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Meloni in Cina, ministeri al lavoro sulle regole della collaborazione industriale

Nella sua missione in Cina il primo ministro Italiano Giorgia Meloni, dopo il premier Li Qiang e il segretario generale del partito comunista Xi Jinping, ha incontrato il capo del partito della municipalità di Shanghai, Chen Jining, carica ricoperta da Li e Xi prima di spiccare il volo ai vertici del potere centrale.

«Il nostro obiettivo è rafforzare la cooperazione economica, commerciale, culturale, scientifica e farlo in un’ottica anche di riequilibrio dei nostri rapporti, aiutare e sostenere le aziende italiane che già da tempo hanno deciso di investire in Cina e che particolarmente a Shanghai hanno contribuito allo sviluppo di questa straordinaria realtà», ha ricordato il primo ministro aggiungendo di essere “molto soddisfatta” degli incontri avuti nella missione in Cina, tra cui la ricorrenza del ventesimo anno del Partenariato strategico e dei 700 anni dalla morte di Marco Polo.

Principale risultato – ha precisato Giorgia Meloni – è che sia stata «condivisa la volontà di rafforzare la collaborazione in settori chiave quali l’industria, l’innovazione, il turismo e la cultura, con una particolare attenzione al sostegno e al consolidamento dei reciproci investimenti, a partire dalle Pmi».

Il nodo investimenti

La municipalità di Shanghai, lo si è visto durante i durissimi mesi della pandemia gestiti proprio da Li Qiang, è vitale all’economia della Cina e del mondo. Ha il porto più trafficato al mondo, nel 2023 il flusso di container si è classificato al primo posto a livello mondiale per il 14º anno consecutivo rappresentando il 3,6% del volume totale del commercio mondiale.

Shanghai ospita un nucleo consistente della comunità d’affari italiana ed è gemellata con Milano (Pechino con Roma, infatti il segretario del partito della capitale Yin Li è stato a Roma di recente). «L’interscambio Shanghai-Italia rappresenta quasi il 20% dell’interscambio totale tra Cina e Italia ed è la prima amministrazione in Cina per scambi con l’Italia, a Shanghai ci sono quasi 1.200 imprese italiane – dice Lorenzo Riccardi, presidente della Camera di commercio italiana in Cina, in base ai dati dell’amministrazione locale, perchè in sè la Cina è tra le prime destinazioni in Cina per investimenti esteri».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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