.

    Cosa potrebbe succedere all’udienza

    Domani, dunque, la Gup Tiziana Gueli dovrebbe limitarsi ad accogliere la richiesta dell’avvocato Pino di rinvio dell’udienza preliminare per studiare gli atti, preannunciata oggi alla giudice, e poi fissare un’altra data per la prosecuzione del procedimento, anche perché l’altro legale, Pelanda, ha un altro impegno difensivo. I pm Marina Gravina e Luigi Luzi, comunque, valuteranno se l’istanza sia formalmente corretta e se ci sia possibilità nel caso di opporsi. Nell’udienza, fissata per domani mattina alle 11 al settimo piano del Palazzo di Giustizia, comunque non si sarebbe arrivati alla decisione sul rinvio a giudizio o meno della ministra del Turismo e degli altri imputati. Dopo che la Cassazione ha stabilito che il procedimento resta a Milano per competenza territoriale, infatti, è ancora aperta la fase delle questioni preliminari e i difensori potrebbero sollevarne altre. Poi, la parola passerà ai pm Marina Gravina e Luigi Luzi che ribadiranno la richiesta di processo e infine parleranno la parte civile Inps, con il legale Aldo Tagliente, e le difese. Serviranno, dunque, almeno altre due udienze prima di arrivare a decisione. La Gup è passata, intanto, ad altro incarico in Tribunale ed è stata, però, prorogata all’ufficio Gip fino al 31 marzo e potrebbe, comunque, rimanere applicata per concludere questa udienza preliminare. LEGGI TUTTO

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    Camera, arriva la mozione contro Nordio. Azione si smarca dall’opposizione: usciremo dall’aula

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLe divisioni nella maggioranza in politica estera ricompattano in qualche modo le opposizioni dopo il complesso tornante delle risoluzioni sul Consiglio Ue della scorsa settimana. Restano sullo sfondo gli strascichi del caso Ventotene con i pentastellati che hanno accusato i Dem di prestarsi al gioco di Meloni ma si prova ad andare avanti.Azione: usciremo dall’Aula per mozione sfiducia NordioIntanto, un primo banco di prova e di compattezza per le opposizioni ci sarà nel voto di mercoledì prossimo quando la Camera si esprimerà sulla mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione ad eccezione di Azione che fa sapere che uscirà dall’Aula. «Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – spiega il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè». Di qui la scelta di non partecipare. E il partito di Calenda si smarca anche annunciando che mercoledì presenterà una propria mozione sul sostegno militare in Ucraina e sull’incremento della spesa per la difesa europeaLoading…Opposizione all’attaccoIl centrosinistra però va all’attacco all’unisono sulla vicenda dei centri per migranti in Albania sui quali chiede un passaggio parlamentare. Nel centrodestra «ormai siamo alla guerriglia quotidiana», accusa la segreteria Dem Elly Schlein che nei giorni scorsi non ha esitato a evocare una crisi.M5s verso la manifestazione del 5 aprile«Litigano alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano» ma intanto si allineano nel fregare gli italiani con «tagli e tasse», accusa Giuseppe Conte. Certo, i pentastellati, che preparano la piazza del 5 aprile, restano concentrati anche sulla questione del riarmo e sono pronti a incalzare il governo su questo fronte con nuove iniziative. Ma, dopo le freddezze reciproche, il disgelo sembra poter partire, ad esempio, dalle questioni economiche sulle quali sia i Dem che M5s insistono. LEGGI TUTTO

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    Processo truffa, Santanchè: cambio avvocato e possibile slittamento dell’udienza

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaCambia il collegio difensivo di Daniela Santanchè, alla vigilia dell’udienza preliminare nell’inchiesta Visibilia, prevista per domani al Tribunale di Milano. Entra l’avvocato Salvatore Pino, che sostituisce il legale Salvatore Sanzo e affianca il difensore Nicolò Pelanda. Proprio Salvatore Pino ha preannunciato al giudice una richiesta di “termini a difesa” per studiare il procedimento sulla truffa aggravata ai danni dell’Inps, con udienza fissata per domani. Una istanza su cui dovrà decidere la Gup Tiziana Gueli e che, quindi, potrebbe portare ad un rinvio. L’altro legale, infatti, è impegnato in un altro procedimento.Se l’udienza di domani servirà con tutta probabilità solo a fissare la prossima data, il destino di Daniela Santanchè è legato anche a quello della giudice: il 31 marzo, la giudice Gueli cambierà ufficio e diventerà giudice del dibattimento. Due le possibili soluzioni: o il presidente del Tribunale di Milano applicherà la giudice al procedimento Santanchè per consentirle di definirlo, oppure l’udienza preliminare dovrà ricominciare davanti a un nuovo giudice.Loading…Le indagini per truffaLa senatrice di FdI rischia il processo per la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla cassa integrazione in Visibilia nel periodo del Covid. La Cassazione ha sciolto il nodo sulla competenza e stabilito che il processo si dovrà tenere a Milano.FdI: se Santanchè rinviata a giudizio lascerà per difendersi Intanto da Fdi arriva una presa di distanza nei confronti della ministra «Non so se è confermata l’udienza domani, ma cambia poco. Noi riteniamo – come ha detto il ministro stesso quando è venuta in Aula – che nel momento in cui ci dovesse essere un rinvio a giudizio si arriverebbe ad una presa d’atto della necessità di rilasciare l’incarico non perché stia governando male il turismo – dove anzi abbiamo dati assolutamente premianti – ma per garantire a lei la possibilità di difendersi nel modo più sereno possibile» ha detto il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami a Skytg24.Il processo per falso in bilancioNegli scorsi giorni è slittato di un paio di settimane anche il processo per falso in bilancio a carico di 16 persone e 3 società che vede imputata la ministra. Doveva iniziare la prima udienza il 20 marzo, si andrà invece a metà aprile. Il processo è scaturito dall’inchiesta avviata nel 2022 a seguito di un esposto presentato da un gruppo di piccoli azionisti per gravi irregolarità nella gestione del gruppo Visibilia, fondato dalla senatrice, che ha avuto cariche tra il 2014 e la fine del 2021. Santanchè è accusata di false comunicazioni sociali come ex amministratrice e presidente, nonché «soggetto economico di riferimento» del gruppo editoriale, che pubblicava, tra gli altri, Novella 2000. Le indagini hanno evidenziato presunti bilanci truccati per 7 anni, tra il 2016 e il 2022, per nascondere “perdite” milionarie e permettere al gruppo di rimanere in piedi, ingannando gli investitori, e continuare a trarre “profitto” da aziende ancora attive. Santanchè ha sempre ribadito la propria innocenza, perché, per il legale Nicolò Pelanda, non c’è mai stata “alcuna operazione di maquillage”, non è mai stato “nascosto alcunché” e i soci erano sempre “informati sulle perdite”. LEGGI TUTTO

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    Daniela Santanchè e Visibilia, rinvio a giudizio e filone truffa all’Inps: cosa è successo

    Nel giugno 2023 la trasmissione “Report” diffondeva la notizia di indagini a carico della ministra del Turismo per una gestione scorretta dei conti del gruppo Visibilia, da lei fondato. Lei negava, ma poi è emerso come fosse iscritta nel registro degli indagati della Procura di Milano dall’ottobre 2022. Nel gennaio 2025 è stato disposto il rinvio a giudizio. A marzo l’udienza preliminare per il filone sulle presunte irregolarità legate alla cassa integrazione ottenuta per 13 dipendenti durante il Covid LEGGI TUTTO