e Ursula von der Leyen hanno sui dazi al 15 per cento per le importazioni europee oltreoceano.. Dopo settimane di trattative e botta e risposta muscolari, Usa e Ue hanno raggiunto la fumata bianca, mettendo al riparo un interscambio da 1.400 miliardi di euro l’anno che spazia dalle auto agli alcolici. I riflettori sono accesi sui Big Five: automotive, aerospazio, farmaceutica, beni di lusso e meccanica avanzata. Ma non solo: come accaduto tra Usa e Giappone, sul tavolo del tycoon anche una dote consistente di investimenti europei da incanalare negli Stati Uniti. Ma andiamo ad analizzare settore per settore.
Acciaio e alluminio
Come confermato dalla von der Leyen, su acciaio e alluminio Washington e Bruxelles “affrontano la sfida esterna comune dell’eccesso di capacità globale. Lavoreremo insieme per garantire una concorrenza globale leale e per ridurre le barriere tra di noi. I dazi saranno ridotti e verrà introdotto un sistema di quote”, tornando alle “quote storiche” e andando a creare “una protezione per gestire l’eccesso di capacità che vediamo a livello globale”. Il riferimento indiretto è alla minaccia posta dalla sovrapproduzione cinese e l’inondazione di acciaio a basso prezzo che rappresenta un pericolo per le altre economie globali.
Auto
Buone notizie sull’automotive. Il settore, insieme alla filiera della componentistica, porta a casa un allentamento del dazio al 27,5%, con l’armonizzazione alla soglia del 15%. Si tratta di imposte significative, ma sicuramente è una boccata di ossigeno rispetto alle altre ipotesi in ballo. Inoltre l’Ue riconoscerà alcuni standard tecnici statunitensi nell’automotive. Spazi di flessibilità, seppur calibrati, si estenderanno a tech, intelligenza artificiale e criptovalute.
Agroalimentare
L’aliquota flat si estende anche alla filiera agricola assorbendo i dazi preesistenti. Se in alcuni casi – come per i prodotti lattiero-caseari e l’olio extravergine d’oliva tricolore – si arriva a un impatto nullo, per quanto concerne il vino si rischia un incremento dei dazi rispetto all’attuale soglia del 2,5%, ma ad ora non è stato deciso niente sul punto.
Farmaci e chip
Anche il comparto sanitario – che comprende farmaci, vaccini e dispositivi essenziali – e quello dei semiconduttori si ferma a dazi al 15%, senza tuttavia essere al riparo. Il presidente americano si è già detto intenzionato a introdurre dazi progressivi sui due settori a partire da agosto e, per i pharma, non ha escluso l’ipotesi di arrivare a quota 200%.
Alcol
Come evidenziato per il vino, “non è stata presa alcuna decisione sui dazi” sull’alcol. “È una questione che dovrà essere risolta nei prossimi giorni” ha rimarcato la von der Leyen.
Hi-tech
Possono festeggiare i settori più sensibili e ad alta intensità tecnologica: dazi zero per aerei civili, robotica
avanzata e macchinari industriali. Tacito accordo di non belligeranza per quanto riguarda l’industria aerospaziale, storicamente segnata dal contenzioso tra il colosso franco-europeo Airbus e l’americana Boeing.