Il successo dell’Opas di Bper sulla Popolare di Sondrio segna una svolta significativa nel panorama bancario italiano, ma sottende anche dinamiche interne più complesse. L’aver raggiunto l’80,6% del capitale e il poter dare per fatta la fusione il prossimo anno non chiudono la partita per l’ad dell’istituto modenese Gianni Franco Papa.
Secondo fonti ben informate, infatti, alcuni dei principali manager della Sondrio avrebbero ricevuto offerte allettanti da gruppi concorrenti tra i quali anche Unicredit. Se questo processo dovesse in qualche modo concretizzarsi, ne risulterebbe non solo un indebolimento della banca che sta per essere inglobata, ma anche una concorrenza più agguerrita a livello bancario nella “ridotta della Valtellina”, storicamente appannaggio di due entità: la Popolare di Sondrio e il Creval (ora Crédit Agricole Italia). Insomma, potrebbero scendere in campo gruppi grandi e piccoli per acquisire clienti e quote di mercato.
Questa situazione, indipendentemente da come evolverà, è un monito per l’intero settore del credito, che ha visto nei processi di fusione e acquisizione un’opportunità di crescita, ma anche una sfida. La lezione è chiara: quando si acquisisce una banca, è fondamentale valorizzare quanto prima le figure chiave per evitare qualsiasi incidente di percorso sulla strada verso l’integrazione, ma soprattutto per tenere il valore all’interno dell’entità appena conquistata. Un esempio recente è quello di Intesa Sanpaolo, che, cinque anni fa, riuscì a gestire la fusione con Ubi ricollocando pressoché immediatamente molti dirigenti del gruppo target.
Eppure le dichiarazioni di Mario Alberto Pedranzini (in foto), consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, hanno lasciato trasparire una certa distensione dopo mesi di battaglia. “Ci impegneremo per dare un contributo reale, così da permettere a Bper di estrarre le sinergie che si prefigge di estrarre”, ha dichiarato Pedranzini presentando la semestrale, aggiungendo che l’obiettivo della Sondrio sarà di “adeguarsi a un nuovo modo di fare banca, senza perdere di vista le nostre peculiarità. Ai posteri l’ardua sentenza”.
La posizione meno ostile rispetto al passato non rende certo meno complessa la sfida di Papa.
“Procederemo senza indugio verso la fusione per incorporazione”, ha spiegato, aggiungendo che l’integrazione sarà gestita con l’obiettivo di “non conquistare, ma accogliere” i colleghi di Sondrio nel gruppo Bper. E l’accoglienza, viste le premesse, dovrà essere calorosa.
GDeF