Un lungo applauso bipartisan ha accolto nell’Aula del Senato la notizia della liberazione di Cecilia Sala in Iran. “Con grande gioia annuncio che la giornalista Cecilia Sala è stata liberata ed è in viaggio verso l’Italia”, ha detto la presidente di turno, Mariolina Castellone. Per il governo è intervenuta la sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi “Grazie alla nostra diplomazia, alla nostra intelligence e alla leadership esercitata dalla nostra presidente del Consiglio”, ha detto l’esponente dell’esecutivo
La prima a prendere la parola nell’Aula del Senato, dopo la notizia della liberazione di Cecilia Sala accolta tra gli applausi bipartisan, è la sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi che ringrazia anche l’intelligence e le “istituzioni tutte” per il lavoro fatto e per garantire il rientro della giornalista in Italia. Poi, gli interventi, uno per ogni gruppo, dei vari senatori, tra cui Matteo Renzi che parla di “giorno di festa”, ringraziando anche lui “tutte le istituzioni” che si sono adoperate per questa liberazione, “a cominciare dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella” che aveva parlato di Cecilia Sala anche nel suo discorso di fine anno. Ringraziano tutti, anche la presidente del Consiglio e l’ambasciatrice in Iran Paola Amadei, i vari parlamentari, dal leader di Azione Carlo Calenda al capogruppo di FI Maurizio Gasparri. Scatena la protesta invece la dichiarazione dell’esponente di FdI Raffaele Speranzon che, rivendicando i tempi rapidi con i quali si è arrivati alla liberazione della giornalista italiana, sottolinea come in altre occasioni, quando al governo non c’era il centrodestra, “non si era riusciti” ad ottenere lo stesso risultato. Polemico anche l’intervento di Roberto Menia (FDI) che equipara la liberazione di Cecilia Sala a quella dei Marò ricordando come su quello, però “all’epoca non tutti fossero d’accordo”.