La sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio comincia a produrre i suoi frutti. Infatti, il Comune di Genova, come annunciato dalla sindaca Salis durante il corteo del Pride, da domani comincerà a registrare i figli nati da coppie composte da due donne. Questa procedura era stata fortemente osteggiata dalle due precedenti amministrazioni di centrodestra, guidate dall’ex sindaco Marco Bucci, grazie ad un “vuoto normativo”, mentre altri Comuni, come Bologna, Palermo, Torino, Milano, Napoli avevano già cominciato a registrare i bambini.
Le parole di Ilaria Gibelli
Ilaria Gibelli, un’avvocata della Rete Lenford, attivista del Liguria Pride, nonché mamma di una bimba cui il sindaco Bucci rifiutò di riconoscere le due madri, ha spiegato come: “La sentenza 68 della Corte Costituzionale del 22 maggio scorso, che di fatto ha abrogato un pezzo della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, ha messo al centro l’interesse del minore: da oggi le famiglie di Genova vedono riconosciuto un diritto dei minori che finora era precluso e le costringeva a sostenere costi e una lunga trafila perché l’unica alternativa era, per una delle due madri, l’adozione del proprio figlio”.
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Il riconoscimento all’anagrafe come punto di partenza
Il riconoscimento anagrafico dei figli di due mamme è solo il primo passo dell’amministrazione Salis. Come annunciato dalla sindaca è in allestimento e organizzazione l’apertura di un nuovo Ufficio per i diritti Lgbtqia+, mentre verrà smantellato il registro della famiglia tradizionale, fortemente voluto da Bucci e la sua giunta di centrodestra. Per quanto riguarda, invece, la formazione dei dipendenti amministrativi saranno previsti corsi sui diritti e il linguaggio inclusivo.