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La rivoluzione nucleare di Amazon


Mentre i governi discutono sul come raggiungere un mondo più verde, c’è chi il futuro lo ha preso in mano e va per la sua strada, che poi sarebbe anche la nostra. Si parla di Big Tech, insomma, quelle che ci forniscono il digitale quotidiano.

E la notizia è che Google e Amazon produrranno da soli l’energia per gli immensi cloud che servono ad alimentare l’intelligenza artificiale; e soprattutto che non lo faranno con pannelli fotovoltaici, pale eoliche od omini ciclisti come quelli dell’America’s Cup di vela, perché – invece – hanno già commissionato una serie di mini reattori nucleari modulari, quelli chiamati SMR. E no: non è un sacrilegio.

Insomma, le aziende che dominano il mondo si portano sempre più avanti delle nazioni, perché poi – guardando bene – ormai sono più grandi e potenti di molti stati. Per esempio: per alimentare il fabbisogno dell’AI nel 2023 (e stiamo parlando solo degli albori dei cervelli pensanti) Google e Microsoft hanno consumato 34 terawatt/ora di elettricità, che sarebbe poi quanto accende in un anno oltre 100 Paesi del mondo. E siccome i Paesi, nel frattempo, stanno a litigare su batterie elettriche ed affini, ecco che appunto loro passano all’unica fonte sicura (di Chernobyl ce n’è stata una, ed era la preistoria dei reattori nella preistoria sovietica) e davvero pulita.

Così, dopo essersi già fatto in proprio politiche di lavoro, di famiglia di inclusione, sanitarie, bancarie, assicurative, il pianeta BigTech ora ha scelto quella energetica, grazie ad aziende grandi come Stati che non hanno confini. E soprattutto, fortuna loro, nemmeno un TAR.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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