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Orlando, l’ex «giovane comunista» che vuole riportare la Liguria alla sinistra

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Ha rinunciato alla candidatura alle Europee perché la battaglia politica che lo interessa è quella che si consumerà a fine ottobre per il dopo-Toti: così Andrea Orlando, candidato di un “campo largo” per il centrosinistra alle regionali di fine ottobre, riporta il proprio impegno politico dove è cominciata la sua lunga carriera. La Liguria, sua Regione di provenienza. “Liguri, a testa alta” il claim scelto per la sua campagna elettorale.

L’esordio con il Pci

Nato a La Spezia, classe 1969, maturità scientifica, Orlando ha esordito nel 1989, ultimo anno del Pci: in quell’anno fu segretario provinciale della Fgci, la federazione dei giovani comunisti. Nel 1990 assume il primo di una serie di incarichi nelle istituzioni che lo porterà a essere tre volte ministro: quell’anno viene letto consigliere comunale della sua città con il Pci. Carica che mantiene, divenendo poi capogruppo al Consiglio comunale, con il Pds alle successive elezioni. Nel 1995 segretario cittadino del Partito e nel 1997 diviene assessore prima alle Attività produttive ed in seguito alla Pianificazione territoriale. Nel 2000 entra nella segreteria regionale dei Ds come responsabile degli enti locali e nel 2001 è segretario provinciale.

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L’elezione alla Camera

Nel 2003 il salto a livello nazionale: entra nella direzione nazionale dei Democratici di sinistra come vice responsabile dell’organizzazione e poi come responsabile degli enti locali (2005). Nel 2006 è responsabile nazionale del partito. Nel 2006 l’esordio in Parlamento con l’elezione da deputato dell’Ulivo. Confluito nel Partito democratico allo scioglimento dei Ds, nell’aprile 2007, ne diviene responsabile dell’organizzazione.

Rieletto nel 2008 per il Pd alla Camera, nello stesso anno viene nominato portavoce del partito da Walter Veltroni, incarico che mantiene anche nella segreteria di Dario Franceschini. Nominato nel 2009 da Pierluigi Bersani presidente del Forum Giustizia del partito, diviene membro della commissione Giustizia della Camera (2010). Nel gennaio 2011 commissario del Pd a Napoli. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto alla Camera e dal 2019 è vicesegretario del Pd. Viene confermato alla Camera alle elezioni politiche del 2022.

Quattro volete ministro

È stato più volte ministro: dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 alla guida dell’Ambiente, tutela del territorio e del mare del governo Letta. Dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016 ministro della Giustizia del governo Renzi, riconfermato nel governo Gentiloni, fino al 31 maggio 2018. Torna alla guida di un ministero con Mario Draghi che lo sceglie per il dicastero del Lavoro e delle Politiche sociali.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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