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Fuorisede, ecco chi potrà votare a giugno per i referendum e quando fare richiesta

2′ di lettura

Via libera in Cdm al voto per i fuori sede per i referendum 2025 che si terranno l’8 e 9 giugno. Il sistema previsto dal dl Elezioni sarà lo stesso usato lo scorso anno alle elezioni europee per gli studenti, ma allargato anche ai lavoratori e a chi si trova fuori per motivi di cura.

Fuori sede ammessi al voto

«In occasione delle consultazioni referendarie relative all’anno 2025, gli elettori che per motivi di studio, lavoro o cure mediche sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle predette consultazioni referendarie, in un comune situato in una provincia diversa da quella in cui si trova il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, di seguito denominati elettori fuori sede, possono esercitare il diritto di voto con le modalità previste dal presente articolo”. È quanto prevede il primo comma dell’art. 2 della bozza del dl Elezioni – visionata da LaPresse – approvato dal Cdm.

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L’analogia con le elezioni europee

Nella relazione illustrativa allegata al provvedimento si spiega che «nell’ottica di assicurare il pieno rispetto dei principi di personalità e di segretezza del voto sanciti dall’art. 48, secondo comma, della Costituzione, lo scopo principale di una tale previsione legislativa vuole essere quello di contrastare il fenomeno crescente e diffuso dell’astensionismo e, parallelamente, di rafforzare la rappresentatività delle istituzioni democratiche. La norma in commento rappresenta un seguito rispetto alla prima introduzione sperimentale nel 2024 di una disciplina volta a consentire l’esercizio dell’elettorato attivo fuori dal comune di residenza, sia pure limitato esclusivamente agli studenti fuori sede, per le elezioni del Parlamento europeo».

Scadenza per la richiesta dei fuori sede il 5 maggio

In particolare – si legge sempre nella relazione illustrativa, –, è previsto che i cosiddetti ‘fuori sede’, per un periodo di almeno tre mesi in cui ricade la data di svolgimento del referendum, possano richiedere l’ammissione al voto nel comune di temporaneo domicilio entro il termine di 35 giorni prima della data prevista per la consultazione referendaria e possono revocarla entro il termine di 25 giorni prima della medesima data». Il termine di scadenza per effettuare la richiesta dunque, sarebbe fissato dunque per lunedì 5 maggio. Andrà presentata un’apposita istanza al Comune di residenza.

Le speciali sezioni elettorali

Conseguentemente, «entro il ventesimo giorno antecedente la data del voto, spetta al comune di temporaneo domicilio acquisire da quello di residenza una comunicazione che attesti la titolarità da parte del richiedente del diritto di elettorato attivo, cui segue l’annotazione da parte del comune di residenza, nella lista elettorale sezionale, che il diritto sarà esercitato altrove». Sul piano organizzativo, poi, la norma proposta autorizza i Comuni «ad istituire una speciale sezione elettorale ogni 800 elettori fuori sede ammessi al voto, con conseguente distribuzione delle frazioni eccedenti in elenchi aggiunti nelle sezioni ordinarie, laddove possibile, entro la misura del 10% rispetto al numero degli elettori già iscritti. I Comuni nei quali il numero degli elettori fuori sede ammessi risulti inferiore ad 800, provvedono a distribuirli nelle liste aggiunte alle sezioni ordinarie esistenti, sempre rispettando possibilmente il predetto limite del 10%. In assenza di dati specifici relativi all’effettiva distribuzione geografica per singoli comuni dei c.d. “fuori sede’, la doppia possibilità intende agevolare la partecipazione degli elettori ‘fuori sede’ senza gravare eccessivamente sull’organizzazione tecnica delle consultazioni referendarie, assicurandone l’effettività sul piano operativo».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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