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Quando “l’allerta” è una truffa: attenti alle finte chiamate di banche e carabinieri

Una telefonata può bastare per cambiare la giornata. O peggio ancora, per svuotare il conto in banca. Sul display compare un numero rassicurante: quello della propria banca, della caserma dei carabinieri, persino del 112. Dall’altra parte della linea, una voce calma e professionale ti avverte che c’è un problema urgente: movimenti sospetti, bonifici in uscita, un attacco informatico in corso. L’ansia sale, il panico si fa strada, e in pochi minuti rischi di cadere nella rete della truffa.

Cosa è lo spoofing

Si chiama “spoofing” e permette ai truffatori di mascherare il numero di telefono, facendo apparire sullo schermo della vittima quello di un ente ufficiale. È una tecnica sempre più diffusa, difficile da riconoscere e pericolosa proprio perché sfrutta l’apparente credibilità di chi chiama. In tutta Italia, casi del genere si moltiplicano: da Modena a Varese, da Milano al Lodigiano, decine di persone ogni settimana si ritrovano a trasferire migliaia di euro a sconosciuti convinti di parlare con veri funzionari pubblici o bancari.

Il caso di Bergamo

A Bergamo, l’ultimo tentativo è stato sventato solo grazie alla prontezza della vittima. Come riportato da L’Eco di Bergamo, l’ingegnere Livio Izzo ha ricevuto una chiamata da un numero corrispondente alla Popolare di Sondrio. Un sedicente “funzionario antifrode” lo avvisava di due bonifici anomali. Poco dopo, a confermare tutto, è arrivata un’altra chiamata, apparentemente dalla caserma dei carabinieri di Bergamo Bassa. I toni erano autorevoli, l’urgenza massima: l’unico modo per mettere al sicuro il conto era seguire le loro indicazioni e trasferire i soldi per “verifica”. Izzo, però, ha avuto un’intuizione: ha preso tempo, ha finto un’emergenza e ha chiamato un contatto interno in banca, scoprendo che si trattava di un raggiro. Ha quindi allertato il Comando provinciale, evitando per un soffio di cadere nella trappola. “Mi ha disorientato il fatto che le chiamate arrivassero da numeri ufficiali, era tutto troppo realistico”, ha raccontato.

Come difendersi

La verità è che oggi nessun numero sullo schermo può più essere considerato sicuro. La prima regola per non cadere in questi inganni è non fidarsi mai ciecamente di ciò che appare. Le banche e le forze dell’ordine non chiedono mai codici, credenziali o bonifici per telefono.

Davanti a qualsiasi richiesta sospetta, è bene riagganciare e contattare direttamente l’ente in questione, usando un numero trovato in modo indipendente. La calma è l’arma più potente contro chi punta a generare panico. E se il dubbio persiste, meglio perdere qualche minuto per verificare, che rischiare di perdere tutti i propri risparmi.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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