Velocizzare gli acquisti di materiale ed equipaggiamento militari per far fronte alle carenze difensive, bypassando il controllo preventivo della Corte dei Conti e creando un’apposita commissione speciale per verificare e vagliare la regolarità dei contratti. Questo, in sintesi, l’emendamento che il ministero della Difesa presenterà nei prossimi giorni. Immediata la reazione dell’opposizione
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Nei prossimi giorni il ministero della Difesa presenterà un emendamento, probabilmente al dl infrastrutture, con il quale velocizzare gli acquisti di materiale ed equipaggiamento necessari per far fronte alle carenze di capacità difensive dell’Italia attraverso l’approvvigionamento urgente di armi, munizioni e materiale bellico nuovo o aggiuntivo. I contratti relativi avrebbero una sorta di “corsia preferenziale”, bypassando il controllo della Corte dei Conti, bilanciando però la deroga con la creazione di una commissione speciale della Corte che sarà composta da un magistrato del Consiglio di Stato, da un avvocato dello Stato, da un rappresentante per ciascuna forza armata e da un rappresentante della Direzione nazionale degli armamenti.
Niente controllo preventivo Corte Conti, ma commissione ad hoc
I pilastri su cui si fonda l’emendamento sono sostanzialmente due. Il primo è quello di evitare il controllo preventivo della Corte dei Conti, bilanciando però la deroga con la creazione di una commissione speciale che sarà composta da un magistrato del Consiglio di Stato, da un avvocato dello Stato, da un rappresentante per ciascuna forza armata e da un rappresentante della Direzione nazionale degli armamenti. Il secondo, invece, è quello che riguarda la volontà di sottoporre i contratti a segreto, contrariamente a quanto previsto dal decreto legislativo sui contratti pubblici.
Il documento, già redatto dagli uffici legislativi, è pronto per essere presentato come emendamento al decreto infrastrutture. L’intenzione della Difesa, comunque, è quella di arrivare a un via libera nel più breve tempo possibile.
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Le reazioni
Un documento che ha sollevato un polverone politico, con Avs e M5s in prima linea. “Non solo stanno dirottando tutte le nostre risorse pubbliche negli armamenti – attacca Giuseppe Conte -, ma vogliono anche apparecchiare questa mangiatoia lontano da occhi indiscreti, a tutto beneficio dei signori delle armi”. “Questa è un’altra gravissima vergogna, contro cui ci opporremo in tutti modi”, denuncia Nicola Fratoianni. “È una norma – chiosa Angelo Bonelli – che porta l’Italia in uno stato di guerra”. “Le spese per la sicurezza – la replica del ministro degli Esteri, Antonio Tajani – sono per garantire meglio i nostri cittadini. Chi interviene quando c’è un terremoto? Chi interviene quando c’è un’ alluvione? Chi interviene contro il terrorismo? Chi ha portato mille cittadini di Gaza in Italia? Le nostre forze armate. Non si può parlare di sicurezza senza investimenti”.