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Salta aumento pedaggi autostrada, tensione nella maggioranza tra FdI e Lega

“Siamo riusciti a ottenere pochi minuti fa il ritiro ufficiale dell’emendamento con cui il Governo ha provato ad istituire la nuova Tassa Meloni sulle vacanze degli italiani”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein commentando il retromarcia della maggioranza sull’emendamento al Decreto Infrastrutture, in esame in commissione Trasporti alla Camera, che avrebbe alzato i pedaggi autostradali in piene vacanze estive a partire dal mese prossimo. La vicenda ha scatenato polemiche non sono tra maggioranza e opposizione ma anche tra gli stessi promotori del dl Infrastrutture: FdI e Lega.

Cosa prevedeva l’emendamento

L’emendamento prevedeva che dall’inizio del prossimo mese il canone annuo corrisposto ad Anas subisse un aumento. Il rincaro previsto era di “1 millesimo di euro a chilometro sia per le classi di pedaggio A e B sia per le classi di pedaggio 2, 4 e 5”. In altre parole, un euro ogni mille chilometri. Questo aumento doveva essere generalizzato e coinvolgere tutte le classi di pedaggio in cui rientrano i veicoli: auto, suv, camper e moto nelle categorie A e B; assi di camion e traini in quelle 3,4 e 5.

Dubbi nella maggioranza

Il primo a fare marcia indietro è stato proprio il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che ha chiesto di ritirare l’emendamento firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza. Ma anche Fratelli d’Italia si è affrettata a sfilarsi. “Non ci sogneremmo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l’invito del ministro Salvini a ritirare l’emendamento riguardante il tema del sovracanone a favore di Anas”. Lo hanno dichiarato i deputati FdI Antonio Baldelli e Massimo Milani, relatori del dl Infrastrutture.

Pd: “Indecente scaricabarile della maggioranza”

“L’indecente scaricabarile di queste ore tra le forze di maggioranza che solo ieri lo avevano depositato tutte insieme non ci interessa – ha detto Elly Schlein commentando la vicenda – Quello che chiediamo ora è che Giorgia Meloni si impegni a non presentare più l’aumento dei pedaggi per gli italiani nemmeno sotto altre forme, anche nei prossimi provvedimenti. E se ci riproveranno, li fermeremo di nuovo”. 

La reazione del M5s: “Un teatrino”

Anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha voluto intestarsi la vittoria. “Visto che li abbiamo scoperti con le mani dentro il portafoglio dei cittadini e contrastati ora sono costretti a fare retromarcia per l’imbarazzo”, ha detto. “Ricapitoliamo: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia firmano un emendamento per alzare i pedaggi autostradali al casello dal primo agosto, in piene vacanze – sottolinea – non un aumento automatico ma una loro proposta ben precisa per scaricare tasse e balzelli sui cittadini. Nemmeno un po’ di onestà di ammettere: abbiamo sbagliato, abbiamo firmato una proposta sbagliata”.  “Pensano che le persone siano stupide – conclude – Dopo questo teatrino ci riproveranno a infilare nuove tasse e rincari nei conti delle famiglie già alla canna del gas: gli investimenti sono riservati tutti al riarmo, per il resto ci sono i cittadini da mungere. Manteniamo alta la guardia con questo Governo di tagli e tasse”.


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Codacons: “Grave che soldi non andrebbero a sicurezza ma servirebbero a coprire spese extra”

Si tratta di una vera e propria stangata estiva da 90 milioni di euro, studiata per colpire gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale. È quanto denuncia il Codacons a proposito della proposta di aumentare dal prossimo mese di agosto le tariffe dei pedaggi autostradali. “Ma la cosa più grave è che, stando a quanto si apprende dalle notizie emerse oggi – denuncia il Codacons in una nota – in base all’emendamento proposto i soldi garantiti dall’aumento dei pedaggi non andrebbero né alla manutenzione delle strade, tantomeno alla sicurezza stradale, ma servirebbero per coprire spese extra quali illuminazione e costi di gestione vari. In questo modo – fa notare il Codacons – gli utenti sarebbero doppiamente danneggiati, pagando pedaggi più elevati senza ricevere in cambio alcun miglioramento dei servizi autostradali”


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