Carlos Tavares, 67 anni il prossimo 14 agosto, è pronto ad aprire un nuovo capitolo professionale. Per l’ex ad di Stellantis, dunque, non è mai troppo tardi. Troppo tardi, invece, potrebbe essere per alcuni marchi storici, ma anche per parte del sistema produttivo italiano del gruppo automobilistico che ha guidato sino alla fine dello scorso novembre. E se grazie ai quasi 40 milioni di dollari (oltre 35 milioni di euro) ricevuti per il 2024, tra compensi e liquidazione, Tavares punterebbe ora a iniziative imprenditoriali nel suo Paese natale, il Portogallo, migliaia di lavoratori italiani guardano con sempre maggiore preoccupazione all’anno in corso che, data la mancanza oggettiva di novità che fanno volume (la Fiat 500 ibrida sarà assemblata a Mirafiori solo da novembre), sarà sostenuto dagli ammortizzatori sociali.
Settore aereo, attraverso la compagnia di bandiera Tap, e vigneti nella valle del Douro, dove nascono i migliori vini portoghesi, definiti dagli enologi «eleganti, con trame complesse e sapori superbi», sono gli obiettivi del «nuovo» Tavares. «Dopo 50 anni all’estero – ha affermato in un’intervista a Bloomberg News – la mia intenzione è quella di dedicare le energie alle mie attività in Portogallo, utilizzando ciò che ho imparato durante questa mia intensa vita professionale». Con sul conto corrente 114 milioni di euro, quanto ha incassato nei quattro anni al volante di Stellantis, senza contare le laute entrate precedenti, Tavares non ha sicuramente problemi di liquidità e potrà volare alto. L’ambizione è quella di contribuire, con un ruolo di azionista, quindi non operativo, al rilancio della compagnia aerea Tap Air Portugal, alle prese con un programma di privatizzazione.
Quando era ancora al volante di Stellantis, durante la presentazione di un modello, Tavares si era rivolto ad alcuni dei giornalisti presenti invitandoli in Portogallo a gustare e apprezzare il Porto di sua produzione. Visti i suoi piani, ora questa passione per i vini non sarà più «secondaria». Nuove proprietà e vigneti a 5 stelle sono ovviamente alla sua portata.
Non è mai troppo tardi, dunque, per coltivare passioni e scommettere in business diversi da quello seguito per mezzo secolo: l’auto. Il percorso fatto in Stellantis, nonostante il brutto finale, gli ha permesso di portare a casa un vero tesoro e, allo stesso tempo, di assicurare agli azionisti super dividendi.
Del resto, riferendosi a Stellantis e agli obiettivi da raggiungere, nell’intervista a Bloomberg News, Tavares ha parlato di «transizione morbida, senza impatti negativi su Stellantis». Di certo, chi ci lavora se n’è accorto sulla propria pelle.